Invece lo schifo non si è ancora esaurito. Dopo 5 mesi di interim, arriva qualcosa di peggio dell'interim e di Scajola. Aridatece Scajola. Quali siano i grandi achievements di Paolo Romani nella vita lo leggerete in calce. Quali siano i regali che nel settore TV Romani ha già fatto a Berlusconi lo possiamo sintetizzare così: è il "ghost writer" della legge Gasparri-Marcoré. Per una volta, ieri ho fatto un applauso a scena aperta a Pierferdi Casini, quando ha detto: "tanto valeva nominare ministro direttamente Fedele Confalonieri".
ElleKappa, come al solito, scolpisce la situazione con quattro parole. Chi ha avuto la ventura di vedere in TV la "cerimonia" del giuramento di Romani nelle mani di Napolitano, che nulla poteva fare per impedire questa nomina, se non un'opera di moral suasion già ampiamente esercitata, ha avuto l'impressione di assistere non alla solita festosa cerimonia, fatta anche di sorrisi, battute e brindisi, ma ad un funerale, alla stesura di un certificato di morte - morte della democrazia - con Berlusconi che per una volta non ci mostra i suoi 64 denti, Napolitano visibilmente incazzato, gli astanti imbarazzati, e persino Romani vestito a lutto, con la faccia da lutto. Tutto questo, ampiamente prevedibile e previsto, non è stato sufficiente a far desistere da questa porcheria finale l'uomo dall'etica "diversamente elevata".
Fini ne tragga le conclusioni. Rispetto del programma elettorale? esticazzi... Fini sappia che Romani regalerà ancora altro potere TV a Berlusconi (sotto campagna elettorale), e che costui userà questo potere contro di lui, come ha già iniziato a fare da un pezzo. Fini stacchi la spina. Lo si mandi a casa prima che produca altri danni irreversibili. Si faccia un governo di tre mesi con due soli obiettivi: cambiare l'assetto TV e cambiare la legge elettorale. Se gli italiani non sono rincoglioniti ormai in maniera irreversibile, una maggioranza parlamentare per fare queste cose c'è. Tutti contro Berluska e il suo servo di Cassano Magnago in camicia verde. Per conto mio, un governo che assolva a questi compiti, può essere guidato persino da Montezemolo, o da Pacciani, o da Grillo, o da Mascia, o dalla mia colf. Tafanus
(di Massimo Giannini - Repubblica)
Dopo ben centocinquantatre giorni di colpevole latitanza e di irresponsabile iattanza, il presidente del Consiglio ha finalmente nominato il nuovo ministro dello Sviluppo Economico. Dovremmo essere compiaciuti, per la fine di un grave "vuoto di potere" che su questo giornale avevamo denunciato da tempo, indicandolo come vero paradigma di un ancora più grave "vuoto di politica" che ormai caratterizza lo stadio terminale del berlusconismo. E invece non c'è proprio nulla da festeggiare.
Romani come il segno che il governo è vivo, e va avanti. È vero il contrario. Siamo ai "saldi" di fine regime. Caligola ha incoronato il suo cavallo. Sistemerà gli ultimi affari. Poi l'Impero potrà finalmente cadere (Massimo Giannini)
"Digitale, Sky e banda larga: Romani e Mediaset a braccetto - Frequenze concesse in anticipo al Biscione, pressioni per evitare che Murdoch sbarchi sul DTT, strategie per controllare Telecom. Successi e insuccessi di un viceministro da sempre vicino agli interessi di Cologno Monzese. Che tanti anni fa lanciò il porno sulle tv commerciali (...e che adesso diventa il tutore della porno-politica. NdR)
Il canale 58. Certo, l'ultimo episodio che in ordine di tempo ha visto scivolare Romani nel vortice delle polemiche - con Mediaset coinvolta - non poteva che ridar fiato a chi proprio non riesce a vederlo come uomo delle istituzioni "super partes". Nemmeno un mese fa, all'oscuro di tutti, il viceministro autorizza Mediaset a occupare una super frequenza - il canale 58 - per sperimentare il digitale in alta definizione. Un vantaggio sui concorrenti considerando che consente al Biscione di portarsi avanti in vista di una gara che ancora non si è svolta. E allora?, risponde lui: si tratta di test. Niente affatto, attacca senza tanti giri di parole Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazioni del Pd, questo è un regalo a un privato. E questo privato si trova a Cologno Monzese. Insomma, "il canale in questione non è utilizzato per alcuna sperimentazione ma per arricchire l'offerta in HD di Mediaset" (...e se anche si trattasse di sperimentazione, a che titolo offrire la possibilità di "sperimentare" al biscione e non ad altri? Caro Romani, faccia pure il servo, ma non il servo sciocco. NdR)
Fermare Murdoch. Sul fronte televisivo il nemico, per Romani, si chiama Sky. E anche per Mediaset, ovviamente. La guerra con Murdoch è in atto da almeno due anni, da quando cioè il governo Berlusconi alzò l'Iva sulla pay-tv, colpendo a tradimento il colosso satellitare. Ma non è così facile fermare l'avanzata del network del magnate australiano. Anche quando dal satellite vuole estendersi al digitale terrestre. Così succede che Sky chieda a Bruxelles una deroga per partecipare all'asta per frequenze vecchie e nuove e ottenga il sì della Commissione nonostante le pressioni proprio di Romani - nella sua veste istituzionale - e di Fedele Confalonieri, che di Mediaset è presidente. Un atteggiamento, questo del viceministro italiano, che irrita non poco il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia. Il quale certo non la manda a dire.
La rete del futuro. Anche dove si gioca il domani delle comunicazioni il terreno non può che essere scivoloso. E qui Romani si è fatto una certa esperienza, con strategie che coincidono sempre con quelle del Biscione che, guarda un po', una rete di suo non la possiede.
Così l'obiettivo diventa la proprietà di Telecom, azienda che ha il monopolio della rete telefonica italiana. Una partita tutt'altro che facile, una missione che vede Romani impegnarsi a manovrare ma senza grande successo, almeno finora. Fallisce il tentativo di sostituire Franco Bernabè con Stefano Parisi, ad di Fastweb (e amico del viceministro) con l'obiettivo di scorporare la rete Telecom. Romani chiama allora come consulente un esperto come Francesco Caio e gli chiede studiare una soluzione per dotare l'italia di una rete di nuova generazione. Questi conclude dicendo che la rete va scorporata e divisa tra tutti gli operatori. Facile, no? Bene, ma c'entra Mediaset? Per esempio In una riunione tra lo stesso Romani, Caio e Confalonieri, nella quale si discute come scorporare la rete Telecom ma senza che quest'ultima sappia nulla. L'operazione viene bloccata. Romani insiste: lancia il progetto - assieme a Vodafone e Wind - di una nuova rete superveloce. Ma tutto resta fermo. (Insomma, Romani, da buon maggiordomo ci ha provato. Senza vergogna. Poi che ci sia riuscito o meno è del tutto marginale. NdR)
Il moralista a luci rosse - Chi non ricorda la sollevazione del popolo web quando, all'inizio dell'anno, filtrarono i contenuti delle disposizioni del decreto Romani su cinema, web e televisioni? Molte di queste furono poi epurate all'atto dell'approvazione - il cosidetto bavaglio al web, per esempio - e fecero sorridere alcune di quelle contenute nel capitolo "tutela ai minori" come l'sms che avvisava i genitori che il figlio stava navigando un sito hard. Sì, perché l'estensore, padre di tre figli, proprio con il porno ha fatto qualche soldino.
Come quando era l'editore di Lombardia 7 - dal 1990 al 1995 - e portava avanti una tv privata con una forte presenza di programmi a luci rosse e linee 144, le cosidette hot-line che regalavano bollette astronomiche agli utenti più ingenui. Il programma di maggior successo era "Vizi privati e pubbliche visioni" con protagonista l'esuberante Maurizia Paradiso. Che sembra abbia rotto il suo rapporto professionale con l'editore dopo una litigata rimasta nella leggenda (Repubblica.it)
...Ma delle origini e del passato di Paolo Romani come porno-imprenditore di TV a luci rosse parleremo nella prossima puntata.
Maurizia Paradiso - Lombardia 7
(Fine della prima puntata - continua)
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