«Bastava una piccola verifica»
«La violenta campagna diffamatoria lanciata da "Il Giornale" contro il presidente della Camera Gianfranco Fini si arricchisce oggi di nuove, presunte rivelazioni da parte di un ennesimo testimone chiave». Lo spiega in una nota il portavoce di Fini, Fabrizio Alfano, facendo riferimento al nuovo reportage da Montecarlo nel quale un residente del principato, tale Giorgio Mereto, racconta di una visita del presidente della Camera nella famigerata casa abitata dal fratello della compagna Elisabetta Tulliani.
Alfano sottolinea che «il signor Giorgio Mereto dichiara infatti di ricordare nitidamente la presenza del presidente Fini nel noto appartamento di Montecarlo perché il presidente sarebbe arrivato scatenando "una gran confusione fuori dal palazzo, in strada e subito dopo fin dentro, nell'androne e sulle scale, con un notevole spiegamento della polizia monegasca a sirene accese". L’episodio sarebbe rimasto ben impresso nella memoria del signor Mereto proprio per l'imponente schieramento della polizia locale.
Ebbene, un semplice accertamento presso le autorità monegasche e italiane che registrano i movimenti delle scorte - prosegue Alfano - sarebbe sufficiente a dimostrare che la trasferta a Montecarlo del presidente Fini è frutto unicamente della fervida fantasia del signor Mereto». «Dal momento che verificare la falsità di certe dichiarazioni è così facile anche per chi non è un giornalista - aggiunge caustico il portavoce del presidente Fini - c`è da chiedersi per quale ragione chi ha il dovere di riscontrare la veridicità di una notizia prima di pubblicarla trascuri sistematicamente di farlo. Viene quasi il dubbio che vi sia, a monte, la volontà di immettere nel circuito mediatico illazioni, sospetti e accuse anche quando si ha la consapevolezza che basterebbe un controllo di routine a dimostrarne l'infondatezza».
«In simili circostanze - sostiene Alfano - quando cioè l'informazione viene degradata a licenza di diffondere plateali falsità e pettegolezzi per offendere un avversario politico anche sul piano personale e familiare, significa che l'inchiesta giornalistica ha smesso da tempo di essere tale ed è degenerata in volgare telenovela. In questo contesto, il presidente Fini non intende contribuire a scriverne le nuove puntate offrendo quotidiane smentite. Una puntuale e dettagliata ricostruzione dei fatti sarà invece offerta nelle sedi competenti (consiglio dell'ordine e tribunali), dove sarà il dottor Vittorio Feltri a dover fornire tutte le spiegazioni del caso».
Immediata la risposta di Feltri: «Le accuse di Fini al Giornale di non aver controllato sono totalmente infondate». «La testimonianza non è di un Pinco Pallino qualunque - aggiunge il direttore del Giornale - ma dell’ingegner Giorgio Mereto, residente a Montecarlo da 25 anni e titolare della Mgm Marine Gasoil, società di trading petrolifero. Non c’è motivo di sospettare che l’ingegnere non abbia detto la verità, visto che si è esposto con tanto di nome e cognome. Quanto alle scorte, con le quali abbiamo una certa dimestichezza, tutti sanno - conclude - che non è obbligatorio per nessuno usarle».
Ma il testimone smentisce le dichiarazioni riportate da "Il Giornale": «Quanto riportato dal giornalista, ed in particolare le dichiarazioni attribuitemi in virgolettato, non corrispondono a quanto da me dichiarato alla presenza di testimoni. Ho dato mandato ai legali di fiducia di intraprendere ogni azione a tutela della mia immagine»
SOCIAL
Follow @Tafanus