Ho voluto di proposito stare in silenzio, ma a che pro? La democrazia è stata sventrata di ogni coscienza.Lo stato è in mano ad una banda di deviati e corrotti senza misura. La chiesa anch'essa in balia di cosche ormai fuori controllo da CL a Opus Dei.
E il segretario del papa che fa? Vestito da clown, come se fosse in un eterno carnevale, se ne va a cena con i vampiri, i sanguisuga, i ladri e puttanieri di stato. Gli ho scritto questa lettera aperta che ho dato alle stampe e che comunico anche a voi.
don Aldo Antonelli
Ho voluto far passare la domenica nella speranza che la meditazione liturgica mi liberasse dalla rabbia e dall’insofferenza che nutro, ormai da tempo, nei tuoi confronti e che la tua presenza alla cena di affari in casa Vespa ha moltiplicato in misura geometrica. Niente è servito a niente; anzi!
La parabola del “Buon Samaritano” che in questa domenica è stata letta in tutte le chiese cattoliche ti pone non nelle vesti di quest’ultimo, e nemmeno nelle vesti del “sacerdote” che “guarda e va oltre”, bensì nella cricca dei briganti che rubano e percuotono a sangue, lasciando morte e distruzione.
Cosa ci stavi a fare tu, cardinale di Santa Romana Chiesa, in quella casa trasformata in zoo, là dove famelicano in tresche e trame lupi rapaci come Geronzi, camaleonti bavosi come Casini, viscide bisce come Vespa, talpe prosseneti come Letta e, sopra tutti, la iena ridens, il corrotto corruttore per antonomasia: Silvio Berlusconi?
Qualcuno, malignamente, ha parlato di un tuo ritorno in casa, considerato che quell’appartamento un tempo era di proprietà di Propaganda Fide, la Nuova Immobiliare per i VIP della Capitale. Immagino avrai anche benedetto la mensa, di sicuro avrai stretto la mano a tutti, benedicendo le loro rapine, consacrando le loro consorterie e legittimando le loro pratiche lobbistiche. E così, come se non bastasse alla chiesa il grosso problema della pedofilia nascosta, tu ti fai in mille pur di trasformarla in un centro di riciclaggio di rifiuti tossici. Cristo amava i peccatori, ma questi erano poveri cristi che toccati dentro erano capaci di conversione. I delinquenti con i quali tu ami sollazzarti sono irredimibili come i ricchi epuloni della parabola. Per costoro più che la mano benedicente del cardinale compiacente necessiterebbe la sferza pungente del profeta dissenziente: “Le vostre mani grondano sangue… Allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni” (Isaia 1, 15…).
Ma tu non sei capace di tanto; abituato a tacere di fronte ai potenti, trovi invece la forza per alzare la voce contro i deboli. Il tuo silenzio di fronte a questi seviziatori di popolo si fa delitto alla stessa stregua del tuo strillare sulla testa dei deboli. Aduso come sei a coniugare delitto e solennità, ho paura che perfino tu sia irrimediabilmente perso.
Aldo Antonelli, parroco - Avezzano, 12 Luglio 2010
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Caro Aldo,
purtroppo quando ho ricevuto questa tua - che condivido al 100% - ero "lontano dal pezzo" per una breve vacanza fuori dal paese-latrina. Ma la cena dei ladroni e dei ruffiani è cosa talmente eclatante che non c'è il rischio dell'obsolescenza in pochi giorni. Quindi mi affretto a pubblicarla, ed anche ad inserirla, come pezzo unico o prevalente, nel prossimo mailing de "La Rassegna Stanca". Un abbraccioTafanus
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