Marina Berlusconi, figlia di Silvio, fa sul serio. Vuole scendere in politica, succedere al padre.
Vuole avere nell’area del centro destra un organo di stampa come Il Giornale e, per questo, più volte si è opposta alla vendita di una testata che pure, parola del premier, ha creato problemi alla tenuta di governo e maggioranza. Un’operazione nella quale dice di credere proprio l’attuale condirettore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti, che sabato scorso lo ha confidato al "Fatto": «Dopo Silvio c’è solo Marina».
Meno convinto di lui è invece il direttore Feltri che, stando ai rumors di palazzo, ha da tempo deciso di dar vita a un nuovo quotidiano (avrebbe addirittura avviato una serie di contatti informali per sondare quelle che giudica le penne migliori della testata fondata da Montanelli) oppure di tornare alla guida di "Libero", insieme a un direttore come Belpietro con il quale ha conservato un buon rapporto (...questa anticipazione de "l'Unità", data già il 16 novembre, e puntualmente verificatasi, rende questa ipotesi inquietante... di Berlusconi ce n'è bastato uno. Siamo a posto così, per almeno cinquant'anni... NdR)
Sempre che la decorrenza della sospensione di tre mesi comminatagli dall’ordine dei giornalisti non venga rinviata troppo in là, per esempio andando a coincidere con l’eventuale campagna elettorale, momento che Feltri considera ideale per il lancio di un nuovo foglio battagliero. Ma non sarà certo questa defezione a scoraggiare Marina, la cui Mondadori ha da tempo avviato sondaggi per rilevare anche la quota del "Foglio" in mano a Veronica Lario.
Sa che dopo l’abbandono del padre potrebbe contare comunque su un brand elettorale, il proprio cognome, in grado di raccogliere consensi sufficienti a perpetuare la protezione politica dell’impresa di famiglia. E pure su uno staff che, al momento, vedrebbe in pole position come consigliere l’attuale portavoce del Popolo della libertà Daniele Capezzone. Non è un mistero che entrambi i figli di primo letto di Berlusconi abbiano per lui un’elevata stima. Certo contano le passate simpatie radicali di Piersilvio, ma la fiducia che anche Marina ripone in lui ne fa un candidato di tutto rispetto a giocare un ruolo di primo piano in quella che potrebbe essere ribattezzata come l’«operazione lady di ferro» [...]
via www.unita.it
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