Luigi De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli scrivono una lettera ad Antonio Di Pietro, segretario dell’Idv, partito cui appartengono, per invitarlo ad affrontare la questione morale esplosa dopo il caso Razzi – Scilipoti usciti dal gruppo per sostenere il governo Berlusconi il 14 dicembre alla Camera. Pubblichiamo integralmente il testo della lettera appello sottoscritta dai tre esponenti dell’Italia dei Valori.
“In molti, da più parti, ci chiedono di prendere posizione, di esprimerci su quanto accaduto negli ultimi mesi all’interno dell’Italia dei Valori. Ce lo chiede la base di questo partito, straordinariamente attiva e senza timori reverenziali. Ce lo chiedono i nostri elettori, anche quelli che di questo partito non sono. E ce lo chiede, prima di tutto, la nostra coscienza. E’ a loro e ad essa che oggi parliamo.
Non abbiamo voluto sfruttare l’onda delle ultime polemiche per dire la nostra, per non offrire il fianco a strumentalizzazioni che avrebbero danneggiato l’Italia dei Valori. Abbiamo fatto passare la piena facendo quadrato attorno all’Idv. Ora però alcune considerazioni per noi sono d’obbligo.
E si rende necessario partire da una premessa: nell’Idv oggi c’è una spinosa e scottante “questione morale”, che va affrontata con urgenza, prima che la stessa travolga questo partito e tutti i suoi rappresentanti e rappresentati. Senza rese dei conti e senza pubbliche faide, crediamo che mai come adesso il presidente Antonio Di Pietro debba reagire duramente e con fermezza alla deriva verso cui questo partito sta andando per colpa di alcuni.
Le ultime vergogne, come altrimenti chiamare il caso Razzi/Scilipoti, due individui che si sono venduti, quantomeno moralmente, in virtù di altri interessi rispetto alla politica e al bene pubblico, sono solo la punta di un iceberg che pian piano emerge nella realtà di questo partito. Come dimenticare lo scandaloso caso Porfidia, inquisito per fatti di camorra e ancora difeso da qualche deputato dell’Idv che parla di sacrificio a causa di “fatti privati”. E poi il fumoso Pino Arlacchi, che dopo essere stato eletto con l’Idv e solo grazie all’Idv, ha salutato tutti con un misero pretesto ed è tornato con le orecchie basse al Pd. Ma chi ha portato questi personaggi in questo partito? (...su questo punto, esattamente come non si può trascurare il "fumoso" caso Arlacchi, non si deve trascurare l'altrettanto "fumoso" caso Di Pietro, che dopo aver abbandonato il traghetto PD, ora che i sondaggi virnao in discesa verso il 5%, chiede ogni momento di rientrare in coalizione nel PD. NdR)
Per questo oggi, con questo documento condiviso, rilanciamo la necessità di una brusca virata, e chiediamo al presidente Di Pietro di rimanere indifferente al mal di mare che questa provocherà in chi, un cambiamento, non lo vuole. In chi spera che l’Idv torni un partito del 4% per poterlo amministrare come meglio crede. Seggi garantiti, candidature al sicuro, contestazioni zero. Gente, questa, che non ha più alcun contatto con la base e rimane chiusa nelle stanze del potere, cosciente che senza questa legge elettorale mai sarebbe arrivata in Parlamento e che se questa
cambiasse mai più ci tornerebbe.
Abbiamo un patrimonio da cui ripartire, ed è quella “base” pensante e operativa, che non ha timore di difendere a spada tratta il suo leader Di Pietro, ma nemmeno di rivolgersi direttamente a lui per chiedere giustizia e legalità all’interno del partito “locale”. Chiedono un deciso “no” alla deriva dei signori delle tessere, ai transfughi, agli impresentabili che oggi si fregiano di appartenere a questo partito e si rifanno, con precisione chirurgica, una verginità politica. Dopo i congressi regionali moltissime realtà si sono addirittura rivolte alle Procure per avere giustizia, presentando video e documentazione che proverebbero macroscopiche irregolarità nelle consultazioni tra gli iscritti.
Oggi una questione morale c’è ed è inutile e dannoso negarlo. Noi non possiamo tacere. La maggior parte della “dirigenza” dirà che con queste nostre parole danneggiamo il partito, altri che danneggiamo il presidente Di Pietro, altri ancora che siamo parte di un progetto eversivo che vuole appropriarsi dell’Idv. Noi crediamo che questo invece sia un estremo atto di amore per tutti gli iscritti, i militanti e i simpatizzanti dell’Italia dei Valori. Al presidente chiediamo solo una cosa: si faccia aiutare a fare pulizia. Ci lasci lavorare per rendere questo partito quello che lui ha pensato e realizzato e che ora qualcuno gli vuole togliere dalle mani.
Terminiamo questo documento con le parole di un grande politico italiano, che oggi purtroppo non è più con noi. Enrico Berlinguer. “La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati”.
(Il Fatto Quotidiano)
A Luigi De Magistris, Sonia Alfano e Giulio Cavalli
Benvenuti fra di noi. Alcuni di noi questi dubbi li hanno da oltre tre anni. Noi da Di Pietro, per lo sconforto di molti lettori del Tafanus, avevamo preso le distanze già dall'autunno del 2007, epoca del fidanzamento di Tonino col cazzaro di Genova Beppe Grillo. A maggio del 2009, con nostra grande sorpresa, ha preso le distanze anche il grande sponsor di tutti i populisti (da Grillo, a Di Pietro, al Popolo Viola), Paolo Flores d'Arcais, con un numero monografico di Micromega, dal titolo, poco esaltante, "C'è del marcio in Danimarca - l'IdV regione per regione"
Il dossier è linkato sulla colonna del Tafanus, sotto "FILES"; vogliamo integrare l'articolo del Fatto con alcuni passaggi del dossier Micromega, scelti arbitrariamente da noi, senza alcuna obiettività...
"... da più parti è stato notato come i due milioni e mezzo di voti ottenuti da Idv nelle elezioni per il rinnovo del parlamento di Strasburgo molto spesso non abbiano trovato riscontro nel concomitante voto amministrativo: in media, la percentuale ottenuta dal partito alle comunali e alle provinciali del giugno 2009 si aggira infatti attorno al 4, 4,5 per cento. Ma si tratta appunto di una media: casi limite come quello di Firenze, dove l’Idv ha preso il 2,8 per cento alle comunali contro il 7,9 per cento delle europee, di Crotone (3,8 per cento alle provinciali contro il 10,7 per cento delle europee) e di Foggia (3,7 per cento alle comunali contro il 14,8 per cento delle europee) evidenziano qua e là uno scarto ancora maggiore [...] a livello locale, le ali del gabbiano arcobaleno sembrano troppo spesso zavorrate dal peso della sua contiguità ad un ceto politico dai modi di fare discutibili, in molti casi approdato in Idv dopo svariati cambi di casacca, alcuni dei quali acrobatici, e in seguito a ponderatissimi calcoli di convenienza personale. Non proprio quello che ci si aspetterebbe da un partito che aspira ad incarnare un modo nuovo di fare politica [...]
Per evitare le «pastoie» della tanto aborrita forma-partito, l’Italia dei Valori era stata infatti costituita come un’associazione composta da tre soci: il presidente, ovvero Di Pietro stesso, l’avvocato Susanna Mazzoleni, moglie di Di Pietro, e l’amica di famiglia Silvana Mura, oggi parlamentare, che ricopriva anche il ruolo di tesoriere [...] Iscriversi al partito Italia dei Valori non comportava l’ammissione come socio dell’associazione, che poteva avvenire solo tramite atto notarile. L’assemblea dei (tre) soci era responsabile e custode delle finanze dell’associazione stessa[...] La presidenza nazionale del partito spettava al presidente dell’associazione che era scelto dai (tre) soci. Gli iscritti al partito, in altri termini, non avevano alcun modo di influire sulla scelta del loro presidente [...]
Per la provincia di Torino, a guidare il partito è arrivato a inizio 2008 Gaetano Porcino, ex Margherita, che oggi afferma candidamente di esser stato nominato senza un congresso («a tavolino») per rimodulare la classe dirigente locale dell’Idv facendo spazio ai suoi accoliti. Porcino è infatti passato all’Italia dei valori insieme ad altri tre consiglieri comunali torinesi (fra cui Rocco Lospinuso, ex Forza Italia, ora nel gruppo misto) [...] In Liguria l’onorevole Paladini, ex consigliere regionale della Margherita passato con Di Pietro poco prima delle politiche del 2008, nel giro di un anno è riuscito a fare il miracolo della moltiplicazione delle tessere, passate, nei mesi precedenti il congresso, da 700 a 7 mila [...]
La Sicilia è commissariata dal 2007, da quando cioè l’ex coordinatore regionale Salvo Raiti, che era stato eletto da un congresso, ha abbandonato l’Italia dei valori. Mentre era ancora in carica, Raiti era entrato pubblicamente in conflitto proprio con Messina, all’epoca suo portavoce. Per nove anni sindaco di Sciacca, questi annunciò infatti nel 2004 che la sua lista civica, presentatasi al primo turno insieme a Rifondazione comunista, avrebbe appoggiato al ballottaggio il candidato sindaco sostenuto da Forza Italia, Udc e An [...]
Giovanni Paladini è dall’inizio del 2009 alla guida dell’IdV in Liguria. Ex Ppi, poi Margherita, poi Pd, è stato in passato commissario di polizia e segretario generale aggiunto del Sap, il sindacato «indipendente» (in realtà smaccatamente di destra) delle forze dell’ordine. Nelle settimane che hanno preceduto e in quelle che hanno seguito il G8 di Genova del luglio 2001 l’onorevole Paladini ha avuto un gran da fare. Tre mesi prima dei disordini, prevedeva con largo anticipo i disagi cui sarebbero andati incontro gli abitanti del capoluogo ligure proponendo in consiglio regionale l’istituzione di un fondo a favore dei cittadini danneggiati dai tumulti. Animatore, dopo il G8, della campagna di controinformazione «Chi difende i difensori?», votava convintamente contro la commissione regionale d’inchiesta sulle drammatiche giornate del luglio 2001 proposta da Rifondazione, dimostrando così in tempi non sospetti la sua consonanza ideale con quei deputati dipietristi (Carlo Costantini e Massimo Donadi) che qualche anno dopo avrebbero contribuito ad affossare l’istituzione di un’analoga commissione d’inchiesta parlamentare.
Febbrile è stata anche la sua attività di consigliere in sostegno della lobby dei cacciatori, volta ad estendere i limiti temporali della stagione venatoria, ad aumentare il numero di capi da uccidere e a consentire l’immissione nel territorio della selvaggina da allevamento, all’occorrenza votando insieme alla Casa delle Libertà [...]
Alle elezioni europee, il partito decideva che le candidate liguri alle europee del 6 e 7 giugno dovevano essere due: oltre a Bardi, veniva inserita in lista anche Marylin Fusco, giovane astro nascente dell’Idv genovese, consigliera comunale e, notoriamente, «fiamma» del Paladini. L’esordio dell’avvenente Marylin in qualità di candidata al parlamento di Strasburgo era però tutt’altro che brillante: nel corso di un dibattito elettorale andato in onda su Odeon Tv, in compagnia di Iva Zanicchi, la nostra ammise con straordinario candore, guadagnandosi nei giorni successivi la prima pagina del quotidiano Libero, che sì, in effetti, «nei confronti di Silvio Berlusconi è in atto una persecuzione». Ovviamente fra gli elettori e i militanti dell’Idv si scatenava il putiferio, tanto che l’incauta candidata era costretta a una smentita ufficiale [...]
Il Candidato Iovine - Iovine è quel che si dice un «uomo nuovo», vanta un sito, dove compare ritratto a braccia conserte di fronte a una Madonna con bambino, una lunga «carriera nel sociale [...] A maggio del 2008, il candidato sceglieva come prima tappa della propria campagna elettorale la cittadina mariana di Lourdes, dove spesso si reca in pellegrinaggio con i suoi cari. Delle proprie radici cattoliche, del resto, l’onorevole Iovine, insignito della Gran Croce dei Cavalieri di Malta, non fa mistero. Ha trovato il modo di menzionarle persino nel curriculum vitae in formato europeo che Di Pietro ha chiesto a tutti i candidati in corsa per Strasburgo. Tralasciando per un momento informazioni fondamentali riguardanti abilità come l’«utilizzo del computer con sistema operativo da windows 95 a Windows Vista» o il possesso della patente B, alla voce «Capacità e competenze relazionali» il nostro ha infatti scritto, testualmente: «Vivo e mi relaziono con il pubblico secondo la più limpida tradizione Cattolica». Poco più sotto, alla voce «Capacità e competenze artistiche», viene invece menzionato l’hobby principale di Iovine: la «scrittura a sfondo religioso». L’onorevole, in effetti, è autore di diversi libri, fra i quali vale la pena menzionare "Colloquio con Maria", "I gradi di Maria e la tetralogia", "La perla tra le righe". Chissà se qualche collega del gruppo liberaldemocratico di Strasburgo si prenderà la briga di leggerli.
Sul suo sito è presente anche un dettagliato, ancorché sgrammaticatissimo, programma elettorale. In esso ritroviamo tutti i capisaldi della dottrina sociale della Chiesa: dalla predilezione per i «meno fortunati» (con annesso elenco delle possibili disgrazie individuali e familiari), all’attenzione per le tematiche ambientali (con annessa riflessione sul nucleare, poco conveniente, secondo Iovine, non tanto per i rischi che comporta, quanto perché l’«uraneo» sarà esaurito entro vent’anni), passando per un accorato appello a favore di coloro che non hanno il necessario a condurre una vita dignitosa, «pur nella distinzione fra ricchezza e povertà» (sic). Un impegno, quello a favore dei meno abbienti, che «ci è imposto da una coscienza etica e da una seria morale cattolica». «Se poi non siete credenti», conclude il neoparlamentare europeo «allora fatelo per il vostro interesse ed egoismo personale, poiché se il nostro vicino di casa ha di
che vivere certamente non verrà prima o poi nella vostra casa per derubarvi». I senza Dio, si sa, sono condannati a non avere un’etica [...]
Cimitile: finiva agli arresti domiciliari, poi revocati, nel quadro dell’inchiesta sui falsi collaudi degli impianti a cdr della procura di Napoli. Di Pietro tuonava: «se il Tribunale del Riesame conferma, Cimitile si deve dimettere». Il Riesame confermava la validità dell’impianto accusatorio, ma Cimitile rimaneva al suo posto [...]
E' stato messo in lista al Senato nel 2006 il tristemente noto Sergio De Gregorio, ex direttore craxiano dell’Avanti transitato – prima di approdare al partito di Di Pietro – in Forza Italia e nella Nuova Dc di Gianfranco Rotondi. Con il presidente di Italiani nel Mondo il segretario campano di Idv ha continuato a mantenere buoni rapporti anche dopo il passaggio del primo al centro-destra. A De Gregorio, del resto, era stata addirittura affidata la direzione editoriale del quotidiano del partito, Italia dei valori. A Torre del Greco, cittadina che gli ha dato i natali, il coordinatore regionale campano ha fatto entrare l’Italia dei valori in coalizione con Forza Italia, An, Udeur e, per l’appunto, Italiani nel Mondo.
Era il maggio del 2007 e correva per la poltrona di primo cittadino Ciro Borriello [...] Qualche traccia delle difficoltà sperimentate da Borriello nel mettersi d’accordo, oltre che con gli altri, anche con se stesso rimane oggi nel suo percorso politico: già deputato di Forza Italia, passava in seguito all’Udeur, per poi entrare in Idv. Veniva eletto sindaco come membro del partito di Di Pietro, che tuttavia avrebbe abbandonato circa un anno dopo [...]
Anche a San Giorgio a Cremano, Formisano schierava l’Idv insieme al centro-destra, ma stavolta andava male [...] Circa un anno dopo una scelta analoga veniva compiuta a Qualiano: qui la Grosse Koalition alla pummarola prevedeva però uno sfondamento a destra, imbarcando anche la Fiamma tricolore di Luca Romagnoli [...]
Nell’Idv Formisano non è l’unico ad avere la mano facile in fatto di alleanze e accordi trasversali. La federazione provinciale di Brindisi è commissariata dal febbraio 2008, da quando cioè l’allora segretario provinciale Francesco Greco, eletto da un congresso l’anno precedente, è stato cacciato per aver presentato una mozione di sfiducia nei confronti del senatore brindisino Caforio e dei vertici regionali del partito. Greco era arrivato a quella decisione dopo che Caforio e Zazzera gli avevano imposto di accettare il passaggio all’Idv di Antonio Giunta, giovane consigliere comunale legato all’ex sindaco Antonino (più volte finito in carcere per corruzione). Giunta, eletto in consiglio comunale con una lista civica di centro-destra, una volta entrato nel partito di Di Pietro aveva ottenuto da Caforio il permesso di continuare ad appoggiare fino alla fine della consiliatura il sindaco di destra Domenico Mennitti [...]
Felice Belisario. Ex democristiano, Belisario è l’attuale capogruppo dell’Italia dei valori a Palazzo Madama. Anche lui fa parte di quel ristretto numero di colonnelli rimasti al fianco di Tonino sin dai tempi della fondazione del partito a Sansepolcro. Ha ricoperto a lungo l’incarico di commissario in Calabria, Basilicata e Puglia. Ed è soprattutto in quest’ultima regione che ha dato il meglio di sé. Oltre a far entrare Giunta, ha fatto rimuovere il coordinatore provinciale di Foggia, Mario Pasqua, anche lui regolarmente eletto da un congresso, per imporre come commissario l’ex Udeur Orazio Schiavone, condannato per esercizio abusivo della professione odontoiatrica. A Castellana Grotte ha imposto al segretario di fare marcia indietro rispetto agli accordi già presi con gli altri partiti del centro-sinistra per fargli appoggiare come candidato sindaco un assessore della giunta uscente, di centro-destra [...] Nell’Italia dei valori la tendenza a commissariare ogniqualvolta si presentino divisioni interne o dissensi politici è diffusissima [...]
Di lì a poco aderiva all’Idv l’onorevole David Favia, all’epoca consigliere regionale e oggi deputato del partito di Di Pietro. Anche lui avvocato, Favia è stato in passato presidente delle Edizioni Locali del costruttore Edoardo Longarini, l’ex re del cemento di Ancona protagonista nei primi anni Novanta della tangentopoli marchigiana. Dai tempi del suo sodalizio con quello che i giornalisti, per via dei modi spicci e dell’eloquio disinvolto, avevano soprannominato «Al Cafone», Favia ne ha fatta di strada: negli anni Novanta era fra i fondatori di Forza Italia nelle Marche, diventando nel 2000 consigliere regionale. Tre anni dopo abbandonava Berlusconi e passava all’Udeur, sotto le cui insegne sarebbe stato rieletto nel 2005 diventando vicepresidente del consiglio regionale. Nello stesso anno, col suo voto contribuiva a far abolire una legge regionale che introduceva l’obbligo per i candidati che dovevano assumere incarichi in Regione di dichiarare l’appartenenza ad ogni genere di associazione, massoneria compresa. Nel febbraio 2008, infine, quando Clemente Mastella aveva da poco fatto cadere il secondo governo Prodi e il suo screditato partito cominciava a perdere pezzi, Favia entrava in Idv, e Di Pietro lo candidava immediatamente alla Camera dei deputati, secondo nome in lista nel collegio delle Marche. Attualmente ricopre, oltre all’incarico di deputato, anche quello di capogruppo al consiglio comunale di Ancona [...]
Ceppaloni Connection. Al lettore accorto non sarà sfuggito come la lista degli ex Udeur saltati sul carro di Tonino sia decisamente lunga. Il fenomeno, intensificatosi in seguito allo sgambetto di Clemente Mastella a Romano Prodi e alla successiva caduta in disgrazia del sindaco di Ceppaloni, in realtà dura già da qualche anno. Ai nomi di Salvatore Cosma, Ciro Borriello, Orazio Schiavone e David Favia se ne potrebbero aggiungere molti altri, a partire da quello di Pino Pisicchio, che in fatto di cambi di casacca non teme confronti. Ex Dc, poi Ppi, Rinnovamento italiano, Udeur e Rinnovamento Puglia, ha aderito all’Italia dei valori dopo che era sfumata la sua candidatura a sindaco di Bari per il centro-destra.
Pisicchio, che aveva stretto un accordo in tal senso con Raffaele Fitto, alla fine dovette desistere per la forte opposizione di Alleanza nazionale [...] Fra gli ex mastelliani di un certo peso troviamo anche il senatore Nello Di Nardo, dentista di Castellammare di Stabia e cugino di Orazio Schiavone, il coordinatore provinciale di Foggia condannato per esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Di Nardo alle elezioni del 2006 non era stato eletto, ma Di Pietro se lo era portato lo stesso a Roma, al ministero delle Infrastrutture. A scanso di imprevisti, due anni dopo Tonino lo avrebbe candidato capolista al Senato in Campania. In Abruzzo proviene dalle fila dell’Udeur Augusto Di Stanislao. Due anni dopo passava, nel giro di pochi mesi, dai Ds a Sd, per poi finire nell’Udeur. Abbandonerà Mastella dopo le elezioni politiche del 2008 [...]
Mascitelli, ex Margherita, si è reso protagonista nel 2007 di un mercanteggiamento alla Messina. Alle elezioni comunali di Montesilvano, in provincia di Pescara, ha schierato l’Idv al primo turno con Rifondazione e al ballottaggio con il centro-destra. L’obiettivo del senatore abruzzese era quello di ottenere un assessorato [...]
Gli ultimi giorni del 2008 rimarranno impressi a lungo nella memoria di Americo Porfidia. Fra Natale e Capodanno, a mandare di traverso il panettone al deputato campano di Idv era la notizia, appresa dai giornali, di essere indagato dalla Dda di Napoli per il 416 bis. Il suo nome compariva, insieme a quello di altre sedici persone, in un’informativa del 2005 che la squadra mobile di Caserta aveva successivamente trasmesso alla Dia. L’inchiesta «madre» era stata in un primo momento affidata a Raffaele Cantone, il pm antimafia molto apprezzato da Roberto Saviano che i Casalesi volevano far saltare in aria con il tritolo, e che per questo sarebbe poi stato trasferito a Roma al massimario della Corte di Cassazione [...]
Alle politiche del 2008, nella lista di Idv per il Senato veniva inserito Domenico D’Elena, esponente della Dc di Pizza e come tale candidato sotto le insegne del gabbiano arcobaleno. Nell’ottobre del 1991 il prefetto di Caserta Corrado Catenacci aveva rimosso D’Elena da consigliere comunale di Grazzanise per rapporti con la camorra. Nell’agosto dell’anno successivo sarebbe stato tutto il consiglio comunale ad essere sciolto: secondo il prefetto erano stati accertati «condizionamenti dell’attività amministrativa ed infiltrazioni di elementi della malavita organizzata nel comune».D’Elena aveva precedenti per associazione a delinquere, concussione, emissione di assegni a vuoto e blocco stradale.
Sempre nel casertano, il 22 aprile del 2006 veniva invece arrestato Gaetano Vatiero, segretario cittadino di Italia dei valori a Santa Maria Capua Vetere. Era accusato di aver favorito, in qualità di dirigente del settore servizi sociali del comune, l’aggiudicazione di un vantaggiosissimo appalto ad una società che gestiva una casa famiglia per bambini, della quale Vatiero avrebbe in seguito ottenuto cospicue quote.
Dal 2004 è iscritto al partito delle mani pulite anche Nicola Marrazzo, ex Dc poi passato ai democratici, alla Margherita, a Rinnovamento italiano e infine a Idv. Attualmente ricopre il ruolo di capogruppo in consiglio regionale. La sua famiglia possiede diverse imprese impegnate nel settore dei rifiuti, quattro delle quali si sono viste ritirare dalla Prefettura il certificato antimafia. All’origine della decisione, confermata anche dopo i ricorsi di Angelo e Domenico Marrazzo, i parenti più stretti di Nicola, vi sono i rapporti che legano i fratelli Marrazzo a Raffaele Giuliani, membro del clan dei Casalesi già condannato per associazione mafiosa. Maria Carmela Giuliani e Carmela Sangiulio, rispettivamente sorella e convivente del camorrista, risultano infatti essere socie in affari della famiglia del consigliere regionale di Idv. Nel 2006, il prefetto di Napoli Carlo Ferrigno, davanti alla commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ha parlato di Angelo Marrazzo come di «persona coinvolta in procedimenti penali instaurati a carico del gruppo camorristico dei Casalesi» [...]
Ultimo acquisto del partito di Di Pietro in Calabria è il consigliere comunale di Cosenza Antonio Ciacco, avvocato proveniente dai Ds che il 26 dicembre del 1992 era stato arrestato per falso in atto pubblico e truffa aggravata: secondo l’accusa aveva falsificato una sentenza per farsi pagare da un cliente 140 milioni di lire. Ciacco, oltre ad essere l’attuale capogruppo di Idv al consiglio comunale di Cosenza, è stato anche candidato alle provinciali del giugno scorso. Elio Veltri, d’altra parte, ricorda ancora i comizi tenuti da Di Pietro ad Amantea a fianco del sindaco Franco La Rupa, che in quella sede veniva elogiato pubblicamente dall’ex magistrato. La Rupa, eletto consigliere regionale nel 2005 nelle fila dell’Udeur e poi passato al gruppo Calabria popolare democratica, è stato condannato per abuso d’ufficio e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 2008 è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di voto di scambio politico mafioso [...]
Nel Lazio di Stefano Pedica, ad esempio, all’inizio del 2006 faceva il suo ingresso nell’Idv Paride Martella, per dieci anni membro dell’Udc di Pier Ferdinando Casini ed ex presidente di centro-destra della provincia di Latina. Mentre ricopriva quest’ultimo incarico, Martella era diventato anche presidente di Acqualatina Spa, società mista pubblico-privata affidataria della gestione del servizio idrico in territorio pontino. Essendo Acqualatina partecipata al 51 per cento dai comuni dell’Ambito territoriale ottimale competente e per il resto da un gruppo di privati guidati dalla multinazionale francese Veolia, nell’ottobre 2004 il Tribunale di Latina ravvisava un conflitto di interesse fra le due cariche che Martella concentrava nella sua persona. Ma la cosa non finiva lì, perché negli anni successivi le polemiche riguardanti la società presieduta dallo storico esponente della Dc di Sezze erano destinate ad aumentare.
Con l’arrivo della gestione privata, infatti, gli abitanti della provincia vedevano aumentare vertiginosamente le proprie bollette: in molti comuni il costo dell’acqua subiva, nel giro di quattro anni, un incremento medio del 92 per cento. Mentre i cittadini si organizzavano in comitati di difesa dell’acqua pubblica, potendo contare in alcuni casi sul sostegno degli amministratori locali, emergevano anche alcuni preoccupanti retroscena giudiziari. Il 23 gennaio 2008 la guardia di finanza poneva infatti agli arresti domiciliari Martella e altri cinque componenti del comitato esecutivo di Acqualatina. I reati ipotizzati dalla procura del capoluogo pontino andavano dall’associazione a delinquere all’abuso d’ufficio, dalla frode nelle pubbliche forniture alla falsità ideologica in appalti pubblici, fino alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche [...] La sua permanenza in Idv gli aveva fruttato anche una nomina a consigliere giuridico del ministero delle Infrastrutture, nel periodo in cui ai vertici del dicastero c’era Antonio Di Pietro [...]
Rimanendo in territorio pontino, va rilevata ad esempio la candidatura, alle ultime elezioni provinciali, dell’ex sindaco di Ponza Antonio Balzano. Al momento della composizione delle liste, Balzano era già stato rinviato a giudizio per una serie di illeciti connessi al suo ruolo di ex rappresentante legale della Segepo Srl, società interamente partecipata dal comune di Ponza e affidataria del servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti. Ciononostante, il segretario regionale Pedica e quello provinciale De Amicis decidevano di farlo correre sotto le insegne dell’Idv nel collegio di Gaeta II. Pochi giorni dopo la chiusura delle urne, il 10 giugno 2009, l’ex sindaco veniva condannato a due anni e sei mesi di reclusione. Il tribunale lo aveva riconosciuto colpevole dei reati di danneggiamento, inquinamento ambientale di una zona sottoposta a vincolo e peculato. Il mese successivo, alla sentenza penale si aggiungeva quella della Corte dei Conti, che condannava Balzano a risarcire l’ente di cui era stato massimo rappresentante per una cifra pari a 57.730 euro [...]
A Venafro, piccolo comune del Molise, l’Italia dei valori governa insieme al centro-destra. Sponsor dell’anomala coalizione, che ricorda da vicino gli esperimenti in vitro di Formisano, è il consigliere regionale di Idv Nicandro Ottaviano, che proprio di Venafro è originario.[...]
Nella Liguria dei Paladini, Tuvè e Cosma, il 3 ottobre 2007 finiva agli arresti domiciliari Gustavo Garifo, funzionario della polizia municipale e capogruppo dell’Italia dei Valori al consiglio provinciale di Genova. A chiedere la misura cautelare era stato il pm Francesco Pinto, che indagava sul consigliere dell’Idv dal mese di luglio. Garifo era accusato di aver rubato parte del denaro contante versato all’Ufficio contravvenzioni dai cittadini che andavano a pagare le multe [...]
Ligure e animalista è anche il consigliere comunale di Genova Andrea Proto, che a febbraio 2008 è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per aver inserito, tra le firme a sostegno della propria lista, anche quella di un uomo in realtà deceduto da nove mesi [...]
Sempre in Liguria, ma stavolta nell’estremo levante, a La Spezia, il partito di Di Pietro è stato scosso all’inizio del 2009 da uno scandalo che ha travolto il presidente del consiglio comunale Loriano Isolabella. Ex Dc, già assessore regionale al bilancio, poi esponente Ppi, Forza Italia, Ccd, Udeur e infine Idv, con il nuovo anno Isolabella andava in pensione e subito firmava un contratto da dirigente con lo studio di un amico commercialista, anch’egli consigliere comunale dell’Idv in quel di Sarzana. La retribuzione concordata era pari a 9.650 euro mensili. Fino a qui, niente di strano. Il problema, da un punto di vista politico e istituzionale, nasceva dal fatto che Isolabella, impegnato in comune, in studio non andava praticamente mai [...]
Alle elezioni politiche tenutesi nel 2001 l’ex magistrato aveva tutta l’intenzione di inserire come capolista a Genova Filippo De Jorio, avvocato di estrema destra vicinissimo a Giulio Andreotti il cui nome era stato rinvenuto anni prima negli elenchi degli appartenenti alla P2 (tessera numero 1965, fascicolo 511). De Jorio, che alle europee del 1999 si era candidato con il Movimento Sociale di Pino Rauti, era stato anche accusato di aver avuto un ruolo di primo piano nel Golpe Borghese del 7 dicembre 1970.
A nulla erano valsi gli allarmi lanciati in privato a Di Pietro dal segretario genovese dell’Idv Christian Abbondanza: dal processo sul fallito putsch militare – celebratosi dopo le indagini condotte dal pm Claudio Vitalone, anche lui uomo di Andreotti – De Jorio era uscito con un’assoluzione, e tanto bastava all’ex magistrato per candidarlo [...]
NOTA: ho scoperto solo stamattina, sul blog dell'amico Alessandro Gilioli, [un articolo sulle scomposte reazioni di Di Pietro] alle critiche che gli stanno piovendo addosso da tutte le parti. Ne raccomando la lettura.
P.S.: Se ci riuscite, senza che vi venga il mal di mare, al decimo ondeggiamento di Marylin Busco, "The Brains" della nuova IdV, guardate questo video. Guardatelo su YouTybe, cliccando sul logo "YouTube" in basso a destra, perchè così potrete godere dei commenti inviati da militanti dell'IdV circa questa candidatura...
SOCIAL
Follow @Tafanus