So che questo post scatenerà polemiche, ma non rinuncio a scriverlo. Narrano le gazzette che ieri sera il ggiovane "rottamatore" Matteo Renzi, meglio noto come il "Berluschino", si sia recato in pellegrinaggio ad Arcore. Si, proprio lui, quello che se non sei un trentenne, e in più osi avere più di due legislature alle spalle, sei da buttare nel cesso, e via con lo sciacquone; quello che i boy-scouts, l'Azione Cattolica, Dio-Patria-Famiglia, ad otto giorni da un cruciale voto su una mozione di sfiducia al suo "simpatizzante", il puttaniere, ne rilegittima credibilità e ruolo andando a rendergli visita (una visita lungamente pietita).
Che pena, ggiovane Renzi! recarsi in pellegrinaggio dal 74enne satrapo, scaricato da tutte le diplomazie del mondo occidentale, dalla Chiesa (la sua), dalla Confindustria, ma persino da molte casalinghe di Voghera, proprio nella settimana clou del "calciomercato"! Si, Renzi, non tema: abbiamo letto (ma solo stamattina, a posteriori) le motivazioni della sua deferente visita al Priapo. Ne parleremo, non tema. E di queste motivazioni ex-post faremo coriandoli. Non ci frega niente delle sue motivazioni ufficiali, che non stanno né in piedi, né coricate. Ci interessa capire perchè, mentre spara a palle incatenate sul "vecchio" 59enne Bersani, offre un salvagente d'immagine al ggionave satrapo di Arcore.
Stamattina ad "Omnibus" un inguardabile Francesco Boccia (anche lui, guarda caso, PD coté Margherita), ha tentato la "mission impossible" di difendere questa "stronzata" (mi scusi per il francesismo, il ggiovane Renzai, ma preferisco chiamare le cose col loro nome, senza girarci troppo intorno), prima biascicando qualcosa circa la "etichetta istituzionale", poi ipotizzando che Berlusconi abbia voluto invitare Berluschino per ringraziarlo per l'aiuto che la Toscana ha accettato di offrire a Napoli per il problema monnezza. No, caro Boccia, La cosa non sta in piedi, per molte ragioni:
# Non è stato Berlusconi ad invitare Berluschino, ma viceversa. E' stato Berluschino a pietire l'invito;
# Firenze NULLA ha a che vedere con la monnezza di Napoli, che non sarà portata né in Piazzale Michelangelo, né in qualche inesistente discarica in comune di Firenze, e addirittura in nessun luogo della Provincia di Firenze;
# Le 4.500 tonnellate che LA REGIONE avrebbe accettato di ricevere da Napoli saranno distribuite fra le discariche di Peccioli (Pisa), Rosignano (Livorno), e San Giovanni Valdarno (Arezzo)
# Per queste discariche, ricevere 1500 tonnellate a testa "una tantum" non sarà un enorme sacrificio. Ad esempio nella discarica di Peccioli arrivano in media 1500 tonnellate AL GIORNO. Non sarà catastrofe ecologica se per una volta si aggiunge una giornata di "arrivi". Inoltre, sembra che queste discariche non faranno un pessimo affare. Due anni fa hanno incassato per la monnezza napoletana 45 € a tonnellata. Ma adesso, visto che Napoli spendeva 180 € a tonnellata per quella che mandava in Germania, hanno alzato il prezzo: "chiederemo certamente più di 100 € a tonnellata"
# Quindi, esimio BB (Boccia il Bocconiano) togliamo di mezzo la monnezza, per la quale andrebbero eventualmente ringraziati non il ggiovane Renzi, ma il rottamando Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, i presidenti delle province di Pisa, Livorno, Arezzo, e i sindaci dei comuni sede delle discariche. Cosa c'entra Renzi? E' vero, il generoso Renzi ha offerto a Berlusaconi di inviare a Napoli 6 camion, ma perchè comunicare questa grande notizia ad un super-impegnato statista internazionale, e non, ad esempio, al Presidente della Provincia di Napoli, responsabile del problema? E poi... il problema di Napoli non sono i camions (per questo, basterebbero i camions inutilizzati di Gnazzzio La Russa). Il problema, come tutti, tranne Renzi, sanno, è DOVE mandare i camions.
La cena "CLANDESTINA" e le motivazioni ex-post del ggiovane Renzi
Stupisce il fatto che Matteo Renzi, sul suo non frequentatissimo blog, scriva tutto ma proprio tutto ciò che fa: chi ha visto, chi sta vedendo, chi vedrà, ma abbia invece tenuto ben nascosto, fino alle 10,11 di stamattina, la cenetta di Arcore. Un brevissimo, seminascosto richiamo di 25 parole, che rinvia ad una nota su facebook.
Ben altro rilievo, sul blog di Renzi, al "Premio Villa Vogel" 2010, assegnato nientemeno che "...alla velocista Audrey Alloh, alla canoista Susanna Cicali, al ballerino Mirko Gozzoli, al podista Luca Baroncini..."
Matteo Renzi, che in genere ci informa anche se va a fare la pipì o la popò, ci informa di questo incontro solo dopo che è da ore sulla stampa nazionale. Non è fantastico? E non è legittimo ironizzare sugli "amorosi sensi" fra Berlusconi e Berluschino? Ecco come Francesco Bei, su [Repubblica] (che, come tutti sanno è un dorso regionale della Pravda) ironizza sui rapporti fra i due:
Renzi-Berlusconi ad Arcore - Il Cavaliere: "Tu mi somigli" - I due si annusano a distanza da tempo. C'è una curiosità reciproca e, almeno da parte del Cavaliere, anche una corrente di schietta simpatia per quel giovane così "diverso dai soliti parrucconi della sinistra". "Un po' mi somiglia, è fuori dagli schemi", ha confidato a un amico. Insomma, alla fine forse era inevitabile che accadesse e infatti è accaduto: Matteo Renzi, il sindaco della rossa Firenze e leader dei "rottamatori" del Pd, ha varcato ieri il cancello di Arcore.
Per carità, ci saranno state ottime ragioni "istituzionali", come usa dire, a giustificare quel faccia a faccia così poco istituzionale e così tanto politico. Renzi, come ogni sindaco d'Italia, è alla canna del gas, ha un disperato bisogno di fondi per chiudere un bilancio altrimenti "lacrime e sangue". E l'ultimo vagone che si può agganciare è quel decreto "Milleproroghe" che il Consiglio dei ministri si appresta a varare alla fine della settimana. Renzi sperava in una legge speciale per la città di Dante, contava di riuscire a portare a casa qualche norma di vantaggio. Quando ha compreso che non sarebbe stato possibile, è andato a bussare direttamente al portone di Arcore. Soldi chiede, ma non se li aspetta dal governo.
Vorrebbe farseli dare dai milioni di turisti che si fermano a visitare gli Uffizi o le altre meraviglie fiorentine, imponendo a ciascuno un piccolo "contributo", una tassa di soggiorno. Pochi euro per il singolo turista, molti per la città: 17 milioni all'anno, calcolano i tecnici del comune. Ma per imporre la tassa serve il via libera del governo. Da qui la visita di ieri ad Arcore (...sarebbe divertente sapere se questa richiesta dovrebbe, nella testa del ggiovane Renzi, riguardare solo Firenze, o entrare in una legge generale che riguarda tutti i comuni d'Italia - o almeno le città d'arte... Caro Renzi, posso svelarle che in Italia non c'è solo Firenze, ma anche Roma, Venezia, Torino, Pisa, Palmanova, Lucca, Napoli, Stilo, Palermo, San Gimignano, Noto, Ravello? NdR)
Eppure non è solo questo, almeno non da parte del Cavaliere. Il premier è infatti davvero intrigato da questo giovane amministratore del Pd. "Ce ne avessimo come lui", sospira. Renzi gli ha toccato il cuore la scorsa settimana, quando Berlusconi annaspava senza trovare una soluzione al problema dei rifiuti a Napoli. I leghisti non ne volevano sapere di dare una mano ai "terroni" e Berlusconi, disperato, ha fatto chiamare Renzi al telefono. "Salve sindaco, mi consente di darle del tu? Dammi del tu anche tu" (...fantastico... solo Berlusconi poteva non dare per scontato che darsi del tu non possa che essere un fatto reciproco... forse troppo abituato ad Agostino Saccè? NdR) Un approccio subito confidenziale, che sortisce l'effetto desiderato. Al termine di una telefonata molto amichevole, il sindaco di Firenze tende al Cavaliere una mano preziosa: "Presidente, ti possiamo mandare a Napoli sei camion compattatori per raccogliere l'immondizia dalle strade". "Grazie Matteo, affare fatto. Grazie a Firenze".
[...] non è da oggi che il Cavaliere tiene d'occhio quel ragazzo (classe 1975) così "promettente" e di successo, come piacciono a lui. La prima volta che s'incontrarono fu nel 2005, in occasione del flop di Maurizio Scelli, quando l'allora commissario della Croce Rossa tentò di organizzare il suo movimento politico. Berlusconi aspettò due ore (invano) in prefettura che il palazzetto dello sport si riempisse con gli Scelli-boys e, nel frattempo, si intrattenne con quel trentenne presidente della provincia di Firenze che era andato a salutarelo per "cortesia istituzionale". Al termine del colloquio, il premier si congedò a modo suo, lasciando di stucco gli esponenti locali di Forza Italia: "Caro Renzi, ma come fa uno bravo come lei a stare con i comunisti?".
Da allora i due hanno continuato a seguirsi a distanza. Nel frattempo Renzi ha traslocato dalla provincia al comune, mentre Berlusconi ha fatto in tempo a perdere (2006) e rivincere (2008) le elezioni. Renzi è anche il dirigente che ha proposto di "rottamare" gli attuali capi del Pd, a partire da D'Alema, Veltroni e Bersani. Un "coraggio" che, in privato, Berlusconi non ha mancato di lodare. Così come non sono sfuggite al premier quelle dichiarazioni contro la proposta di "Union Sacrée" per scacciare il tiranno da palazzo Chigi: "La sinistra non può mettere insieme la solita ammucchiata selvaggia anti-Berlusconi".
Insomma, da una parte c'è un leader in cerca di giovani, che non vuole lasciare la sua eredità a quei "signori attempati", "professionisti della politica che a cinquant'anni dovrebbero solo dedicarsi ai libri di memorie". Dall'altra c'è un sindaco molto ambizioso che vuole fare politica rompendo gli schemi. E poi l'incontro di ieri ad Arcore, dove nemmeno i sindaci Pdl di Roma e Milano riescono più a farsi ricevere...
Insomma, mettiamola così... il ggiovane Berluschino, tanto amato dal meno ggiovane Berlusconi, ha avuto la sua cena ed il suo "momento di boria". Ha chiesto dei soldi la cui assegnazione richiede un passaggio parlamentare, a camere chiuse. Ha pietito un appuntamento per settimane, lo ha avuto solo ieri, ad una settimana dal voto di fiducia, in pieno calciomercato, e non è stato sfiorato dal dubbio di dare ossigeno al moribondo, e alibi ai tentennanti calciatori oggetto del calcio-mercato. Il tutto mentre il "vecchio Bersani" sta coraggiosamente insultando Berlusconi su tutti i media, e sta coraggiosamente mettendosi in gioco per la formazione di un'alleanza provvisoria "con chi ci sta" per mandareb a casa Berlusconi. Qualcuno vuole che gli ricordi la frase esatta di Berluschino? Eccola... "...la sinistra non può mettere insieme la solita ammucchiata selvaggia anti-Berlusconi..."
E perchè mai, caro Berluschino? Io pur di mandare a casa questo emerito st... atista che mi sta facendo vergognare da 17 anni di essere italiano, mi ammucchierei anche con Pacciani, con Lutring, con Gavrilo Princip, e persino con la Binetti e con la Roccella, se ci stessero.
Sull'incontro di Arcore, il ggiovane Berluschino si esibisce in un magnifico pezzo a posteriori, del genere "excusatio non petita" (nota pubblicata da Matteo Renzi martedì 7 dicembre alle ore 10,11)
Ieri ho incontrato Silvio Berlusconi, che mi ha gentilmente fissato l'appuntamento che gli avevo chiesto qualche settimana fa. Ho chiesto al Presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il PDL si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale. Per me un impegno in campagna elettorale va rispettato, sempre. Dieci giorni fa ho corso persino una Maratona per dimostrarlo (e ancora mi fanno male le gambe, ma avevo dato la mia parola) (...caspita... l'eroe dei 42 chilometri...)
Se il Governo vuole mantenere gli impegni, l'occasione più logica è il decreto mille proroghe che va in votazione a stretto giro. (a stretto giro quando? prima del voto sulla mozione di safiducia? NdR) Non sarà una legge speciale, ma potrebbe esserci un gesto di attenzione per Firenze. Nulla ci è dovuto, ma in tutte le campagne elettorali (politiche 2008, comunali 2009, regionali 2010) il centrodestra ha speso parole e promesse, davanti ai fiorentini e a tutti i media locali. Io non mi fermo all'ideologia, io voglio vedere se mantiene la parola. Se il Governo non vuole mantenere gli impegni potrò dire ai fiorentini che ci ho provato davvero, fino alla fine, senza guerre ideologiche e con la concretezza di un amministratore che si occupa dei suoi asili e dei suoi centri anziani.
Giusto o sbagliato, questo è il mio Paese (...caspita... siamo all'appropriazione indebita di frasi celebri... Stephen Decatur, 1820... Niente di più fresco?). Lotterò fino all'ultimo giorno di campagna elettorale perché il centrosinistra torni a vincere, torni a sperare, torni a sorridere. Perché il Governo cambi. E lo farò giocandomi fino in fondo. Ma non sarò mai tra quelli che vivono di nemici e che gridano ai complotti. Finché il Governo è guidato da Berlusconi, io parlo con lui e con i suoi ministri. Anche quelli con cui faccio una fatica terribile... (...come s'offre...)
Le ricostruzioni dei giornali sono molto divertenti: Berlusconi non mi ha detto che gli assomiglio né abbiamo parlato di rottamazione, come è ovvio. Abbiamo discusso delle questioni concrete che riguardano Firenze (...e ne discuti con uno che non sai se lunedì prossimo conterà ancora un cazzo???).
Qualcuno mi ha detto che non dovevo andare ad Arcore. Io gli incontri istituzionali del Comune li faccio in Palazzo Vecchio. Se il premier invece riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell'ospitalità (...io invece, caro rottamatore, giudico gli incontri istituzionali in case private un cascame della aborrita prima repubblica. Vedo che lei "abbozza". Complimenti vivissimi. NdR). Vorrei essere chiaro: per Firenze, che è la mia città, quella per la quale ho giurato sulla Costituzione di fare bene il mio lavoro, io vado ad Arcore anche tutti i giorni se serve.
Buona giornata a tutti - Matteo Renzi
Buona giornata anche a Lei, Matteo Renzi, e... mi raccomando... ci faccia sapere come andrà a finire questa richiesta col piattino in mano. Perchè vede, credo che ci siano circa 8.000 comuni che sono bisognosi di soldi quanto e forse più di Firenze. Forse almeno 800 sindaci avranno chiesto soccorso allo Statista di Arcore; solo lei ha avuto l'onore di essere ricevuto a Palazzo. Prendiamo atto che è disposto ad andare ad Arcore anche tutti i giorni, se serve. Posso darle un consiglio amichevole? Un altro toscano illustre ha da poco liberato il casotto del portinaio che gli era stato offerto in comodato a Palazzo: tale Sandro Bondi. Si affretti a chiedere il casotto in comodato. So che c'è una lunga lista d'attesa. Sfrutti questo idem-sentire, come direbbe il colto Bossi. Chissà che non la spunti lei...
matteoflorens, o della modestia
Ipse dixit
Il vincitore delle primarie e candidato a sindaco del Pd a Firenze, Matteo Renzi, non sembra apprezzare molto il nuovo segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini. In una intervista rilasciata alla Stampa di Torino, Renzi manifesta senza riserve la sua scarsa fiducia nelle potenzialità del Franceschini: “Sabato è stata un’occasione persa. Non avrei votato Dario: se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il vicedisastro per gestire la transizione. In questi anni Franceschini è stato una delusione, percepito come il guardiano di Quarta Fase, l’associazione degli ex popolari: basta con questa storia degli ex!”. (...ipse dixit l'ex DC Matteo Renzi, professione "rottamatore"...)
Insomma Franceschini si è già beccato il soprannome che lo perseguiterà fino (e temo anche oltre) l’Election Day di giugno: Vice-Disastro. Non sembra decisamente un buon inizio, per il Dario democratico. “Se l’unica alternativa a Franceschini è Parisi (il rappresentante dell’ala nostalgica, quello che accende il cero a San Romano) - insiste Renzi - è normale che Dario prenda oltre mille voti” (...mi permetto di dare un consiglio al ggiovane Renzi: alle prossime primarie nazionali del PD - ammesso che nel frattempo non sia passato a Forza Italia - si candidi. Ci metta la faccia. Ma lo avvero che nelle pre-primarie svolte sul Tafanus, non è entrato neanche nella short-list dei dieci votabili...)
Matteo Renzi (classe 1975) mentre prepara la campagna elettorale per le elezioni comunali, sembra già pensare alla successione di Franceschini: “Sogno un movimento non solo di giovani, anche di amministratori, che chiedano ai dirigenti di essere meno autoreferenziali. In politica ci vuole coraggio”. (La Stampa - 23/02/2009)
Caro Berluschino, siamo d'accordo con lei. In politica ci vuole coraggio. E anche coerenza. Si candidi. Alla prossima direzione del PD, presenti una mozione di sfiducia verso Bersani. Lo sfidi nelle sedi proprie, non sul suo blogghino o nelle interviste. L'autoreferenzialità è una brutta bestia. Divora personaggi più grandi di lei. Cerchi di sopravvivere, se non ad altri, almeno a se stesso. Tafanus
(...a proposito di autoreferenzialità...)
Sembra che secondo l'autorevole [Monocle.com], citato da Matteo Renzi, il ggiovane sia fra i "Venti Eroi" del nostro tempo. Ho provato a sapere chi fossero gli altri 19, ma in questo sito americano da meno di 10.000 accessi al giorno si entra solo se ci si abbona... Ho rinunciato a sapere.
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