"Senza soldi addio asili"... Ma davvero, Matteo, pensavi che un premier in scadenza come una mozzarella, a camere chiuse, ti avrebbe dato i soldi per gli asili? Davvero pensi che a finanziaria già licenziata dal parlamento, a camere chiuse, qualcuno, in un governo che non ha più un centesimo, si sarebbe affrettato a darti 18 milioni di euro, con una legge "speciale" a favore di un comune in mano alle sinistre? A che scopo? giusto per fare incazzare i comuni del lombardo-veneto, compattamente in mano al centro-destra? Oppure pensavi che un governo di destra sarebbe stato pronto, solo per la tua irresistibile carica di "simpatia", a pagarti 18 milioni all'anno, vita natural durante, per il prestito di sei compattatori a Napoli?
Davvero pensavi che si potesse fare una legge speciale per Firenze? Citi Roma e Venezia, e ti sfugge che l'una ha gli oneri derivanti dall'essere la capitale d'Italia, e l'altra ha gli abissali costi di una città che più volte all'anno fisisce sott'acqua, con enormi costi di degrado? Ma dimmi una cosa, Renzino: ci sei, o ci fai?. E non potresti, giacchè parlare ti piace tantissimo, dirci cosa hai portato a casa da questa improvvida marchetta? Silvio ti ha promesso qualcosa? Cosa, di preciso? Quanti asili hai portato a casa? Non ritieni di dover relazionare i tuoi elettori, quelli che ti hanno mandato a Palazzo Vecchio?
E giacchè ci sei: se tutto questo è normale, perchè questa visita si è svolta in puro stile "carbonaro"? Era una visita istituzionale o no? Se non lo era, cosa sei andato a fare? Se lo era, perchè di nascosto come un malfattore? Ti è mai capitato, in vita tua, di dire "Ho sbagliato"? Se si, in quale occasione? ci dai un link?
L'importante è che il gatto prenda il topo, come hai detto? No, amico, è importante anche IL MODO in cui il gatto prende il topo, altrimenti siamo alla solita filosofia del "fine che giustifica i mezzi", teoria che tutte le persone perbene dovrebbero detestare, specie se per una vita hanno vissuto (senza capirci gran chè), fra boy-scouts, azione cattolica e DC. Il fine NON giustifica i mezzi. La ricerca della verità NON giustifica la tortura, così come la regolazione di conti personali fra la dinastisa dei Bush e Saddam Hussein NON giustifica il massacro iracheno, o Abu Grahib. E così come una improbabile questua col piattino in mano NON giustifica la visita con cenetta ad Arcore, da un tizio che tutto il paese civile sta cercando disperatamente di mandare a casa, e ad insaputa di chi ti ha ficcato una poltrona sotto il culo.
Ieri ho fatto la conta di quanti frequentatori del blog rottamatore di Civati fossero d'accordo con te: il 16%. Non ritieni di dover dire qualcosa anche a quell'84% che non hai convinto? Magari con meno battutine da Pierino, e con qualche risposta fattuale in più? Per ora con le mie domande mi fermo qui. Per ora. Però riprendo alcuni stralci di quanto scrive oggi su Repubblica/Firenze Massimo Vanni. Poi, forse, farò un giretto sulle domande che ti sono state rivolte su facebook, e anche sulle tue risposte.
"Ma come fa a fidarsi del premier?" - S'incrina la fama del sindaco anti-Silvio - Il Pd lo attacca, lui si difende: . Il leader nazionale: "Esistono delle sedi, sennò si può capire male"
(di Massimo Vanni - Repubblica/FI)
Questa volta il Pd non prova a mediare. Lo scarica: "Mi dispiace che Matteo sia caduto in questa trappola mediatica. E' stato un errore andare ad Arcore, perché per risolvere i problemi di Firenze la sede adatta è Palazzo Chigi", sostiene il segretario toscano Andrea Manciulli. E' un po' quello che dice Bersani: "Non è vietato per un sindaco incontrare il presidente del Consiglio ma esistono delle sedi, sennò si può capire male". Si possono immaginare chissà quali dietrologie. Ma in Toscana c'è ancora di più: "La nostra speranza, il nostro obiettivo è che presto i problemi di Firenze siano affidati ad un altro governo nazionale", aggiunge Manciulli.
È quello che per l'intera mattinata si è telefonato il gruppo di vertice del Pd: "Eravamo tutti a Fiesole lunedì. E mentre Bersani ribadiva che bisogna mandare a casa Berlusconi per aprire una pagina nuova nella politica italiana, il sindaco Renzi, il sindaco della capitale del Pd italiano, in gran segreto era già in treno alla volta di Arcore? E chi lo spiega ora ai nostri elettori?"
Qualche smarrimento del resto c'è stato: "Mi hanno chiamato per chiedermi "Ma il partito cosa dice?" Come sempre ho risposto che rispondo per quello che penso e che vorrei saperlo anche io", racconta Maria Grazia Pugliese, la segretaria del circolo Pd di Sorgane. "Se l'ha fatto per la città ha fatto bene. (...davero?...) Credo che l'intenzione fosse buona, però non si possono risolvere i problemi di bilancio così, ognuno per proprio conto, così manca il senso di comunità", aggiunge la coordinatrice Pugliese. "È il modello Marchionne, niente più contratti nazionali che fissano diritti e doveri, ognuno se la cava per proprio conto. E se chi ti sta accanto sta peggio di te, pace. Sarebbe stato meglio non andare ad Arcore", conclude il presidente della Provincia Andrea Barducci. Gli accordi separati non fanno parte della politica.
Renzi ribatte che non dobbiamo restare prigionieri delle ideologie, che bisogna essere pragmatici. L'importante è che il gatto prenda il topo. Cioè la tassa di scopo per i turisti che pernottano in città, i 15-17 milioni di euro che per anni e anni il suo predecessore Domenici ha inseguito per poi cadere nel laccio degli albergatori. "Ma hanno capito che avremo un buco di 35 milioni nel bilancio e che se non troviamo una soluzione da gennaio dovremo tagliare asili nido e spesa sociale?", manda a dire il sindaco a chi lo accusa. (...caro Pierino, e tu HAI CAPITO che i problemi di bilancio non li ha solo Firenze? cosa facciamo, una processione di 8000 sindaci ad Arcore? Tutti di nascosto? Quanti pensi che ne riceverebbe Silvio? Imparzialmente, chiunque glielo chieda? E in tal caso quanti secoli ci vorranno? e in caso contrario, in base a quale criterio verrebbe stabilito "tu si - tu no"? Andiamo...)
Lo stesso Renzi però avrebbe preso atto che una parte dei suoi sostenitori non hanno gradito. Che il pranzo ad Arcore potrebbe avere un costo politico tra quei sostenitori che avevano visto in lui, sindaco non proveniente dalla sinistra, un oppositore tenace di Berlusconi. Soprattutto quando sulle tv di tutta Italia ha detto e ripetuto che il governo del Cavaliere non ha fatto nulla. Sarà così? Renzi per il momento annuncia che sabato sarà in piazza, alla manifestazione di Roma (...un modesto consiglio, Renzi, eviti. Non credo che sarebbe il benvenuto, dopo aver candidamente confessato che la cenetta avrebbe dovuto rimanere riservata...)
"Ma come si fa a fidarsi di Berlusconi a pochi giorni dal voto di sfiducia? Perché la promessa fatta ad Arcore dovrebbe essere più buona di quelle già fatte a Firenze?", si chiedono nel Pd. Il sindaco è convinto che la tassa di scopo potrebbe finire tra i commi del decreto "mille proroghe". Secondo il Pd no, l'unica possibilità è il decreto sul federalismo. Ma che succede se il 14 salta il governo? "Certo a pochi giorni dal voto... almeno vediamo se porterà a casa il risultato", dice Enzo Torelli del circolo Andreoni a Coverciano (...certo, Enzo, vediamo... in fondo, prima del voto di sfiducia, ci sono ancora ben tre giorni feriali. Peccato che le camere siano chiuse, e la cassa sia vuota... Però la speranza è sempre l'ultima a morire. Come l'ideologia).
Non che manchino i messaggi di sostegno a Renzi. La segretaria del Pd cittadino è con lui senza riserve: "Parigi val bene una messa". Il fine giustifica i mezzi (...no, sconosciuta segretaria del PD cittadino... il fine NON giustifica i mezzi, Parigi non vale sempre e comunque una messa; e aggiungo che le mezze stagioni ci sono ancora, qualcuno ha ancora rispetto per gli anziani, e talvolta si trova ancora il pane "come quello di una volta". Meno luoghi comuni, please... Ognuno di noi potrebbe produrne una sfilza di segno contrario. NdR)
Mai come questa volta, il sindaco che più di ogni altro ha fatto di Facebook una tribuna, raccoglie tante voci critiche sulle pagine virtuali: "Sarebbe stato meglio se tu avessi preannunciato pubblicamente l'incontro", gli dice Alessio Babazzi. "Toglimi una curiosità Matteo, ma c'erano anche Fede e Ruby?", gli chiede Guido Vincenzone Mori. E Pierluigi Licenziato: "Caro Renzi, fusse che fusse che l'invito ad Arcore era un tranello?"
Renzi ci ha pensato. Per ore e ore si è interrogato su chi potesse essere lo spione. Un caso o un esponente del Pdl che ha pensato bene di usare il sindaco del Pd per "convalidare" un premier che tra pochi giorni potrebbe non esserci più? Renzi si difende per tutto il giorno: "Sono stato ad Arcore, ma non c'erano né Emilio Fede né Lele Mora. Abbiamo pranzato, ma non abbiamo mangiato comunisti". Nichi Vendola si tiene fuori: "A differenza di quanto fa il Pd, preferisco non commentare".
Concludo dicendo a Renzi: meno battute, e più risposte. Lui si chiede chi abbia infranto il muro di omertà. Noi, rispettando la cronologia degli eventi, ci chiediamo, prima e invece, PERCHE' il muro dell'omertà sia stato costruito. A Nichi Vendola che "a differenza di quanto fa il PD, preferisce non commentare", noi chiediamo: perchè? Noi, caro Vendola, esprimiamo tutto il nostro disprezzo sia nei confronti delle scelte compiute da Renzi, sia nei confronti di chi cerca, come lei, di non scontentare nessuno. In perfetto stile "Tre scimmiette della Saggezza". Tafanus
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