E' l'esempio che dà il ministro di un turismo in crisi.La ricetta del governo per il turismo in crisi? Il ministro Michela Vittoria Brambilla ne ha una piuttosto originale: andarsene in vacanza in Francia. Maniaca della tintarella in Costa Azzurra, alla faccia degli italiani che solo pochi giorni fa s'erano sorbiti lo spot ufficiale "Magic Italia" con la voce di Silvio Berlusconi che invita a non tradire il Belpaese: voce impostata, da bravo presentatore di saponette, il Cav. ci sta ammorbando non solo con la sua politica, ma anche col suo spot (commissionato dalla coscialunga?):
"Questa è la nostra Italia! Un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di cultura e di arte. È un Paese straordinario che devi ancora scoprire: impiega le tue vacanze per conoscere meglio l'Italia, la tua magica Italia". E la ministra del Turismo con i conti in rosso come i suoi capelli, che gli dava pure corda: "Mettersi a disposizione del proprio Paese è un atto di grande amore. Facessero tutti così!". Già, tutti. A partire da lei, che mentre ancora giravano il trailer già progettava la fuga all'estero per la sua villeggiatura. Con meta il borgo di Menton, terra di Provenza, a una manciata di chilometri da Montecarlo.
La scusa ufficiale c'è: una missione a caccia di spiagge dog-friendly, per lei e chi come lei ama i cani. Questo racconta a un giornale amico. Strano, però, che anche lo scorso anno, sempre in questo periodo, la bella Michela si trovasse ancora una volta qui a Menton, sempre a spasso per le stesse strade dove ormai è una star. E con tanto di famiglia al seguito. Perché deve tenerci proprio a questa missione di Stato, se alla faccia di Capri, Cortina e Forte dei Marmi, i Brambilla si sono fatti addirittura l'appartamento sulla Promenade du Soleil, il lungomare che da Garavan scorre dritto fino a Cannes passando per Nizza, per studiare le spiagge aperte ai cani. Sarà pure un caso se il residence che s'è scelta porta addirittura il suo secondo nome di battesimo: The Victoria Palace. Ma certo non è una coincidenza che nei locali della movida di Menton non si parli d'altro che di lei, la ministra italiana che da quelle parti è più conosciuta di Napoleone.
Staranno allegri i suoi cani a spasso, quando nei bar, nei ristoranti, in spiaggia, perfino sulle panchine all'ombra delle magnolie dove tirano fiato gli anziani del paesello la sentono nominare a ogni ora: "La tenda è aperta, sono in casa. Lassù, guardi, da là dominano tutto il panorama", fa il signor Pietro, torinese in pensione, che qui ci viene dal 1989. "Ci vengono sempre qui, parlano con tutti. Anch'io conosco Michela. Esce da quella porta. Vede, abitano al quinto piano". Intanto un furgone bianco arrivato dritto da villa Brambilla a Calolziocorte, vicino a Lecco, posteggia di fronte all'ingresso della lussuosa palazzina che nel 1996 sostituì le vecchie casupole dei pescatori. Non sembra un furgone in missione, ma piuttosto il trasloco estivo di casa Brambilla, visto che in un paio d'ore da là sopra scaricano di tutto: bagagli, biciclette, lampade, sdraio e perfino i climatizzatori.
E neppure il collega d'Oltralpe Dominique Perben pare sapere che, nella sua Francia, ci sia un ministro straniero in visita per ragioni di studio. Annunci a parte, insomma, sembrano proprio le vacanze ufficiali del ministro italiano del Turismo, quella che in patria predica di spendere i quattrini lungo la Penisola e poi fugge all'estero quando i soldi in questione sono i suoi.
Sotto casa ci passeggia un'amica milanese che condivide con lei la passione per i cani. I barboncini Tommy e Matteo, sempre al guinzaglio, sono ormai diventati le mascotte di Menton, eppure nemmeno lei sa nulla di questa missione: "Qui si sta bene, ci sono le spiagge pure per loro. Ma quest'anno glielo dico proprio alla Michela: cosa penserebbero gli italiani, se sapessero che proprio lei passa le vacanze all'estero?". Già. Che direbbe il Cavaliere se sapesse che da queste parti se la contendono come un trofeo e, forse, a guadagnarci in fatto di turisti non è lui, bensì il collega Nicolas Sarkozy?
E infatti in pochi minuti gira la voce del suo arrivo. Al punto che, con i bilanci del turismo italiano che si ritrova, madame Brambilla che fa? Si fa scattare un paio di foto e si presenta agli italiani come la ministra-turista per caso che passa da Menton a studiare. Macché. Dire che da quelle parti è habituée è dire poco. Ormai è l'attrazione principale di rue Saint-Michel, la stradina di Menton che fra salite e piazzette ottocentesche serpeggia fino al Bastione arabeggiante su cui sventola, battuto dal libeccio, il tricolore di Francia. Lei pare in relax più che in missione. Vestitino a fiori, occhiali da sole e fidanzato al seguito. Quell'Eros Maggioni, coetaneo e odontotecnico, che poche settimane fa il ministro con un blitz nominò all'Aci di Milano, scatenando polemiche. Una famigliola proprio unita, dunque, a passeggio in Francia mentre l'industria turistica italiana va a rotoli. Certo, sempre con gli immancabili cani al guinzaglio perché non si dica che sta lì in villeggiatura.
È così che il ministro Brambilla va in missione. Lungo quelle viuzze dove tira un'aria che più parigina non si può, fra baguettes fumanti, coppe di champagne e rossi di Borgogna. E ancora qui dove i ristoranti italiani hanno nomi del tipo Pasta al dente, la tovaglia a quadrettoni e servono il Pastis de Marseille al posto dell'Averna. Meta d'obbligo il bistrot Jack's Sab. Se a un italiano capita di passarci, il titolare lo aggancerà: "Ma lo sa chi ci viene qui a bere? La ministra italiana". E così fan tutti, anche a Le Paparazzi, dove un gruppetto di sedicenti suoi amici brinda al suo arrivo con litri di champagne discettando di Ferrari, yacht ed evasori fiscali in attesa che si faccia viva. Magari qualcuno esagererà pure, ma puntare sull'italica rossa, nel senso di Michela, per attirare curiosi e potenziali clienti è una formula collaudata da queste parti. Fra promesse di foto, autografi e strette di mano i barman ci campano. Al punto che l'hanno incoronata testimonial del turismo, in piena ripresa. Peccato solo sia quello francese. (Di Tommaso Cerno - l'Espresso).
Ma chi vuole davvero sapere quanto grande sia l'amore della Brambilla per i cani, non deve fare altro che leggere un articolo di Repubblica, che noi abbiamo ripreso nel 2007:
La Brambilla inciampa sul canile
LECCO - Michela Vittoria Brambilla vive nella natia Calolziocorte in una villa che è una specie di zoo: 25 gatti, 14 cani, quattro cavalli, due asini, tre caprette, duecento piccioni. Un manifesto-spot della sua passione per gli animali. Soprattutto, i cani. Pochi lo sanno, ma oltre a essere imprenditrice «votata all' iniziativa di successo» (vedi curriculum vitae) - ramo importazione e vendita prodotti ittici, e alimenti per cani e gatti - la signora dei Circoli della Libertà gestisce anche il canile di Lecco. Da sette anni. Per questo incarico, nel 2002, Brambilla, con la sua Lega italiana per la difesa degli animali, ha ricevuto dal Comune l' affidamento diretto per nove anni. Il che vuol dire 540 mila euro. Il che vuol dire che i 307 cani ospitati in questo capannone in zona Pescarenico dovrebbero per lo meno passarsela discretamente.
E invece pare che questo non sia. I volontari che ci lavorano hanno presentato una denuncia al Comune e all' Asl per raccontare lo stato di abbandono e incuria in cui versa il canile. Da un mese loro non possono più entrare. Lo ha deciso Michela Brambilla, interrompendo qualsiasi collaborazione. In effetti il posto non è proprio accogliente. Nella denuncia si parla di sovraffollamento (Fido vive in gabbie con simili non idonei), di morti a causa di sbranamento, di box fatiscenti, umidi e bagnati, e gravi problemi fognari. E ancora: «cibo di scarsa qualità», con conseguenti problemi intestinali, e presenza di topi. «Una realtà drammatica - dice Susanna Chiesa, una volontaria - . Non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Comune, e la sospensione improvvisa della nostra attività non è ancora stata revocata» [...]
[segue su Repubblica del 10/09/2007]
Infine, permettetemi una autocitazione: vi invito a rileggere [il post del Tafanus] che documenta la minchiata sparata dalla Brambilla dopo una prima alla Scala, straparlando di 250 (?) nazioni collegate, e della proposta, seria, di investire un euro a turista. Tanto per tenerci allegri... Tafanus
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