Nella ipotesi, tutt'altro che campata in aria, che Samantha Stosur arrivi alla finale del Roland Garros contro (lo speriamo!) Francesca Schiavone, certamente farò il tifo per Francesca, ma lo farò senza cattiveria. Non riuscirei ad essere accesamente contro Samantha, perchè è al tempo stesso vittima ed eroina di una bellissima storia di caduta e di resurrezione, ottenuta con la determinazione, il sacrificio, la ferrea volontà di vincere contro una malattia grave, e poco conosciuta. Questa la sua bellissima storia, raccontata in gennaio da Giovanni Marino su Repubblica. Tafanus
Come lo Spiderman dei fumetti, Samantha Stosur viene morsa da un piccolo animale. Un evento che le causa una seria malattia ma che poi, proprio come l'eroe di cartone, le restituisce una superiore forza fisica e mentale. Così risale dagli inferi della classifica e batte il record della servizio più veloce del mondo tra le donne.
In Spiderman, eroe di cartone anni Sessanta, il debole Peter Parker diventa fortissimo. La trasformazione avviene dopo esser stato morso da un ragno durante un esperimento. Dal fumetto ai campi da tennis, la bionda australiana Samantha Stosur potrebbe dire di avere vissuto in qualche misura una esperienza simile. Di mezzo, nella trasformazione, c'è sempre un piccolo animale.
La sua stagione 2009 è stata splendida, tanto da diventare la rivelazione dell'anno in singolare, avvicinarsi addirittura alla top ten, vincere il suo primo torneo di singolare, stabilire il record di velocità nella sua prima di servizio, l'ace più rapido dell'intero circuito Wta. Tutto questo dopo una odissea legata al morso di una zecca che, dapprima, sembrava averla precipitata alle soglie di un anticipato ritiro dalle scene agonistiche, ma che poi ha avuto un effetto inverso, restituendo alle scene tennistiche un'atleta molto più reattiva, capace e convinta dei suoi mezzi rispetto a prima. In costante ascesa. Un'altra Samantha Stosur. Temibilissima anche in singolare; lei, che era una specialista di doppio, dove aveva toccato la vetta: il numero uno.
Ma torniamo all'origine di tutto. Siamo nel 2007 quando a Wimbledon Samantha avverte improvvisa debolezza e insolita stanchezza. Cui si aggiunge un persistente mal di testa. "Ho cominciato a preoccuparmi perché dormivo in continuazione, anche dieci ore filate e poi non ero neppure in grado di uscire da casa", ricorda quasi fosse stato solo un brutto sogno. La situazione peggiora al punto da dover ricorrere all'ospedale. Ma i medici, inizialmente, non capiscono e trattano il misterioso male come fosse una meningite di origine virale. Le cure non danno risultati e i camici bianchi fanno ulteriori test. Finalmente scoprono che la ragazza australiana soffre della malattia di Lyme originata, appunto, dal morso di una zecca.
Individuato il male, segue un periodo molto difficile, con problemi seri alla vista, nella coordinazione dei movimenti e nell'andatura. Ma la giovane donna di Brisbane sente dentro di sè una motivazione fortissima: "Volevo tornare ad ogni costo, ero disposta a lavorare senza soste per raggiungere l'obiettivo perché, quando ti rendi conto che stai per perdere tutto ciò che hai costruito sin da piccola, allora capisci quanto davvero conti il tennis per te". Sei mesi dopo, una piccola luce si intravede alla fine del tunnel. "Sam" passeggia per venti minuti su una splendida spiaggia australiana. Stanca, ma felice, registra un progresso rispetto all'atroce debolezza che l'aveva quasi resa incapace di muoversi senza affanni. Quindi riprende a colpire con la racchetta, le sembra un sogno anche se lo fa ancora con difficoltà fisiche evidenti. Samantha è convinta di poter tornare a competere ad alti livelli.
Nel 2008, sprofondata oltre il 150esimo posto della classifica, si riaffaccia alle gare. Si parte dai piccoli tornei, dove nessuno è disposto a mollare nulla. La Stosur combatte con umiltà e grinta, punto su punto, scala posizioni su posizioni. Si concentra particolarmente sulla preparazione fisica, che cura in modo maniacale. Si affida a una specialista, Giselle Tirado, che ha già forgiato il fisico di campionesse di ferro come Martina Navratilova e Arantxa Sanchez. Giselle e Samantha alternano sedute atletiche a sessioni in camera iperbarica per recuperare gli sforzi. Nulla viene lasciato al caso.
La zecca come il ragno di Peter Parker: Samantha esplode letteralmente quest'anno mostrando una forza e una condizione strabilianti. A Parigi, nel grande Roland Garros, stupisce tutti arrivando in semifinale. In Giappone, a Osaka, conquista il suo primo titolo battendo in finale Francesca Schiavone, una delle nostre top player. Quindi fa il record: una sua prima di servizio, a Bali, raggiunge i 208 chilometri orari. Spodesta così la regina della forza femminile, Serena Williams (che aveva raggiunto i 207,6 chilometri orari). Chiude la scorsa stagione al numero 13. E, promette, non finisce qui: "Spero di entrare presto tra le prime dieci. A 25 anni non sono poi tanto vecchia. Sento di potere fare molto, se penso a quando stavo male... non so esprimere la mia felicità per tutto quello che ora mi sta accadendo. Voglio solo allenarmi e migliorarmi ancora". Debellata la malattia misteriosa, la bella "Sam" vuol sconfiggere anche i suoi limiti sportivi. Mete non più proibite per la "donna-ragno" del tennis.
(di G.Marino - Repubblica - 10 Gennaio 2010)
Il primo traguardo Samantha lo ha raggiunto. Oggi è al n° 6 al mondo, e solo una fra Francesca Schiavone ed Elena Dementieva (se entrambe arrivassero in finale), potrebbero farla retrocedere al n° 7. Se dovesse finire con una finale Francesca - Samantha, tiferò per Francesca, ovviamente, ma non gioirei pienamente di una sua vittoria. Ad ogni modo, vinca la migliore. Samantha e Francesca le loro battaglie le hanno già vinte comunque, anche se dovesse finire tutto oggi.
Come lo Spiderman dei fumetti, Samantha Stosur viene morsa da un piccolo animale. Un evento che le causa una seria malattia ma che poi, proprio come l'eroe di cartone, le restituisce una superiore forza fisica e mentale. Così risale dagli inferi della classifica e batte il record della servizio più veloce del mondo tra le donne.
In Spiderman, eroe di cartone anni Sessanta, il debole Peter Parker diventa fortissimo. La trasformazione avviene dopo esser stato morso da un ragno durante un esperimento. Dal fumetto ai campi da tennis, la bionda australiana Samantha Stosur potrebbe dire di avere vissuto in qualche misura una esperienza simile. Di mezzo, nella trasformazione, c'è sempre un piccolo animale.
La sua stagione 2009 è stata splendida, tanto da diventare la rivelazione dell'anno in singolare, avvicinarsi addirittura alla top ten, vincere il suo primo torneo di singolare, stabilire il record di velocità nella sua prima di servizio, l'ace più rapido dell'intero circuito Wta. Tutto questo dopo una odissea legata al morso di una zecca che, dapprima, sembrava averla precipitata alle soglie di un anticipato ritiro dalle scene agonistiche, ma che poi ha avuto un effetto inverso, restituendo alle scene tennistiche un'atleta molto più reattiva, capace e convinta dei suoi mezzi rispetto a prima. In costante ascesa. Un'altra Samantha Stosur. Temibilissima anche in singolare; lei, che era una specialista di doppio, dove aveva toccato la vetta: il numero uno.
Ma torniamo all'origine di tutto. Siamo nel 2007 quando a Wimbledon Samantha avverte improvvisa debolezza e insolita stanchezza. Cui si aggiunge un persistente mal di testa. "Ho cominciato a preoccuparmi perché dormivo in continuazione, anche dieci ore filate e poi non ero neppure in grado di uscire da casa", ricorda quasi fosse stato solo un brutto sogno. La situazione peggiora al punto da dover ricorrere all'ospedale. Ma i medici, inizialmente, non capiscono e trattano il misterioso male come fosse una meningite di origine virale. Le cure non danno risultati e i camici bianchi fanno ulteriori test. Finalmente scoprono che la ragazza australiana soffre della malattia di Lyme originata, appunto, dal morso di una zecca.
Individuato il male, segue un periodo molto difficile, con problemi seri alla vista, nella coordinazione dei movimenti e nell'andatura. Ma la giovane donna di Brisbane sente dentro di sè una motivazione fortissima: "Volevo tornare ad ogni costo, ero disposta a lavorare senza soste per raggiungere l'obiettivo perché, quando ti rendi conto che stai per perdere tutto ciò che hai costruito sin da piccola, allora capisci quanto davvero conti il tennis per te". Sei mesi dopo, una piccola luce si intravede alla fine del tunnel. "Sam" passeggia per venti minuti su una splendida spiaggia australiana. Stanca, ma felice, registra un progresso rispetto all'atroce debolezza che l'aveva quasi resa incapace di muoversi senza affanni. Quindi riprende a colpire con la racchetta, le sembra un sogno anche se lo fa ancora con difficoltà fisiche evidenti. Samantha è convinta di poter tornare a competere ad alti livelli.
Nel 2008, sprofondata oltre il 150esimo posto della classifica, si riaffaccia alle gare. Si parte dai piccoli tornei, dove nessuno è disposto a mollare nulla. La Stosur combatte con umiltà e grinta, punto su punto, scala posizioni su posizioni. Si concentra particolarmente sulla preparazione fisica, che cura in modo maniacale. Si affida a una specialista, Giselle Tirado, che ha già forgiato il fisico di campionesse di ferro come Martina Navratilova e Arantxa Sanchez. Giselle e Samantha alternano sedute atletiche a sessioni in camera iperbarica per recuperare gli sforzi. Nulla viene lasciato al caso.
La zecca come il ragno di Peter Parker: Samantha esplode letteralmente quest'anno mostrando una forza e una condizione strabilianti. A Parigi, nel grande Roland Garros, stupisce tutti arrivando in semifinale. In Giappone, a Osaka, conquista il suo primo titolo battendo in finale Francesca Schiavone, una delle nostre top player. Quindi fa il record: una sua prima di servizio, a Bali, raggiunge i 208 chilometri orari. Spodesta così la regina della forza femminile, Serena Williams (che aveva raggiunto i 207,6 chilometri orari). Chiude la scorsa stagione al numero 13. E, promette, non finisce qui: "Spero di entrare presto tra le prime dieci. A 25 anni non sono poi tanto vecchia. Sento di potere fare molto, se penso a quando stavo male... non so esprimere la mia felicità per tutto quello che ora mi sta accadendo. Voglio solo allenarmi e migliorarmi ancora". Debellata la malattia misteriosa, la bella "Sam" vuol sconfiggere anche i suoi limiti sportivi. Mete non più proibite per la "donna-ragno" del tennis.
(di G.Marino - Repubblica - 10 Gennaio 2010)
Il primo traguardo Samantha lo ha raggiunto. Oggi è al n° 6 al mondo, e solo una fra Francesca Schiavone ed Elena Dementieva (se entrambe arrivassero in finale), potrebbero farla retrocedere al n° 7. Se dovesse finire con una finale Francesca - Samantha, tiferò per Francesca, ovviamente, ma non gioirei pienamente di una sua vittoria. Ad ogni modo, vinca la migliore. Samantha e Francesca le loro battaglie le hanno già vinte comunque, anche se dovesse finire tutto oggi.
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