Statisti: Cesario, Scilipoti, Calearo
L'ultimo aggiornamento dice che le tre aspiranti mamme, a costo di arrivarci in ambulanza, saranno in aula a votare NO a Silvio. Auguri e figli "komunisti". Nel frattempo il pallottoliere per la Camera dice: 313 contro Silvio, 312 a favore.
Il paese resta dunque appeso ad una Siliquini, affetta da "labirintite politica": nasce CCD (...azz... Buttiglione...), pasta ad AN quando col CCD non c'è più trippa per gatti, entra di corsa nel Partito del Predellino (quello che siamo alle comiche finali), passa a FLI quando sembra che sia il cavello vincente, inizia la retromarcia quando il pallottoliere le insinua qualche dubbio. Prezzo di vendita: un sottosegretariato.
Su Domenico Scilipoti, agopunturista di Barcellona Pozzo di Gotto, c'è ancora meno da dire. Sappiamo che entra in politica come assessorucolo in un paesino, sotto le gloriose bandiere del PSDI siciliano. Lo ritroviamo (e Dio solo sa perchè) imbarcato nell'IdV del "compattatore di monnezza" Tonino di Pietro. Nel dicembre riesce a passare dal PdL al misto, dal misto al Movimento di Responsabilità Nazionale (tre statisti al bar lui, Calearo e Cesario: non sapere chi scegliere).
Scilipoti, un uomo, un mito:
# 9 dicembre, a Repubblica: "Voto la sfiducia, ma ormai sono finito". E da l'addio all'IdV
# 12 dicembre, al Messaggero: "Non mi vergogno, voterò la fiducia
Sarebbe interessante sapere cosa è successo in quei tre giorni alle ipoteche che gravavano su sette suoi immobili...
# 14 dicembre: ...a saperlo...
Ed ora vi svelerò un segreto: spero che Berlusconi abbia la fiducia, che comunque sarebbe con due-tre voti. Se dovesse essere sfiduciato, dovrebbe rassegnare le dimissioni, e si potrebbe compattare un nuovo governo di centro-destra allargato anche a FLI e UDC, e saremmo fottuti fino al 2013. Se invece avesse la fiducia, inizierebbe un calvario di pochi mesi, durante i quali Silvio non sarebbe in grado di spostare neanche una sedia. La sua immagine continuerebbe a logorarsi, e sarebbe mandato a casa da continue bocciature, e dalla Lega, che non vuole essere coinvolta nel logoramento. Tafanus
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