YAROSLAVL - Tre ore dopo, alla festa di chiusura in piazza Sovetskaja,
tra ballerini in costume e matrjoske viventi, l'intervento di Silvio
Berlusconi restava l'argomento di conversazione di un Forum noioso e un
po' scontato. Politici, politologi, giornalisti di mezzo mondo, si
raccontavano l'uno con l'altro i momenti di imbarazzo vissuti poco prima
quando seduti in platea con tanto di auricolare per la traduzione,
avevano cominciato a scambiarsi sguardi sbalorditi e sorrisi di
complicità. Nikolaj Zurbin, accademico russo di nascita e americano di
passaporto, si è addirittura esibito in una risata squillante e
incontenibile inquadrata a lungo dalle telecamere a circuito chiuso
riservate alla stampa. "Non riuscivo proprio a trattenermi
- spiega ridendo ancora - il suo è stato un vero colpo da
maestro. Stavamo ancora sbadigliando per il discorso così serioso del
presidente coreano quando Berlusconi ci ha svegliato di colpo con quelle
cose che non c'entravano niente, con quelle sparate su Putin dono di
Dio, con quei riferimenti incomprensibili all'Italia. Politicamente, un
livello basso, non adeguato a un premier di un paese importante. Però ci
siamo divertiti. Secondo me voleva proprio questo e ci è riuscito
perfettamente. Tempi e pause da vero showman".
Ma non sono state solo risate. Il gelo,
gli sguardi rivolti al soffitto, sono cominciati subito, appena Silvio
Berlusconi ha preso la parola. A cominciare dal presidente russo Dmitri
Medvedev che tanto ci tiene a questo Forum globale della politica
concepito e organizzato come una creatura personale. L'aria professorale
del presidente si è trasformata in una maschera di stupore quando
Berlusconi ha svelato il segreto che tutti conoscono ma che tutti fanno
finta di ignorare: "Ho un bel discorso preparato dai miei
collaboratori". E subito dopo la doccia fredda: "Ma
siamo stati male informati e l'argomento è fuori tema".
Imperscrutabile il sorriso forzato di Vladislav Surkov, la mente del
Cremlino, consigliere politico del tandem Medvedev-Putin e sostenitore
dello scivoloso tema del Forum: "I parametri della democrazia".
Poi il discorso "a braccio" con
Medvedev più volte sorpreso a guardarsi la punta delle scarpe.
Il ricordo dell'amicizia con Eltsin, il merito della riconciliazione con
la Casa Bianca, tutto attribuito a "quella volta che vi mi
misi a braccetto e vi dissi di andare d'accordo". Fino ai
riferimenti tutti italiani ai "professionisti della politica
in difesa delle loro aziendine" e alla "oppressione
della magistratura comunista". Su quel passo in
particolare molti sguardi complici sono andati verso Massimo D'Alema,
che ha cominciato a scuotere nervosamente la testa prima di esplodere a
fine seduta con le dure dichiarazioni sull'"intervento
vergognoso per l'Italia". E mentre l'economista di Harvard
Ian Shapiro fissava il vuoto aspettando la fine, e il leader populista
russo Zhirinovskij si sfregava le mani in segno di approvazione, il più
amareggiato sembrava Sergej Mitrokhin, presidente del partito di
opposizione Yabloko che non nascondeva un gesto di stizza davanti alla
frase più a effetto di Berlusconi sulla politica russa: "Medvedev
e Putin sono un dono di Dio per il vostro Paese".
Passaggio che naturalmente è tanto piaciuto a Putin che in serata, a
Mosca, ha fatto i complimenti al suo amico Silvio: "Molto bello, un
grande discorso seppur improvvisato".
Al leader di Yabloko ha fatto invece un
altro effetto. "Sappiamo che Berlusconi è il migliore amico
della nostra coppia di potere - spiegava dopo con l'aria
delusa - ma stavolta ha proprio esagerato. Credo che lui
abbia un concetto oligarchico dello Stato, esattamente come loro. Per
questo lo hanno invitato. Per farsi dare una patente di democrazia. Ma
un tono così entusiastico è stato proprio fuori luogo. Almeno il
Cremlino ha salvato le forme. Mi ha invitato, mi ha lasciato dire che la
democrazia da noi non esiste. Medvedev ha pure fatto qualche accenno di
autocritica, ha parlato di fase ancora immatura... Ma ora sui giornali
che contano vedrete solo la frase a effetto del vostro premier".
(...insomma, sulla
"semocrazia" in Russia, Berlusconi è stato più elogiastico dei leaders
russi... Un verdo "dono di Dio" fatto a Putin dall'unto. NdR)
E sui giornali russi in effetti lo spazio
dedicato a Berlusconi non sarà poco. Almeno a giudicare dall'interesse
dei tanti inviati locali per l'unico intervento che ha scosso la platea.
Un giornalista di "Novaja Gazeta", la testata di opposizione che fu
della reporter assassinata Anna PolitovskajaOgni critica al
governo ci costa fatica e pericoli, contestare è diventato impossibile, e
poi dobbiamo sentirci dire che è tutto un dono di Dio
diceva ai colleghi italiani con tono di rimprovero: "".
(Nicola
Lombardozzi - Repubblica) (Nicola Lombardozzi - Repubblica)
...quo usque tandem abutere patientia nostra... Signore,
non ti sembra che noi italiani abbiamo già goduto fin troppo a lungo di
questo dono che hai voluto fare a noi italiani? Forse sarebbe giusto che
tu gli concedessi il doveroso riposo ed il giusto riconoscimento,
chiamandolo a sedersi alla tua destra... Noi siamo già contenti così... Tafanus
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