HARAKIRI DEL PD (E GLI ALTRI HANNO LA VARRICELLA) - Il PD ha dunque votato Vietti per il CSM e forse lo appoggerà anche come vice presidente. Ormai anche le stanze più sacre dello Stato sono inquinate, compresa la Suprema Corte Costituzionale, dove un terzo di giudici è a libro paga della corte dei berluscones come se questi avessero bisogno di lenticchie. Eppure uno prendeva l’olio! Ragazzi, la crisi ora è arrivata anche lì! Bisogna aiutarli.
Qualcuno mi ha chiesto: perché insistere sul PD? Perché non rivolgersi a IDV o ai Grillini? La risposta è semplice: Il Pd aveva i numeri per fare una opposizione seria, totale, fino all’ultimo respiro (di Berlusconi, s’intende!). Doveva aggregare gli altri e predisporre insieme una piattaforma in pochi punti, tra i quali l’abolizione di tutte le leggi ad personam, legge sul conflitto d’interessi, legge elettorale, riforma della tv (secondo la teoria di Paolo Farinella, prete: la spiego un’altra volta), acqua, lavoro, ricerca, poveri, ecc.
Purtroppo non è andata così. Ora con questa votazione, per me il PD è morto è sepolto. Lo mando al diavolo, faccia quello che vuole, me ne disinteresso o meglio non perdo più tempo. L’IDV di Di Pietro fa acqua da tutte le parti: a Genova è un partito tra i peggiori, corrotto, intrallazzatore e ai responsabili nazionali a cui è stato fatto presente hanno risposto: però quella gente lì porta voti. Fuori un altro.
SE GRILLO GRILLASSE, I GRILLINI SALTEREBBERO - Resta Grillo, ma se va avanti così a forza di 3, 7, 10% al governo vi arriva fra due secoli e nel frattempo cosa facciamo? Ci teniamo Berlusconi per incapacità di sostituire il corrotto e corruttore con altri della stessa scuola? O forse qualcuno vorrebbe Bertone? Come si vede, il Popolo Viola, la Nave dei Diritti, No-Bavaglio … sono tutti movimenti di testimonianza, ma per governare ci vogliono i voti e stare in Parlamento.
(Caro Paolo, solo una piccola precisazione: secondo tutti i sondaggi, da quando Grillo ha mandato i suoi caporali in guerra - visto che lui non ama rischiare la sua, di faccia - tutti i sondaggi lo danno oscillante fra l'1,5 ed il 3%, con l'eccezione di Bologna dotta e scherzosa. Ma si sa... Bologna è città goliardica. Ama divertirsi. Ha persino avuto come sindaco il capo dei macellai, tale Guazzaloca... Erga, di questo passo Grillo ci metterebbe circa 1.250 anni a raggiungere le soglie di sbarramento. Non credo che camperà così a lungo. Quindi, scordatelo... E poi, anche se arrivasse in Parlamento, non farebbe altro che proseguire nelle sue inutili campagne populiste, che finora non hanno dato NESSUN risultato. NdR)Non ci resta che piangere … finché disporremo di lacrime. Che Dio abbia pietà e sopperisca! Signore, che fai? Sopperisci? Non posso nemmeno dirti: se sopperisci ti porto un cero perché sarebbe tentativo di corruzione diretta o voto di scambio per cui, per favore, sopperisci da solo e gratis. Tu lo puoi fare!
Prima della conferma ufficiale dell'elezione di Vietti al CSM, Paolo scriveva:
ULTIMO AVVISO AL PD - I giochi sembrano fatti ed è «fatto» anche il PD. Se questo partito vota in parlamento Michele Viett i- UDC - come membro laico (tenetemi che scoppio dal ridere!) del Consiglio Superiore della Magistratura, il giro di boa è completo e il PD perde ogni credibilità, non solo di fare finta di stare all’opposizione, ma di esistere come partito. Valutino i «soloni» dell’inciucio se un Vietti val bene una messa. Sembra inoltre che l’accordo tra D’Alema e Casini, cioè due simili e per giunta omeopatici, preveda che Vietti diventi Vice Presidente del Consiglio stesso. Se così fosse, il colpo di grazia alla giustizia sarebbe totale e senza anestesia. Il PD è la pallottola calda usata da Berlusconi per assassinare l’indipendenza della Magistratura: un colpo secco di UDC al cuore della Giustizia.
Michele Vietti è vicepresidente dei deputati Udc alla Camera e fu sottosegretario alla Giustizia del ministro leghista Castelli; basterebbe solo questo accreditamento per garantire la sua ineleggibilità per motivi etici, politici e di opportunità. Pare invece che Bersani voglia un siglare un patto con Casini: voglia cioè impiccarsi da solo; per questa strada perderà la maggior parte delle persone che ancora fremono di sdegno e di indignazione per l’inesistenza politica del PD.
Con Vietti vicepresidente del CSM Berlusconi è garantito a vita e anche oltre la morte. Egli infatti fu uno dei padri ignobili della depenalizzazione del falso in bilancio (2001), permettendo l’assoluzione di Berlusconi al processo «All Iberian» perché «il fatto non costituisce “più” reato». Sì, la risposta è giusta! Il falsificatore di professione di bilanci, l’esportatore di valuta, il corrotto e corruttore per vocazione non fu assolto perché «il fatto del falso in bilancio non costituisce reato», ma perché «non lo costituisce più». In altre parole: non può essere processato perché la legge che depenalizza il falso in bilancio, promossa da Vietti, è stata abolita. Caro PD, dimmi con chi vai e ti dirò che sei.
Vietti è stato per cinque anni nel governo Berlusconi, appoggiando e approvando ogni nefandezza con un pelo lungo dieci metri sulla coscienza e sulla morale, salvo sfoderare queste armi contro le coppie di fatto, i conviventi, i tossicodipendenti e gli omosessuali. Bevono sentina da mattina a sera e starnutano all’odore di acqua aromatica. Nel 2004 ha dichiarato con candore da bambino di prima comunione, vestito di bianco con gli occhi arrotati da estasi: «Sono contrario a cambiare di nuovo il falso in bilancio: una nuova riforma farebbe sospettare che la precedente sia stata fatta per salvare dal processo qualche imputato particolare». Ammissione di colpa non chiesta, accusa manifesta. Ammette spudoratamente che ha varato la legge per il suo capo-padrone-sultano, disposto a strisciare anche sottoterra pur di avere una poltrona a disposizione, magari a doppia piazza e comodino incorporato.
Nel 2010 presenta un emendamento per protestare contro il legittimo impedimento, ma – udite! udite! – che protesta: il suo emendamento prevede la sospensione dei processi «solo per il capo del governo»; evidentemente per non dare l’impressione che la legge non sia solo per salvare il solito capo-padrone-sultano-mafioso, ma è per tutti. Tutti infatti, io, «tu, tu pare, to mare ta zia» prima o poi si diventa presidenti del consiglio e si può avere bisogno del legittimo impedimento. Per la miseria! un po’ di lungimiranza. Come fa il PD, se è sano di mente, a pensare che possa votare un essere simile? Come può solo immaginare di andare a braccetto con Casini? Perché deve andare sempre a rimorchio di qualcuno per scendere sempre più in basso?
La politica è l’arte della convergenza e non del compromesso ed è arte se riesce a trovare un equilibrio su principi generali e su persone irreprensibili, non su interessi schifosi e su manovre di equilibrismo indecente. Possibile che i dirigenti del PD non si accorgano che Berlusconi li vuole estromettere del tutto dalla vita politica e sociale del Paese? Non si rendono conto che votare Vietti o accordarsi con l’UDC può fare gli interessi di D’Alema e del suo furbo fratello Berlusconi, ma fa un genocidio nella base del partito e tra coloro che ancora adesso, nonostante tutto, sperano ancora che almeno un po’ questo partito «risorga» e si ritrovi opposizione netta, feroce, senza scampo, senza contratti, senza compromessi, senza accordi sottobanco?
Ultimo avviso al PD! Se vota Vietti al CSM, può dire definitivamente addio ad una parte rilevante della sua base, quella che contrasta Berlusconi e i suoi manutengoli, i fascisti, i finiani che sono fascisti, i clericofascisti, i dalemiani che sono gli UDC che sono il peggio del berlusconismo avvinazzato. No! non possiamo accettare questo degrado e il PD se ne accorgerà alle prossime elezioni fra due anni, se non fanno cadere prima il governo, come è prevedibile, per togliere di mezzo Fini e il referendum sull’acqua che li angoscia per la sua forza dirompente. Se qualcuno può recapitare questa mia ai dirigenti del PD, forse gli fa un favore!
MILANO - BORDIGHERA - ROMA: I CORROTTI AD ALTA VELOCITA' - Nell’ambito delle celebrazioni per il restauro delle guglie del duomo di Milano, superbo testimone dell’arte gotica e simbolo della onesta e laboriosa Milano, lunedì 19 luglio sono accaduti due fatti incresciosi che deturpano orrendamente sia l’ambito spirituale che quello sociale. Per i 150 anni della Provincia, il presidente, Guido Podestà, ex dipendente di Berlusconi, ha inventato un «premio» da assegnare al capo perché [tralascio il resto per amore di patria]: «Statista di rara capacità, conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi, che compongano una società solidale, fondata sull’amore, la tolleranza e il rispetto per la vita». Gli schiavi romani della Numidia erano «principi liberi» in costume da bagno di fronte a questo scendiletto prono raso-terra ad accogliere il sacro tacco rialzato.
La seconda ferale notizia: Berlusconi contribuisce al restauro delle guglie con un milione di euro perché «la Madunnina mi ha protetto e salvato la vita», deviando il duomo in miniatura scagliatogli in faccia dal povero Tartaglia. Berlusconi come Wojtiła. Dubito che la «Madunnina» dalla guglia più alta, tutta presa dal non perdere l’equilibrio in quella scomodissima posizione, abbia avuto tempo e voglia di dirigere il traffico dei duomi volanti. Se doveva soccorrere qualcuno, credo che l’Autrice del Magnificat fosse più propensa al povero malato che al volto incerottato finto e mascarato dell’altro. Spero che la «Reverenda Fabbrica» del Duomo di Milano possa e sappia rifiutare questa «misera offerta» perché quel milione non è frutto di onesto lavoro, ma dell’attività di un presidente del consiglio che le indagini pregresse e quelle fresche di giornata descrivono al centro di un comitato di malaffare che sta percorrendo il Paese, isole comprese, alla velocità della luce, e prego la Madunnina e, buon peso, anche la Madonna della Guardia, che liberi l’Italia da questa sciagura di Berlusconi che è peggio della peste.
Da Milano, dove la mafia ha messo le mani sull’Expò, altro centro di corruttela, la malavita è arrivata anche in Liguria, mettendo le mani sul comune di Bordighera, su cui abbiamo letto la limpida sintesi del prof. Vittorio Coletti nell’opinione del 18 luglio. Dicevano i romani: «Quale il padre, tali i figli». Scajola ha importato in Liguria il sistema corruttivo della peggiore DC, quella degli affaristi, clericali e avventurieri per sé e le rispettive famigliole, compresa quella dei mammasantissima. Cambiata casacca, è salito sulla corruzione pura di cui Berlusconi è sempre incinto, partorendo in continuazione «anime prave … ne le tenebre eterne» (Dante, Inf. III, 84-87) delle P2 e P3 e delle trame oscure. La simbiosi è così intima che l’uno non si accorge che gli pagano la casa e l’altro accusa la sinistra di avere lui un sottosegretario mafioso, Dell’Utri capo mandamento e Verdini macellaio di fiducia.
A nordest Bossi, il moralista della politica, quello della «Roma ladrona», dopo avere sostenuto il ladrocinio per eccellenza, consacra i figli a suoi successori naturali, nella pura tradizione mafiosa; a nordovest il prof. Enrico Musso, scampato pericolo per Genova, è l’unico che non si accorge di Scajola «che non si accorge»; che la mafia è di casa nella sua parte «liberale» [?] e che Berlusconi è sempre «in buona fede»: onore all’intelligenza! E’ il ritorno alla santa Russia: Berlusconi fratello gemello di Stalin. Il «piccolo padre» di Putin a 70 anni rendeva «l’umanità eternamente felice nella fraternità dell’amore», l’altro «il piccolo» tout-court «conduce il Paese verso un futuro di una società solidale, fondata sull’amore» che a sua volta si fonda sulla sentina, sulla corruzione, sui ricatti, sui dossier da Kgb/Cia e sulla faccia tosta. In altre parole: è l’inizio della fine e io ho il cronometro in mano.
Paolo Farinella, prete
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