Mentre l'Avvenire chiede al premier "sobrietà e rispetto", il presule sdrammatizza. Ma la "protagonista" della gag, Rosi Bindi, non ci sta: "Fin da piccola mi hanno insegnato a non pronunciare il nome del Signore invano"
(Il Giorno) "Sul presidente del Consiglio grava un dovere "di sobrietà e di rispetto", sottolinea il direttore di "Avvenire" Marco Tarquinio, in un editoriale con il quale commenta le ultime battute del premier Silvio Berlusconi. "Ci mancava solo la bestemmia - si legge sul quotidiano dei Vescovi italian i- dentro la barzelletta del premier, mentre un altro video ci ha proposto un Silvio Berlusconi che giochicchia con consunti stereotipi sugli Ebrei".
"Si potrebbe ragionare all’infinito sullo strano timer che governa il "rilascio" mediatico - come se si trattasse di mangime per pesci o polli - di battute o gaffe "private" (o semi-pubbliche) del premier. E non sarebbe un ragionare strano o inutile. Ma il problema principale stavolta non è il timer. Il problema è il deposito di battute e gaffe (vere o presunte). Il problema è che dal deposito sia affiorata anche un’insopportabile bestemmia (anche se vecchia di mesi e mesi non è, purtroppo, meno tale)".
"C’è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere. E farebbero bene a pensarci su davvero anche coloro che bestemmie di vario tipo e barzellette mediocri (tristemente dilaganti tra pseudo-satira e pseudo cultura) non le sopportano solo quando spuntano sulla bocca di un avversario, meglio se Silvio Berlusconi. Ma su ogni uomo delle Istituzioni, su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inesorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e - conclude "Avvenire" - per Colui che non va nominato invano".
Ma per Mons. Fisichella la bestemmia del premier con tre zie monache "è da contestualizzare" - Ma la Bindi non ci sta - Ad ogni modo non tutti, nella Chiesa cattolica, sono ostili a Berlusconi per la barzelletta con bestemmia. Per
monsignor Rino Fisichella, presidente del neonato Pontificio Consiglio per la Rievangelizzazione dell’Occidente (è ormai prossima la pubblicazione del "motu proprio" del Papa che ne definisce i contorni) è necessario evitare di strumentalizzare le situazioni politiche: "
Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose", afferma il presule, avvicinato dai giornalisti durante un convegno a Pisa.
E la "protagonista" della barzelletta con bestemmia, Rosy Bindi, si mostra amareggiata: "Fin da piccola mi hanno insegnato a non pronunciare il nome del Signore invano. E' una profonda, intima convinzione della mia fede, un segno di rispetto verso me stessa e gli altri, e una regola di buona educazione. Sarò all’antica, ma mi amareggia profondamente e mi turba constatare che per un pastore della mia Chiesa ci sarebbero occasioni e circostanze nelle quali è possibile derogare anche dal secondo comandamento", spiega Bindi in una nota. "Basta solo valutare il contesto per giustificare espressioni sguaiate, irriverenti e persino blasfeme - aggiunge - anch’io penso che contestualizzare fatti e parole sia importante: aiuta a interpretare meglio gli eventi, a capire le responsabilità, a distinguere tra azioni volontarie e involontarie, tra reato e peccato. La contestualizzazione è in fondo un esercizio di laicità ma potrebbe diventare relativismo. Se è così, c’è qualcosa di contraddittorio e profondamente diseducativo nel minimizzare la blasfemia del premier" [...]
CHI E' MONS. FISICHELLA - Consacrato vescovo ausiliare di Roma dal cardinale Camillo Ruini nel 1998. Dal 1994 è rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno, ed è pertanto il "cappellano" della Camera dei Deputati. Ha sempre tenuto posizioni ferme riguardo al matrimonio omosessuale, partecipando anche ad accesi dibattiti televisivi. Amico di Oriana Fallaci, negli ultimi momenti di vita di quest'ultima ha scambiato con lei un lungo carteggio e, il 29 agosto del 2005, è riuscito a portarla in udienza privata con papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo.
Dal giugno 2008 al giugno 2010 è stato presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Con tale nomina il papa Benedetto XVI lo ha elevato in pari tempo alla dignità di arcivescovo. Il 30 giugno 2010 è stato nominato Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Fisichella è stato criticato per le sue posizioni giustificazioniste nei riguardi dell'atteggiamento di Silvio Berlusconi verso il culto cattolico; nella concessione della comunione, nonostante sia divorziato, e nella giustificazione della bestemmia. (Wikipedia)
Ruini, Pera, Fisichella
Caro Fisichella,
posso darle del Fisichella? chi le parla è un ateo, rispettoso delle idee dei cattolici. Non ho mai bestemmiato in vita mia, salvo in tre occasioni. Le prime due volte, si è trattato più di imprecazioni vestite da "bestemmie scappate", e strozzate a metà. Una volta si è trattato di una malevola bottiglia d'olio d'oliva, IN VETRO, sfuggitami di mano... Ci ho messo 24 ore a pulire, e 48 a calmare mia moglie. La seconda volta, invece, si è trattato della solita, fantozziana martellata su un dito, tentando di attaccare un chiodo. Capita.
La terza volta, invece, è stata una bestemmia vera, piena, consapevole. Un rotondo "orchiddio" premeditato, urlato a gran voce, quando ho letto che "dobbiamo contestualizzare". Mi sodo detto: ora la sparo, e poi, per togliere qualsiasi dubbio di essere stato, seppure per un attimo, Frà Inteso", lo scrivo pure. Sono Reo Confesso. Bestemmia aggravata dalla premeditazione, sparata mentre ero nel pieno possesso delle mie facoltà mentali. Mi sono detto: Mons. Fisichella, vestito come una madonna in processione, non può "contestualizzare" la bestemmia di uno dei massimi rappresentanti delle istituzioni, carico di potere, di soldi, di anni e di Viagra, e poi rifiutare la contestualizzazione a me, carico solo di anni, ma scarico di tutto il resto!
Monsignore (posso darle del Monsignore?), cercando una sua foto su internet, a corredo di questo articolo, ne ho viste molte, e quasi sempre lei era in brutta compagnia. Per dire... il suo donatore di promozioni Card. Ruini, o l'amico di tutti i Papi (in tutti i sensi) Rocco Buttiglione, che se potesse scegliere se buttare giù dalla torre un padre di famiglia o uno spermatozoo, non avrebbe il minimo dubbio. O col fù Presidente del Senato Marcello Pera (uno dei peggiori in 16 legislature, quello ex bolscevico, fulminato sulla via di Arcore... ma si... quello che diceva di essere stato allievo di Karl Popper... Il Ragioniere Folosofo).
Ma ciò che della sua vita di Pastore di Anime mi ha maggiormente colpito, è stata la sua affettuosa amicizia con una delle peggiori razziste che il mondo occidentale abbia mai prodotto: tale Oriana Fallaci (non aggiungerò ipocritamente "pace all'anima sua" perchè sono ateo, non credo nell'anima e nell'aldilà, e se ci credessi, analizzando gli ultimi orrendi scritti di Oriana Fallaci, carichi di odio e di razzismo contro gli islamici in particolare, non potrei che augurarle una permanenza nell'aldilà dotata degli stessi conforts che per anni lei ha augurato ad altri esseri umani).
Quindi, quando ho letto che è possibile "contestualizzare", ho scolpito il mio fragoroso orchiddio, fidando nella sua paterna contestualizzazione. Sinceramente non Suo,Tafanus.P.S.: Le sarei molto grato se non si limitasse a contestualizzare solo il mio orchiddio, ma anche una barzellettina stupida, che però viene da "fonte autorevole", e quindi merita tutto il suo rispetto, e la sua contestualizzazione; me la terrei per il primo viaggio pastorale in Tanzania... Sa, quel paese africano dove ci sono 2.000.000 di sieropositivi su 38 milioni di abitanti? dove l'AIDS è ormai pandemica, e i morti nessuno è più in grado di contarli? Ecco, dopo aver letto una bella pastorale contro l'uso del profilattico (perchè Dio e Papa Natzinger non approvano), gliela porgerei così:
Un malato terminale di AIDS va a farsi visitare da uno specialista, di cui si parla molto, perchè avrebbe messo a punto una nuova terapia. Dopo cinque minuti di anamnesi ed una rapida occhiata, il luminare lo guarda, e gli spiega:
"Guardi, il suo caso è molto semplice. Le deve fare delle sabbiature. Tutti i giorni. Di durata progressivamente crescente"
Il malato, incredulo e speranzoso, chiede: "...dottore... solo sabbiature? ... e si guarisce?"
"No, non si guarisce. Però ci si abitua gradualmente a stare sotto terra"
....ahahah.. Gli astanti sono obbligati a ridere sguaiatamente, pena la scomunica del barzellettiere. Le "Gerarchie" ad offrire contestuale contestualizzazione.
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