Ormai è noto: ogni giorno che Dio ci manda mi metto nelle condizioni di essere mandato affanculo da metà dei miei lettori. Mi è successo con Grillo, poi con Di Pietro, poi coi "violini", poi coi "rottamatori" alla Renzi & Civati... Oggi mi capita ancora, con l'affabulatore Nichi Vendola. Lo avevo già "sfiorato" con la storiaccia, mai chiarita in maniera convincente, dei suoi rapporti con Columella, e degli improvvidi (e colossali) finanziamenti pubblici alla sanità privata di Don Verzé, il socio in affari di Berlusconi. Don Verzé lo ha ringraziato con un "...ad averne, di Nichi Vendola..."
In fondo, per 240 miliardi "del vecchio conio", si può anche fare un volantino così... OK, il prezzo è giusto.
Oggi è ancora peggio, in termini di coerenza (materia sempre più rara, ormai rinvenibile solo in "tracce", nel ceto politico di qualsiasi colore...). Nichi, leader di un partito che conta a spanne un quinto del PD, non vede l'ora di lanciare le primarie di coalizione nel centro-sinistra (con annessa OPA), ancor prima che si chiarisca se si voterà e, just in case, quali partiti accetteranno di entrare a far parte di una coalizione organica.
Ma mentre a Roma Nichi predica di primarie, in Puglia, con coerenza, non le volle, mai le volle, fortissimamente non le volle... Leggiamo da [Repubblica/Bari]:
Anche Michele Emiliano entra a gamba tesa nella polemica contro il Governatore, Nichi Vendola, sulle primarie per scegliere i parlamentari.
Lo fa come ormai è suo solito, aggiornando lo stato di Facebook: «Nichi Vendola sbaglia ad essere contrario alle primarie per far scegliere i parlamentari al popolo e non alle segreterie dei partiti. E' un immenso passo indietro. Se teme che le primarie possano favorire quelli che chiama "boss locali", basta non candidarli alle primarie». La posizione di Emiliano è, per una volta, la stessa del suo partito. Sia il segretario regionale Sergio Blasi, infatti, sia il capogruppo in consiglio Antonio Decaro hanno bacchettato Vendola sulla questione primarie.
Il governatore, domenica, durante l’assemblea regionale di "Sinistra e Libertà", aveva bollato come inutili le consultazioni per scegliere i parlamentari, vista l’attuale legge elettorale che prevede le liste bloccate. Un'uscita che ha fatto storcere il naso a Blasi, fermo nel ribadire il suo sì alle primarie, in tutte le circoscrizioni: «Sono scritte nel nostro statuto, mentre tanti partiti che le invocano da noi, a cominciare da SeL, per la scelta del leader, poi per la rappresentanza territoriale decidono di non farle». Come a dire, per lui sì, per gli altri no. Il segretario del Pd pugliese ha poi concluso dicendo che «non si può parlare, come ha fatto Vendola, di "boss locali" o di piccoli cacicchi di paese. Se Nichi come noi è favorevole alla modifica della legge elettorale, che non ci piace poiché espropria i cittadini di un mandato che la Costituzione gli riconosce, e cioè di eleggere i propri rappresentanti in parlamento, si trovino le modalità più adeguate ma si faccia scegliere al popolo chi, nei singoli territori, dovrà rappresentarlo».
Duro anche Decaro: "Appare un controsenso quello espresso dal leader di Sel, che chiede al più grande partito di opposizione in Italia di fare le primarie per scegliere l’anti Berlusconi. Ma, quando si tratta di restituire ai cittadini la sovranità popolare, consentendo loro di eleggere un vero rappresentante del proprio territorio, fa una retromarcia che probabilmente non convince neppure la totalità del suo stesso partito".
P.S.: Immagino già le obiezioni dei vendoliani: con questa legge elettorale, con liste bloccate e senza il voto di preferenza, le primarie non servono. Sbagliato. Le primarie possono essere3 usate per scegliere i candidati, le prime posizioni in lista, e quindi i potenziali candidati da eleggere con relativa certezza. Nichi, perchè sei contrario? Spiegacelo, ma cerca di essere convincente. Tafanus
[SI o NO alle primarie di collegio? Dite la vostra, e guardate i risultati]
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