Approfittando delle gioie di un’artrite al ginocchio, che mi immobilizza momentaneamente su una sedia, mi esibisco frugalmente in alcune riflessioni sulla situazione politica italiana.
Cerco principalmente di trovare il nesso che costituisce uno dei punti sempre più controversi di questo blog. Punti che rispecchiano, per la verità, il nocciolo duro di una fatale incomprensione tra due fazioni che in linea di massima si trovano d’accordo su un punto fondamentale: l’eliminazione del berlusconismo.
Vorrei partire da una premessa aneddotica che si rifà, non tanto alla politica, quanto ad una mia esperienza personale, come esempio di quanto vorrei esprimere.
Ebbene, da oltre vent’anni sono stato e rimango un feroce avversatore della teoria einstaniana della Relatività con annessi e connessi. Sono stato e rimango dell’opinione che questa ammucchiata di fandonie precluda alla scienza e soprattutto a quel ramo di questa, chiamato cosmologia, la possibilità di ottemperare ad una visione realistica, logica e comprensibile dell’universo e delle sue origini.
Che c’entra questo con la politica? C’entra come principio. Mi spiego: di dissidenti in fisica a riguardo della Relatività ce n’è a caterve. Tanti quanti in Italia, in politica, ce ne sono a riguardo del berlusconismo. Sostenere che qualcosa non va o che fa schifo, poiché per quello che mi riguarda, Einstein sta alla Fisica quanto Berlusconi sta alla politica, è abbastanza facile. Ci sono nella Teoria della Relatività tante contraddizioni, assurdità e magagne, quante sono nella “politica” berlusconiana. Ci si domanda: ma perché entrambe le cose continuano a restare in auge, nonostante sia così evidente che non provochino che danni e distorsioni alla logica più elementare e al senso della realtà?
La risposta a questa domanda è abbastanza ovvia. Meno semplice e meno ovvio è invece è il modo di trovare una soluzione a questi problemi: nel primo caso, quello scientifico, la ragione è insita nel fatto che scartando la Teoria della Relatività come fuffa, senza essere provvisti di un’alternativa valida e conforme con i crismi dell’etica sperimentale, si rischia di restare con un pugno di mosche in mano. Vale a dire, ci si priva dei mezzi d’analisi che occorrono per prevedere e controllare una marea di fenomenologie connesse con l’emanazione magnetica.
Per quello che mi riguarda, mi concedo un punto di vantaggio su molti altri, nel campo del dissenso relativistico, poiché da un paio di decenni ho elaborato una teoria alternativa, (perlatro pubblicata in forma divulgativa anche sul Tafanus) perfettamente conforme ai crismi a cui mi riferivo. Mai mi sarei permesso di denigrare qualcosa che esiste, anche se come logica fa acqua come un colabrodo, senza essermi prima munito di qualcosa di più solido e compatto, per sostituirlo.
Ma veniamo al dunque. Veniamo al berlusconismo ed ai suoi annessi e connessi: a parte coloro che in qualche modo si ispirano ad un partito di opposizione munito di un programma serio ed alternativo, fa regolarmente capolino su questo blog, la voce di tanti che, invece, non trovano di meglio che denigrare quello che c’è, sia come maggioranza che come opposizione, senza che mai una volta ci sia consentito di capire cosa vorrebbero in alternativa, e senza rendersi conto che il disfattismo globale, benché prodigo di applausi ed esultanze da parte di tutti coloro che non sanno ancora cosa vogliono, a parte la rottamazione del berlusconismo, non approda a nulla. Anzi, è solo lesivo di quella compattezza che potrebbe essere veramente l’unica soluzione per realizzare la fine di un incubo e l’inizio di un’alternativa politica, magari priva della presunzione di essere perfetta, ma di gran lunga più forgiata sulle autentiche necessità di questo Paese.
Berlusconi così resta in auge, alla stessa stregua della Teoria della Relatività, perché, viene inculcata l’idea, presso il pubblico, che in assenza di ciò ci troveremmo con un pugno di mosche rissose in mano. Senza una guida e senza obiettivi. E il tragicomico di tutto ciò è che un idea alternativa ci sarebbe, ma l’impressione che la sinistra (globalmente) da all’idea propagandata dalla maggioranza, è una conferma sacrosanta che il berlusconismo sia l’unico salvagente a governicchi rissosi e inconcludenti.
Un bel grazie, quindi, a chi continua a lanciare strali di cartone contro tutto e contro tutti, soffiando sul fuoco del disinteresse e dell’abulia e dando una mano al regno delle tenebre a tenere alto il suo sole di cartapesta. Ma un grazie ancora più vivo meriterebbero costoro, il giorno che ci facessero capire cosa propongono di costruttivo.
(Charly Brown)
Grazie a Charly, oggi mi sento meno solo. Non sono l'unico pazzo che non riesce a capire la posizione dei "ginettacci bartali" di questo blog, quelli che "è tutto sbagliato, tutto da rifare", ma si guardano bene dal dirci domattina cosa dovremmo fare per farli contenti o, meglio ancora, cosa faranno loro. Di alcuni di questi bartalini in sedicesimo non sappiamo nemmeno per chi votano/voterebbero, e neanche se hanno votato o sono andati al mare. Per proteggere la mia salute mentale, ho deciso di non entrare più in dotte disquisizioni con chi non accompagnerà le sue critiche a "tutto-e-tutti" con una chiara, univoca e comprensibile declinazione delle sue scelte.
Sarebbe bello, molto bello, se chi affossa qualsiasi ipotesi di alleanza, ci dicesse contestualmente come penserebbe, lui, di vincere in regime di maggioritario. O magari ci dicesse, chiaro e tondo, che preferisce restare puro, profumato e perdente a vita, mentre il Cesarino di Arcore continua a sputtanare e rovinare l'Italia. Tafanus
P.S.: da un comunicato ufficiale della GdF apprendiamo che sulla motovedetta mitragliatrice di pescatori italiani non c'era un militare della Guardia di Finanza. Ce n'erano SEI.
Chi volesse leggere i precedenti articoli di Charly Brown, prevalemtemente su tematiche scientifiche, trova il relativo collegamento sulla colonna laterale del blog, sotto il gruppo "CATEGORIE", alla voce "Charly Brown".
Cerco principalmente di trovare il nesso che costituisce uno dei punti sempre più controversi di questo blog. Punti che rispecchiano, per la verità, il nocciolo duro di una fatale incomprensione tra due fazioni che in linea di massima si trovano d’accordo su un punto fondamentale: l’eliminazione del berlusconismo.
Vorrei partire da una premessa aneddotica che si rifà, non tanto alla politica, quanto ad una mia esperienza personale, come esempio di quanto vorrei esprimere.
Ebbene, da oltre vent’anni sono stato e rimango un feroce avversatore della teoria einstaniana della Relatività con annessi e connessi. Sono stato e rimango dell’opinione che questa ammucchiata di fandonie precluda alla scienza e soprattutto a quel ramo di questa, chiamato cosmologia, la possibilità di ottemperare ad una visione realistica, logica e comprensibile dell’universo e delle sue origini.
Che c’entra questo con la politica? C’entra come principio. Mi spiego: di dissidenti in fisica a riguardo della Relatività ce n’è a caterve. Tanti quanti in Italia, in politica, ce ne sono a riguardo del berlusconismo. Sostenere che qualcosa non va o che fa schifo, poiché per quello che mi riguarda, Einstein sta alla Fisica quanto Berlusconi sta alla politica, è abbastanza facile. Ci sono nella Teoria della Relatività tante contraddizioni, assurdità e magagne, quante sono nella “politica” berlusconiana. Ci si domanda: ma perché entrambe le cose continuano a restare in auge, nonostante sia così evidente che non provochino che danni e distorsioni alla logica più elementare e al senso della realtà?
La risposta a questa domanda è abbastanza ovvia. Meno semplice e meno ovvio è invece è il modo di trovare una soluzione a questi problemi: nel primo caso, quello scientifico, la ragione è insita nel fatto che scartando la Teoria della Relatività come fuffa, senza essere provvisti di un’alternativa valida e conforme con i crismi dell’etica sperimentale, si rischia di restare con un pugno di mosche in mano. Vale a dire, ci si priva dei mezzi d’analisi che occorrono per prevedere e controllare una marea di fenomenologie connesse con l’emanazione magnetica.
Per quello che mi riguarda, mi concedo un punto di vantaggio su molti altri, nel campo del dissenso relativistico, poiché da un paio di decenni ho elaborato una teoria alternativa, (perlatro pubblicata in forma divulgativa anche sul Tafanus) perfettamente conforme ai crismi a cui mi riferivo. Mai mi sarei permesso di denigrare qualcosa che esiste, anche se come logica fa acqua come un colabrodo, senza essermi prima munito di qualcosa di più solido e compatto, per sostituirlo.
Ma veniamo al dunque. Veniamo al berlusconismo ed ai suoi annessi e connessi: a parte coloro che in qualche modo si ispirano ad un partito di opposizione munito di un programma serio ed alternativo, fa regolarmente capolino su questo blog, la voce di tanti che, invece, non trovano di meglio che denigrare quello che c’è, sia come maggioranza che come opposizione, senza che mai una volta ci sia consentito di capire cosa vorrebbero in alternativa, e senza rendersi conto che il disfattismo globale, benché prodigo di applausi ed esultanze da parte di tutti coloro che non sanno ancora cosa vogliono, a parte la rottamazione del berlusconismo, non approda a nulla. Anzi, è solo lesivo di quella compattezza che potrebbe essere veramente l’unica soluzione per realizzare la fine di un incubo e l’inizio di un’alternativa politica, magari priva della presunzione di essere perfetta, ma di gran lunga più forgiata sulle autentiche necessità di questo Paese.
Berlusconi così resta in auge, alla stessa stregua della Teoria della Relatività, perché, viene inculcata l’idea, presso il pubblico, che in assenza di ciò ci troveremmo con un pugno di mosche rissose in mano. Senza una guida e senza obiettivi. E il tragicomico di tutto ciò è che un idea alternativa ci sarebbe, ma l’impressione che la sinistra (globalmente) da all’idea propagandata dalla maggioranza, è una conferma sacrosanta che il berlusconismo sia l’unico salvagente a governicchi rissosi e inconcludenti.
Un bel grazie, quindi, a chi continua a lanciare strali di cartone contro tutto e contro tutti, soffiando sul fuoco del disinteresse e dell’abulia e dando una mano al regno delle tenebre a tenere alto il suo sole di cartapesta. Ma un grazie ancora più vivo meriterebbero costoro, il giorno che ci facessero capire cosa propongono di costruttivo.
(Charly Brown)
Grazie a Charly, oggi mi sento meno solo. Non sono l'unico pazzo che non riesce a capire la posizione dei "ginettacci bartali" di questo blog, quelli che "è tutto sbagliato, tutto da rifare", ma si guardano bene dal dirci domattina cosa dovremmo fare per farli contenti o, meglio ancora, cosa faranno loro. Di alcuni di questi bartalini in sedicesimo non sappiamo nemmeno per chi votano/voterebbero, e neanche se hanno votato o sono andati al mare. Per proteggere la mia salute mentale, ho deciso di non entrare più in dotte disquisizioni con chi non accompagnerà le sue critiche a "tutto-e-tutti" con una chiara, univoca e comprensibile declinazione delle sue scelte.
Sarebbe bello, molto bello, se chi affossa qualsiasi ipotesi di alleanza, ci dicesse contestualmente come penserebbe, lui, di vincere in regime di maggioritario. O magari ci dicesse, chiaro e tondo, che preferisce restare puro, profumato e perdente a vita, mentre il Cesarino di Arcore continua a sputtanare e rovinare l'Italia. Tafanus
P.S.: da un comunicato ufficiale della GdF apprendiamo che sulla motovedetta mitragliatrice di pescatori italiani non c'era un militare della Guardia di Finanza. Ce n'erano SEI.
Chi volesse leggere i precedenti articoli di Charly Brown, prevalemtemente su tematiche scientifiche, trova il relativo collegamento sulla colonna laterale del blog, sotto il gruppo "CATEGORIE", alla voce "Charly Brown".
SOCIAL
Follow @Tafanus