L’improvvisa e “tattica” prudenza di Gianfranco Fini divide i simpatizzanti di Futuro e Libertà. Sui forum web c’è aria di delusione. Dopo l’uscita dal governo e la convention di Perugia, sfumare l’obiettivo della sfiducia a Berlusconi rischia di apparire – a torto – una secca sconfitta.
Le critiche su internet alla presunta “retromarcia” dicono che il leader Fli si trova a scontare, stavolta in prima persona, il cambiamento profondo del rapporto tra politica e “popolo”. Dove sempre più spesso la politica ha i suoi tempi, e il “popolo” ne ha altri.
Negli ultimi mesi ha mobilitato un piccolo-grande mondo. Lo ha fatto con una strategia mediatica intelligente. Moltiplicando l’attesa con le tv, i giornali, internet. Dosando il tutto con le giuste mosse parlamentari. Ora che la politica chiede un riposizionamento, anche se solo tattico, la “base” si inalbera e chiede di non esitare.
Sentiero stretto, dunque. Sul quale il presidente della Camera è chiamato a dimostrare la sua capacità di leadership. Non è mai stato facile trasformare l’“armiamoci e partiamo” in “armiamoci e aspettiamo”. E oggi che politica e propaganda sono avvinte in un abbraccio mortale, lo è ancora meno.
(dal blog di Marco Bracconi)
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