ATTENZIONE! Questo è un blog dedicato alla politica pornografica, o alla pornografia politica! Aprire con cautela!
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« novembre 2010 | Principale | gennaio 2011 »
Scritto il 31 dicembre 2010 alle 11:00 | Permalink | Commenti (28)
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Come ogni anno, voglio dare un breve resoconto dello sviluppo del nostro blog nel corso degli ultimi 12 mesi. Fornisco due grafici. Il primo illustra il confronto fra gli accessi del 2009 e quelli del 2010. Il secondo illustra la tendenza di fondo dalla nascita del blog (1° aprile 2006) ad oggi.
Le visite uniche giornaliere nel 2009 ne nel 2010
L'incremento medio delle visite al blog è stimabile intorno al 35% (2010 su 2009). Essendo un anno in cui sono esplosi i social networks come Facebook, credo di potermi ritenere soddisfatto dal risultato raggiunto dal blog.
Le visite uniche giornaliere dal 1°aprile 2006 ad oggi
La cosa interessante è vedere l'elenco delle "teste blasonate", perennemente assise in qualche talk-show, come ospiti, e a volte come conduttori, che stanno dietro al nostro blog (a volte molto dietro). Il piccolo elenco che ho tratto dalle classifiche di Blogbabel può rendere l'idea: il Tafanus si posiziona prima dei blogs di:
Vittorio Zucconi, WordPress, Luca Telese, Guerrilla Radio, Jacopo Fo, Oliviero Beha, Gianfranco Micciché, Libertà e Giustizia (Sandra Bonsanti), Pietro Ichino, Marco Bracconi (Repubblica), Renato Brunetta, Alessandro Robecchi, Italia dei Valori, Matteo Renzi, Pierferdinando Casini, Massimo Donadi, Franca Rame, Luigi Crespi, Peacereporter, Concita De Gregorio, Sabina Guzzanti, Dario Fo, Raffaele Lombardo, Fiammetta Nirenstein, Francesco Storace, Novella 2000 (...ahahah...)
Insomma, disciamoscelo... per essere un blog individuale gestito da un tizio senza nome, e mai assiso in TV a parlare di se stesso, non mi sembra un brutto risultato... E' stato prezioso, in questi anni, l'aiuto di quanti, con maggiore o minore continuità, hanno contribuito al alleviare il mio lavoro, fornendomi articoli, links, partecipando ad accesi dibattiti, aiutandomi nelle ricerche, incoraggiandomi, bacchettandomi, e a volte persino contribuendo con piccole o grandi donazioni alla gestione economica del blog stesso.
Ringrazio coloro che sono andati via salutando, spiegando, come quelli che sono andati via in silenzio. E ringrazio i molti che sono arrivati. Infine, ringrazio anche coloro che sono andati via da carbonari, e sbattendo la porta. Li ringrazio senza ironia, perchè i loro progetti di "blogs contro" - tutti miseramente falliti - mi hanno convinto che stavo facendo la cosa giusta nel modo giusto, anche se non sempre e non a tutti piacciono i miei modi. Li ringrazio perchè mi hanno fatto vedere come non sia sufficiente mettere insieme la meglio ggioventù della rete per fare un buon blog. Ci vogliono idee, perseveranza, tolleranza per chi non la pensa come noi, ma "interviene in dissenso, e lo fa con educazione.
Molti hanno adottato la via contraria. Registrazioni preventive, commenti "moderati" (cioè filtrati ed eventualmente cancellati se "fuori dal coro"). Nell'ultimo tentativo ancora in vita, erano partiti in 5, sono rimasti in due. A furia di bannare i dissenzienti, hanno finito col parlarsi fra di loro. Adesso sembrano stufi anche di fare questo... forse si telefonano. Nel mese di dicembre, ZERO commenti. Ammirevoli, perchè abbaiare alla luna nella notte richiede molta perseveranza. Una lezione, per noi, che se per un mese non avessimo alcun feedback, giungeremmo alla conclusione che le nostre cose non interessano a nessuno, e sbaraccheremmo il tutto in un attimo.
Cosa ci aspetta nel 2011? Faccio una previsione: sarà un buon anno. Molti cominciano a capire che facebook, più che un luogo di approfondimento, sta diventando un luogo di vacuo cazzeggio (al quale a volte partecipo anch'io, mio malgrado). Crescerà la penetrazione di facebook, ma il suo "spessore" diminuirà in proporzione. La situazione politica attorcigliata spingerà le persone motivate a cercare luoghi d'incontro (e magari di scontro) dove poter dibattere a fondo, litigare, fare pace, fare proposte, ascoltarne. Ci saranno altri scontri, come ci sono stati ad ogni tornata elettorale, fra le diverse anime del Tafanus. Il quale - se le forze lo sorreggeranno ancora - continuerà a tenere questo "circolo" aperto, e pulito. A beneficio, temo, non nostro, ma dei nostri figli e nipoti. In un'Italia fondata sul lavoro e sulla tolleranza, e non sul bunga-bunga.
Buona fine d'anno e felice 2011 a tutti. Tafanus
Scritto il 31 dicembre 2010 alle 10:00 | Permalink | Commenti (25)
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Per capire ho preso in prestito un verbale ipotetico di una procura italiana, scritto da un procuratore anonimo, prendendomi la libertà di integrarlo e modificarlo. Nulla spesso è più reale di ciò che è ipotetico. Dedico questa pagina agli studenti che difendono il diritto allo studio e che avrebbero dovuto essere arrestati preventivamente, come avrebbe voluto il governo fascista; ai disoccupati e ai precari, a chi non cerca più nemmeno lavoro; a chi difende il proprio territorio come il Gruppo «No-Gronda» di Genova e il «Dal Molin» di Treviso; ai terremotati d'Abruzzo che sono rimasti «cornuti e mazziati»; agli alluvionati di Sestri e del Veneto; ai ricercatori e agli operai che stanno sui tetti per difendere il pane quotidiano. Lo dedico ai senza dimora e a tutti coloro che si dedicano a loro per le strade e nei ripari. Lo dedico a Massoero 2000, una piccola luce di civiltà nella nostra città.
Lo dedico a voi perché possiate indignarvi sempre contro ogni sopruso e ingiustizia fino a diventare rivoluzionari di un sistema che non merita nemmeno di esistere. Il 10% delle famiglie in Italia possiede il 41% della ricchezza e la quasi totalità dichiara meno di 30.000 mila euro annui. E’ il segno che la nostra civiltà è fondata sul ladrocinio, sul furto e sulla dabbenaggine perché abbiamo intrapreso la strada maestra per distruggerci da soli. Infine dedico questo verbale agli immigrati di tutti i Rosarno di Italia, ai poveri anche quando sono violenti per disperazione perché vittime di una atroce violenza di Stato, sempre legittimata, sempre giustificata.
Se Gesù nascesse oggi, questa notte, in Italia accadrebbe così:
Verbale di procura in esecuzione delle disposizioni di legge del governo Berlusconi-Bertone-Bagnasco, in dispregio del diritto costituzionale e internazionale, impartite su tutto il territorio italiano dalle disposizioni degli ministro degli interni, Roberto Maroni, oggi ministro, ma ieri condannato in 3° grado (9 febbraio 2004) per resistenza e violenza a pubblico ufficiale (art. 337 del codice penale).
«Addì, 24 del mese di dicembre dell’anno 2010 del XXI secolo dell’era cristiana, a ore 24,00. Procura della Repubblica di Roma, capitale d’Italia e del mondo, centro della cristianità, sede del papa successore di Pietro, vicario di Gesù Cristo figlio di genitori Palestinesi di Betlemme ed Ebrei di Nàzaret. Mentre nelle chiese di tutto il mondo, si celebra la gioia e la pace del Santo Natale dell’anno del Signore 2010, non si sa come, è stato trovato un neonato in una stalla della periferia. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato nel «sistema sicurezza» predisposto dal governo italiano, d’intesa con lo Stato straniero confinante della Città del Vaticano, che prevede l’espulsione dai confini italiani di tutti i non «non cristiani», come rom, immigrati e studenti italiani, lasciando solo i «cattolici per finta».
La polizia e i servizi sociali, a conclusione di rapide indagini, hanno arrestato un falegname e una minorenne con in braccio un bambino che dice essere suo. L’allarme è scattato per la segnalazione di un esemplare cittadino che ha intuito le male intenzioni degli arrestati alla ricerca di un riparo per la notte, trovandolo in una grotta naturale. Il segnalatore è un prelato della curia romana che, mentre correva sulla sua Mercedes verso San Pietro per la Messa di Natale, aveva intravisto movimenti sospetti e tentativi di accendere fuochi, informandone lodevolmente la polizia.
Gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, hanno trovato un neonato avvolto in uno scialle e deposto in una mangiatoia, la madre dall’evidente fisionomia extracomunitaria e dall’età apparente di 14/15 anni, e un uomo più anziano che asseriva essere marito dell’adolescente e padre adottivo del bambino. Gli investigatori hanno cominciato ad indagare in ogni direzione, non escludendo la pista del rapimento di minore.
Chiesti i documenti per l’identificazione, sia l’uomo che la donna ne sono risultati privi e, cosa ancora più grave, erano senza permesso di soggiorno e neppure un visto turistico, commettendo così il reato di clandestinità oggettiva. Si evince in modo certo, infatti, che sono clandestini. Dichiarano di chiamarsi Maria e Giuseppe di Nàzaret. La polizia nutre dubbi fondati. L’uomo è in grave stato confusionale perché parla al di fuori di ogni logica, dicendo di essere il padre adottivo del neonato, che il padre naturale gli avrebbe affidato. Asserisce che Maria è la sua sposa, ma non si capisce che rapporti abbia avuto con un altro extracomunitario di nome «Spirito Santo» di cui però non è stata rilevata traccia di presenza. Più i sospetti parlano più le indagini si ingarbugliano. I servizi segreti interpellati suggeriscono di muoversi con cautela perché potrebbe trattarsi di spie palestinesi, camuffate da palestinesi per confondere le idee e depistare le indagini. All’improvviso, non si sa da dove, sono arrivati alcuni pastori che asseriscono di avere visto un angelo che li avrebbe indirizzati agli arrestati. Vedendo la polizia si sono scagliati con bastoni e urlando contro le forze dell’ordine, aizzando contro di loro i cani e le pecore. I rappresentanti delle forze dell’ordine sono rimasti storditi dal micidiale odore pecorino da essi proveniente.
Come se non bastasse, dal nulla e dal vuoto, all’improvviso, apparsi nel buio della notte sbucano tre misteriosi personaggi, vestiti da orientali che dicono di essere venuti a portare doni al bambino, guidati una stella. La polizia si insospettisce immediatamente perché da loro emana un intenso odore, tipico dei suk arabi, che stordiscono ancora di più polizia e assistenti sociali. L’Ufficio Stranieri della Questura e la Guardia di Finanza cercarono il paese effettivo di provenienza dei tre clandestini, che dichiarano di essere «Magi» orientali. e potrebbero essere spacciatori internazionali, perché sono stati trovati in possesso di un ingente quantitativo di oro e di sostanze allucinogene come incenso e mirra. Interrogati con mezzi persuasivi, hanno detto di agire in nome di Dio che li guida con la stella. Il ministero degli esteri non esclude legami con Al Qaeda. Si sospetta che facciano uso abituale di allucinogeni.
Finalmente le forze di polizia riescono a tradurre l’uomo, la donna, il bambino e i tre stranieri, colti in flagranza del reato di clandestinità abusiva e tutti sprovvisti di documenti e permesso di soggiorno, conducendoli in commissariato. I pastori riescono a fuggire. Il sedicente Giuseppe, sempre delirando, gioca una carta inattesa: chiede che sia investita la Santa Sede che sembra sia coinvolta nella nascita del bambino. Non volendo correre il rischio di incidenti diplomatici di enorme gravità – e se il bambino risultasse essere nipote del papa? – si rimanda tutta la questione alle istanze superiori. Il governo, preoccupato per un eventuale scandalo internazionale, per dimostrare tutta la sua servitù a difesa della «civiltà cristiana d’occidente» consulta la Santa Sede, che terrorizzata, invia una commissione mista ad alto livello formata da tre cardinali scortati dalle guardie svizzere, pronte ad ogni evenienza.
I cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato, Angelo Bagnasco, presidente Cei e Camillo Ruini, che pur in pensione, lavora ancora a cottimo e anche in nero, agitati e nervosi, giunti in procura, chiesero di vedere gli arrestati. Alla vista del gruppetto, smarrito e impaurito e forse in preda ad eccesso di droghe, il sorriso ritornò rilassato sul viso rubicondo dei porporati che riacquistarono la loro flemmatica e paternalistica prosopopea cardinalizia.
Rivolti al commissario di turno, dissero: «Bon omo! E’ un falso allarme! Non preoccupatevi, non può essere lui, così ridotto: vedete? non ha nemmeno le scarpette rosse! Li guardi, sono tre straccioni disperati, forse usati come corrieri di stupefacenti da quegli altri tre che invece fanno finta di portare doni, ma, secondo noi, sono venuti a riciclare denaro sporco. Vi conviene arrestarli preventivamente, mentre noi torniamo a celebrare il nostro Natale».
Gli operatori dei servizi sociali hanno contattato le autorità di Betlemme, ma nessuno sa niente. Gli investigatori pertanto seguono la pista del rapimento di neonato. La ragazza, che è l’unica a non avere mai perso la calma, quasi fosse estranea a quanto succedeva attorno, è stata ricoverata in ospedale e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche. Gli inquirenti nutrono dubbi sul suo stato di salute mentale perché afferma di essere ancora vergine e di aver partorito il figlio di Dio.
Un comunicato del Ministero dell’Interno, a nome del presidente del consiglio, dichiara che non si può avere alcuna comprensione e umanità per i delinquenti che si fingono immigrati per venire a partorire in Italia per poi chiedere il permesso di soggiorno e delinquere. Tolleranza zero contro chi viola la legge e diffonde insicurezza e aggredisce le forze dell’ordine. Nello stesso momento la nota agenzia clandestina Wikileaks pubblicava la sentenza definitiva della Cassazione con cui il ministro dell’interno, Roberto Maroni, nel 2004, fu condannato in 3° grado per resistenza e aggressione a pubblico ufficiale. Il ministro, colto da un raptus di decenza istituzionale ha rassegnato le dimissioni e il suo partito xenòfobo ha dichiarato la caduta del governo. Il Vaticano fa sapere immediatamente che se ne lava le mani, ieri come oggi, che è estraneo a tutto, e che in nome «dei principi non negoziabili» è pronto ad aprire il dialogo con il governo che verrà dopo, in nome della governabilità. Questo avvenne perché si adempisse la Scrittura del profeta Isaia che profetizzo sul Vaticano: «(15) Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue. (16) Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, (17) imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» (Is 1,15-17).
Alla procura intanto giunse la notizia repentina della caduta del governo, e, come d’incanto, dentro e furori la procura si diffuse un coro celestiale, mai udito prima, che intona: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace all’Italia finalmente liberata». La musica celestiale e le voci sublimi hanno diffuso un senso di serena speranza in tutto il Paese perché è finito un incubo, ma comincia anche una nuova speranza. Nel segno di un bambino. Auguri, Italia!
(testo di Anonimo, rivisto e integrato da Paolo Farinella, prete)
Scritto il 30 dicembre 2010 alle 14:52 nella Politica | Permalink | Commenti (2)
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Scritto il 30 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (9)
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Berlusclones sempre più (d)efficienti... Adesso le strade di Napoli le puliranno entro il 31 Dicembre. Sarà sceso in campo San Gennaro, o hanno sbagliato anno? Vedi articolo...
via www.corriere.it
Scritto il 29 dicembre 2010 alle 23:12 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (7)
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Spesso mi capita di sentire questi qui che dicono sì, bisogna fare come in Puglia che lì c’è Vendola e fanno il fotovoltaico e l’eolico – ah, se tutti facessero così. Mi sembra che ci sia in giro questa opinione che la Puglia di Vendola sia diventata l’avanguardia della rivoluzione per l’energia verde. Quasi che se uno non sta attento gli piazzano un pannello fotovoltaico sul tetto senza che nemmeno lo chieda.
Perché poi dicono che no, non bisogna fare il nucleare ma fare come in Puglia dove fanno l’eolico e il fotovoltaico, che quella è la soluzione e così via. Allora mi sono divertito a guardare un po’ questi numeri della rivoluzione energetica della Puglia vendoliana.
Di solito ti fanno vedere come è cresciuta l’energia annua prodotta dal fotovoltaico in Puglia, ossia questo grafico
E ti dicono: visto che figo che è Vendola? Visto come sta crescendo esponenzialmente il fotovoltaico in Puglia?
Un po’ meno spesso ti fanno vedere il grafico dell’eolico perché cresce solo linearmente e fa meno effetto. Al massimo ti dicono che in quattro anni ha quasi triplicato la produzione di energia dall’eolico (fa più presa del grafico) e ti dicono, vedi… se tutti mettessero le pale eoliche come in Puglia.
Quello che però non ti fanno mai vedere è il seguente grafico. Proviamo a vedere quanto è l’energia l’eolica e fotovoltaica prodotta annualmente in Puglia, insieme all’energia termoelettrica (quella brutta che brucia le cose brutte che inquinano).
O poffarbacco! Che fine ha fatto l’eolico che cresce esponenzialmente? Eccolo lì, è quella linea blu spetasciata in basso. Quando lo si compara con l’energia totale prodotta in Puglia non lo si vede nemmeno crescere. Sostanzialmente è come se non esistesse, è un o piccolo.
L’eolico lo si scorge un po’ di più, ma siamo sempre lì, anche lui spetasciato in basso.
Ecco allora che la grande rivoluzione energetica della Puglia si rivela un bluff. Basta guardare la quantità di energia prodotta da eolico e fotovoltaico nell’ottica dell’energia totale prodotta. Perché io posso anche raddoppiare in un anno la produzione di poco. Ma il doppio di poco è ancora poco. E già qui ce ne sarebbe per chiudere la faccenda e dire che la rivoluzione green dell’energia in Puglia è una pia illusione. Poi però facciamo un passo in più, e verifichiamo cosa è successo nell’italia tutta in questi ultimi anni. Vediamo come è cresciuta la produzione di energia da fotovoltaico in tutta italia:
Notate niente di strano? Anche nell’italia intera il fotovoltaico è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Tanto che la percentuale di energia fotovoltaica pugliese oscilla tra il 10 e il 14 %, ma è sempre lì. In sostanza la Puglia non sta crescendo meglio di altre regioni sul fronte dell’energia fotovoltaica: sta crescendo come l’italia nel suo complesso.
Stessa cosa per l’eolico. Questa è l’energia eolica prodotta in italia, e anche qui notiamo che cresce linearmente come in Puglia:
Se infine calcoliamo quanta di questa energia eolica è prodotta in Puglia scopriamo che siamo sempre lì tra il 25 e il 27 percento.
Qualcuno più esperto di me in materie economiche potrà spiegarmi i motivi di questi andamenti (tipo l’incentivo dato dall’abbassamento dei prezzi dei pannelli fotovoltaici o l’incentivo dato dal fatto che l’energia fotovoltaica te la pagano un botto, tutte cose che valgono in italia nel suo complesso, non solo in Puglia). Io mi limito ad osservare i fatti:
1) la produzione di energia eolica e fotovoltaica in Puglia è sì cresciuta, ma è ancora uno sputo nel mare
2) la Puglia di fatto si comporta come l’italia nel suo complesso, alla faccia dei santificatori di Vendola.
Scritto il 29 dicembre 2010 alle 18:06 nella Ambiente, Scienza | Permalink | Commenti (29)
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Attenti a quei due. Lo dico in senso buono. Presi individualmente, erano in grado di produrre, ognuno di loro, solo lievi danni. Lievissimi.
... la nuova macchina "spargimerda"...
Basti pensare a Feltri che si è coperto di ridicolo dedicando ben 42 titoloni di prima pagina alla mitica casa di Tulliani a Montecarlo (con annessa cucina Scavolini), prontamente smontata dalla Procura di Monaco, che ha prodotto un prezzo di perizia dell'immobile che copre di ridicolo le "stime" sparate dal Geniale. O all'autogol fatto con Dino Boffo, col quale ha docuto scusarsi, una volta accertato il fatto che la "informatica" che aveva in mano Feltri era o un falso apocrifo, o una sòla.
E che dire di Belpietro, e del suo "auto-attentato", con l'attentatore svanito misteriosamente nel nulla, dopo aver schivato decine di telecamere che controllano l'area? Arcivernice?
Già gli esordi della "strana coppia" non erano stati dei migliori. Non poterndo scrivere un editoriale (perchè sospeso dall'ordine dei giornalisti), Feltri ha rimediato a modo suo, imbrogliamdo: una bella intervista firmata Belpietro a Feltri. Belpietro nel ruolo di spalla, e Feltri che scriveva di fatto l'editoriale, facendosi le domande, e dandosi le risposte. Alla Marzullo.
Per l'arrivo delle prime minchiate di questa "macchina spargiletame" non abbiamo dovuto aspettare neanche tanto... pochi giorni, e ne arrivano già due.
La prima arriva non attraverso un trafiletto a pag. 23, con un incipit dal titolo tipo "secondo indiscrezioni non controllate, sarebbe stato in preparazione etc...", ma addirittura con un coso che Belpietro classifica "editoriale", in prima pagina (giorno 27 dicembre). Con questo "editoriale", Belpietro fa ciò che il mitico Bishcardi definirebbe "uno sgupp": C'era in preparazione un attentato a Fini (da ferire lievemente, per carità, altrimenti l'effetto mediatico non favrebbe funzionato...)
Dunque, qualcuno avrebbe detto a qualcuno, che lo avrebbe detto a qualcun altro, che lo avrebbe a sua volta riferito a Belpietro, che qualcuno avrebbe accettato di fare un "piccolo attentato", con "piccola ferita", a Fini, onde poter indicare Berlusconi come mandante. Costo dell'operazione? 200.000 euri. OK, il prezzo è giusto. L'attentato avrebbe dovuto essere compiuto durante la visita già programmata di Fini ad Andria.
L'affidabilità della notizia? Elevata, visto che nel c.d. "editoriale" Belpietro si premura di informarci che si è preoccupato di accertare l'identrità dei "qualcuni", i quali qualcuni avrebbero dato la disponibilità a deporre sulla cosa di fronte agli inquirenti. Naturalmente, un aspirante cronista che stesse facendo praticantato per entrare nell'albo dei giornalisti, avrebbe tirato su il telefono, avrebbe telefonato alla PS di Andria, e/o al portavoce di FLI, per verificare se Fini aveva o meno in programma una visita ad Andria. Andria???? Ma qualcuno di voi è mai stato ad Andria? Io si. Lasciamo perdere... gli andriesi potrebbero prendersela anche con me, e magari programmare un "piccolo attentato".
Belpietro la fa, questa elementare verifica? No, non la fa. Ma c'è di più. Chiamato a raccontare la storia alla DIA, i nomi non li fa. Sparita ogni disponibilità dell'ultimo della catena dei "qualcuni". Insomma, questo sgupp fatto ascoltando una catena di qualcuni, svanisce nella merda da cui erta nato. Si direbbe: una storia de relato/de relato/de relato... Fine della prima figura di merda.
Il secondo sgub arriva a ruota. Alcuni qualcuni riferiscono che un tizio tanto somigliante a Fini da essere Fini sarebbe stato visto due volte (credo in quel di Modena) andare a troie - anzi, a troia - con tale Rachele (di professione troia... pardon, escort è più politically correct), a 1000 euri a botta. Ovviamente Belpietro ha acquisito la vidoeregistrazione della troia. Non ci dice se questa è anche disposta a testimoniare di fronte agli inquirenti. Forse no. Non ci dice perchè la troia sarebbe andata a raccontare questa storia a Belpietro & Feltri; non avanza ipotesi sul perchè Fini dovrebbe scomodarsi ad andare fino a Modena per una scopata.
A Roma non si trovano troie da 1000 euri a botta? Si deve proprio andare a Modena? ...il posto è piccolo, la gente mormora... Ma tant'è, il "sistema Boffo", altre volte invocato e minacciato da Stracquadanio, ha fatto scuola. Sbatti il puttaniere in prima pagina per un mese, e poi rettifica per un giorno su un mezzo colonnino "nelle pagine interne". Funziona. E' un sistema lurido, al limite del banditismo giornalistico, ma funziona. Ha anche il suo bel trademark, "Metodo Boffo"... Chissà se gli altri giornali, volendo usare questo metodo, possono farlo senza pagare le royalties alla "Premiata Ditta B&F"...
Certo che fa un certo effetto vedere due impiegati del tizio che ha fatto 42 "festini" accertati solo nell'autunno dell'anno scorso, tentare di fare uno sgub-spargimerda su una o due eventuali scopate di Fini, peraltro tutte da provare, con una troia autocertificata e maggiorenne, per di più pagata di tasca propria da Fini, e non retribuita con un seggio da deputatessa, da ministra o da consulente per l'igiene dentale...
Ma questi maghi della comunicazione perchè stuzzicano l'argomeno che dorme? Non basta loro di essere padrone preso l'inventore e "Ambasciatore nel Mondo del Bunga-Bunga", con una certa attitudine preferenziale per il bunga-bunga con minori, per sviluppare un minimo di prudenza? Non sarebbe più intelligente, per questi aspiranti al Premio Pulitzer", tentare di stendere su questi argomenti un "velo peloso"?
P.S.: In questa brutta storiaccia, il mio devoto pensiero corre a Franco Bechis che, dopo aver avuto per qualche tempo il biglietto da visita con su scritto "Direttore" (sia pure di fogli come Il Tempo di Roma e Milano Finanza) si è trovato dapprima a fare il vice di Belpietro a Libbbero, e adesso il "vice", sempre su Libbbero, di ben due direttori. Chissà perchè. mi è venuto in mente il Goldoni, ed il suo "Servitore di due Padroni"... Mi piacerebbe assistere, non visto, ad un "comitato di redazione" di questi tre giganti del giornalismo...
"Dunque, cosa mettiamo in "prima" domani?"
"Io proporrei un bel servizio su uno che sembrava sputato Bersani, scoperto con una suora, in tutto e per tutto somigliante a Rosi Bindi, che entrava nel motel di Limbiate, e ne usciva stravolto in viso, dopo un paio d'ore, con una bottiglia di VoV in mano. Che ne dite"?
Comitato di Redazione
L'Editoriale (di Maurizio Belpietro)
Girano strane voci a proposito di Fini. Non so se abbiano fondamento, se si tratti di invenzioni oppure, peggio, di trappole per trarci in inganno. Se mi limito a riferirle è perché alcune persone di cui ho accertato identità e professione si sono rivolte a me assicurandomi la veridicità di quanto raccontato e, in alcuni casi, dicendosi addirittura pronte a testimoniare di fronte alle autorità competenti. Toccherà quindi ad altri accertare i fatti. La prima storia è ambientata in Puglia, anzi, per la precisione ad Andria, un grosso comune da poco diventato capoluogo della neonata provincia di BAT, Barletta, Andria e Trani.
Qui qualcuno avrebbe progettato un brutto scherzo contro il presidente della Camera. Non so se sia giusto parlare di attentato, sta di fatto che c’è chi vorrebbe colpirlo in una delle sue prossime visite e per questo si sarebbe rivolto a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200 mila euro. Secondo la persona che mi ha fatto la soffiata, nel prezzo sarebbe compreso il silenzio sui mandanti, ma anche l’impegno di attribuire l’organizzazione dell’agguato ad ambienti vicini a Berlusconi, così da far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio. Per quel che ne ho capito, l’operazione punterebbe al ferimento di Fini e dovrebbe scattare in primavera, in prossimità delle elezioni, così da condizionarne l’esito.
[continua] nella sezione "a pagamento", ma avendo letto il succo altrove, "a gratis", mai e poi mai comprerei il segutio... Tafanus
Scritto il 29 dicembre 2010 alle 15:00 nella Politica | Permalink | Commenti (15)
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Scritto il 29 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (11)
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Mio nonno R.L. Stevenson fu il primo ad affrontare in letteratura il Disturbo Dissociativo dell’Identità (meglio conosciuto come disturbo di personalità multipla) nel romanzo: ”Il dottor Jeckyll e Mr Hyde“.
Da qualche anno vivo in Italia, dove esercito la professione di neuropsichiatra, ed ho avuto modo di constatare notevoli somiglianze con il caso descritto dal nonno nel comportamento di alcuni uomini politi di questo Paese. Uno fra tutti ha recentemente attirato la mia attenzione specialistica: si tratta dell’onorevole Antonio Di Pietro, perfetto esempio della coesistenza di identità separate e di frequenti distorsioni della memoria.
Egli infatti incarna, in una delle due personalità che coesistono nella sua mente, la figura del Paladino dell’onestà e della Democrazia, si erge a difensore di Valori Morali e Meritocratici, fino ad arrivare ad auspicare l’annientamento di un altro leader politico Italiano, Silvio Berlusconi, a suo parere fonte di ogni immoralità e illegalità.
Ma è la seconda personalità del soggetto quella che appare più interessante: egli, in alcune circostanze, si trasforma nell’oggetto del suo disprezzo, assumendone i comportamenti, tramite un meccanismo chiamato in psicoanalisi di “identificazione proiettiva”. In questa fase compare Mister Dipietroni, personalità che imita i comportamenti dell’odiato nemico, arrivando addirittura a fondare un Partito personalistico, nelle cui liste ha fatto eleggere, finiti i parenti, tutti i suoi amici.
Nella fase in cui era riemersa l’identità del dottor Di Pietro, egli aveva inserito nel Partito fondato da Dipietroni, alcune personalità che a suo parere avrebbero dovuto portargli il consenso della cosiddetta Società Civile. Come in ogni caso di personalità multipla una delle due personalità è quella dominante, e nelle ultime settimane, non vi è dubbio che abbiamo assistito al prevalere di Mister Dipietroni. Mister Dipietroni sta tentando di allontanare dal suo Partito le persone di Valore che il dottor Di Pietro vi aveva inserito per aumentarne il prestigio (finiti i parenti, gli amici, i Razzi e gli Scilipoti).
Che dire? Come nipote devo ammettere che la fantasia del nonno è stata ampiamente superata dalla realtà che ho l’occasione di vedere oggi, anche se i toni di questa trasformazione mi sembrano più tragicomici che non drammatici. Come neuropsichiatra ricordo che in questi casi il passaggio da una personalità all’altra può essere rapidissimo, durare da qualche secondo a qualche minuto, oppure graduale (giorni, mesi, a volte anni) e che in alcuni casi le differenti personalità coesistenti nella stessa persona sembrano conoscersi reciprocamente e rapportarsi come amiche, compagne o avversarie. Mentre scrivo ,un mio collega italiano mi rammenta che in passato il dottor Di Pietro stava per entrare, in qualità di Ministro in uno dei Governi Berlusconi, fatto che certifica, anche in questo caso particolare, come spesso le due differenti personalità possano manifestarsi sia come nettamente distinte, sia con caratteristiche comuni.
Le cause di questa sindrome sono da ricercarsi nella conseguenza di una dissociazione della psiche che ha lo scopo di creare una barriera fra quello che si vuole conservare e quello che si vuole escludere dalla propria coscienza, e la terapia si basa su di un lungo percorso psicoanalitico atto a risolvere i vissuti traumatici del soggetto, anche nei contenuti eventuali di colpa e di vergogna, avendo però l’accortezza di non esporre troppo precocemente il paziente a ricordi e verità per lui intollerabili .
Ovviamente queste sono diagnosi e terapie mediche. Per quanto riguarda l’implicazione pubblica e Politica sia la diagnosi che la relativa “terapia” spettano all’elettore italiano, nel momento del voto.
Isabella Stevenson, alias Prof.ssa Isabella De Martini, Docente di Psicologia Clinica - Università di Genova
Scritto il 28 dicembre 2010 alle 17:19 nella Politica | Permalink | Commenti (64)
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(di Paolo Flores d'Arcais - MicroMega)
Caro Antonio,
con questi mezzucci ti fai male da solo. Cosa ci guadagni a manipolare un sondaggio? Sulla questione morale nell’Idv, il sito di MicroMega ha aperto un sondaggio alle 8,33 del 24 dicembre, a partire dalla lettera aperta dei tuoi compagni di partito De Magistris, Alfano e Cavalli, che sottolineavano la necessità di una grande opera di pulizia. MicroMega ha offerto ai suoi “navigatori” la possibilità di scegliere fra quattro opzioni, esattamente quelle che circolavano nel dibattito che si era aperto: le prime due giudicavano che una seria questione morale nell’Idv esistesse effettivamente (la prima considerava Di Pietro responsabile per non averla ancora affrontata), la terza sottolineava come tutti i partiti ne fossero toccati, per cui non andava drammatizzata, la quarta negava che una questione morale per l’Idv esistesse sotto qualsiasi forma.
Malgrado fosse la vigilia di Natale, hanno cominciato ad affluire parecchi voti. Quando hanno raggiunto la quota di 2000 le percentuali erano ormai fortemente stabilizzate. Le prime due rispose raccoglievano circa l’80% dei voti, la terza il 15%, la quarta il 5%. Nel tardo pomeriggio del 25 dicembre il sito del Fatto metteva la notizia del sondaggio in corso, con un link. La frequenza dei voti si moltiplicava per tre, ma le percentuali restavano sostanzialmente invariate. Il 26 dicembre anche il sito del quotidiano la Repubblica metteva notizia e link, e la frequenza dei voti aumentava ulteriormente (circa cinque volte quella iniziale). Le percentuali segnavano una piccola variazione, i voti alla terza e quarta opzione salivano al 6% e li si stabilizzavano, quelli della prima e della seconda si fissavano invece sul 18% e 50%.
Il significato era inequivocabile. Per il campione rappresentato dai “navigatori” più attivi e motivati di MicroMega, Il Fatto, La Repubblica, che non sono purtroppo rappresentativi della popolazione italiana ma certamente lo sono dei potenziali elettori Idv, quasi l’80% considerava più che ragionevole l’allarme sulla questione morale lanciato da De Magistris, Alfano e Cavalli. Solo il 6% condivideva invece l’immediato “stracciarsi le vesti” con cui il vertice Idv aveva risposto loro.
Questa era la situazione del sondaggio ieri sera. Stamattina alle 11,30 – miracolo! – i voti alla quarta opzione sono al 20% e continuano a salire (quelli alla seconda opzione sono scesi già al 40%). Nel frattempo ho ricevuto in copia da due militanti Idv (uno di Milano e uno di Napoli) l’sms che è stato inviato a tutti gli iscritti e simpatizzanti dal tuo apparato dirigente: “Ciao, vai su micromega e vota (e fai votare) per il presidente. Grazie, risposta n.4 (gira sms a tutti i tuoi contatti)”. Circa tremila voti così “coscritti” hanno fin qui manipolato i risultati, e non dubito che nelle prossime ore altri voti lo faranno ulteriormente.
Ma con queste manipolazioni, caro Antonio, cosa ci guadagni?
Un sondaggio serve a capire – in modo più o meno approssimativo – quale è lo stato d’animo effettivo di un settore dell’opinione pubblica, per poter poi agire. Questo almeno tra le persone serie. Per Berlusconi e altri politicanti, invece, un sondaggio serve a influenzare l’opinione pubblica, ingannandola con lo specchietto di cifre gonfiate sugli effettivi umori del “pubblico” (come con gli applausi finti in certi spettacoli tv).
I sondaggi nei siti non hanno valore statistico generale, perché esprimono solo l’opinione di “navigatori” orientati, e tra loro anzi di quelli più sollecitati dall’argomento (anche quello di micromega.net porta perciò l’avvertenza usuale: “Questo sondaggio non ha, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di una rilevazione aperta a tutti, non basata su un campione elaborato scientificamente”). Ma, con questi limiti, sono uno strumento assai utile. Se i navigatori di MicroMega (circa 10 mila al giorno), e poi di Il fatto quotidiano (circa 300 mila al giorno) e poi di la Repubblica (circa 2 milioni al giorno) esprimono percentuali pressoché identiche su Idv e questione morale, questo fotografa una situazione di cui un dirigente politico dovrebbe intanto prendere atto, in quanto inequivocabile “dato di realtà”.
Organizzando invece una partecipazione artificiosa al sondaggio, e alterandone così i risultati, cosa ci guadagni? La realtà resta quella che è, i “navigatori” dei tre siti in questione – quale sia la loro rappresentatività di un tuo potenziale elettorato, rappresentatività che credo alta – la pensano come risultava prima dell’intervento organizzato dei tuoi apparati.
Tale intervento dimostra che sei in grado di mobilitare tra le 3 e le 5 mila persone per via telematica, ma questa non è una grande novità. E dimostra infine e soprattutto che di fronte ad un dato di realtà tu preferisci operare per cancellarlo, proprio come i famosi finti applausi, anziché affrontarlo (nel modo che riterrai più giusto, anche in direzione opposta a quella che emerge dal sondaggio, ovviamente). Il che per un dirigente politico che vuole opporsi al berlusconismo non mi sembra proprio la cosa migliore: è tipico dei media berlusconiani, infatti, fare il maquillage alla realtà, raccontare un’Italia di plastica e paillettes, anziché affrontare quella vera. Cosa ci guadagni, a fare come loro?
(Intervista di Alessandro Calvi, "Il Riformista", a Paolo Flores d'Arcais d'Arcais)
Paolo Flores d’Arcais, allora, c’è o no una questione morale nell’Italia dei Valori?
Sì. E a differenza di voi del Riformista guardo alla cosa con grande preoccupazione perché la crisi dell’Italia dei Valori indebolisce quel che resta della democrazia nel nostro Paese.
E di chi è la responsabilità di questa crisi?
La responsabilità è sempre di chi ha più peso, quindi nell’Idv è di Antonio Di Pietro.
Ma si può condividere o è soltanto sua?
Sua.
Flores d’Arcais, filosofo e direttore di MicroMega, si riferisce al manifesto “L’Idv e la questione morale”, firmato da Luigi De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli. Si tratta di nomi di peso, slegati dalla “vecchia politica” e che rappresentano l’ala più movimentista del partito. Citando Enrico Berlinguer, i tre partono dal caso Scilipoti-Razzi e chiedono «una brusca virata». «Abbiamo un patrimonio da cui ripartire - scrivono - ed è quella “base” pensante e operativa, che non ha timore di difendere a spada tratta il suo leader Di Pietro ma nemmeno di rivolgersi direttamente a lui per chiedere giustizia e legalità all’interno del partito “locale”».
Quando nasce la crisi dell’Idv?
Nasce con il successo alle europee. Raddoppia i voti perché inserisce candidature di grande valore simbolico, De Magistris e Alfano in primo luogo, che aprono ai movimenti della società civile. A quel punto Di Pietro ha solo due strade: consentire che i nuovi elettori possano fare irruzione anche nel partito in quanto militanti, o illudersi di continuare ad accrescere la messe elettorale mantenendo gruppi dirigenti locali spesso di provenienza Udeur e comunque adusi alla transumanza politica e del tutto estranei alle lotte radicali della società civile, fatte salve le solite eccezioni.
E lui ha scelto la seconda strada.
Lo dimostra in primo luogo l’ultimo congresso dell’Idv, un’autentica parodia di democrazia. I “tradimenti” sono solo l’ovvia conseguenza di un partito il cui ceto politico locale, per benedizione e volontà di Di Pietro, è ancora largamente mastelliano.
La transumanza è terminata o invece il rubinetto potrebbe riaprirsi?
Dati i personaggi, potrebbe aprirsi ancora, in qualsiasi momento.
Ritiene che vi sia un problema soltanto di calsse dirigente o anche di scelte e di linea politica?
C’è problema di struttura del partito, non di linea politica. Il tanto deprecato giustizialismo di Di Pietro è invece l’unica forza di questo partito (semmai è quello che manca al Pd). Questo comporta però uno scarto ormai diventato abisso fra una linea politica sacrosanta di opposizione frontale al regime e una conduzione del partito a livello nazionale e locale che la contraddice radicalmente.
Cosa dovrebbe fare allora Di Pietro?
Quello che avrebbe dovuto fare dopo le elezioni europee con il congresso: un grande big bang che rifondasse l’Idv con i movimenti derla società civile.
È questo che chiede quel manifesto?
Sì. Mi domando però se ormai non sia già troppo tardi.
Siamo di fronte a una rottura?
La risposta di Orlando, Donadi e Pedica - che, fatte le debite proporzioni, ricorda alla lettera l’atteggiamento del Pci nei confronti dei dissidenti del manifesto - fa pensare che Di Pietro voglia andare al suicidio. Senza gli elettori conquistati dalle candidature di movimento tornerebbe verso un innocuo 3 o 4 per cento.
Lei era stato il primo a porre certe questioni.
Errare humanum, perseverare diabolicum.
Con un Idv che si avvia al suicidio e il Pd che è quello che è, che scenario si apre?
Quello di un regime in decomposizione che punta ormai a misure fasciste per sopravviere. E di una opposizione vera che ormai esiste solo nel paese e nelle sue lotte, quelle dei metalmeccanici Fiom come due mesi fa, e quelle degli studenti in questi giorni.
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Oggi ho scoperto un altro carattere di Paolo Flores D’Arcais: l’accidia, nel senso più biblico del termine: negligenza nel fare il bene. Lo avevo già sospettato tempo addietro, quando – partendo da alcuni casi sporadici di persone che non meritavano di militare nel partito dell’Italia dei Valori – egli aveva criticato la classe dirigente di IDV nel suo complesso, senza fare alcuno sforzo per comprendere le difficoltà che un partito – specie come il nostro, nato spontaneamente e non per scomposizione e ricomposizione di altri partiti - incontra tutti i giorni nel selezionare le persone a cui attribuire compiti, ruoli ed incarichi.
Ne ho avuto la riprova in queste ore, prendendo atto dell’uso strumentale che ha fatto e sta facendo di un’accorata lettera aperta indirizzatami dagli europarlamentari Sonia Alfano e Luigi De Magistris e dal consigliere regionale Giulio Cavalli, tutti e tre eletti – come circa altre 1.500 persone che prima non avevano mai fatto politica - nelle fila dell’Italia dei Valori, proprio a dimostrazione del fatto che IDV ha aperto e sa aprirsi alla società civile.
Costoro hanno chiesto una maggiore attenzione nella selezione della classe dirigente. Ho assicurato loro che - nei limiti dell’umano possibile - lo farò anche se sono ben conscio di come sia difficile sondare in anticipo i retro-pensieri altrui (Razzi e Scilipoti, tanto per citare gli ultimi due casi di tradimento politico, militavano nel partito da circa 10 anni ed hanno sempre condiviso con entusiasmo ed eccitazione la linea politica di IDV, tanto è vero che Razzi appena un mese addietro aveva addirittura denunciato pubblicamente il tentativo di chi voleva corromperlo per fargli votare il Governo Berlusconi).
Ho anche immediatamente convocato l’Esecutivo nazionale di IDV (fissato per la metà di gennaio) proprio per affrontare in modo ancora più stringente la questione della militanza nel partito e ciò perché credo che abbiano diritto a far valere il loro punto di vista soprattutto coloro che aderiscono e si iscrivono al partito, piuttosto che i tanti “saputoni” della domenica che danno i voti agli altri senza mai mettersi in gioco personalmente.
Senonchè proprio alla vigilia di Natale, quando tutti erano affaccendati in altre faccende, Paolo Flores D’Arcais ha lanciato su Micromega un sondaggio per verificare se gli elettori di Micromega ritenessero anche loro che ci fosse una “questione morale” all’interno di IDV.
Ancora una volta, quindi, egli ha inteso mistificare casi sporadici di umane debolezze (che in dieci anni di vita di IDV si possono comunque contare su poche unità) con il collasso morale di un partito che ha fatto della legalità la sua bandiera portante ed il suo asse di riferimento (... la bandiera "portante"? ...addirittura... candidando cani e porci, e tanti inquisiti? NdR)
Mi sta bene il sondaggio, a condizione, però, che non sia condotto in modo furbastro ed omissivo, come invece ha fatto il direttore Paolo Flores D’Arcais. E’ ovvio, infatti, che all’inizio, sono stati solo i lettori assidui di Micromega a rispondere (così assidui da farlo anche il giorno di Natale). E’ comprensibile, quindi che, all’inizio, il sondaggio fosse decisamente più favorevole all’opzione caldeggiata proprio dal direttore della rivista.
E’ altrettanto ovvio che, finite le feste, l’intera “società in rete” si è mossa (specie dopo che il sondaggio è stato riperso anche da altri siti come Repubblica.it). E’ ovvio anche che – come sempre accade in questi casi – si creino spontaneamente in rete dei “passaparola” fra gli internauti, sia da una parte (cioè chi crede che in IDV ci sia una questione morale), sia dall’altra (chi, invece, non ci crede affatto e reputa ingiusto ed offensivo un’affermazione del genere).
E’ accaduto così, che – con il propagarsi in rete della notizia circa l’esistenza di un tale sondaggio – le percentuali siano andate via via modificandosi a favore della seconda opzione (l’ingiustizia dell’accusa).
E qui scatta – anzi è scattato come una mannaia – il peccato di accidia di Flores D’Arcais: preso atto che i sondaggi non rispondevano più ai suoi desideri lo ha letteralmente sospeso, bloccando l’accesso in rete a coloro che volevano e vogliono ancora partecipare (Caro Di Pietro, non è il caso di mentire... Sono le ore 213 del 27 Dicembre, ed io ho appena firmato, senza nessun intoppo... NdR)
Non solo: per giustificare tale suo assurdo comportamento, ha addirittura accusato me - con un velenoso articolo scritto in queste ore sul sito di Micromega - di aver organizzato la manipolazione del sondaggio. Lo nego nel modo più assoluto: io, fino alla lettura dei giornali di questa mattina, nemmeno avevo piena contezza dell’evolversi dei sondaggi (non fosse altro perché ho passato un sereno Natale in famiglia a Montenero e non ho avuto proprio tempo né voglia né occasione di occuparmi dei sondaggi di Micromega).
Lo nego nel modo più assoluto anche perché non avrei nulla da guadagnarci a truccare i sondaggi, tanto la realtà nessuno la può cambiare. Certo, può essere accaduto - come sempre accade quando si propongono all’opinione pubblica due quesiti opposti – che vi sia stato uno spontaneo passaparola (...spontaneo?... ) da un parte e dall’altra. Ma spegnere l’accesso (?) solo perché le iniziali aspettative non piacciono più a chi ha commissionato il sondaggio - accusando addirittura me di aver organizzato il “passaparola” - è davvero un grave peccato di accidia (il primo dei sette peccati capitali), inteso appunto come “negligenza nel fare il bene”.
Anzi di più: è anche un grave peccato di superbia (il secondo dei sette peccati capitali), inteso come ostentazione del proprio sapere per sminuire i meriti altrui. Anzi, ancora di più: è anche un grave peccato di invidia (il terzo dei sette peccati capitali), inteso come frustrazione personale per i successi altrui. (...successi altrui? Tonino, ma li hai letti gli ultimi sondaggi su di te e sul tuo partito padronale? NdR)
Caro Paolo, posso assicurarti che ieri e l’altro ieri né tu né Micromega eravate al centro dei miei pensieri: a Natale preferisco il presepe. A te ricordo invece che l’accidia e la superbia portano all’inferno dei sentimenti! Buon anno! Antonio Di Pietro
La risposta di Flores d'Arcais
Caro Antonio,
al netto degli insulti, c’è nella tua replica una falsità e un ragionamento insostenibile. La falsità è che ad un certo punto avrei chiuso l’accesso al sondaggio, che è invece ancora in corso. Il ragionamento insostenibile è che inizialmente avrebbero votato solo i lettori di MicroMega, che condividevano l’opinione del direttore, poi passate le feste i navigatori in generale attraverso il passaparola, e le percentuali sarebbero diventate altre.
Se davvero fosse avvenuto questo non avrei aperto nessuna polemica, avrei preso atto che i navigatori del passaparola la pensano in modo diverso dai navigatori di MicroMega. Invece ti avevo già scritto, ma hai fatto finta di non accorgertene, che era accaduta una cosa ben diversa: per un giorno avevano votato solo lettori di MicroMega, poi anche i lettori di “Il Fatto quotidiano” (il cui sito aveva messo un link) e la frequenza delle visite si era moltiplicata per tre, poi un ulteriore aumento (cinque volte rispetto all’inizio) quando mezza giornata dopo anche “la Repubblica” aveva messo un link. A questo punto, insomma, ogni sei voti che arrivavano, grosso modo uno era direttamente di un lettore “MicroMega” (direttore il sottoscritto), tre di lettori “Il Fatto” (direttore Padellaro e vicedirettore Travaglio) e due di lettori “Repubblica” (direttore Mauro).
E’ solo quando ha cominciato a circolare massicciamente un sms (che mi è stato mandato da due militanti di base Idv di due città diverse) che invitava a “appoggiare il Presidente e votare la risposta 4”, che le percentuali sono cambiate. In questo modo, però, non cambi la realtà, cioè l’opinione spontanea di un settore significativo del mondo antiberlusconiano, rilevata attraverso tre fasi successive (lettori di MicroMega, lettori di Il Fatto, lettori di Repubblica), cambi solo i risultati del sondaggio. A me non sembra un modo intelligente di affrontare i problemi. Ma contento tu…Un abbraccio e buon Anno
Paolo Flores d'Arcais
(27 dicembre 2010)
Scritto il 28 dicembre 2010 alle 12:30 nella Politica | Permalink | Commenti (10)
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Scritto il 28 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (5)
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Scritto il 27 dicembre 2010 alle 11:00 | Permalink | Commenti (14)
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Luigi De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli scrivono una lettera ad Antonio Di Pietro, segretario dell’Idv, partito cui appartengono, per invitarlo ad affrontare la questione morale esplosa dopo il caso Razzi – Scilipoti usciti dal gruppo per sostenere il governo Berlusconi il 14 dicembre alla Camera. Pubblichiamo integralmente il testo della lettera appello sottoscritta dai tre esponenti dell’Italia dei Valori.
“In molti, da più parti, ci chiedono di prendere posizione, di esprimerci su quanto accaduto negli ultimi mesi all’interno dell’Italia dei Valori. Ce lo chiede la base di questo partito, straordinariamente attiva e senza timori reverenziali. Ce lo chiedono i nostri elettori, anche quelli che di questo partito non sono. E ce lo chiede, prima di tutto, la nostra coscienza. E’ a loro e ad essa che oggi parliamo.
Non abbiamo voluto sfruttare l’onda delle ultime polemiche per dire la nostra, per non offrire il fianco a strumentalizzazioni che avrebbero danneggiato l’Italia dei Valori. Abbiamo fatto passare la piena facendo quadrato attorno all’Idv. Ora però alcune considerazioni per noi sono d’obbligo.
E si rende necessario partire da una premessa: nell’Idv oggi c’è una spinosa e scottante “questione morale”, che va affrontata con urgenza, prima che la stessa travolga questo partito e tutti i suoi rappresentanti e rappresentati. Senza rese dei conti e senza pubbliche faide, crediamo che mai come adesso il presidente Antonio Di Pietro debba reagire duramente e con fermezza alla deriva verso cui questo partito sta andando per colpa di alcuni.
Le ultime vergogne, come altrimenti chiamare il caso Razzi/Scilipoti, due individui che si sono venduti, quantomeno moralmente, in virtù di altri interessi rispetto alla politica e al bene pubblico, sono solo la punta di un iceberg che pian piano emerge nella realtà di questo partito. Come dimenticare lo scandaloso caso Porfidia, inquisito per fatti di camorra e ancora difeso da qualche deputato dell’Idv che parla di sacrificio a causa di “fatti privati”. E poi il fumoso Pino Arlacchi, che dopo essere stato eletto con l’Idv e solo grazie all’Idv, ha salutato tutti con un misero pretesto ed è tornato con le orecchie basse al Pd. Ma chi ha portato questi personaggi in questo partito? (...su questo punto, esattamente come non si può trascurare il "fumoso" caso Arlacchi, non si deve trascurare l'altrettanto "fumoso" caso Di Pietro, che dopo aver abbandonato il traghetto PD, ora che i sondaggi virnao in discesa verso il 5%, chiede ogni momento di rientrare in coalizione nel PD. NdR)
Per questo oggi, con questo documento condiviso, rilanciamo la necessità di una brusca virata, e chiediamo al presidente Di Pietro di rimanere indifferente al mal di mare che questa provocherà in chi, un cambiamento, non lo vuole. In chi spera che l’Idv torni un partito del 4% per poterlo amministrare come meglio crede. Seggi garantiti, candidature al sicuro, contestazioni zero. Gente, questa, che non ha più alcun contatto con la base e rimane chiusa nelle stanze del potere, cosciente che senza questa legge elettorale mai sarebbe arrivata in Parlamento e che se questa
cambiasse mai più ci tornerebbe.
Abbiamo un patrimonio da cui ripartire, ed è quella “base” pensante e operativa, che non ha timore di difendere a spada tratta il suo leader Di Pietro, ma nemmeno di rivolgersi direttamente a lui per chiedere giustizia e legalità all’interno del partito “locale”. Chiedono un deciso “no” alla deriva dei signori delle tessere, ai transfughi, agli impresentabili che oggi si fregiano di appartenere a questo partito e si rifanno, con precisione chirurgica, una verginità politica. Dopo i congressi regionali moltissime realtà si sono addirittura rivolte alle Procure per avere giustizia, presentando video e documentazione che proverebbero macroscopiche irregolarità nelle consultazioni tra gli iscritti.
Oggi una questione morale c’è ed è inutile e dannoso negarlo. Noi non possiamo tacere. La maggior parte della “dirigenza” dirà che con queste nostre parole danneggiamo il partito, altri che danneggiamo il presidente Di Pietro, altri ancora che siamo parte di un progetto eversivo che vuole appropriarsi dell’Idv. Noi crediamo che questo invece sia un estremo atto di amore per tutti gli iscritti, i militanti e i simpatizzanti dell’Italia dei Valori. Al presidente chiediamo solo una cosa: si faccia aiutare a fare pulizia. Ci lasci lavorare per rendere questo partito quello che lui ha pensato e realizzato e che ora qualcuno gli vuole togliere dalle mani.
Terminiamo questo documento con le parole di un grande politico italiano, che oggi purtroppo non è più con noi. Enrico Berlinguer. “La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati”.
(Il Fatto Quotidiano)
A Luigi De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli
Benvenuti fra di noi. Alcuni di noi questi dubbi li hanno da oltre tre anni. Noi da Di Pietro, per lo sconforto di molti lettori del Tafanus, avevamo preso le distanze già dall'autunno del 2007, epoca del fidanzamento di Tonino col cazzaro di Genova Beppe Grillo. A maggio del 2009, con nostra grande sorpresa, ha preso le distanze anche il grande sponsor di tutti i populisti (da Grillo, a Di Pietro, al Popolo Viola), Paolo Flores d'Arcais, con un numero monografico di Micromega, dal titolo, poco esaltante, "C'è del marcio in Danimarca - l'IdV regione per regione"
Il dossier è linkato sulla colonna del Tafanus, sotto "FILES"; vogliamo integrare l'articolo del Fatto con alcuni passaggi del dossier Micromega, scelti arbitrariamente da noi, senza alcuna obiettività...
"... da più parti è stato notato come i due milioni e mezzo di voti ottenuti da Idv nelle elezioni per il rinnovo del parlamento di Strasburgo molto spesso non abbiano trovato riscontro nel concomitante voto amministrativo: in media, la percentuale ottenuta dal partito alle comunali e alle provinciali del giugno 2009 si aggira infatti attorno al 4, 4,5 per cento. Ma si tratta appunto di una media: casi limite come quello di Firenze, dove l’Idv ha preso il 2,8 per cento alle comunali contro il 7,9 per cento delle europee, di Crotone (3,8 per cento alle provinciali contro il 10,7 per cento delle europee) e di Foggia (3,7 per cento alle comunali contro il 14,8 per cento delle europee) evidenziano qua e là uno scarto ancora maggiore [...] a livello locale, le ali del gabbiano arcobaleno sembrano troppo spesso zavorrate dal peso della sua contiguità ad un ceto politico dai modi di fare discutibili, in molti casi approdato in Idv dopo svariati cambi di casacca, alcuni dei quali acrobatici, e in seguito a ponderatissimi calcoli di convenienza personale. Non proprio quello che ci si aspetterebbe da un partito che aspira ad incarnare un modo nuovo di fare politica [...]
Per evitare le «pastoie» della tanto aborrita forma-partito, l’Italia dei Valori era stata infatti costituita come un’associazione composta da tre soci: il presidente, ovvero Di Pietro stesso, l’avvocato Susanna Mazzoleni, moglie di Di Pietro, e l’amica di famiglia Silvana Mura, oggi parlamentare, che ricopriva anche il ruolo di tesoriere [...] Iscriversi al partito Italia dei Valori non comportava l’ammissione come socio dell’associazione, che poteva avvenire solo tramite atto notarile. L’assemblea dei (tre) soci era responsabile e custode delle finanze dell’associazione stessa[...] La presidenza nazionale del partito spettava al presidente dell’associazione che era scelto dai (tre) soci. Gli iscritti al partito, in altri termini, non avevano alcun modo di influire sulla scelta del loro presidente [...]
Per la provincia di Torino, a guidare il partito è arrivato a inizio 2008 Gaetano Porcino, ex Margherita, che oggi afferma candidamente di esser stato nominato senza un congresso («a tavolino») per rimodulare la classe dirigente locale dell’Idv facendo spazio ai suoi accoliti. Porcino è infatti passato all’Italia dei valori insieme ad altri tre consiglieri comunali torinesi (fra cui Rocco Lospinuso, ex Forza Italia, ora nel gruppo misto) [...] In Liguria l’onorevole Paladini, ex consigliere regionale della Margherita passato con Di Pietro poco prima delle politiche del 2008, nel giro di un anno è riuscito a fare il miracolo della moltiplicazione delle tessere, passate, nei mesi precedenti il congresso, da 700 a 7 mila [...]
La Sicilia è commissariata dal 2007, da quando cioè l’ex coordinatore regionale Salvo Raiti, che era stato eletto da un congresso, ha abbandonato l’Italia dei valori. Mentre era ancora in carica, Raiti era entrato pubblicamente in conflitto proprio con Messina, all’epoca suo portavoce. Per nove anni sindaco di Sciacca, questi annunciò infatti nel 2004 che la sua lista civica, presentatasi al primo turno insieme a Rifondazione comunista, avrebbe appoggiato al ballottaggio il candidato sindaco sostenuto da Forza Italia, Udc e An [...]
Giovanni Paladini è dall’inizio del 2009 alla guida dell’IdV in Liguria. Ex Ppi, poi Margherita, poi Pd, è stato in passato commissario di polizia e segretario generale aggiunto del Sap, il sindacato «indipendente» (in realtà smaccatamente di destra) delle forze dell’ordine. Nelle settimane che hanno preceduto e in quelle che hanno seguito il G8 di Genova del luglio 2001 l’onorevole Paladini ha avuto un gran da fare. Tre mesi prima dei disordini, prevedeva con largo anticipo i disagi cui sarebbero andati incontro gli abitanti del capoluogo ligure proponendo in consiglio regionale l’istituzione di un fondo a favore dei cittadini danneggiati dai tumulti. Animatore, dopo il G8, della campagna di controinformazione «Chi difende i difensori?», votava convintamente contro la commissione regionale d’inchiesta sulle drammatiche giornate del luglio 2001 proposta da Rifondazione, dimostrando così in tempi non sospetti la sua consonanza ideale con quei deputati dipietristi (Carlo Costantini e Massimo Donadi) che qualche anno dopo avrebbero contribuito ad affossare l’istituzione di un’analoga commissione d’inchiesta parlamentare.
Febbrile è stata anche la sua attività di consigliere in sostegno della lobby dei cacciatori, volta ad estendere i limiti temporali della stagione venatoria, ad aumentare il numero di capi da uccidere e a consentire l’immissione nel territorio della selvaggina da allevamento, all’occorrenza votando insieme alla Casa delle Libertà [...]
Alle elezioni europee, il partito decideva che le candidate liguri alle europee del 6 e 7 giugno dovevano essere due: oltre a Bardi, veniva inserita in lista anche Marylin Fusco, giovane astro nascente dell’Idv genovese, consigliera comunale e, notoriamente, «fiamma» del Paladini. L’esordio dell’avvenente Marylin in qualità di candidata al parlamento di Strasburgo era però tutt’altro che brillante: nel corso di un dibattito elettorale andato in onda su Odeon Tv, in compagnia di Iva Zanicchi, la nostra ammise con straordinario candore, guadagnandosi nei giorni successivi la prima pagina del quotidiano Libero, che sì, in effetti, «nei confronti di Silvio Berlusconi è in atto una persecuzione». Ovviamente fra gli elettori e i militanti dell’Idv si scatenava il putiferio, tanto che l’incauta candidata era costretta a una smentita ufficiale [...]
Il Candidato Iovine - Iovine è quel che si dice un «uomo nuovo», vanta un sito, dove compare ritratto a braccia conserte di fronte a una Madonna con bambino, una lunga «carriera nel sociale [...] A maggio del 2008, il candidato sceglieva come prima tappa della propria campagna elettorale la cittadina mariana di Lourdes, dove spesso si reca in pellegrinaggio con i suoi cari. Delle proprie radici cattoliche, del resto, l’onorevole Iovine, insignito della Gran Croce dei Cavalieri di Malta, non fa mistero. Ha trovato il modo di menzionarle persino nel curriculum vitae in formato europeo che Di Pietro ha chiesto a tutti i candidati in corsa per Strasburgo. Tralasciando per un momento informazioni fondamentali riguardanti abilità come l’«utilizzo del computer con sistema operativo da windows 95 a Windows Vista» o il possesso della patente B, alla voce «Capacità e competenze relazionali» il nostro ha infatti scritto, testualmente: «Vivo e mi relaziono con il pubblico secondo la più limpida tradizione Cattolica». Poco più sotto, alla voce «Capacità e competenze artistiche», viene invece menzionato l’hobby principale di Iovine: la «scrittura a sfondo religioso». L’onorevole, in effetti, è autore di diversi libri, fra i quali vale la pena menzionare "Colloquio con Maria", "I gradi di Maria e la tetralogia", "La perla tra le righe". Chissà se qualche collega del gruppo liberaldemocratico di Strasburgo si prenderà la briga di leggerli.
Sul suo sito è presente anche un dettagliato, ancorché sgrammaticatissimo, programma elettorale. In esso ritroviamo tutti i capisaldi della dottrina sociale della Chiesa: dalla predilezione per i «meno fortunati» (con annesso elenco delle possibili disgrazie individuali e familiari), all’attenzione per le tematiche ambientali (con annessa riflessione sul nucleare, poco conveniente, secondo Iovine, non tanto per i rischi che comporta, quanto perché l’«uraneo» sarà esaurito entro vent’anni), passando per un accorato appello a favore di coloro che non hanno il necessario a condurre una vita dignitosa, «pur nella distinzione fra ricchezza e povertà» (sic). Un impegno, quello a favore dei meno abbienti, che «ci è imposto da una coscienza etica e da una seria morale cattolica». «Se poi non siete credenti», conclude il neoparlamentare europeo «allora fatelo per il vostro interesse ed egoismo personale, poiché se il nostro vicino di casa ha di
che vivere certamente non verrà prima o poi nella vostra casa per derubarvi». I senza Dio, si sa, sono condannati a non avere un’etica [...]
Cimitile: finiva agli arresti domiciliari, poi revocati, nel quadro dell’inchiesta sui falsi collaudi degli impianti a cdr della procura di Napoli. Di Pietro tuonava: «se il Tribunale del Riesame conferma, Cimitile si deve dimettere». Il Riesame confermava la validità dell’impianto accusatorio, ma Cimitile rimaneva al suo posto [...]
E' stato messo in lista al Senato nel 2006 il tristemente noto Sergio De Gregorio, ex direttore craxiano dell’Avanti transitato – prima di approdare al partito di Di Pietro – in Forza Italia e nella Nuova Dc di Gianfranco Rotondi. Con il presidente di Italiani nel Mondo il segretario campano di Idv ha continuato a mantenere buoni rapporti anche dopo il passaggio del primo al centro-destra. A De Gregorio, del resto, era stata addirittura affidata la direzione editoriale del quotidiano del partito, Italia dei valori. A Torre del Greco, cittadina che gli ha dato i natali, il coordinatore regionale campano ha fatto entrare l’Italia dei valori in coalizione con Forza Italia, An, Udeur e, per l’appunto, Italiani nel Mondo.
Era il maggio del 2007 e correva per la poltrona di primo cittadino Ciro Borriello [...] Qualche traccia delle difficoltà sperimentate da Borriello nel mettersi d’accordo, oltre che con gli altri, anche con se stesso rimane oggi nel suo percorso politico: già deputato di Forza Italia, passava in seguito all’Udeur, per poi entrare in Idv. Veniva eletto sindaco come membro del partito di Di Pietro, che tuttavia avrebbe abbandonato circa un anno dopo [...]
Anche a San Giorgio a Cremano, Formisano schierava l’Idv insieme al centro-destra, ma stavolta andava male [...] Circa un anno dopo una scelta analoga veniva compiuta a Qualiano: qui la Grosse Koalition alla pummarola prevedeva però uno sfondamento a destra, imbarcando anche la Fiamma tricolore di Luca Romagnoli [...]
Nell’Idv Formisano non è l’unico ad avere la mano facile in fatto di alleanze e accordi trasversali. La federazione provinciale di Brindisi è commissariata dal febbraio 2008, da quando cioè l’allora segretario provinciale Francesco Greco, eletto da un congresso l’anno precedente, è stato cacciato per aver presentato una mozione di sfiducia nei confronti del senatore brindisino Caforio e dei vertici regionali del partito. Greco era arrivato a quella decisione dopo che Caforio e Zazzera gli avevano imposto di accettare il passaggio all’Idv di Antonio Giunta, giovane consigliere comunale legato all’ex sindaco Antonino (più volte finito in carcere per corruzione). Giunta, eletto in consiglio comunale con una lista civica di centro-destra, una volta entrato nel partito di Di Pietro aveva ottenuto da Caforio il permesso di continuare ad appoggiare fino alla fine della consiliatura il sindaco di destra Domenico Mennitti [...]
Felice Belisario. Ex democristiano, Belisario è l’attuale capogruppo dell’Italia dei valori a Palazzo Madama. Anche lui fa parte di quel ristretto numero di colonnelli rimasti al fianco di Tonino sin dai tempi della fondazione del partito a Sansepolcro. Ha ricoperto a lungo l’incarico di commissario in Calabria, Basilicata e Puglia. Ed è soprattutto in quest’ultima regione che ha dato il meglio di sé. Oltre a far entrare Giunta, ha fatto rimuovere il coordinatore provinciale di Foggia, Mario Pasqua, anche lui regolarmente eletto da un congresso, per imporre come commissario l’ex Udeur Orazio Schiavone, condannato per esercizio abusivo della professione odontoiatrica. A Castellana Grotte ha imposto al segretario di fare marcia indietro rispetto agli accordi già presi con gli altri partiti del centro-sinistra per fargli appoggiare come candidato sindaco un assessore della giunta uscente, di centro-destra [...] Nell’Italia dei valori la tendenza a commissariare ogniqualvolta si presentino divisioni interne o dissensi politici è diffusissima [...]
Di lì a poco aderiva all’Idv l’onorevole David Favia, all’epoca consigliere regionale e oggi deputato del partito di Di Pietro. Anche lui avvocato, Favia è stato in passato presidente delle Edizioni Locali del costruttore Edoardo Longarini, l’ex re del cemento di Ancona protagonista nei primi anni Novanta della tangentopoli marchigiana. Dai tempi del suo sodalizio con quello che i giornalisti, per via dei modi spicci e dell’eloquio disinvolto, avevano soprannominato «Al Cafone», Favia ne ha fatta di strada: negli anni Novanta era fra i fondatori di Forza Italia nelle Marche, diventando nel 2000 consigliere regionale. Tre anni dopo abbandonava Berlusconi e passava all’Udeur, sotto le cui insegne sarebbe stato rieletto nel 2005 diventando vicepresidente del consiglio regionale. Nello stesso anno, col suo voto contribuiva a far abolire una legge regionale che introduceva l’obbligo per i candidati che dovevano assumere incarichi in Regione di dichiarare l’appartenenza ad ogni genere di associazione, massoneria compresa. Nel febbraio 2008, infine, quando Clemente Mastella aveva da poco fatto cadere il secondo governo Prodi e il suo screditato partito cominciava a perdere pezzi, Favia entrava in Idv, e Di Pietro lo candidava immediatamente alla Camera dei deputati, secondo nome in lista nel collegio delle Marche. Attualmente ricopre, oltre all’incarico di deputato, anche quello di capogruppo al consiglio comunale di Ancona [...]
Ceppaloni Connection. Al lettore accorto non sarà sfuggito come la lista degli ex Udeur saltati sul carro di Tonino sia decisamente lunga. Il fenomeno, intensificatosi in seguito allo sgambetto di Clemente Mastella a Romano Prodi e alla successiva caduta in disgrazia del sindaco di Ceppaloni, in realtà dura già da qualche anno. Ai nomi di Salvatore Cosma, Ciro Borriello, Orazio Schiavone e David Favia se ne potrebbero aggiungere molti altri, a partire da quello di Pino Pisicchio, che in fatto di cambi di casacca non teme confronti. Ex Dc, poi Ppi, Rinnovamento italiano, Udeur e Rinnovamento Puglia, ha aderito all’Italia dei valori dopo che era sfumata la sua candidatura a sindaco di Bari per il centro-destra.
Pisicchio, che aveva stretto un accordo in tal senso con Raffaele Fitto, alla fine dovette desistere per la forte opposizione di Alleanza nazionale [...] Fra gli ex mastelliani di un certo peso troviamo anche il senatore Nello Di Nardo, dentista di Castellammare di Stabia e cugino di Orazio Schiavone, il coordinatore provinciale di Foggia condannato per esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Di Nardo alle elezioni del 2006 non era stato eletto, ma Di Pietro se lo era portato lo stesso a Roma, al ministero delle Infrastrutture. A scanso di imprevisti, due anni dopo Tonino lo avrebbe candidato capolista al Senato in Campania. In Abruzzo proviene dalle fila dell’Udeur Augusto Di Stanislao. Due anni dopo passava, nel giro di pochi mesi, dai Ds a Sd, per poi finire nell’Udeur. Abbandonerà Mastella dopo le elezioni politiche del 2008 [...]
Mascitelli, ex Margherita, si è reso protagonista nel 2007 di un mercanteggiamento alla Messina. Alle elezioni comunali di Montesilvano, in provincia di Pescara, ha schierato l’Idv al primo turno con Rifondazione e al ballottaggio con il centro-destra. L’obiettivo del senatore abruzzese era quello di ottenere un assessorato [...]
Gli ultimi giorni del 2008 rimarranno impressi a lungo nella memoria di Americo Porfidia. Fra Natale e Capodanno, a mandare di traverso il panettone al deputato campano di Idv era la notizia, appresa dai giornali, di essere indagato dalla Dda di Napoli per il 416 bis. Il suo nome compariva, insieme a quello di altre sedici persone, in un’informativa del 2005 che la squadra mobile di Caserta aveva successivamente trasmesso alla Dia. L’inchiesta «madre» era stata in un primo momento affidata a Raffaele Cantone, il pm antimafia molto apprezzato da Roberto Saviano che i Casalesi volevano far saltare in aria con il tritolo, e che per questo sarebbe poi stato trasferito a Roma al massimario della Corte di Cassazione [...]
Alle politiche del 2008, nella lista di Idv per il Senato veniva inserito Domenico D’Elena, esponente della Dc di Pizza e come tale candidato sotto le insegne del gabbiano arcobaleno. Nell’ottobre del 1991 il prefetto di Caserta Corrado Catenacci aveva rimosso D’Elena da consigliere comunale di Grazzanise per rapporti con la camorra. Nell’agosto dell’anno successivo sarebbe stato tutto il consiglio comunale ad essere sciolto: secondo il prefetto erano stati accertati «condizionamenti dell’attività amministrativa ed infiltrazioni di elementi della malavita organizzata nel comune».D’Elena aveva precedenti per associazione a delinquere, concussione, emissione di assegni a vuoto e blocco stradale.
Sempre nel casertano, il 22 aprile del 2006 veniva invece arrestato Gaetano Vatiero, segretario cittadino di Italia dei valori a Santa Maria Capua Vetere. Era accusato di aver favorito, in qualità di dirigente del settore servizi sociali del comune, l’aggiudicazione di un vantaggiosissimo appalto ad una società che gestiva una casa famiglia per bambini, della quale Vatiero avrebbe in seguito ottenuto cospicue quote.
Dal 2004 è iscritto al partito delle mani pulite anche Nicola Marrazzo, ex Dc poi passato ai democratici, alla Margherita, a Rinnovamento italiano e infine a Idv. Attualmente ricopre il ruolo di capogruppo in consiglio regionale. La sua famiglia possiede diverse imprese impegnate nel settore dei rifiuti, quattro delle quali si sono viste ritirare dalla Prefettura il certificato antimafia. All’origine della decisione, confermata anche dopo i ricorsi di Angelo e Domenico Marrazzo, i parenti più stretti di Nicola, vi sono i rapporti che legano i fratelli Marrazzo a Raffaele Giuliani, membro del clan dei Casalesi già condannato per associazione mafiosa. Maria Carmela Giuliani e Carmela Sangiulio, rispettivamente sorella e convivente del camorrista, risultano infatti essere socie in affari della famiglia del consigliere regionale di Idv. Nel 2006, il prefetto di Napoli Carlo Ferrigno, davanti alla commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ha parlato di Angelo Marrazzo come di «persona coinvolta in procedimenti penali instaurati a carico del gruppo camorristico dei Casalesi» [...]
Ultimo acquisto del partito di Di Pietro in Calabria è il consigliere comunale di Cosenza Antonio Ciacco, avvocato proveniente dai Ds che il 26 dicembre del 1992 era stato arrestato per falso in atto pubblico e truffa aggravata: secondo l’accusa aveva falsificato una sentenza per farsi pagare da un cliente 140 milioni di lire. Ciacco, oltre ad essere l’attuale capogruppo di Idv al consiglio comunale di Cosenza, è stato anche candidato alle provinciali del giugno scorso. Elio Veltri, d’altra parte, ricorda ancora i comizi tenuti da Di Pietro ad Amantea a fianco del sindaco Franco La Rupa, che in quella sede veniva elogiato pubblicamente dall’ex magistrato. La Rupa, eletto consigliere regionale nel 2005 nelle fila dell’Udeur e poi passato al gruppo Calabria popolare democratica, è stato condannato per abuso d’ufficio e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 2008 è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di voto di scambio politico mafioso [...]
Nel Lazio di Stefano Pedica, ad esempio, all’inizio del 2006 faceva il suo ingresso nell’Idv Paride Martella, per dieci anni membro dell’Udc di Pier Ferdinando Casini ed ex presidente di centro-destra della provincia di Latina. Mentre ricopriva quest’ultimo incarico, Martella era diventato anche presidente di Acqualatina Spa, società mista pubblico-privata affidataria della gestione del servizio idrico in territorio pontino. Essendo Acqualatina partecipata al 51 per cento dai comuni dell’Ambito territoriale ottimale competente e per il resto da un gruppo di privati guidati dalla multinazionale francese Veolia, nell’ottobre 2004 il Tribunale di Latina ravvisava un conflitto di interesse fra le due cariche che Martella concentrava nella sua persona. Ma la cosa non finiva lì, perché negli anni successivi le polemiche riguardanti la società presieduta dallo storico esponente della Dc di Sezze erano destinate ad aumentare.
Con l’arrivo della gestione privata, infatti, gli abitanti della provincia vedevano aumentare vertiginosamente le proprie bollette: in molti comuni il costo dell’acqua subiva, nel giro di quattro anni, un incremento medio del 92 per cento. Mentre i cittadini si organizzavano in comitati di difesa dell’acqua pubblica, potendo contare in alcuni casi sul sostegno degli amministratori locali, emergevano anche alcuni preoccupanti retroscena giudiziari. Il 23 gennaio 2008 la guardia di finanza poneva infatti agli arresti domiciliari Martella e altri cinque componenti del comitato esecutivo di Acqualatina. I reati ipotizzati dalla procura del capoluogo pontino andavano dall’associazione a delinquere all’abuso d’ufficio, dalla frode nelle pubbliche forniture alla falsità ideologica in appalti pubblici, fino alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche [...] La sua permanenza in Idv gli aveva fruttato anche una nomina a consigliere giuridico del ministero delle Infrastrutture, nel periodo in cui ai vertici del dicastero c’era Antonio Di Pietro [...]
Rimanendo in territorio pontino, va rilevata ad esempio la candidatura, alle ultime elezioni provinciali, dell’ex sindaco di Ponza Antonio Balzano. Al momento della composizione delle liste, Balzano era già stato rinviato a giudizio per una serie di illeciti connessi al suo ruolo di ex rappresentante legale della Segepo Srl, società interamente partecipata dal comune di Ponza e affidataria del servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti. Ciononostante, il segretario regionale Pedica e quello provinciale De Amicis decidevano di farlo correre sotto le insegne dell’Idv nel collegio di Gaeta II. Pochi giorni dopo la chiusura delle urne, il 10 giugno 2009, l’ex sindaco veniva condannato a due anni e sei mesi di reclusione. Il tribunale lo aveva riconosciuto colpevole dei reati di danneggiamento, inquinamento ambientale di una zona sottoposta a vincolo e peculato. Il mese successivo, alla sentenza penale si aggiungeva quella della Corte dei Conti, che condannava Balzano a risarcire l’ente di cui era stato massimo rappresentante per una cifra pari a 57.730 euro [...]
A Venafro, piccolo comune del Molise, l’Italia dei valori governa insieme al centro-destra. Sponsor dell’anomala coalizione, che ricorda da vicino gli esperimenti in vitro di Formisano, è il consigliere regionale di Idv Nicandro Ottaviano, che proprio di Venafro è originario.[...]
Nella Liguria dei Paladini, Tuvè e Cosma, il 3 ottobre 2007 finiva agli arresti domiciliari Gustavo Garifo, funzionario della polizia municipale e capogruppo dell’Italia dei Valori al consiglio provinciale di Genova. A chiedere la misura cautelare era stato il pm Francesco Pinto, che indagava sul consigliere dell’Idv dal mese di luglio. Garifo era accusato di aver rubato parte del denaro contante versato all’Ufficio contravvenzioni dai cittadini che andavano a pagare le multe [...]
Ligure e animalista è anche il consigliere comunale di Genova Andrea Proto, che a febbraio 2008 è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per aver inserito, tra le firme a sostegno della propria lista, anche quella di un uomo in realtà deceduto da nove mesi [...]
Sempre in Liguria, ma stavolta nell’estremo levante, a La Spezia, il partito di Di Pietro è stato scosso all’inizio del 2009 da uno scandalo che ha travolto il presidente del consiglio comunale Loriano Isolabella. Ex Dc, già assessore regionale al bilancio, poi esponente Ppi, Forza Italia, Ccd, Udeur e infine Idv, con il nuovo anno Isolabella andava in pensione e subito firmava un contratto da dirigente con lo studio di un amico commercialista, anch’egli consigliere comunale dell’Idv in quel di Sarzana. La retribuzione concordata era pari a 9.650 euro mensili. Fino a qui, niente di strano. Il problema, da un punto di vista politico e istituzionale, nasceva dal fatto che Isolabella, impegnato in comune, in studio non andava praticamente mai [...]
Alle elezioni politiche tenutesi nel 2001 l’ex magistrato aveva tutta l’intenzione di inserire come capolista a Genova Filippo De Jorio, avvocato di estrema destra vicinissimo a Giulio Andreotti il cui nome era stato rinvenuto anni prima negli elenchi degli appartenenti alla P2 (tessera numero 1965, fascicolo 511). De Jorio, che alle europee del 1999 si era candidato con il Movimento Sociale di Pino Rauti, era stato anche accusato di aver avuto un ruolo di primo piano nel Golpe Borghese del 7 dicembre 1970.
A nulla erano valsi gli allarmi lanciati in privato a Di Pietro dal segretario genovese dell’Idv Christian Abbondanza: dal processo sul fallito putsch militare – celebratosi dopo le indagini condotte dal pm Claudio Vitalone, anche lui uomo di Andreotti – De Jorio era uscito con un’assoluzione, e tanto bastava all’ex magistrato per candidarlo [...]
NOTA: ho scoperto solo stamattina, sul blog dell'amico Alessandro Gilioli, [un articolo sulle scomposte reazioni di Di Pietro] alle critiche che gli stanno piovendo addosso da tutte le parti. Ne raccomando la lettura.
P.S.: Se ci riuscite, senza che vi venga il mal di mare, al decimo ondeggiamento di Marylin Busco, "The Brains" della nuova IdV, guardate questo video. Guardatelo su YouTybe, cliccando sul logo "YouTube" in basso a destra, perchè così potrete godere dei commenti inviati da militanti dell'IdV circa questa candidatura...
Scritto il 27 dicembre 2010 alle 10:00 | Permalink | Commenti (23)
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Scritto il 26 dicembre 2010 alle 20:00 | Permalink | Commenti (13)
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Come è ormai consuetudine da anni, e nonostante i miei proponimenti di abbandonare questa defatigante abitudine, non ho saputo resistere, ed anche quest'anno ho voluto fare gli auguri ai commentatori recenti del blog con questa forma magari un po' kitsch e scontata, ma alla quale molti ci siamo ormai affezionati. Mi scuso in anticipo per eventuali dimenticanze. E mi scuso per aver escluso dall'albero, per ragioni di resistenza fisica e per ragioni grafiche (illeggibilità) i numerosissimi amici che hanno commentato i posts del Tafanus su diversi social networks (Facebook, Twitter, Networkedblogs, OKNotizie, MySpace, FriendFeed, e altri minori). Grazie a tutti (vecchi e nuovi amici), di cuore.
Voglio augurare Buone Feste anche a TUTTI i commentatori che in questi ultimi tre mesi hanno animato, coi loro interventi, un blog amico, che entra nella piena maturità, avendo compiuto due anni di vita in questi giorni. Lo avrei fatto direttamente sul blog amico, ma questo blog richiede la registrazione, ed io sono contrario alle registrazioni. Quindi porgo sul tafanus i miei auguri a:
Zxxxxx
Gxxxxxxx
Fxxxxxxxx
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Tafanus.
Scritto il 26 dicembre 2010 alle 19:00 | Permalink | Commenti (60)
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Ora, dopo la conclusione dei mondiali (per adulti) a Dubai, Gaetano ha fatto una interessante scoperta:
"...Se Mae (11 anni) fosse andata ai mondiali assoluti di nuoto a Dubai, con i suoi record personali avrebbe lasciato dietro di se: 8 atlete (adulte) nei 50 SL, 2 nei 100 dorso, 3 nei 50 farfalla e 6 nei 100 SL. Ora avendo la piccola il passaporto honduregno, pensate che non ci toglieremo lo sfizio ?..."
Lo "sfizio", per chi non lo avesse capito, potrebbe essere quello di vederla ai prossimi mondiali, o alle olimpiadi, se non si perderà per strada. A Dubai, infatti, ha partecipato una sola honduregna. Mae ne avrebbe precedute 19 in quattro specialità... Sono andato a cercare i dettagli sul sito della Federazione Internazionale Nuoto, ed ecco i dettagli delle non-bambine che avrebbe lasciato indietro...
Scritto il 24 dicembre 2010 alle 16:03 nella Sport | Permalink | Commenti (4)
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Emiliano Coraretti su Repubblica: "...la cantautrice romana, 34 anni, è stata la nostra prima artista ad essere messa sotto contratto dalla Verve, storica casa discografica di Louis Armstrong e Ella Fitzgerald. E se ciò non bastasse a dimostrare che si tratta di una fuoriclasse, le parole del grande crooner americano Tony Bennett valgono più di mille presentazioni: «Chiara Civello? La più grande cantante jazz della sua generazione».
...e che dire di questa immesna DIANA KRALL, che credo non abbia bisogno di presentazioni?...
...ma vorrei chiudere questa prima parte con la "brasiliana di Firenze" Barbara Casini, semi-sconosciuta in Italia, un mito in Brasile, in un pezzo col mitico Lee Konitz...
Scritto il 24 dicembre 2010 alle 14:50 nella Musica | Permalink | Commenti (3)
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Scritto il 24 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (13)
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Oggi non ho voglia di scrivere, anche perchè non saprei da dove cominciare. Dal nano che in conferenza stampa dice di aver rispettato gli impegni di ripulire Napoli entro tre giorni, senza che nessun giornalista degno di questo nome gli sbatta in faccia una foto? O da Minzolini che fa slittare il TgUno per non togliere neanche un nanosecondo al nano primo? No, troppa nausea, il giorno della Vigilia di Natale...
Mi limiterò quindi a tre piccoli riferimenti numerici:
-a) nel "milleproroghe vengono tolti alla editoria cooperativa e di partito 50 milioni di €. Molti giornali - e non solo di sinistra - sono condannati a morte. Il Manifesto, Liberazione, Europa, Il Riformista, ma anche La Padania. Tutti i giornali condannati oggi ne parlano, tranne la Padania. I bravi giornalisti patani preferiscono morire in silenzio, piuttosto che ribellarsi al nano o al Senatur. Quando si dice gli eroi celtici...
-b) quanti sono 50 milioni di euro? Esattamente la sessantesima parte di quanto spendiamo in un anno per crepare, ogni tanto, nella impossibile "missione di pace" in Afghanistan. Al rifinanziamento della missione sono stati assehnati un miliardo e mezzo di euro per i prossimi sei mesi. Cioè 6.000 miliardi di lire su base annuale. Un bel pezzo dell'ultima finanziaria.
-c) 50 milioni sono tanti? si, sono tanti, specie se servono a finanziare quella comunicazione che il nano non controlla. Ma sono solo il 40% di quanto Nichi Vendola, il nuovo che avanza, si è impegnato a dare a don Verzè, socio di Berlusconi, per finanziare il "San Raffaele di Puglia".
E' proprio vero, 50 milioni possono essere pochi o tanti. Dipende da come si vedono le cose. Provate a chiederlo ai terremotati de l'Aquila (quelli con l'acqua piovana corrente nelle C.A.S.E, le caldaie del riscaldamento rotte, e la moratoria fiscale che finisce qui. E in questo giorno in cui comincia a grondare la retorica, e forse se ci va di culo potremo rivedere in TV "Tutti insieme appassionatamente", e persino "La Principessa Sissi", non ho molta voglia né di pensarci, né di parlarne.
Buon Natale a tutti quelli che ci credono. Tafanus
Scritto il 24 dicembre 2010 alle 07:00 | Permalink | Commenti (7)
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Praticamente il 9 Febbraio potrebbe essere la mia festa - Il Cdm ha indetto, per il 9 febbraio 2011, la giornata nazionale degli stati vegetativi. Che contentezza! Già la mia felicità è stata grande quando sono venuta a sapere che lo Stato, qualora venissi a trovarmi in stato vegetativo, si sostituirebbe al buon Dio che magari mi vorrebbe subito con sé in paradiso, e mediante un bel sondino (un semplice sondino) nello stomaco, provvederebbe a tenere in vita il mio corpo. Che grande consolazione! Lo Stato affiderà il mio corpo a qualche brava suorina, la quale provvederà a cambiarmi il pannolone, a rigirarmi ogni tanto per evitare le piaghe da decubito, mi laverà, mi pettinerà, mi rimboccherà le coperte, come facevo io da piccola con la mia Barbie; mi dirà dolci parole e magari, vedendo una smorfia sul mio volto imbruttito, s'illuderà d'aver ricevuto in risposta un bel sorriso. Anch'io m'illudevo con la mia bambolina. Ed ecco ora la nuova bella notizia. Praticamente il 9 febbraio potrebbe essere la mia festa. La suorina farà qualche carezza in più al mio corpo, mi pettinerà con maggior cura, mi cambierà una volta in più il pannolone, e con tante cure e tanto amore, chissà che il mio corpo non potrà vegetare più a lungo? Da piccina avevo una mamma che si prendeva cura della mia vita, adesso ho trovato una grande mamma, lo Stato, che si occupa della mia morte. Ne va un pochino della mia libertà, è vero, ma che importanza ha? Le Barbie hanno forse bisogno della libertà?
Elisa Merlo
Il procuratore aggiunto bergamasco Massimo Meroni ha spiegato che stanno "tutti lavorando per restituire questa bambina viva alla famiglia perché non ci sono elementi che evidenzino altro". Meglio tardi che mai. Così il giornalista senza pudore che ha initolato il suo articolo: "Yara violentata e uccisa" (Gazzettino.it del 6 dicembre), chiederà scusa ai lettori, nonché ai familiari della ragazzina scomparsa. Ma dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa, anche l'appassionato dei plastici Bruno Vespa. Ancora l'altro giorno, infatti, due fotografie giganti, facevano da sfondo alla scenografia del suo salotto: una era quella di Sara, e l'altra era quella di Yara. Una a fianco all'altra, così come si fa, in misura ridotta, sulle tombe. Una dimostrazione di grande delicatezza. Ma lo fa con innocenza, il buon Vespa, e tutti sono disposti a perdonarlo. Lo si perdona anche perché spesso dedica le sue trasmissioni a beati, santi e veggenti, miracolati e stigmatizzati. E fa gli occhi dolci quando parla di miracolati e stigmatizzati. Qualcuno ha scritto: "Questa è l'epoca del fango. Fango dappertutto. Fango sulle case, a causa delle piogge. Fango sulle persone, a causa della politica. Fango sul corpo di una ragazzina uccisa e gettata in un pozzo" (Avvenire 9 ottobre 2010). Io aggiungerei che questa è anche l'epoca della spudoratezza.
Miriam Della Croce
L'altra sera, nell'attesa di "Linea notte" (Rai3), che poi non è andata in onda a causa dello sciopero dei dipendenti Rai, passavo da un canale all'altro, e mi sono soffermato a vedere un film dell'orrore, genere che non amo. Un uomo teneva prigionieri dei giovani e li tormentava e li uccideva, aiutato da un essere mostruoso armato di sega elettrica. Sangue e brandelli di carne dappertutto. Mi sono trattenuto un poco nella speranza di assistere alla fuga di almeno uno dei ragazzi, ma poi ho desistito, anche perché mi accingevo ad andare a dormire e temevo sogni poco sereni. Così, ho cambiato canale. Rete 4. In primo piano Barbara Paolombelli, sorridente, come si conviene quando si è sotto i riflettori, specialmente se si è di sesso femminile, ascoltava un esperto in non so che, il quale spiegava: "Si tratta di pollo, prosciutto e formaggio, signori miei!". E la Palombelli: "Ma quando si viene strangolati, per caso non è che si rimette ciò che si è mangiato?". Senza ritegno, ripeto: senza ritegno, parlavano della sventurata quindicenne uccisa ad Avetrana. Ho pensato: "Se andiamo avanti di questo passo un giorno qualche conduttore televisivo commissionerà delitti efferati per avere materiale sempre fresco per le sue trasmissioni". Ho spento il televisore e sono andato a dormire. Sogni brutti, bruttissimi. Incubi.
Attilio Doni
Ipotesi assurda, infondata, strampalata - Due ragioni possono indurci a cambiare improvvisamente inaspettatamente direzione: qualcosa ci attrae, ci seduce, oppure ci disgusta o ci spaventa, o addirittura ci terrorizza. Ora, se per ipotesi assurda, infondata, strampalata, la mafia che ha tanto potere nel nostro paese, preferisse la continuazione di questa legislatura, si potrebbe escludere la possibilità che abbia fatto giungere la sua vocina minacciosa a qualche parlamentare? In tal caso, il motivo del cambiamento d'opinione, improvviso e inspiegabile, sarebbe più giustificato, anzi, quasi perdonato. Se poi attrazione e repulsione si fossero verificate, per strana stranissima coincidenza contemporaneamente, allora ci sarebbe piena assoluzione.
Veronica Tussi
Scritto il 24 dicembre 2010 alle 06:00 | Permalink | Commenti (3)
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Il nostro dossier contenente TUTTI i files Wikileaks fcontenenti riferimenti all'Italia, a Berlusconi, al Vaticano, fin qui pubblicati, è stato aggiornato. Il dossier può essere scaricato dal Tafanus in formato word. Attualmente ha le dimensioni di 684k, quindi abbastanza leggero. Procede anche la traduzione dei files più importanti.
Il dossier può essere scaricato da questo logo, presente ed attivo anche sulla colonna laterale del blog:
Scritto il 23 dicembre 2010 alle 19:07 | Permalink | Commenti (0)
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Non era mai successo, neanche l'11 Settembre 2001, quando il mondo era rimasto incollato, come ipnotizzato, per ore ed ore davanti alla TV, per seguire con raccapriccio ed incredulità la tragedia immane delle Due Torri che si sbriciolavano, e di fantocci umani che volavano giù lanciandosi nel vuoto da 200 metri di altezza, piuttosto che bruviare vivi.
E' successo oggi, con questo servo sciocco e costosissimo: è arrivato a far slittare il TgUno delle 13,30, per non interrompere la logorrea del suo Signore. Questa logorrea, chiamata impropriamente "conferenza stampa", era alimentata da servili intervistatori, che avevano pochi secondi per porre domande, che erano solo - salvo rarissime eccezioni - degli assists per consentire al Signorotto di rispondere con comizi da dieci minuti.
Servo sciocco, perchè ha esposto il padrone a figure caprine. L'apice è stato toccato quando ha detto, senza arrossire, che, come da impegni, aveva risolto in tre giorni il problema della monnezza a Napoli, facendo sedere ad un tavolo tutte le autorità locali, e facendo loro firmare un protocollo. Nel frattempo Napoli è sepolta sotto 2500 tonnellate di monnezza, con tendenza all'aumento.
Servo sciocco, perchè gli eccessi di servilismo danneggiano, non favoriscono l'omaggiato. Solo Berlusconi può non capire quale danno possa derivargli dall'immondo leccaculismo di personaggi come Emilio Fido o Augusto Scodinzolini.
Non c'era nessuna necessità di fare la diretta facendo "slittare" il principale TG di mezza giornata, tanto più che questa fantastica conferenza stampa è stata ripresa integralmente da RaiNews. Ma ormai il TgUno è ridotto a succursale del Tg4, e la RAI si è trasferita a Cologno Monzese. La commissione di vigilanza sulla RAI non ha nulla da obiettare?
P.S.: Come è finita la storia dei 67.000 euro spesi in un anno da Minzolini in cenette e spese di rappresentanza? Possiamo avere il dettaglio, come utenti che pagano il canone (per ora), di come Mangiolini sia riuscito a sbafare una media di quasi 600.000 lire a giorno lavorativo in cene e regalini? Tafanus
...lo stemma "IL PRESIDENTE" diventa sempre più grande, man mano che il Cavaliere diventa sempre più insignificante e ridicolo...
Scritto il 23 dicembre 2010 alle 16:06 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (11)
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Scritto il 23 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (27)
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Prima di prendere la decisione di installare o meno MySky HD, allo scopo di evitare eventuali problemi imprevisit, è bene fare verifiche preventive su alcuni aspetti.
La piena funzionalità del sistema si ottiene a condizione di avere DUE cavi d'antenna che arrivano al decoder dalla centralina dell'antenna. Il decoder ha infatti - diversamente dal tipo SkyHD, due ingressi del segnale d'antenna. E' per questo che il sistema riesce a registrare due programmi contemporaneamente, e magari vederne un altro, registrato, in contemporanea. Oppure vedere un programma in diretta che NON impegni il decoder; ad esempio, si possono registrare due programmi da sky, e vedere qualcosa in diretta dul digitale terrestre incorporato nell'apparecchio TV.
La eventuale impossibilità "fisica" di installare un secondo cavo d'antenna lascia intatte solo alcune delle funzionalità di MyShy HD: quella di registrare il programma sullo hard disk in HD, e rivederlo in HD; quella di "ordinare" al decoder in remoto, via internet, di registrare un programma che si siamo scordati di programmare; quella di usare la funzione "playback" (che consiste nella possibilità di avviare una registrazione "di servizio" in caso dovessimo allontanarci durante la visione di un giallo, o di un evento sportivo...). Al ritorno, possiamo iniziare a vedere l'evento dal momento in cui abbiamo dovuto allontanarci.
Si perdono invece, intuitivamente, le funzioni legate alla presenza del doppio cavo d'antenna.
In quali casi può essere problematica l'installazione del secondo cavo d'antenna? Ad esempio nel caso in cui si abiti in un piccolo o grande condominio alquanto anzianotto (diciamo costrutito in epoca pre Tele+), dotato di antenna parabolica centralizzata. In questi casi, sapesso è difficile far passare un secondo cavo in canalizzazioni costruite in epoca che non prevedeva né un primo cavo da antenna parabolica, né un secondo. E che magari nel frattempo è stato anche ridotto di capacità per l'arrivo di un cavo in fibra ottica (tipo fastweb).
In questi casi, credo che i tecnici di Sky non si assumano la responsabilità di "metter mano" ad un impianto centralizzato, su richiesta di un singolo inquilino. Quindi è necessario controllare preventivamente il problema con l'antennista del condominio, ed eventualmente far predisporre da lui, che conosce il percorso delle canalizzazioni, il secondo cavo, ove possibile.
Il problema non dovrebbe esistere in condomini recenti, o in abitazioni unifamiliari, o in qualsiai contesto in cui l'antenna individuale sia la norma, o sia comunque possibile, in base alle condizioni "fisiche", ed ai regolamenti dondominiali.
Nella prossima puntata, tratteremo dell'offerta SKY in genere, e di quella, crescente, in HD: tipologie di programmi, qualità degli stessi, e, perchè no... programmi che vorremmo evedere, magari in un prossimo futuro (2. continua)
Scritto il 23 dicembre 2010 alle 01:00 | Permalink | Commenti (1)
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Prestigiacomo sfiduciata dal Pdl"Me ne vado, ma resto ministro"La responsabile dell'Ambiente sconfessata dal suo stesso gruppo a
Montecitorio annuncia in lacrime il passaggio al gruppo Misto: "Ne parlerò con Berlusconi". Decisivo l'apporto dell'ex Fli Moffa. Le opposizioni: "Maggioranza allo sbando"ROMA - Nella maggioranza appena uscita per il rotto della cuffia dalla prova di forza con Fli sulla sfiducia scoppia ora la grana Prestigiacomo. Al culmine di una lunga serie di dissapori e veri e propri incidenti di percorso con vari colleghi del centrodestra e del governo il ministro dell'Ambiente ha annunciato la sua uscita dal Pdl. Visibilmente scossa, praticamente in lacrime, la Prestigiacomo parlando con i cronisti in Transatlantico ha spiegato: "Non mi riconosco più nel Pdl, pertanto resterò al governo, ma mi dimetto dal gruppo e mi iscriverò al Misto". "Parlerò direttamente a Berlusconi" della vicenda, ha poi aggiunto.
...ci scommetto chwe dopo un breve passaggio al misto, andrà da Fini... c'è un certo feening, fra i due...
Scritto il 22 dicembre 2010 alle 17:18 | Permalink | Commenti (9)
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Il Cavaliere pronto ad alzare le barricate "Un'altra manovra per farmi fuori" Il premier vuol ricucire con Pier per una nuova legge ad personam. Il capo del governo crede di poter contare anche su Vietti: quel testo è stata una sua idea. Il centrista gli ha promesso: prendi la fiducia e ci incontreremo con Letta, ma solo dopo
(di FRANCESCO BEI) - È una sentenza "già scritta". Silvio Berlusconi vede avvicinarsi all'orizzonte la tempesta perfetta, quella capace di sbalzarlo da palazzo Chigi e annullare il momento magico seguito al voto di fiducia. Quello alzato ieri dal Cavaliere è un fuoco di sbarramento preventivo, nella speranza che al palazzo della Consulta il messaggio arrivi forte e chiaro: "È un'altra manovra per farmi fuori. Non me ne starò zitto a farmi massacrare, ci pensino bene". Il premier, al di là della propaganda sulla Corte "in mano alla sinistra", sa bene che gli equilibri tra i quindici giudici costituzionali sono sul filo. E lo dimostra l'elezione otto contro sette, appena una settimana fa, dell'attuale presidente Ugo De Siervo, indicato nel 2002 dal centrosinistra. Per questo gioca tutte le sue carte contando di poter ancora capovolgere l'equilibrio a suo favore.(continua)
Scritto il 22 dicembre 2010 alle 16:00 | Permalink | Commenti (2)
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Marina Berlusconi, figlia di Silvio, fa sul serio. Vuole scendere in politica, succedere al padre.
Vuole avere nell’area del centro destra un organo di stampa come Il Giornale e, per questo, più volte si è opposta alla vendita di una testata che pure, parola del premier, ha creato problemi alla tenuta di governo e maggioranza. Un’operazione nella quale dice di credere proprio l’attuale condirettore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti, che sabato scorso lo ha confidato al "Fatto": «Dopo Silvio c’è solo Marina».
Meno convinto di lui è invece il direttore Feltri che, stando ai rumors di palazzo, ha da tempo deciso di dar vita a un nuovo quotidiano (avrebbe addirittura avviato una serie di contatti informali per sondare quelle che giudica le penne migliori della testata fondata da Montanelli) oppure di tornare alla guida di "Libero", insieme a un direttore come Belpietro con il quale ha conservato un buon rapporto (...questa anticipazione de "l'Unità", data già il 16 novembre, e puntualmente verificatasi, rende questa ipotesi inquietante... di Berlusconi ce n'è bastato uno. Siamo a posto così, per almeno cinquant'anni... NdR)
Sempre che la decorrenza della sospensione di tre mesi comminatagli dall’ordine dei giornalisti non venga rinviata troppo in là, per esempio andando a coincidere con l’eventuale campagna elettorale, momento che Feltri considera ideale per il lancio di un nuovo foglio battagliero. Ma non sarà certo questa defezione a scoraggiare Marina, la cui Mondadori ha da tempo avviato sondaggi per rilevare anche la quota del "Foglio" in mano a Veronica Lario.
Sa che dopo l’abbandono del padre potrebbe contare comunque su un brand elettorale, il proprio cognome, in grado di raccogliere consensi sufficienti a perpetuare la protezione politica dell’impresa di famiglia. E pure su uno staff che, al momento, vedrebbe in pole position come consigliere l’attuale portavoce del Popolo della libertà Daniele Capezzone. Non è un mistero che entrambi i figli di primo letto di Berlusconi abbiano per lui un’elevata stima. Certo contano le passate simpatie radicali di Piersilvio, ma la fiducia che anche Marina ripone in lui ne fa un candidato di tutto rispetto a giocare un ruolo di primo piano in quella che potrebbe essere ribattezzata come l’«operazione lady di ferro» [...]
via www.unita.it
Scritto il 22 dicembre 2010 alle 12:00 nella Berlusconi, Politica | Permalink | Commenti (22)
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Scritto il 22 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (16)
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Oggi mi sono svegliato alquanto stronzo, e voglio offrirvi un pezzo di elevata informazione politica. Dunque, sono stato informato, con estrema cautela, che l'ex mezzobusto del TgUno di Clemente J Punto Mimun (l'inventore del "panino"), Francesco Pionati, ha un partito!
La notizia è molto riservata, tanto che dell'esistenza di questo partito non si è accorto quasi nessuno. Anche il nome è incerto, perchè il simbolo porta a volte la dicitura "Alleanza di Centro per l'Italia", altre volte "Alleanza di Centro per la Libertà". Scegliete liberamente il nome che preferite.
Storia politica di Francesco Pionati, Segretario del suo partito personale (do it yourself)
Alle Elezioni politiche italiane del 2006 viene candidato al Senato nelle liste dell’UDC in Sicilia. NON essere eletto in Sicilia con l'UDC è quasi impossibile, ma Francesco Pionati riesce a non essere eletto. Fortunosamente, subentra a Salvatore Cuffaro (detto Totò Vasa Vasa, o anche "Totò dei Cannoli"), le cui dimissioni sono state "accettate" il 24 luglio 2006. Nello stesso anno viene nominato Responsabile Nazionale del Dipartimento Comunicazione dell’UDC e, al congresso nazionale dell’aprile 2007, Portavoce Nazionale del partito.
Alle elezioni politiche del 2008 Pionati viene eletto alla Camera, nelle liste dell'UDC. Il 28 novembre 2008 esce dall'Unione di Centro, in disaccordo con la politica di Casini di allontanamento dal centrodestra e di costituzione di un terzo polo autonomo, e si iscrive al gruppo misto della Camera per fondare, a dicembre, in accordo con Silvio Berlusconi, un suo movimento politico denominato Alleanza di Centro per la Libertà, di cui è l'unico rappresentante eletto (...insomma, un partito monodose, come il collirio...). Questo partito ha anche un simbolo, col nome "Pionati" in primo piano, e un Presidente, che risponde al terrificante nome di Ortensio Zecchino.
Ora, ad uno che ha già la disgrazia di nascere "Zecchino", perchè cazzo un padre degenerato deve infliggere la punizione aggiuntiva di chiamarlo "Ortensio"? Mi sembra una inutile crudeltà... Forse immaginava già che da grande sarebbe entrato nel partito di Francesco Pionati, ed ha voluto punirlo a futura memoria.
Se non avete bambini piccoli in casa, potete anche dare uno sguardo, con prudenza, alle icone di Francesco Pionati e di Ortensio Zecchino (si chiama DAVVERO così, non sto cazzeggiando!)
Francesco Pionati e Ortensio Zecchino
Da indiscrezioni sussurrate a bassa voce, sotto garanzia di anonimato della fonte, sembra che sia stato avvistato anche un iscritto, in provincia di Avellino, ma non siamo riusciti a rintracciarlo. Però è certificato che il partito dispone anche di una "Responzabbile Nazzionale Qultura", che risponde al nome di Debora Caprioglio.
Il Partito di P&Z ha tutto quello che serve per fare un partito: un segretario, un presidente, un iscritto, e persino un inno e un sito. Appena avrà anche un programma e tre elettori, potrà decollare.
L'inno, lasciatevelo dire da uno che se ne intende, di musica, è di grandissima qualità. Appena lo ascolteranno artisti finora ingiustamente considerati di talento (penso a Paolo Conte, all'amica Fiorella Mannoia, a Zucchero, a Bruno Lauzi), saranno senz'altro tentati di smettere di cantare.
AVVERTENZA PER GLI UTENTI: Coloro che dovessero rimanere fulminati dalla bellezza di questo inno, che si apre in Windows Media Player, possono salvarlo e gelosamente conservarlo sul proprio PC anche durante l'ascolto, attraverso il comando file > salva con nome...
Anche il [sito], pur nella sua democristiana sobrietà, merita una fermata.
Tafanus
Scritto il 21 dicembre 2010 alle 23:17 nella Politica | Permalink | Commenti (12)
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...ma chi ha nominato Vice Presidente del Senato un personaggio così??? Nella stessa seduta, Bindo-Bondi, lo statista fatto col pongo, filmato ripetutamente mentre faceva il "pianista", votando per gli assenti... Ma come lo hanno sconciato, questo paese?
Scritto il 21 dicembre 2010 alle 20:17 nella Politica | Permalink | Commenti (21)
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ROMA -Riuscirà Mara Carfagna a farsi scivolare addosso anche l'attacco frontale di Barbara Berlusconi, così come è accaduto con le provocazioni di Alessandra Mussolini? In un'intervista a Vanity Fair, che le dedica la copertina, la figlia del premier definisce "grave che il ministro per le Pari Opportunità trovi il coraggio di lagnarsi. A volte bisogna avere il pudore di tacere. Se si sente discriminata lei, che dai Telegatti è diventata ministro, la cosa assume dimensioni ancora più grottesche". "Vedere certe signorine girare in auto blu - rincara la figlia del premier - non fa bene all'immagine del Paese, perché davvero si fatica a coglierne i meriti".
La Carfagna che denuncia il maschilismo politico nei suoi confronti altri non sarebbe se non una miracolata, agli occhi di Barbara Berlusconi. Ma per giustificare parole tanto dure al riguardo del ministro sarà il caso di ricordare che Barbara è nata dal matrimonio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, la donna che si sentì così offesa dai complimenti rivolti pubblicamente dal premier alla Carfagna ("se non lo fossi già ti sposerei") da scrivere un'indignata lettera aperta pubblicata da Repubblica.
Nell'intervista si fa notare a Barbara che, in fondo, a portare le showgirl in Parlamento è stato proprio suo padre. Lei ribatte: "Non dimentichiamoci che sono gli italiani che le hanno votate. La democrazia propone delle scelte, poi si chiede il consenso. E non mi pare che Berlusconi abbia un problema di consenso. Certo, non voglio eludere così il problema, credo che siano state fatte valutazioni superficiali, e che queste abbiano sminuito la classe politica nel suo complesso".
Obbligata, a questo punto, la domanda sul caso Ruby. "Sono vicende che mi hanno amareggiato. E faccio fatica a rispondere serenamente - risponde Barbara Berlusconi -. Vorrei che una lettrice provasse a mettersi nei miei panni. E' ovvio che non sono d'accordo con un certo tipo di condotta, ma devo anche credere alle verità di mio padre".
Dopo averlo difeso, nell'intervista Barbara ammette che "quelle che mio padre chiama pubblicamente debolezze abbiano inciso sulla sua vita privata, ma anche sulla vita politica". "Molto si sarebbe potuto evitare - spiega Barbara - se non avesse trascurato l'idea che tutti siamo vulnerabili e che certi comportamenti possono rendere le cose inutilmente più fragili. Sarebbe ingiusto se della sua straordinaria vita politica si ricordasse solo questa stagione".
Sul futuro politico di Silvio Berlusconi sua figlia non si sbilancia, ma chiede più rispetto nei giudizi. "Non ho la sfera di cristallo - dice -. Il mio dispiacere a volte diventa più forte perché non credo che Silvio Berlusconi premier meriti certi trattamenti. Ha fatto molto e bene per il Paese, si è speso con passione, con orgoglio e ha conquistato importanti obiettivi". (...azz... viene quasi da invitare Barbara a rilasciare un'altra intervista a Vanity Fair, dedicata esclusivamente al tema di quali siano gli "importanti obiettivi" conquistati da papi... NdR)
Quanto ai presunti contrasti legali tra i genitori, incentrati sull'assicurare un futuro a lei e ai fratelli Eleonora e Luigi, Barbara nega tutto. "Non siamo mai stati oggetto di discussioni legate al patrimonio o a ruoli in azienda. Non abbiamo mai preso parte alle vicende personali dei miei, che rimangono un loro fatto privato".
Un'ultima battuta sul recente, e discusso, pranzo ad Arcore fra suo padre e il sindaco di Firenze Matteo Renzi, al quale lei era presente. "Renzi mi è sembrata una persona che vuole davvero cambiare le cose. Da lui mi sentirei rappresentata. Credo che ad avvicinarci non siano le idee politiche ma la stessa cultura generazionale"(segnalazione di Angelo, che ringrazio)
Scritto il 21 dicembre 2010 alle 17:44 nella Berlusconi, Politica | Permalink | Commenti (11)
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Scritto il 21 dicembre 2010 alle 00:28 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (44)
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...è per quello che lo ha quasi ammazzato, mandandolo in coma! L'aggressore era un pacifista buono, chge voleva evitare che "il corteo diventasse violento". Un bravo cittadino, insomma... Chissà de Alemanno gli conferirà l'equivalente romano dell'Ambogino d'oro... Non so... magari il "Remolino d'Oro"? (continua)
Scritto il 20 dicembre 2010 alle 22:55 | Permalink | Commenti (6)
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Per chi avesse voglia di sentire il "pensiero autentico" di Bersani illustrato da Bersani, e non dalle "interessate interpretazioni" che sono venute fuori da dipietristi, grillini, rottamatori e vendoliani. Tutti uniti. Contro Berlusconi? No! contro Bersani! (Grazie a Rita per la segnalazione)
In questi giorni infuria la polemica innescata dall'intervista di Bersani a Repubblica, sul tema del "cosa fare" per abbattere Berlusconi, fare quattro cosine indispensabili CHI CI STA, e poi ognuno per la sua strada. L'intervista, per chi v olesse leggerla, è sempre disponibile, nella sua versione integrale, sul sito di Repubblica. L'intervista è molto chiara (l'ho capita persino io). Non l'ha capita il titolista (o ha voluto fraibtenderla) titolando:
Bersani: "Ora alleanza col terzo polo" - Il PD pensa a sacrificare le primarie
Apriti cielo! si è scatenata una polemica dai cui contenuti (ho tratto la triste conclusione che molti si siano limitati a sfogliare il giornale, guardando il solo titolo, ed esentandosi dal disturbo di leggere l'articolo. Come si sa, il titolo di un articolo su Repubblica non è nella disponobilità di Bersani, e nemmeno dell'articolista (nella fattispecie, Goffredo De Marchis).
Il titolo è, nella migliore delle ipotesi, misleading; nella peggiore, truffaldino, perchè trasmette un messaggio falso. Sia sul significato del termine "alleanza" (lasciando sotto vuoto i concetti di scopi e durata dell'alleanza), sia sul concetto di "primarie", che molti hanno voluto interpretare come tentativo dei Bersani di affossare le primarie (per paura di essere scavalcato da Di Pietro? da Vendola? o magari da Bonelli? Andiamo, siamo seri...
NESSUNO si è preso la briga di capire il meccanismo delle primarie. Di che primarie stiamo parlando? di partito? di coalizione? di quale coalizione? Allora, a costo di essere noioso, vorrei chiarire alcune cose:
-a) Primarie di partito, che servono ad eleggere il segretario, CI SONO GIA' STATE, per chi non lo sapesse. Le ha vinte Bersani.
-b) Lo statuto del PD prevede (al Cap. IV), che in caso di elezioni, alle primarie DI COALIZIONE il candidato del PD sia AUTOMATICAMENTE il Segretario pro-tempore.
-c) Siamo alla Monarchia? No, perchè lo stesso statuto prevede la possibilità, su richiesta del 25% dei rappresentati della direzione (che è rappresentativa dell'universo degli iscritti) di indire un congresso straordinario, di buttare dalla finestra il segretario in carica, e di cambiarlo.
-d) Allora di cosa parla Bersani quando si dice disposto a "sacrificare temporaneamente le primarie"? Mi sembra "clear as fresh water": se si vuole fare un'alleanza "di scopo" finita nei tempi e negli obiettivi, con il terzo polo, è OVVIO che non ci possano essere primarie. Con chi e contro chi le facciamo, le primarie? Con Fini? con Casini? con Rutelli? con Lombardo? Ci starebbero, i centristi, che valgono ad occhio il 12%, a fare le primarie contro il PD, che vale il 26%? Siamo seri... Eppure questa è la vulgata che corre in rete. Bersani NON vuole fare le primarie, perchè è attaccato alla cadrega...
-e) Perchè Bersani pensa ad una urgente alleanza "con chi ci sta" per abbattere il nano? Ci può arrivare chiunque sia dotato di pallottoliere. Nei giorni precedenti al voto di sfiducia, quando la sfiducia sembrava probabile, il gap fra PdL+Lega e PD+IdV+SEL si era ridotto dai 6,5 punti di un anno fa, ad un punto e mezzo. Ora, ahimé, è ricominciato na salire, ed è di nuovo a due punti e mezzo
Ora, cerchiamo di mettere in moto il pallottoliere: da quando Berlusconi ha vinto la sua piccola battaglia, gli italioti di destra, sempre pronti a correre in soccorso del vincitore, stanno tornando a sperare nella prosecuzione del berlusconismo. Si stanno ricompattando, riprendono fiducia... E noi a sinistra? TUTTI pronti a continuare la oscena guerra cannibalesca dove c'è più carne. Di Pietro, Vendola, Renzi, la sinistra estrema, il grillismo, i Fioroni, tutti col loro piccolo diktat "usa e getta". Tutti lungimiranti.
Nuovi luminari della politica? NO. Grillo è ormai precipitato all'1,5%; Di Pietro ha abbandonato da un pezzo le speranze di Senato, e sta cadendo a precipizio sotto il 5%. (che sia per questo che, dopo aver tradito l'alleanza col PD nel 2008, sta premendo come un pazzo per rifarla)? C'è già un recente sondaggio che lo da addirittura sotto il 4%.
Vendola ha smesso di crescere, è già tranquillamente sotto la soglia "senato", ed ha aperto un [nuovo sito] costituito solo da un tazebao con volantini degli adoratores. Programmi, ZERO. Il manifesto mprincipale del tazebao è quello di Veldola: "VENDOLA PRESIDENTE". Di cosa, non si dice. Invoca le primarie di "coalizione", che è sicuro di vincere, ma una coalizione, per il momento, non c'è. Qualcuno lo svegli, lo avverta...
Alla voce "Popolo Viola" cfr. "Di Pietro". Sui "rottamatori" che vanno a cena ad Arcore di nascosto, come ladri, o - peggio - come vecchi-giovani democristiani, stendiamo un velo pietoso. L'efficientissimo e meritocratico Renzi, alla prima prova del fuoco (10 cm. di neve) va nella merda come un qualsiasi vecchio di 40 anni. Ieri i tottamatori erano a Oristano. Eran trecento, era giovani e forti, e sono morti.
Avanti un altro. A sorpresa, un altro "guardiano della rivoluzione" si sta facendo avanti, dopo aver già indossato la sciarpetta viola. Parlo, ahimé, di Ignazio Marino. Peccato. Lo avevo votato alle primarie vinte bda Bersani. Nessuno è perfetto. Né io, ne Marino.
'O MIRACOLO... In questo casino, vogliamo dirlo? il vero miracolo lo stanno facendo il PD e Bersani. Preso d'assalto da tutti i lati da famelici branchi di piraña, il PD di Bersani non molla, ed anzi inizia a dare qualche timido segnale di risalita. Crollano i grilli, i dipietri, i rottamatori, il vendolismo comincia a segnare il passo, ed anche Ignazio Marino non ha una bella cera... Allegherò gli ultimi grafici, dai quali si deduce che se oggi il centro-sinistra mostra segni di stanchezza, lo deve al piano inclinato lungo il quale sta precipitando il talent-scout di Scilipoti e Razzi.
In questo quadro, chi ha in testa il bene del paese, pur di fermare la resuscitazione del Berlusconismo, si alleerebbe anche con Pacciani. Altri urlano "sono stufo di turarmi il naso!" Bene, non se lo turi. Voti per Turigliatto. O si rifugi nell'astensione, così domani potrà dire, orgogliosamente, di non aver partecipato allo sfascio del paese. Bersani - con la mia insignificante ma totate condivisione - pensa di riuscire a coalizzare "tutti quelli che ci stanno" in un'operazione di salute pubblica. Altri, come è accaduto ieri, rispolverano fatti di 16 anni fa, anzichè pensare ad oggi, a domani, a fra un anno. Diamo loro del tempo, e riscopriranno i nefasti legami fra Bersani e Caporetto, la Battaglia di Magenta, la Seconda Guerra Punica, la scomparsa di Atlantide.
Per chi ha ancora un residuo di resistenza, allego i grafici delle coalizioni, e dei singoli salvatori della Patria, aggiornati ai sondaggi condotti entro il 15 dicembre. Tafanus (2. - Continua)
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Scritto il 20 dicembre 2010 alle 14:05 nella Politica | Permalink | Commenti (41)
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Scritto il 20 dicembre 2010 alle 12:00 | Permalink | Commenti (8)
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Non capisco come Paolo Bonolis, quello di «Ciao Darwin» e di «Chi ha incastrato Peter Pan?», possa andare in una università a dire che certa tv ha contribuito a corrompere il nostro Paese. Lui dov'era? Ma, ancora di più, non capisco come il pubblico degli studenti - un incontro promosso da Sinistra Universitaria alla Statale di Milano - scenda in piazza a protestare contro la Gelmini e, intanto, si beva gli alibi di Bonolis.
Non capisco come il nostro Paese possa avere un futuro, dopo aver assistito alle performance radiofoniche dell'onorevole Domenico Scilipoti («Un giorno da pecora») e a quelle televisive del ministro Ignazio La Russa e dell'onorevole Antonio Di Pietro («Annozero»). Uno dice: ma è spettacolo! Sì, ma poi basta un po' di neve per spezzare la penisola in due. È spettacolo anche quello.
Non capisco come Gad Lerner, dopo averci propinato noiosissime trasmissioni sul corpo delle donne e contro il velinismo di «Striscia», possa prendersela con Caterina Soffici (una brava giornalista culturale) per aver scritto: «Sono entrata in un negozio perché avevo bisogno di una chiavetta. Dietro al commesso ho visto Belén sdraiata che mi ammiccava e ho deciso di uscire e comprare la chiavetta dalla concorrenza».
Non capisco come Gerry Scotti, dopo aver accettato (immagino non per beneficenza) di condurre tre o quattro programmi, di dirigere una radio, di fare il testimonial per più ditte, possa lamentarsi di essere sfruttato da Mediaset. Ha persino confessato di essere ricorso alle vie legali per mettere un freno a questa sovraesposizione. Naturalmente la confessione è avvenuta durante la presentazione alla stampa di un suo nuovo programma, «Paperissima».
Non capisco come Benedetta Parodi («Cotto e mangiato») possa aver scritto un libro. Non mi sorprende però che sia il primo nelle classifiche dei libri più venduti. Di cosa ci lamentiamo, in Italia?
(Aldo Grasso - Corsera)
Scritto il 20 dicembre 2010 alle 11:00 | Permalink | Commenti (0)
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Scritto il 19 dicembre 2010 alle 22:16 nella Politica | Permalink | Commenti (6)
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Il nostro documento word contenente i files wikileaks è stato aggiornato con TUTTI i files concernenti l'Italia, Berlusconi, il Vaticano, pubblicati fino ad oggi. Molti files sono stati già tradotti in italiano, gli altri, di maggior interesse, li stiamo traducendo, col concorso di Vinz e Lorenzo Bellavita.
Finora WikiLeaks ha pubblicato 1788 files sui 251.287 in suo possesso. Il nostro dossier è scaricabile in formato word, ed attualmente è di circa 100 pagine. Il download dura meno di un minuto. Tafanus
Scritto il 19 dicembre 2010 alle 14:59 | Permalink | Commenti (0)
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La riunione dei "Rottamatori" ad Oristano, nel momento del massimo affollamento
(Cortese segnalazione di Giorgio De Filippi)
Scritto il 19 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (4)
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La calderolata di Natale
Un'Italia capovolta al posto dell'albero di Natale, e invece delle palle colorate, ci sono i dicasteri. "Stiamo capovolgendo il Paese. Via da Roma i ministeri". E' questo il biglietto di auguri che sta inviando in queste ore il ministro alla Semplificazione Roberto Calderoli.
Nella cartolina dell'esponente leghista, le amministrazioni centrali finiscono concentrate tutte al Settentrione. Dislocati a Genova, Venezia, Milano e Torino i dicasteri all'Istruzione, all'Agricoltura, ai Trasporti, all'Economia, allo Sviluppo e alle Pari Opportunità.
Non basta, nell'Italia di Calderoli, anche la Consob e il Senato Federale si trasferiscono al Nord. "Auguri", scrive di suo pugno il ministro. (segnalata da nonna Mana)
...una cazzata al giorno, toglie la Sega Nord di torno...
Scritto il 19 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (21)
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Come avrete notato, abbiamo inserito il sondaggio finale per le primarie della coalizione di centro-sinistra (ammesso che si riesca a fare una coalizione). A questo punto abbiamo inserito solo tre nomi, che corrispondono ai tre leaders delle uniche formazioni di centro-sinistra che superano la soglia di sbarramento del 4% alla Camera.
Questo è un NUOVO sondaggio, quindi anche chi aveva già votato nel precedente sondaggio a dieci, può votare. Grazie.
Tafanus
Scritto il 18 dicembre 2010 alle 19:43 nella Politica | Permalink | Commenti (9)
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Vorrei aprire un dibattito approfondito sui temi politici caldi, tentando disperatamente di condurre tutti (ad iniziare dal sottoscritto) al famoso motto del Tafanus: "I Fatti separati dalle Pugnette". Il dibattito verte su questi temi:
# Le elezioni sono vicine?
# Il dibattito lanciato da Bersani sul tema delle eventuali alleanze;
# Lo stato dei sondaggi;
# Le strategie per vincere (o per non perdere);
# La (ri)proposta di alleanza col PD di Di Pietro;
# La candidatura di Vendola come premier del Centro-Sinistra;
# L'allargamento delle alleanze: serbatoi potenziali, veti incrociati;
# Alleanza larga, ma su progetti e tempi limitati?
Questi temi si intrecciano in maniera inestricabile, e qualsiasi strategia deve partire da una ipotesi di lavoro: stiamo parlando della primavera 2011, o della primavera 2013? Le cose cambiano, e non poco. Iniziamo quindi ad esaminare freddamente questo tema.
-a) L'attuale governo Scilipoti-Razzi ha una maggioranza con la quale non si governa. Berlusconi lo sa, e quindi ha riaperto il calcio-mercato. Ma anche se questo dovesse avere successo, non saranno 8/9 deputati in più a mutare il quadro. Il governo Berlusconi aveva circa 65 deputati in più, eppure è riuscito ad andare sotto oltre venti volte. Da quando è nato FLI, è andato sotto TUTTE le volte che FLI ha deciso di farlo andare sotto. Anche se i deputati di maggioranza dovessero passare dai 65 iniziali, ai 3 attuali, a 13, cosa cambierebbe, con FLI che è ormai ufficialmente all'opposizione?
-b) Cosa succederà coi voti sull'unico tema che interessa a Berlusconi (la giustizia), quando su TUTTI gli emendamenti sarà possibile chiedere ed ottenere il voto segreto? Sapete che con la fuoriuscita di FLI molte commissioni sono già prive di maggioranza? Sapete che 45 parlamentari del centro-destra hanno incarichi come ministro, viceministro, sottosegretario, presidente di Provincia, sindaco, presidente della Consob? Sarà possibile inchiodarli in aula come operai alla catena di montaggio, a schiacciare pulsanti per otto ore al giorno?
-c) l'attuale compattamento del terzo polo (che non durerà a lungo, e spiegherò perchè) rende comunque obiettivamente più difficile il calcio-mercato. Anche il clamore suscitato dal recente calcio-mercato dovrebbe far arrossire i candidati al cambio di casacca. Ogni giorno Berlusconi annuncia nuovi acquisti, che per il momento non si sono materializzati;
-d) molti peones di CDX alla prima legislatura stanno per maturare il diritto alla pensione. Per loro, trovare improbabili, nuovi collegi sicuri, sarà impresa ardua. E lo sanno;
-e) la Lega scalpita; la crescita nei sondaggi si è fermata, e i consensi hanno iniziato ad arretrare. Ogni giorno la Lega manda a dire che con tre deputati (o con 5, o con 10) non si governa. Non accetteranno di farsi bollire per due anni e mezzo nell'impotenza, solo per far contento il nano.
-f) gli ultimi sondaggi danno una tendenza ad una diminuzione della forbice fra centro-destra (PdL+Lega) e centro-sinistra (PD+IdV+SeL). Cito di proposito SOLO i partiti in grado di superare almeno la soglia del 4%. Ormai il gap è ridotto a due/tre punti, e i partiti di centro-destra lo sanno quanto noi. Tentare di arrivare a fine legislatura, con le mani legate dietro la schiena per la fragilità della maggioranza, e la crisi finanziaria che non permette politiche pre-elettorali, sarebbe un suicidio lento;
-g) sappiamo però anche che questo gap potrebbe riallargarsi in campagna elettorale. Non dimentichiamo che il nano è il padrone delle TV pubbliche e private, e che la casalinga di Voghera non compra Repubblica, e non legge il Financial Times in rete.
No, nessuna possibilità di arrivare a fine legislatura. Dunque tratteremo l'argomento dando per scontato che in primavera al più tardi si vota.
Con quale legge? col porcellum. I due partiti maggiori (PdL e PD) potrebbero trovare un accordo sul premio di maggioranza (magari ridotto rispetto all'attuale, vergognoso sistema. Col Porcellum oggi il PdL, col 28,6% dei voti (media degli ultimi 5 sondaggi) avrebbe il 55% dei deputati. Ma il Cavaliere accetterebbe leggere modifiche sul sistema Camera, a patto di cambiare drasticamente il sistema Senato, da lui voluto per disarmare, nel 2006, la risicata vittoria di Prodi. Troppo comodo, e nessuno nel centro-sinistra di priverà di questo boomerang che adesso potrebbe ritorcersi, secondo molti politologi, contro i loro ideatori. Se si votasse oggi, secondo molti istituti il Cipria potrebbe non avere la maggioranza al Senato.
Allora partiamo dall'ipotesi che si voterà, molto probabilmente, in primavera, con l'attuale ignobile legge elettorale. E' con questa che dobbiamo fare i conti, è su questa che dobbiamo disegnare tattiche e strategie.Tafanus
(1. continua)
Scritto il 18 dicembre 2010 alle 17:42 nella Politica | Permalink | Commenti (112)
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Scritto il 18 dicembre 2010 alle 16:00 | Permalink | Commenti (17)
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Prima che si scateni la guerra fra di noi fra duri e puri della coerenza politica, e ragionieri col pallottoliere, vorrei che tutti dessero uno sguardo, anche superficiale, ad un documento che mostra la macedonia impazzita dei 181 simboli di partito ammessi alle politiche 2008.
Tutti (sinistra, destra, centro, opportunisti e disturbatori di vario genere) hanno contribuito. Con una differenza: che a destra si è trattato spesso di liste-civetta, a sinistra di idealisti che hanno conquistato voti inutili (pochi) sottraendoli alla "politica". Ora si riparla di elezioni, ma vi prego, datela, una scorsa, a questo documento. Poi inizieremo a parlare di alleanze.
[Benvenuti nell'ipermercato dei partiti - Ampia scelta, prezzi modici]
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...questo, se Dio vuole, è l'ultimo: Italia Popolare. Leader: Antonio Di Dio (Omen Nomen)
Scritto il 18 dicembre 2010 alle 10:58 nella Politica | Permalink | Commenti (2)
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Scritto il 18 dicembre 2010 alle 09:00 | Permalink | Commenti (8)
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Si tratta dell'assunzione di una quindicina di persone che in passato hanno lavorato a Mediaset nel settore spettacoli, e che, pur essendo nel libro paga del ministero del Turismo, svolgevano in realtà attività di partito. L'ipotesi d'illecito è quella di danno erariale. Smentita del ministro: "Indagine avviata sulla base di notizie pubblicate da chi cerca di screditare il governo"
La Corte dei Conti di Roma, per valutare l'esistenza di ipotesi di danno erariale, ha aperto un'istruttoria sull'attività del ministro Michela Vittoria Brambilla e sul Ministero del Turismo. L'ipotesi di danno è utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle oggetto delle consulenze. Ne dà notizia l'agenzia Ansa.
Il ministro Brambilla smentisce in una nota la fondatezza delle accuse: "L'indagine cui si fa riferimento, risulterebbe essere stata avviata sulla base di articoli pubblicati da un quotidiano che fa del tentativo di gettare discredito sull'azione di governo la cifra della sua linea editoriale". Il ministro precisa "che i contenuti di tali articoli sono assolutamente privi di fondamento e volti unicamente a strumentalizzare fatti e circostanze di tutt'altra portata, come troppo spesso accade in Italia".
L'istruttoria della Procura del Lazio della Corte dei Conti, guidata da Pasquale Iannantuono, è stata aperta dopo notizie di stampa di metà novembre scorso secondo le quali alcune persone (10 o 15) assunte presso il ministero del Turismo come consulenti per il rilancio dell'immagine dell'Italia svolgevano in realtà attività di partito.
Secondo quanto l'Ansa ha appreso, si tratterebbe di persone che in precedenza avevano lavorato nel settore dello spettacolo nelle televisioni Mediaset. Pur essendo a libro paga del ministero o di strutture dipendenti dallo stesso, avrebbero svolto attività presso i Circoli della Libertà della Brambilla. Si tratterebbe di persone con le quali lo stesso ministro Brambilla aveva o avrebbe lavorato in passato nel mondo dello spettacolo. In particolare, l'attività svolta si sarebbe incentrata tutta in Lombardia.
Da questa notizia di stampa, la Corte dei Conti è partita con la sua istruttoria. Al momento negli uffici di viale Mazzini si stanno esaminando i contratti. A giorni partirà la richiesta al ministero di fornire tutta la documentazione. In particolare, quattro le linee dell'inchiesta: l'oggetto delle consulenze, la durata delle stesse, i curricula degli assunti e il compenso per loro stabilito. I magistrati contabili valuteranno se le consulenze erano necessarie o meno, visto che sono stati richiesti tagli economici generalizzati e di rilevante dimensione.
L'ipotesi di lavoro è ovviamente quella di danno erariale, tenuto conto che proprio l'ultima manovra finanziaria ha ribadito e aggravato le condizioni di rigore per il conferimento di incarichi di consulenza nelle pubbliche amministrazioni.
(Repubblica)
Scritto il 18 dicembre 2010 alle 08:00 | Permalink | Commenti (2)
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L'accordo raggiunto nei giorni scorsi. I due, già direttori dei due quotidiani, diventano azionisti del giornale milanese
ROMA - I due direttori storici dei giornali di destra, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, si coalizzano diventando azionisti di Libero. I due direttori - il primo del Giornale, il secondo di Libero - saranno anche editori incaricati, ovvero con la responsabilità piena della conduzione del quotidiano milanese. Ne dà notizia l'Editoriale Libero, precisando che l'accordo con i due direttori è stato raggiunto nei giorni scorsi.
Feltri, 67 anni, già direttore dell'Europeo, dell'Indipendente e del Giornale oltre che fondatore di Libero, dal 21 dicembre lascerà dunque la direzione editoriale del Giornale per assumere analogo incarico presso il quotidiano di viale Majno. Feltri è al momento sospeso (per tre mesi) dall'Ordine dei Giornalisti
Belpietro, 52 anni, già direttore del Tempo, del Giornale e di Panorama, continuerà a ricoprire l'incarico di direttore responsabile. "I due giornalisti hanno lavorato in passato insieme per un lungo periodo: ora la coppia si ricompone", si sottolinea.
Il comunicato non specifica qual è la quota rilevata: indiscrezioni di stampa parlano del 20%, diviso equamente tra Feltri e Belpietro, che si sarebbero anche garantiti uguali poteri per la gestione editoriale e amministrativa di Libero.
(da Repubblica.it)
Topi che saltano giù dalla nave che affonda, o debolezze che si sommano per "stampellarsi" a vicenda? Il seguito alle prossime puntate. Chi vedremo alla direzione del Geniale? Renzo Bossi? Gianluigi Paragone, Franco Bechis? Maurizio Gasparri? Daniele Capezzone? Tafanus
Scritto il 18 dicembre 2010 alle 07:00 nella Media , Politica | Permalink | Commenti (13)
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Nell’intervista di oggi a Repubblica Bersani affronta il tabù democratico per eccellenza. Serve apertura da parte di tutti, dice, e per superare Berlusconi le primarie “si possono sacrificare”.
Per il mondo del Pd e per quello alla sua sinistra è una piccola bomba atomica. Il partito è nato sul meccanismo delle consultazioni della base, e a questo sistema la maggioranza degli elettori e una parte dei dirigenti è parecchio affezionata.
Per non parlare di Vendola, che appunto alle primarie affida la sua Opa di conquista del Pd.
C’è dunque da scommettere, nell’immediato, sul colorito florilegio delle reazioni sdegnate. Ma chi è pronto a gridare al “tradimento” della sinistra dovrebbe ricordare che tra le prospettive concrete che abbiamo di fronte c’è Silvio Berlusconi al Quirinale e un premier simil-leghista a Palazzo Chigi. E che anche Palmiro Togliatti, che era più comunista non solo di Bersani, ma pure di Vendola, per due anni governò con Alcide De Gasperi.
Bello, anzi bellissimo, sarebbe salvare la propria identità e assieme il Paese. Eppure perfino in mezzo al richiamo delle foreste e delle poesie non bisognerebbe dimenticare che anche il realismo, per un grande partito, è una forma di identità.
P.S. A quanto scritto da Marco Bracconi aggiungo solo una considerazione: lo statuto del PD prevede che:
-a) l'intenzione - alquanto velleitaria - di Vendola, di lanciare un'OPA sul PD, è ormai chiara anche ai ciechi;
-b) lo statuto del PD non prevede che alle primarie del PD possano partecipare iscritti o leaders di altri partiti;
-c) in caso di elezioni, per le primarie di coalizione il candidato del PD è, per statuto, il suo segretario. Se non piace Bersani come candidato premier per eventuali elezioni, si cambi il segretario. Quindi, con sua buona pace, Vendola ha solo sue modi di lanciare l'OPA:
-1) lasci SeL, si iscriva al PD, e trovi i numeri per lanciare nuove primarie alla Segreteria del PD;
-2) Le vinca. Fatto questo, sarà, senza bisogno di altri passaggi, automaticamente il candidato del PD alle primarie di coalizione, ammesso che ci sia ancora una coalizione.
Se Vendola non vuol fare questo, ha una sola possibilità: quella di correre per conto proprio (col suo nome e per conto del suo partito) alle primarie DI COALIZIONE, contro Bersani, contro Di Pietro, e contro gli inevitabili candidati premier della sinistra che più sinistra non si può. Tutto il resto è noia. Tafanus
Scritto il 17 dicembre 2010 alle 18:08 nella Politica | Permalink | Commenti (7)
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-2) la neve va negli occhi
-3) non so giocare a golf
-4) detesto il golf...
RIDIAMOCI SU...
...per giocare a golf non è indispensabile essere stupidi. Però aiuta... (G.B.Shaw)
Gesu' gioca a golf con San Pietro. San Pietro colpisce la palla e questa arriva sul green vicino alla buca. Gesu' tira e la palla finisce in mezzo ai cespugli. Una lepre che passa di li' la prende in bocca e scappa. Un'aquila si precipita sulla lepre e se la torta in alto. Un cacciatore vede l'aquila e le spara. L'aquila colpita lascia andare la lepre, la lepre lascia andare la palla che cade dall'alto centrando la buca del campo di golf. Gesu' allora leva gli occhi al cielo e dice: "Padre, posso giocare anche da solo!!" (autore ignoto)
Scritto il 17 dicembre 2010 alle 16:21 | Permalink | Commenti (15)
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"La giornata del 14 dicembre 2010 ci è stata consegnata come quella della vittoria di Pirro del Nanetto che nonostante tutto resta in sella alla più sgangherata compagnie governativa degli ultimi 150 anni. Temo che le cose, purtroppo, non stiano in questi termini: dal mio punto di vista quello che è successo nelle strade di Roma è ben più importante di una risicata vittoria in un parlamento di furbacchioni pronti a vendersi al migliore offerente.
In effetti la compravendita di parlamentari (eletti peraltro da apparatčik di partito, e quindi sensibilissimi alla tentazione della ricandidatura) risulta ben meno preoccupante della manifesta incapacità del ministro degli interni di fronteggiare la prevista (e prevedibile) situazione di pericolo delle manifestazioni romane. Come volevasi dimostrare la situazione, già incandescente per la giusta protesta di Aquilani al freddo in case di cartone, di Napoletani prigionieri di camorra e rifiuti, di studenti e docenti alle prese con la distruzione sistematica della cultura in Italia e di una diffusa sensazione di disattenzione da parte della politica, si è tramutata in un disastro immediato quando frange estremiste di destra si sono organizzate mettendo a ferro e fuoco il centro della capitale.
Che si avessero forti segnali di rischio era pacifico: svariate informative di intelligence avevano dato per molto probabili infiltrazioni da parte di black bloc tedeschi e spagnoli nelle manifestazioni, che sono state utilizzate per irrobustire la vigilanza nelle zone di maggior rischio. Quali ? Beh, in primis Palazzo Grazioli, poi la camera dei deputati ed infine il senato della repubblica. Il resto ? ciccia.
Strano ? non direi affatto. Osservate queste interessantissime immagini pubblicate da Repubblica e Corriere:
Ad occhio, che ci fa questo "dimostrante" con un manganello e delle manette in mano ? Le ha rubate all'agente che estrae la pistola oppure il fatto che altri finanzieri non lo degnino di uno sguardo ha una spiegazione diversa? (aggiungo: ci spiegherebbero bene la storia del doppio fermo? questo tizio, che poi ci viene descritto come un sedicenne, viene fermato una prima volta, e non identificato. Poi viene fermato una seconda volta, solo DOPO che le immagini di lui con la vanga e di lui con manganello d'ordinanza e manette, tranquillo in mezzo a poliziotti veri, è su tutta la rete... Taf).
Prendiamo adesso la testimonianza di un esercente di via del Babuino "...c'erano un certo numero di persone che prima si sono fermate a guardare gli scontri, poi hanno estratto macchine fotografiche e videocamere per filmare quello che poi è finito sui giornali. In particolare il ragazzo con il giubbotto era in una posizione quasi fissa, sembrava che si fosse messo in posa..."
Altra interessante questione è quella documentata in questo video, dove l'ormai famoso personaggio con il giubbotto beige prima si ferma in posa a favore di telecamere con un manganello e le manette, poi dichiara di essere minorenne ed immediatamente il funzionario (dopo un buffetto all'agente in tenuta antisommossa che gli chiede "cosa faccio con questi") dice "qualcuno lascialo". Interessante...
Allora, ricapitoliamo: le forze di polizia sono state piazzate davanti a casa del presidente del consiglio e di parlamento e senato, lasciano che un gruppo di una ventina di esagitati lanci pezzi di metallo contro i furgoni e ne incendi uno insieme ad una vettura e ad alcuni scooter, ed infine ne "lasciano andare qualcuno". A pensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca..."
Axel
Scritto il 17 dicembre 2010 alle 13:14 nella Axel, Politica | Permalink | Commenti (11)
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