le scrivo questa lettera ben consapevole che lei potrebbe non avere L'Unità in rassegna stampa, trovandosi a novemila chilometri e parecchi secoli di storia politica di distanza da questo nostro antico paese - una fortuna, per certi versi - ma altrettanto sicura che l'eccellente rete di siti internet e di intelligence di cui l'isola di Santa Lucia dispone potrà farle giungere questo appello con la stessa rapidità con la quale giungono a noi, seppure attraverso a volte bizzarre triangolazioni, le notizie che ci affratellano.
Non avrà neppure difficoltà a farsi tradurre il testo, giacchè leggiamo che la sua isola pullula ultimamente di italiani, secondi quanto ad affluenza solo ai libici ed ai russi: tre paesi i cui leader - Gheddafi, Putin, Berlusconi - sono in grande cordialità, sono certa che il clima che si respira la sera nei bar della capitale sia, tra turisti, lo stesso che caratterizza gli incontri conviviali dei nostri governanti. Deve essere bellissimo scambiarsi motti di spirito al tepore delle notti caraibiche.
Mi consenta anche di farle in premessa le nostre condoglianze per l'assassinio di quel giovane che attendeva il primo ministro in anticamera, giorni fa. Anche da noi accadono sovente efferati episodi di sangue sebbene per ora mai nelle stanze attigue a quelle del capo del governo, qui semmai adibite a più piacevoli intrattenimenti. Per questo lutto le siamo vicini. Comprendiamo anche che in un'isola di 160 mila abitanti - per noi, Perugia - gli spazi siano ristretti e possa dunque capitare ad un killer di trovarsi all'improvviso in un luogo non consono.Venendo ai fatti che ci accomunano, ministro, lasci che le chieda quale sia la ragione per cui lei crede, come ha detto nella breve conferenza stampa dedicata ai nostri connazionali, che un paradiso off shore possa trarre beneficio dal fatto che un ministro riveli pubblicamente nomi e contenuti di documenti riservati. Immaginavamo che la segretezza, al contrario, fosse nel vostro caso garanzia di nuove e più cospicue fortune. Ci illumini.
Nell'occasione, farebbe cosa gradita se volesse smentire le voci che qui circolano circa un suo personale rapporto privato di lavoro con il signor Gaucci, in pessimi rapporti con il soggetto della sua missiva. Sarebbe molto appropriato anche per via del fatto che la Sua lettera è comparsa identica nei due giornali concorrenti di Santo Domingo, il paese dove Gaucci vive, e non riusciamo a spiegarci perché un fatto in fondo per voi ordinario - una transazione qualsiasi, in un paradiso fiscale - abbia tanta rilevanza sulla stampa di un Paese estraneo alla vicenda.
Nel merito, vorremmo infine sapere se oltre all'autocertificazione che lei oggi esibisce sia in grado di mostrare anche su quali documenti si fonda. Qui da noi purtroppo le autocertificazioni si prestano ad usi impropri e a tentazioni illecite. Le saremmo molto grati giacchè potremmo a quel punto escludere che si tratti di un tentativo di comprare persone e cose, come malauguratamente nel nostro Paese capita da parte di chi detiene il potere. Se lei volesse fornirci questi elementi potremmo chiedere a Gianfranco Fini di commentarli ed, eventualmente insoddisfatti, di dimettersi. Sono certa che un uomo di Stato del suo calibro comprenderà l'importanza di questa richiesta. Certa di un sollecito riscontro, la ringrazio.
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