Il Cavaliere pronto ad alzare le barricate "Un'altra manovra per farmi fuori" Il premier vuol ricucire con Pier per una nuova legge ad personam. Il capo del governo crede di poter contare anche su Vietti: quel testo è stata una sua idea. Il centrista gli ha promesso: prendi la fiducia e ci incontreremo con Letta, ma solo dopo
(di FRANCESCO BEI) - È una sentenza "già scritta". Silvio Berlusconi vede avvicinarsi all'orizzonte la tempesta perfetta, quella capace di sbalzarlo da palazzo Chigi e annullare il momento magico seguito al voto di fiducia. Quello alzato ieri dal Cavaliere è un fuoco di sbarramento preventivo, nella speranza che al palazzo della Consulta il messaggio arrivi forte e chiaro: "È un'altra manovra per farmi fuori. Non me ne starò zitto a farmi massacrare, ci pensino bene". Il premier, al di là della propaganda sulla Corte "in mano alla sinistra", sa bene che gli equilibri tra i quindici giudici costituzionali sono sul filo. E lo dimostra l'elezione otto contro sette, appena una settimana fa, dell'attuale presidente Ugo De Siervo, indicato nel 2002 dal centrosinistra. Per questo gioca tutte le sue carte contando di poter ancora capovolgere l'equilibrio a suo favore.(continua)
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