In alcuni quartieri iniziata l'invasione dei topi. Rischio epidemie, mentre la politica resta abbarbicata alla camorra. Arrivano gli ispettori Ue. E' allarme per il rischio sanitario. Niente discariche, e gli impianti Stir non riescono più ad accogliere la frazione umida. In provincia 8000 tonnellate di monnezza in strada
(di Cristina Zagaria - Repubblica/Napoli)
Allo stremo, dopo un mese di crisi. Senza via d'uscita, con gli impianti al collasso. Spaventata, perché si temono epidemie. Ecco Napoli. Oggi la città si sveglia con tremila tonnellate di rifiuti non raccolti. In provincia si superano le ottomila. Cumuli di sacchetti appesantiti e sfaldati delle piogge, che occupano marciapiedi, strade, isolati e si innalzano fino a ricoprire le vetrine dei negozi con i primi addobbi di Natale o le facciate dei palazzi. E se nel centro città l'immondizia abbandonata diventa l'amaro banchetto per gabbiani e piccioni, che si avventurano voraci per le strade cittadine, dalla periferia arrivano le prime segnalazioni per le invasioni di topi. L'attenzione è massima.
Oggi è in città la delegazione della Unione Europea. Ispezione ufficiale. La missione dei tecnici, guidata dalla responsabile della direzione generale Ambiente Pia Bucella, intende fare il punto della situazione nella regione, dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte Europea di Giustizia per il mancato rispetto delle regole comunitarie sulla gestione dei rifiuti. Ma soprattutto l'Unione europea non ha ancora ricevuto dal governo italiano la pianificazione degli interventi necessari a mettere in sicurezza la salute e la sicurezza dei cittadini europei presenti in Campania. I commissari vengono a verificare personalmente il livello di rischio sanitario.
"Il Comune è in stretto contatto con la Asl, a cui abbiamo chiesto di fornirci immediatamente qualunque informazione utile sugli aspetti sanitari del problema" rassicura l'assessore all'Igiene, Paolo Giacomelli. La crisi cominciata un mese fa è diventata ormai emergenza cronica. Napoli è paralizzata. Come raccogliere i rifiuti? Dove portare le tonnellate che invadono le strade? Non ci sono più discariche e gli Stir (l'impianto di tritovagliatura dei rifiuti) non riescono più ad accogliere la frazione umida, perché non hanno il tempo e lo spazio per trasformarla. Ieri la situazione è peggiorata, perché ha lavorato solo l'impianto di Caivano (che ha ricevuto 750 mila tonnellate). Chiusi per riposo domenicale gli impianti di Tufino, Giugliano, Chiaiano e Acerra. E Tufino, come Chiaiano, al di là del riposo di un giorno. sono strutture ormai al limite, vicine alla chiusura. Trentasette autocompattatori hanno scaricato la spazzatura a Cava Sari, a Terzigno. Ci sono stati dei blocchi, ma niente scontri.
Il sindaco, Rosa Russo Iervolino, chiede per oggi a Regione e Provincia un incontro urgente. Da due giorni, infatti, è scaduto l'accordo di solidarietà con altre Province campane per i conferimenti straordinari e non ci sono possibilità di sversare fuori Campania.
"Abbiamo assoluto bisogno della solidarietà altre Province, il guaio è enorme", lancia il suo sos Daniele Fortini, amministratore delegato dell'Asìa, l'azienda che fornisce servizi di igiene ambientale ai napoletani. "Altro incontro importante sarà mercoledì nella Conferenza Stato-Regioni. L'apporto che potrebbero dare alla Campania Toscana, Emilia, Veneto e Lombardia è importantissimo", sottolinea Fortini, che dà anche un'altra soluzione: "L'unica soluzione immediata e con un investimento inferiore al milione di euro è riarmare immediatamente a Giugliano e Tufino gli impianti di stabilizzazione della frazione umida, distrutti durante l'emergenza del 2008. Questi impianti servono a trasformare la frazione umida in frazione organica stabilizzata, trasformazione che ridurrebbe il peso dei rifiuti del 40 per cento con un beneficio ambientale ed economico".
Parla Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno - "Una partita da un miliardo di euro, attenti agli affaristi della camorra"
C'è uno scontro nel Pdl tra gruppi di potere e un ministro che vuole affermare la dignità della politica. Occhio a quel bando della Provincia. Forte pressione, l´inceneritore si farà ma solo alle condizioni del Comune
(di Ottavio Lucarelli - Repubblica.it)
Vincenzo De Luca contro il gruppo "affaristico-camorristico pronto a entrare nella partita dei termovalorizzatori". Il sindaco di Salerno, che ha già individuato l´area per costruire uno dei due nuovi inceneritori previsti in Campania, ripete che l´impianto si farà ma solo alle condizioni del Comune. E lancia un nuovo allarme.
Sindaco, che partita si sta giocando sui rifiuti?
Una partita da un miliardo di euro. Qui davvero ci giochiamo il futuro della nostra terra. C´è una forte pressione e dimostreremo nei prossimi giorni quanto sia motivata e vera la presenza affaristica.
A cosa si riferisce?
Al bando della Provincia per il termovalorizzatore di Salerno, denunceremo presto tutto. L´inceneritore si farà solo alle nostre condizioni e non alle condizioni di quel bando. Bisogna evitare assolutamente che la vicenda diventi un´occasione di penetrazione nell´area di Salerno per la camorra e per forze ad essa collegate.
Anche Mara Carfagna è contro quel bando. Lei è solidale con il ministro per le accuse arrivate dall´interno del Pdl?
Tutta la mia solidarietà alla Carfagna per l´attacco a cui è stata sottoposta. C´è uno scontro nel Pdl tra gruppi di potere affaristici e un ministro che si muove in quel partito tentando di affermare la dignità della politica. Uno scontro che viene da lontano e che si incrocia con la mia posizione sui termovalorizzatori.
Qual è il nodo?
Qui bisogna riportare la Campania ad essere una regione normale senza un groviglio di competenze che moltiplica i costi e le aree di inefficienza del servizio per lo smaltimento dei rifiuti. Un groviglio di competenze che porta a separarci da una condizione di democrazia normale in cui la gestione del ciclo dovrebbe spettare ai Comuni singoli o associati. C´è invece un quadro di permanente e sconvolgente anomalia democratica. Montagne di rifiuti a Napoli e in altri centri, ma nulla di concreto per rispondere al problema.
In questo groviglio lei è d´accordo con la scelta del governo di affidare al presidente della Regione Stefano Caldoro l´incarico di commissario per la realizzazione degli inceneritori di Salerno e Napoli orientale?
«L'unica cosa certa in quel decreto, complessivamente ancora non del tutto chiaro, è che le Province ora sono escluse dalle scelte. Ma non basta. Con tutto il rispetto per Caldoro, che è una persona perbene, occorrono posizioni nette perché sullo sfondo di tutto rimane la tutela politica del coordinatore regionale Pdl Nicola Cosentino».
Cioè?
Mi fermo qui, credo di essere stato chiaro. Aggiungo solo una considerazione personale. Poiché Salerno è il primo comune d´Italia per la raccolta differenziata, avendo realizzato un vero e proprio miracolo, vorrei che almeno non ci dessero fastidio. (continua)
Per ora ci fermiamo qui. A seguire, in una seconda puntata, riporteremo le prese di posizione di Mara Carfagna, che condividiamo, e i suoi annunciati progetti per il futuro, che condividiamo alquanto meno. Non si risolve il problema della moralizzazione della politica passando da Nicola Cosentino a Gianfranco Micciché. Me parleremo. Tafanus
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