Pompei, crolla l'Armeria del gladiatore - Napolitano: "Una vergogna per l'Italia" - Della palestra degli atleti resta un cumulo di macerie.
Il cedimento alle 6 del mattino, poco prima dell'apertura del sito. Il capo dello Stato: "Spiegazioni immediate, senza ipocrisie". Opposizione all'attacco: "Cattiva gestione da parte del governo". Bondi: "Patrimonio immenso, mancano le risorse". Prime ipotesi sulle cause: infiltrazioni d'acqua e un cattivo precedente restauro
Un cumulo di macerie. E' quel che resta della Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, la palestra degli atleti di Pompei. Andata completamente distrutta alle 6 del mattino, poco prima dell'apertura del sito archeologico, poco prima che i turisti, in un sabato mattina di ottobre, si recassero a visitare gli scavi. Un disastro che ha suscitato indignazione e sconcerto. E lo sdegno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che l'ha definito "una vergogna per l'Italia" dicendo di esigere "spiegazioni immediate e senza ipocrisie"... (continua)
Dove non è arrivato il Vesuvio, sono arrivati Berlusconi, Tremonti, Bondi e Bertolaso. E così come sia usciti negli anni dall'informatica, dalla chimica fine, dalla ricerca avanzata, e persino dagli elettrodomestici, dall'auto, se non mandiamo via alla svelta questi stronzi usciremo anche dall'industria della cultura, di cui possediamo ancora (ma per quanto ancora?) un terzo del patrimonio artistico mondiale.
In tutto questo, Bondi si è già affrettato, da autentito pezzo di merda, a scaricare la colpa dello sfacelo sui sovrintendenti periferici, quelli che non ricevono più, dallo Stato delle Tre I e delle tre B, neanche i soldi per il toner della stampante.
Però avremo il Ponte Silvio, e, se ci va di culo, anche una centrale nucleare che nascerà tecnologicamente vecchia di 40 anni. Tafanus
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