Mario Adinolfi ci presenta il neonato:
«THE WEEK è un settimanale nazionale in edicola e tu puoi immaginare lo sforzo immane che un’avventura del genere richiede: è pensato, diretto, scritto, impaginato solo da persone nate dopo il 1 gennaio 1970, i mitologici under 40 (...mitologici??? non avrà voluto dire "mitici"? NdR), ma abbiamo titolato il primo editoriale: “Non siamo i giovani”.
Secondo l’Istat in Italia dopo il 1 gennaio 1970 sono nate più di ventotto milioni di persone. C’è mezza Italia con potere, casa di proprietà, pensione assicurata, tfr, risparmi. THE WEEK è scritto dall’altra mezza Italia.
Nel primo numero parliamo della crisi di governo e la copertina allegata ti spiega come. Pubblichiamo l’elenco dei venticinque grandi vecchi che dominano politica, editoria, banche, finanza, industria e anche cultura e spettacolo, con accanto le loro età. Così si capisce meglio. Più una serie di dati statistici sulla presenza degli under 40 nelle posizioni di potere.
Presentiamo la manifestazione di sabato della CGIL e raccontiamo le sue contraddizioni. Pubblichiamo un piccolo scoop sulla vicenda Finmeccanica. Parliamo di Emanuela Orlandi e di Sabrina Misseri. Spieghiamo nel dettaglio come si fa a diventare giornalisti professionisti in questo paese, con tutte le informazioni per l’accesso a ogni singola scuola che porta all’esame per iscriversi all’Ordine. Pubblichiamo 3.049 occasioni per lavorare subito in Barclays o in Piaggio, in Kpmg o in Geox, in Eni o presso l’Unione europea. Regaliamo ai lettori in esclusiva i primi due capitoli del nuovo libro di Alessandro Rimassa (”quello di” Generazione 1000 euro). E poi un reportage sulla strage di giovani e giovanissimi uccisi con la pena di morte in Iran; un nostro giornalista che si fa volontario tra i volontari delle notti milanesi in aiuto ai disperati e scopre che questi volontari hanno tutti meno di quarant’anni; un’analisi su XFactor; la prima intervista al ventisettenne cagliaritano Filippo Candio, che ha appena vinto ai mondiali di poker a Las Vegas oltre tre milioni di dollari (The Week ha una controcopertina e una sezione apposita chiamata Poker Week); tutti i casting per i film in preparazione e le fiction tv.
Insomma, abbiamo provato a costruire un settimanale veramente ricco, anche se noi siamo sostanzialmente poveri». Mario Adinolfi
La notizia l'ho appresa dal blog dell'amico Alessandro Zilioli, uno dei più importanti d'Italia: [Piovono Rane]. Nonostante il post di Gilioli sia di ben tre giorni fa, questa grande iniziativa raccoglie non meno di 19 commenti (circa 6 al giorno). Diciamo che l'iniziativa non è di quelle che possano mettere a rumore né la rete, né, forse, il mondo dell'editoria? Non è colpa di Gilioli, intendiamoci: è colpa del neonato... e mentre ancora non è cessato il rumoroso silenzio che ha fatto seguito all'iniziativa dei ggiovani Renzi e Civati, sembra già essere iniziato il fragoroso silenzio sull'iniziativa del ggiovane Adinolfi. Il quale sbaglia tutto, fin dai primi vagiti...
-a) Nasce un settimanale cartaceo, mentre settimanali con sostegni ben più consistenti di quelli di cui gode Adinolfi cercano di chiudere col minor danno possibile;
-b) Nasce col nome sbagliato. Si chiama "The Week", come una ben più famosa testata americana. Il risultato? se si digita "The Week" su google si ottengono quasi due miliardi di riferimenti. A "The Week" altrui. Fantastico, per un famoso blogger, che mangia web e poker!
-c) Non una parola sulla redazione. Sappiamo solo che è una redazione ggiovane ggiovane: rigorosamente under fourty. Ci risiamo: Adinolfi come Renzi e Civati. Si può essere anche cretini. Basta essere cretini under fourty.
-d) Mario Adinolfi è nato a ferragosto '71. Scade fra sette mesi e venti giorni. Poi cosa farà? sbaraccherà, o innalzerà il livello, come si faceva con l'atrazina? Ma non era quello che aveva scoperto in Beppe Grillo, quasi sessant'anni portati molto male, la vera novità della politica italiana?
-e) Ci sarà anche una edizione online, in un formato del mesozoico: pdf. Un formato che non serve a niente e a nessuno. Perchè non un formato su una qualsiasi piattaforma di testo?
-f) Ho dato uno sguardo al [blog di Adinolfi], col quale lancia la sua grande iniziativa ggiovane: Ci sono ben 4 commenti, di cui NON UNO favorevole. Diffusione del blog secondo dati Alexa.com: un ventesimo del Tafanus. Se Adinolfi lancia una rivista, io posso lanciare un gruppo editoriale?
-g) Sbaglia anche la campagna-abbonamenti. Fretta o presunzione? "...per trentasei ore campagna abbonamenti speciale in vista del lancio. Il settimanale costa 3.50 euro in edicola ma, chi si abbona alla versione on line paga solo 50 euro l'anno. L'abbonamento cartaceo è riservato ai soli soci sostenitori al prezzo di 1.000 euro per cinque anni: è un modo per darci una mano concreta a far crescere questa idea..."
Ripeto la domanda: "fretta o presunzione? Quando mi chiama qualcuno da un call-center, e mi propone l'oro al prezzo dell'alluminio, mi basta che mi chieda di decidere all'istante, e il mio vaffanculo è rapido e garantito. Ma è anche bellissima l'offerta dell'abbonamento quinquennale: 1000 euro per 5 anni, pagamento anticipato. Prezzo in edicola: 3,50 € (finchè il giornale esce, quando vuoi, se vuoi). Prezzo per la fantastica offerta quinquennale, a numero: 3,86 € (che continui a piacerti o meno, che sia fatto bene o meno, che duri cinque anni o meno). Ma si tratta di un prezzo per i "soci sostenitori". Domandina: qual'è la ragione per la quale dovrei sostenere Adinolfi?
Diamo un'occhiata ai grandi argomenti del primo numero, e a quelli "fissi": sul primo numero non mancherà un articolo su Sabrina Misseri (ci mancava!), uno su X Factor (ci mancava), ed uno, imperdibile, sul campionato di poker a Las Vegas. Ma non finisce qui: Adinolfi ha minacciato "...una controcopertina e una sezione apposita chiamata Poker Week, e tutti i casting per i film in preparazione e le fiction tv).
Una domanda sorge spontanea: Ma Adinolfi c'è o ci fa? A quando i castings per Il Grande Fratello, per Amici, e per i Campionati Regionali di Ballo Liscio?
Chiudo riportando un pot-pourri dei commenti sul suo blog, e sul blog di Gilioli:
BLOG DI ADINOLFI:
-1) Mannaggia avrei dato una mano ma sono nato il 27 dicembre 1969 - Watchdogs
-2) Bisogna comprare The Week perché è l'unico giornale pensato, diretto e scritto da italiani nati dopo il 1 gennaio 1970 - NON E' VERO. C'è un socio fondatore che sta nella redazione che è nato PRIMA del 1 Gennaio 1970. Già sul primo dei dieci motivi cadete. Simone
-3) è nato alle 18 del 31.12.1969 ed è la prova che noi non siamo persone rigide - Mario Adinolfi
-4) sono nato nel 1968. Quindi non posso comprarlo. Leggiucchierò via internet.ciao - Alessandro
-5) Rivista nata nel 2010 e la versione digitale è in pdf? Magari pure senza un minimo di indice navigabile. Siate felici, cara nuova redazione, di cose da scoprire ne avrete tante. Auguri - joepsichip
-6) [...] ovviamente non ho ancora visto il giornale, ma mi fanno sorridere un paio di cose: adinolfi è notoriamente un giocatore ed un appasisonato di poler. non è propriamente carino mettere nel proprio giornale la propria passione. sa di marchetta. la seconda cosa che mi fa ridere è l’evitare accuratamente di dire che esistono altri modi legali per diventare giornalista professionista, senza pagare 10mila euro l’anno alle scuole. anche questo sa di marchetta. però mi riservo di leggere i testi completi prima di giudicare. questo è un primo giudizio parziale, basato su quel che adinolfi ha scritto [...] - cri
-7) Non mi fido di Adinolfi. E’ sempre stato una banderuola, e finora è riuscito nell’impresa di dire più fesserie in 30 anni di vita che i tanto vituperati Fini e D’Alema in 50 anni. Diego “Zoro” Bianchi (sempre ottimo) riesce da sempre a smascherare le sue mille contraddizioni e le sue fanfaronate.
Gli auguro l’oblio (ad Adinolfi, mica a Zoro!) - Massimo Seks
-8) Ma Adinolfi non è lo stesso che alla morte di Cossiga fece la lode al quel popò di gran pezzo di politico? E non è lo stesso che solidarizzò contro l’aggressione a Capezzone, portavoce del Pdl colpito con pugno al volto scordandosi di solidarizzare ANCHE con il tassista milanese (poi deceduto) e l’infermiera aggredita nella stazione metro a Roma? Fermo restando la condanna verso qualunque tipo di aggressione resta però un mistero come mai lo stesso Adinolfi abbia atteggiamenti riverenti verso i potenti ed ignori le masse. Buffo vero? Non ne penso bene e questi pochi (ultimi) esempi ne spiegano i motivi, la sensazione che ne ricavo è che non sentivo l’urgenza di un altro pseudo Sansonetti in giro. La libertà di stampa è un diritto inalienabile (e siamo d’accordo) ma scegliere ANCHE la qualità rimane un preciso dovere - Fiordisale
-9) Adinolfi è esattamente quello che hai scritto. Ma è anche quello che si presentò alle primarie contro Veltroni per riciclarsi immediatamente dopo nella webTV di D’Alema e diventare un dalemiano di ferro, salvo ricredersi alla chiusura dell’emittente, ma non prima di avere ignorato i licenziamenti che l’avevano preceduta e non prima che il problema lo riguardasse di persona [...] Desmond
-10) anche a me Adinolfi non convince. nonostante i miei 33 anni, comunque non mi sento rappresentato, neanche da lui. Xfactor, poker, i casting: estiqaatsi! questo sì che è buon giornalismo… peccato che Max e GQ sono già in edicola da anni… spero che Adinolfi diventi presto 41enne, così ce lo leviamo dalle scatole… =) - DaVeTheWaWe
Tafanus
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