Chiamatela, se volete, Operazione Matusalemme. Protagonista un terzetto
di amici per la pelle, nonché soci in affari.
Ovvero il premier Silvio Berlusconi, don Luigi Verzè, patron
dell'ospedale San Raffaele, ed Ennio Doris, numero uno di Mediolanum,
gran venditore di polizze. Obiettivo: convincere gli italiani che in un
futuro non troppo lontano tutti potremo sperare di arrivare a vivere
almeno 120 anni. Mission impossible? Macché. Berlusconi, che tende già a
considerarsi personalmente immortale, si è dichiarato convinto "che il
progetto per allungare la vita media a 120 anni possa diventare una
realtà". Era il 13 marzo scorso e mentre parlava il presidente del
Consiglio aveva al fianco don Verzè, che quel giorno festeggiava il suo
novantesimo compleanno. Il prete manager si appresta a lanciare un nuovo
centro ricerche a Verona dedicato proprio alle scienze neurocognitive.
"Bisogna saper coniugare la meraviglia dell'apparato cerebrale con la
magia della nostra conoscenza di Dio", ha detto Verzè in una recente
intervista. E alla fine riusciremo a campare "120 anni sani nella mente
nel fisico e nell'anima".
La comunità scientifica è cauta per non dire
perplessa di fronte a questi annunci. Se non altro perché un simile
allungamento della vita medica porterebbe a un aumento esponenziale di
tumori e malattie degenerative. Per non parlare dell'esplosione dei
costi assistenziali e pensionistici. Ed è qui che scende in campo Doris.
"Notizia straordinaria: vivremo cento anni e oltre", recita un annuncio
pubblicitario di Mediolanum, il gruppo finanziario controllato da Doris
e Berlusconi. E allora "facciamoci trovare preparati all'allungamento
delle spettative di vita" (è scritto proprio così, ndr). Come? Semplice,
con l'ombrello delle polizze Mediolanum. Sarà un caso, ma Doris siede
nel consiglio della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, guidata da
don Verzè. Poi c'è la Molmed, la società quotata in Borsa che studia
terapie per la cura del cancro. I soci principali sono Doris, Berlusconi
e il san Raffaele di don Verzè. Sempre loro: i tre moschettieri della
Operazione Matusalemme.
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