Premesso che non si tratta di una domanda retorica ad uso e consumo dei detrattori del nucleare, ma di una seria questione tecnico-scientifica, proviamo da dare una risposta il più possibile esauriente, aiutandoci magari con Wikipedia.
“Con centrale elettronucleare (o più raramente centrale nucleotermoelettrica e più comunemente centrale nucleare o atomica), si intende generalmente una centrale elettrica che sfrutta il calore prodotto da una reazione di fissione nucleare a catena autoalimentata e controllata per generare vapore (o gas, come l'anidride carbonica) a temperatura e pressione elevate, col fine di alimentare turbine connesse ad alternatori e producendo quindi elettricità. Possono essere composte da uno o più reattori.”
Ora, il concetto è quindi che una centrale nucleare è necessaria alla produzione di energia elettrica: atteso il fatto che il 70 per cento degli impianti nucleari in costruzione dopo il 1970 furono cancellati (e cioè ben prima degli incidenti di Three Miles Island – 1979 - e di Cernobyl - 1986).
Già. Sottolineo che la costruzione di impianti nucleari per la produzione di energia elettrica furono arrestati subito DOPO il [Trattato di non proliferazione delle armi nucleari], esattamente il 5 marzo 1979.
Oggi circa il 31% dell’energia elettrica mondiale viene prodotta tramite centrali nucleari, ma anche la Francia (che ne produce il 76% circa) non ha deliberato alcuna costruzione di centrali a tecnologia Super-Phenix fin dal 1981.
Ora, consideriamo un fatto: stranamente, nessun paese che dispone di centrali nucleari e dunque di energia elettrica sostanzialmente a buon mercato sembra voler approfittare del vantaggio competitivo offerto da questa scelta divenendo esportatore di energia.
Va inoltre segnalato che, per quanto riguarda la Francia, la presenza di 59 centrali non è sufficiente a garantire la completa autosufficienza energetica: si consideri che è tipico di ogni inverno che la Francia si veda costretta ad importare grandi quantità di energia elettrica dai paesi confinanti per sopperire alle proprie esigenze di picco, come avvenuto ad esempio nel dicembre 2009 quando è stato necessario importare una potenza pari a quella di 5-7 reattori a seconda delle giornate, anche a causa del contestuale fuori servizio di 11 reattori su 59 operanti.
Si aggiunga il fatto che nel 1995 il governo Francese decide di effettuare test nucleari nell’ormai famoso atollo di Mururoa, chiudendo i test nel 1996 dopo proteste da parte di molti stati sovrani, fra cui numerose comunità del Pacifico fra cui la Papua Nuova Guinea che ai tempi aveva presentato un reclamo ufficiale presso le Nazioni Unite.
Come mai si è deciso di effettuare test nucleari vista la situazione politica totalmente tranquilla? La risposta sta nelle difficoltà incontrate nello stivaggio delle scorie nucleari e seguito della scoperta di problemi di contenimento, ufficializzate da EDF nel 2007 presso il deposito di Tricastin (vedi [articolo di clandestinoweb]), ma che erano evidenti fin dal 1993.
Anche in [questo articolo di "alternativasostenibile"] questo articolo si descrivono le problematiche di smaltimento delle barre esauste (scritto da Tommaso Tautonico, uno dei maggiori esperti di problematiche relative allo smaltimento di scorie nucleari), che a partire dal 1996 hanno generato fortissime polemiche interne al governo Francese.
Questo è un altro pezzo di "altrenotizie.org", stavolta a firma di Alessandro Iacuelli (ve ne consiglio la lettura!) ed esplicita alcune interessanti condizioni in cui vengono smaltite le scorie nucleari in Siberia, sostanzialmente a cielo aperto…
Banalizzando il concetto scientifico, la reazione nucleare di fissione per generazione di energia elettrica si basa su un combustibile (uranio) che può presentarsi come uranio arricchito (se ne utilizzano circa 30 tonnellate l’anno per una centrale di medie dimensioni) oppure uranio naturale (e a questo punto il consumo sale a circa 300 tonnellate l’anno).
A seguito dell’utilizzo di questo materiale la barra di combustibile si trasforma in plutonio, guarda caso esattamente il materiale necessario alla produzione di ordigni nucleari. E’ esattamente questo il motivo per cui l’adozione da parte dell’Iran di centrifughe per la produzione di uranio arricchito sta creando non pochi problemi diplomatici mondiali: il concetto è che la creazione di impianti nucleari coincide SEMPRE con la disponibilità di armi tattiche nucleari.
Una prova? Osservate quali siano le nazioni che dispongono di impianti nucleari civili: esattamente si tratta di Stati Uniti, Russia (area ex USSR), Cina, India, Pakistan, Francia, Giappone, Brasile, Regno Unito, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Corea del Nord, Corea del Sud, Svezia.
Austria, Bielorussia, Finlandia, Nuova Zelanda, Italia, Turchia hanno per vari motivi deciso in passato di non sviluppare il loro programma nucleare (Fonte: Wikipedia)
Sapete cosa hanno in comune gli stati elencati nel primo elenco? Indovina… hanno TUTTI armamenti atomici nei loro arsenali… ma che strano!
Paesi con o senza impianti nucleari (Leggenda)
Operating reactors, building new reactors
Operating reactors, planning new build
No reactors, building new reactors
No reactors, planning new build
Operating reactors, stable
Operating reactors, considering phase-out
Civil nuclear power is illegal
Vuoi vedere che la frase di Carla Bruni Sarkozy (voglio un uomo con la bomba atomica) ha messo in moto qualche neurone del nostro primo ministro??? A pensar male…
Ing. Alex Cariani
Non è un caso, ma l'innamoramento della Francia per le centrali nucleari inizia esattamente con lo sviluppo della politica gollista della "force de frappe". Poi i ripensamenti, e la bella pensata: e se le nostre obsolete tecnologie le rifilassimo a quel coglione di Scajola, che è l'unico ragioniere al mondo a straparlare di "centrali di terza generazione e mezza"?. In fondo, la tecnologia Phoenix meglio rifilarla a qualche coglione, che buttarla nel cesso, come è ampiamente dimostrato che meriterebbe, dopo gli incidenti di Tricastin, le scorie di cui non si sa più cosa fare, i periodi nei quali il 20% delle centrali francesi è fuori uso, e tutto il resto...
Ieri su RaiNews24 è stato intervistato un tecnico francese, che lavora nel nucleare da 40 anni, il quale ha confessato che "...a tutt'oggi, delle scorie nucleari più critiche, non sappiamo bene cosa fare..."
Magnifico! Io qualche ideuzza ce l'avrei... Ne sotterrino un terzo sotto la villetta di Scajola con Biancaneve e i sette nani di gesso; un terzo ad Arcore, un terzo a Villa Certosa. Tafanus
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