Nessuno vuole vietare a nessuno, e tantomeno a Repubblica, di cadere preda di amori senili. Però non è concesso, al primo quotidiano italiano, né di forzare la verità, né di distorcere i fatti attraverso un uso piuttosto dilettantesco di foto, né, infine, di stravolgere la gerarchia degli avvenimenti.
Ieri ho preso in mano, in ritardo, Repubblica "cartaceo" del giorno 3 (il "day after" del giorno del licenziamento di Berlusconi). Un richiamo alla manifestazione in prima pagina, e ben due pagine intere dedicate al Grande Evento, che ha richiamato "più di 500.000 persone" secondo il mitico Gianfranco Mascia, "meno di 10.000 persone" secondo la Questura, "circa 20.000 persone" secondo Tonino Di Pietro. E se dice "circa 20.000" Tonino Di Pietro, che è il leader neanche troppo occulto del Barnum, possiamo immaginare che la cifra molto probabile sia di 15.000 persone.
Ma che siano 10.000 o 20.000 non importa nulla. Si tratta, in ogni caso, di un colossale flop. Repubblica non dice le sue, di cifre, ma si rifugia dietro aggettivi... A prescindere da quanti erano, erano tanti, belli, colorati. Quindi Repubblica, che non manca di buoni fotografi, né dei soldi per comprare qualche foto del totale della bellissima piazza, stracolma di ggente, Ci mostra una sola voto, che trovate qui sotto:
In effetti, una bella foto. Tanta gente, tantissima. Peccato che la foto sia un imbroglio (spero involontario): come vedremo nelle fotile che ingrandiscono alcuni particolari, il giornale è del 3 settembre 2010, ma la foto è... del 5/12/2009. E, credetemi sulla parola, in nessun angoliono delle due paginone c'è scritto che la foto è quella della bella folla dell'anno prima. Insomma, un errore del proto...
Nella fotina a sinistra, il dettaglio ingrandito della data del giornale; nella fotina a destra, il dettaglio ingrandito della data sullo striscione della manifestazione.
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Sistemato il piccolo dettaglio dell'uso alquanto scorretto fatto della foto dell'anno scorso, passiamo ad altre cosine che non ci sono piaciute. Gli uomini di Tonino sono stati talmente invadenti da mettersi alla testa del corteo con le loro bandiere, tanto da essere allontanati dai ragazzi in viola (quelli ingenui ma in buona fede, che pur esistono), perchè sembrava una manifestazione dell'IdV. Idem in piazza, dove l'IdV aveva venduto migliaia di bandiere di partito. Ed anche qui i ragazzi in buona fede hanno dovuto ripetutamente chiedere che fossero abbassate, perchè le bandiere di Tonino erano tante da ammazzare la connotazione viola della piazza.
E veniamo ai politici: ce n'erano tre in croce. Tonino di Pietro, ormai definibile, senza timore di smentita, Populista Professionista di lungo corso; Nichi Vendola, Apprendista Populista; infine, stonato come una campana, e con mia grande sorpresa, Ignazio Marino. In piazza una buona percentuale dei cartelli del Popolo Viola (che ho sentito dire sia un popolo di sinistra) erano contro il PD, reo di non condividere non già i loro obiettivi, ma i loro strumenti.
Poi c'era Tonino, che appena riusciva ad afferrare un microfono, cominciava ad urlare contro il PD: "...dove sono i dirigenti del PD?..." Il mite Ignazio Marino, che in uno di questi momenti era proprio accanto a Di Pietro, gli ha fatto educatamente notare che lui ERA un dirigente del PD; e che lui aveva deciso legittimamente di esserci, esattamente come altri hanno deciso, altrettanto legittimamente, di non esserci. Come, altrettanto legittimamente, hanno deciso di essere il 16 alla manifestazione della FIOM, che non si propone il grandioso obiettivo di "licenziare Berlusconi", bensì quello, più limitato ma più realistico, di aiutare alcune decine di migliaia di metalmeccanici a conservare il posto di lavoro, e una parvenza di futuro.
Non una parola, nell'articolo, sul fatto che in tredici città (fra cui, per dire, nell'insignificante Roma) i vecchi comitati dell'anno scorso si sono tirati indietro in dissenso con l'anonimo Mascia & C; che stanno fioccando querele e minacce di querele fra una banda e l'altra; che sulla mitica "rete", facebook in primis, i gruppi e le pagine in dissenso sono più numerosi dei gruppi in sostegno, e spesso più frequentati e commentati.
Last but not least, Repubblica, ed altri apologeti del Popolo Viola e dei siti ad esso collegata, prima di scriverne in maniera entusiastica, avrebbero fatto bene a fare una visitina, una volta al giorno, ai due siti di riferimento: quello del referente, occulto, [Gianfranco Mascia], e quello "ufficiale" degli [Organizzatori del No-B-Day2], che peraltro evitano accuratamente di dirci chi sono - anche se noi lo sappiamo. Questo servizio di monitoraggio lo facciamo, per l'ultima volta, noi, per conto di Repubblica, e degli altri apologeti:
[Gianfranco Mascia]:in questo blog l'ultimo post è del 20 settembre, commenti zero, e in primo piano campeggia ancora la locandina per chiedere soldi. Accessi, <50 al giorno. Nel blogroll, alla sezione "Contributors", guarda caso c'è un solo link: quello a Repubblica>Politica.it; non è singolare? Infine, chi volesse saperne di più sul No-B-Day2, è invitato a recarsi sull'altro sito, [Organizzatori del
No-B-Day2]... che combinazione! Ma nel sito degli organizzatori c'è ancora un ultimo post del 29 Settembre, con una petulante, lacrimevole richiesta di soldi, e... ben 14 commenti: tre di un tale Tafanus (e vi lascio immaginare di che tono) sei di tirate per il culo, quattro di polemiche interne, ed uno di adesione al contributo.
Dimenticavo: nel blog ufficiale di Gianfranco Mascia c'è anche la pubblicità di un bellissimo libro di Gianfranco Mascia. Copertina Viola, of course. Titolo: "Il Libro Viola - Storia del Movimento N-B-Day". Da non perdere. Ne ho prenotato 50 copie per fare i regali di Natale. Quindi aspettatevi di tutto. Ma c'è già il minaccioso annuncio della prossima uscita di un altro libro dello stesso autore: "Il Colonnello" (credo che ci sarà la Storia di Gheddafi...). Se uscirà in tempo per i regalo di Natale, potrei avere una seconda arma di distruzione di massa... Tafanus
P.S.: Chi voglia capire le ragioni della "separazione di fatto" fra Di Pietro e Grillo (e quindi fra Grillo e il Popolo Viola) deve solo leggere [questo sondaggio]: i due "mastri populisti pescavano nella stessa pozzanghera, e a qualcuno cominciava a scarseggiare l'acqua... Come ho scritto in altre circostanze: il segmento di mercato del populismo ha i suoi limiti quantitativi, e non può soddisfare la fame di troppo commensali.
...Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più populista del Reame?...
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