teste di razzo
“Alfano e Frattini: anche i ministri si sono mossi per Razzi” - Parla Massimo Pillera, l'ex portavoce del deputato dipietrista passato a Noi Sud e pronto a votare la fiducia: "Aveva addirittura brigato per una partecipazione di sua moglie ai 'pacchi' in Rai"
Perché Antonio Razzi è decisivo
La conta dei deputati prosegue tra dichiarazioni e smentite. A due giorni dal voto di sfiducia alla Camera, il depuatato Idv Antonio Razzi risulta decisivo. A Montecitorio la maggioranza assoluta è di 316. Di prassi il presidente della Camera non partecipa alla votazione. Sul fronte del no alla fiducia ad oggi si contano 313 deputati. Distribuiti tra Pd, Idv, Udc, Fli, Api, Lib-dem, Mpa, Autonomisti Val D’Aosta e altri. Dalla parte del sì anche qui il pallottoliere si ferma a 313 e tiene dentro Pdl, Lega nord, Noi del sud, Pri-Adc. Qui rientrano anche gli ex incerti Domenico Scilipoti (ex Idv) e Massimo Calearo (ex Pd). A questo punto risulta decisivo proprio il voto di Razzi, il cui no alla sfiducia darebbe la maggioranza al Cavaliere.
Ma la vittoria di Berlusconi potrebbe avere numeri più ampi. Tra le fila di chi vuole la sfiducia ci sono anche tre deputate vicine al termine della gravidanza. Il che rende incerta la loro presenza in aula. Si tratta di Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza di Fli e Federica Mogherini del Pd. Non è finita. Ad allargare la forbice ci sono anche le colombe di Fli capitanate da Silvano Moffa, il quale, oltre al suo voto, potrebbe portarne altri cinque nella cassaforte del Cavaliere. Rimodulando il conto con 303 no e 319 sì.
Il motivo della scelta di Razzi? L’ha spiegato lui stesso il 25 novembre durante una cena a Zurigo
Angelino Alfano gli ha garantito la rielezione e Franco Frattini gli ha permesso di segnalare un nome come prossimo Console onorario di Lucerna. Per questo a Razzi conveniva appoggiare Berlusconi. Anche perché Antonio Di Pietro gli aveva già dato il benservito a causa di un processo pendente”. Ecco qui. Basta una telefonata per risolvere il mistero di Antonio Razzi, l’ex parlamentare dell’Idv, approdato a Noi Sud, che con il suo voto potrebbe salvare il governo di Silvio Berlusconi. E bastano dieci minuti di intervista con Massimo Pillera, l’ex portavoce di Razzi, per capire come dietro il mercato dei deputati si muova ormai l’intero esecutivo: dal ministro della Giustizia, fino a quello degli Esteri. Del resto Pillera chi sia Razzi, lo sa molto bene: “Ho girato un film sulla sua storia di operaio e quando è stato eletto gli ho fatto da chioccia, vista la totale inesperienza politica. Poi l’ho lasciato e sono tornato al mio lavoro di giornalista e direttore del settimanale svizzero ‘La Pagina’”.
Aspetti, in ordine cronologico: partiamo dal procedimento in corso. Di cosa parliamo?
Dei suoi problemi con il Cram, acronimo di Consulta Regionale Abruzzesi nel Mondo. Lui ne era membro.
E quindi?
È successo che i membri della federazione emigrati abruzzesi in Svizzera, lo hanno denunciato per appropriazione di fondi.
Quali fondi?
Nel 2005 c’è stata un’alluvione a Lucerna, e l’acqua ha danneggiato anche la struttura dove ha sede l’associazione degli abruzzesi. Razzi, come presidente del circolo, ha chiesto un contributo alla Regione Abruzzo. Richiesta accolta, con una cifra che oscillava tra i 60 e gli 80mila euro. Intanto, però, ha fatto sistemare il centro con i soldi dell’assicurazione svizzera.
Fino a quando…
Sia la Regione che l’assicurazione gli hanno chiesto un documento che attestasse di non aver ottenuto nessun’altro finanziamento.
E lui?
Ha firmato. E poco dopo, quando è stato eletto in parlamento, si è dimesso.
Come è stato scoperto?
Grazie al nuovo tesoriere dell’associazione che appena arrivato è andato a verificare i vari scontrini e ha trovato le ricevute del dentista e le spese di acquisto di alcuni televisori, uno dei quali è dentro casa-Razzi. Allora, partendo da questa anomalia, lo hanno convocato. E lui ha reagito spiegando che erano fondi della Regione che lui aveva anticipato. Insomma, è caduto in continue contraddizioni tanto da portare l’associazione a scoprire che l’Abruzzo aveva realmente dato un contributo.
Bè, però aveva dei gravi problemi di denti…
…ah, sì! Il suo dente argentato in bella evidenza nei primi manifesti elettorali, è stato sostituito da un sorriso bianco in quelli successivi.
Quale è stata la reazione dell’onorevole?
Ha portato via il computer con dentro il bilancio. Poi è partito il procedimento contro di lui.
E allora torniamo alla cena…
Sì, giovedì 25 novembre c’è stata una cena a Zurigo con alcuni amici e aderenti all’Idv abruzzese, dove Razzi ha rivelato che era pronto a lasciare il partito e che aveva intenzione di votare la fiducia a Silvio Berlusconi.
Ma come, proprio lui che a settembre aveva detto “Hanno provato a comprarmi, ma ho rifiutato”?
C’è un fatto: Di Pietro gli aveva da poco comunicato che non lo avrebbe più ricandidato a causa dei problemi con la giustizia. Quindi lui ha riferito della proposta del ministro Alfano per un posto sicuro in Italia. Anche perché ha un mutuo di due mila euro. Non solo…
Cosa?
Contestualmente, durante la cena, ha alzato il telefono e ha chiamato una collaboratrice di Frattini. Ha preso appuntamento per il lunedì successivo a Roma (il 29 novembre). Sede: il ministero. Ai presenti ha detto che lì volevano dargli l’opportunità di scegliere il Console onorario di Lucerna. Lui, Razzi, aveva una rosa di quattro nomi. Tenga conto che questa è una prassi totalmente fuori da ogni regola: il Console deve essere nominato dall’ambasciatore e non dal parlamentare.
Ci definisca Razzi, come uomo…
È una persona incapace di ogni ragionamento politico. Vede, io sono un giornalista che tempo fa ha realizzato una pellicola sulla sua vita da operaio del settore tessile. Poi grazie alla conoscenza con Di Pietro, nata in Canada quando il leader dell’Idv era ancora un pm di Mani Pulite, ha fatto il salto dentro Montecitorio. Però, è rimasto ancora lì.
In che senso?
Non ha approfondito, non si è dato da fare, non ha cercato di capire, di migliorare. Era ed è interessato ad altro. Vuole un esempio?
Prego…
Un giorno, quando ero il suo portavoce, ho ricevuto una telefonata mentre era su un palco a consegnare una medaglia.
E allora?
Arrivava dalla Rai e mi confermavano la possibilità di far partecipare la moglie alla trasmissione dei pacchi.
E lei?
Mi sono avvelenato. E Razzi ha rinunciato.
Bene, grazie. Buonasera…
No, no, aspettate, voglio aggiungere una cosa…
Prego…
All’estero c’è il sistema delle preferenze. Vuol dire che gli elettori hanno scritto il nome Razzi sulla scheda, vuol dire che chi l’ha scelto, l’ha fatto perché profondamente antiberlusconiano. Quindi c’è dietro un tradimento profondo della volontà degli elettori.
Quanti voti?
Circa 3200 in Svizzera.
Razzi si è più fatto vedere?
No! Assolutamente. Per questo e gli altri motivi, non è più molto gradita la sua presenza dalle nostre parti.
(Il Fatto Quotidiano - di Alessandro Ferrucci e Peter Gomez)
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