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« dicembre 2010 | Principale | febbraio 2011 »
Scritto il 31 gennaio 2011 alle 23:26 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (15)
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Credo che gli avvenimenti di questi giorni stiano ristabilendo, in un certo senso, una scala di valori fra chi fa politica, e chi fa demagogia, o si mette comodamente a rimorchio dei demagoghi di turno, che si succedono a ritmo incalzante da tre anni e mezzo...
Vorrei cominciare col rendere omaggio a Giorgio Napolitano. TUTTI i movimenti (chiamiamoli così), dal Rag. Grillo ai girotondini post-litteram, dai dipietristi "culo e camicia" coi De Gregorio, i Razzi e gli Scilipoti, e prima ancora col "Popolo Viola" degli statisti Mascia & Corradini, sempre osannatissimi dalla intellighentzia di sinistra (i Flores d'Arcais, molti della galassia del "Fatto", molti cani sciolti alla Travaglio che sono di qua "ma anche", la squadra dei Santoro e dei Vauro, e persino da Repubblica, dall'Espresso, dall'Unità, sempre pronti ad unirsi al fuoco di chi sparava addosso a Napolitano, chiamato affettuosamente Morfeo (con le poche ma significative eccezioni di Furio Colombo, di Antonio Padellaro, di Eugenio Scalfari).
Qualcuno se ne ricorda? Senza rinfocolare vecchie polemiche, anche fra i lettori del Tafanus molti si sono accodati al movimento anti Napolitano-Morfeo, reo di non fare ciò che la Costituzione non gli consente di fare. Un posto tutto suo, in questo quadro, meriterebbe il ggiovane Vendola, in politica da 35 anni, che parla come un ibrido fra Montale e Ionesco, ma mentre parla non disdegna di fare qualche buon affare, in nome della collettività, con Columella e con don Verzé, socio di Berlusconi.
Oggi il galantuomo Napolitano si prende la sua rivincita, con un rotondo 85% di italiani che si fidano di lui, e solo di lui. Con valori che doppiano il secondo classificato di turno, che arranca dietro di 40 punti. Banale, ma possiamo dirlo. Il tempo è galantuomo. La politica è un costante compromesso fra ciò che si vorrebbe fare e coò che si può fare. Fra ideali e pallottoliere. Fra insulti a Morfeo per quello che non fa, e Costituzione che delimita ciò che può fare.
Buoni ultimi, nella corsa alla "genialità politica" dei ggiovani leoni, sono arrivati i "rottamatori", che per il momento sono riusciti a rottamare solo se stessi: vogliamo darlo, uno sguardo, ai "numeri" del sito che è lo specchio di questo gruppo ultimo nato di rivoluzionari delle "happy hours"? Ebbene, nato con grandissime ambizioni, dopo il rush dei primi giorni, e nonostante le frequentissime comparsate televisive dei promotori (Matteo Renzi e Pippo Civati), oggi siamo a questa situazione (i fatti separati dalle pugnette):
# negli ultimi 15 giorni prossimaitalia.it vale il 52% del Tafanus, nell'ultima settimana vale il 40% del Tafanus;
# le voci del "vocabolario" (la summa filosofica dei temi da trattare dopo la Leopolda) erano 24 alla fine di Dicembre, sono 24 alla fine di Gennaio;
# i commenti a queste voci erano 245 a fine dicembre, sono 251 ora. In un mese, si sono aggiunti 6 commenti (SEI);
# Matteo Renzi non entra nel sito da tre giorni, e non ha mai scritto né un post, né un commento sul SUO sito; Pippo Civati non ci entra da 11 giorni, e l'ultima volta lo ha fatto per postare un link che rinviava al suo blog personale.
Ecco, questa è l'ultima tornata di "nuovo-che-avanza" della politica italiana.
Ma parliamo di cose serie. In questi tre anni e mezzo si sono sprecate le iniziative (fra folklore e logorrea) per "mandare a casa" Berlusconi: dai "vaffanculo day" del ragioniere, alle piazzenavone dei post-girotondini, alle violinate dei sanprecari con commoventi ggiovani che marciano dietro un santino senza neanche fare lo sforzo di capire dietro a chi stiano marciando, ai rottamatori armati di mazzuola, ma privi di progetti e, sembra, persino di strumentario.
Poi scende un attimo in campo la "vecchia politica", sotto le sembianze di Bersani prima, e di D'Alema poi, e il Re è d'improvviso nudo...
Tocca prima a Bersani, proporre una santa alleanza "con chi ci sta", col programma, limitato nel tempo e nei contenuti, di "salute pubblica": riforma della legge elettorale, legge sul conflitto d'interessi e sull'assetto TV, provvedimenti urgenti per l'economia. Poi tutti a casa, a votare con nuove regole e nuovi assetti della comunicazione, ognuno con la propria parte politica. La proposta raccoglie consensi e critiche. Appare ragionevole, ma forse con tempi troppo indefiniti di "associazione fra diversi".
Infine entra in scena D'Alema, che propone una sorta di CLN, un'associazione di tutti per mandare a casa Culo Flaccido, che è ormai diventato un elemento di imbarazzo della politica e del Paese. Un démi-homme ormai oggetto di mobbing a livello internazionale. Uno che non può più permettersi di mostrare la propria faccia in occasioni pubbliche. Non va più all'estero (se non da Gheddafi), non va ai funerali del soldato italiano ucciso, non va all'inaugurazione dell'anno giudiziario.... Non va, ma non se ne va. Sa benissimo che nel momento in cui dovesse lasciare, dovrebbe spiegare, senza scudi e senza "lodi", troppe cose a troppi magistrati. E' di ieri la battuta tratta dall'analisi dei giornali africani (africani, non anglosassoni...): "...è vero che c'è almeno metà dei giornali africani che parla malissimo di Berlusconi, ma è altrettanto vero che c'è l'altra metà che si limita a deriderlo...". Si può andare avanti così?
Dunque, entra in scena D'Alema, che in pochi minuti d'intervista alla Annunziata, lancia l'ipotesi del CLN per liberarci dal mostro. La proposta raccoglie un "quasi si" da Casini; un "ni" dai finiani, non ancora paghi dei "consensi altalenanti verso il basso" conquistati con la loro politica del pendolo, e non ancora paghi né del prepotente ritorno della cucina Scavolini e del portaombrelli di Montecarlo, né dell'attacco istituzionalmente male-odorante del maestro di sci Frattini, e della sua maldestra risposta ad una interrogazione all'uopo somministrata e calendarizzata. Mai, in quasi tre anni di governo, Frattini si era degnato di rispondere in Parlamento su temi di politica estera. C'è andato a parlare del portaombrelli. C'è andato per dire che il "documento" (quale? sempre quello si settembre 2010) era stato certificato come "autentico".
Santa Lucia è una delle più ridicole repubbliche della banane dei Caraibi. Ha una superficie di ben 617 kmq (per capirci, meno di un quadrato di 25 kms di lato), ed una popolazione di bel 158.076 abitanti (ancora per capirci, a metà fra la popolazione della provincia di Rieti, e quella di Olbia/Tempio Pausania). Governatore, la oltre 14 anni, è tale Dame Calliopa Pearlette Louisy. Esticazzi!
Chi volesse rinfrescarsi la memoria su cosa abbiamo scritto sull'argomento "Santa Lucia" (documenti farlocchi, e "strani personaggi e interpreti"), può fare riferimento ai seguenti posts del Tafanus:
[La lettera farlocca, fabbricata male]
[Gli strani personaggi dell'affaire: Il "Ministro della Giustizia", l'affarista Lavitola, l'immancabile Littorio Feltri...]
Ebbene, Fini, Bocchino e soci non sono ancora paghi di pesci in faccia presi da Culo Flaccido & C., e sono perplessi nell'aderire ad una coalizione di "tutti contro Berlusconi". Loro, che cazzo, sono per la politica costruttiva! E mentre loro costruiscono, i berluscones sono impegnatissimi a distruggere ciò che resta dell'immagine dei finiani (se mai ne hanno avuto una...).
E a sinistra? Surprise! il più contrario di tutti è Tonino Di Pietro. Ma si, proprio lui! quello che "noi dell'Italia dei Valori", quello che "noi che siamo l'unico partito che fa opposizione a Berlusconi". La motivazione? Non si può governare mettendo insieme tutti da Ferrando a Fini... Già, non si può. Siamo d'accordo. Peccato che D'Alema non abbia MAI parlato di governare insieme, ma solo di fare un'associazione di scopo per cacciare colui che non vuole andar via neanche con le cannonate. Peccato che Culo Flaccido, prima aduso a minacciare il ricorso alle urne (dove avrebbe immancabilmente travolto tutti), adesso non voglia andare alle urne neanche se trascinato da una coppia di buoi. Cavaliere, se persino la Ghisleri di Euromedia dice che la sua popolarità è crollata di 7 punti in una settimana, qualcosa di vero ci dev'essere, vero?
Ma allora perchè Tonino improvvisamente prova a lasciare l'abituccio da Masaniello, e a indossare l'abito fumo di Londra dello statista? La risposta mi sembra facile facile: mentre in una coalizione formata da PD, IdV e SEL ognuno dei tre partiti (inclusa l'IdV) ha in mano la golden-share, in una coalizione allargata, sia pure "di scopo", Tonino sa di non contare un cazzo. Fine della "vera opposizione" di "noi dell'Italia dei Valori".
La prova che D'Alema abbia fatto più danni, nella testa di Berlusconi, di dieci vaffaculo-days, no-berlusconi-days, violinate masciane, piazzenavone, fischiettate sotto le finestre del Quirinale, leopolde e quant'altro, è facile facile: mentre nelle altre occasioni il Cav. o è stato zitto, o ha deriso le manifestazioni, questa volta, nel giro di pochissimne ore, si è affrettato a lanciare (fuori tempo massimo e fuori luogo) il ramoscello d'ulivo addirittura al komunista Bersani, proponendo, nientemeno, che una "politica bipartisan". Esticazzi! Vogliamo vedere, cosa propone?
Propone di fare, col concorso dei komunisti, una politica incentrata su tre temi: i ggiovani, il rilancio dell'economia attraverso la riduzione delle tasse alle aziende, l'impegno a non toccare i super-ricchi con una patrimoniale. Siamo, insomma, all'idiozia dei disperati. E voglio gridare il mio NO, forte come un tuono, ed invitare Bersani e i vertici tutti del PD a rispondere con un sonoro, corale vaffanculo, che voglio motivare:
-a) Un personaggio squallido e squalificato, di cui ormai tutto il mondo civile ed alfabetizzato italiano si vergogna profondamente, non può restare un minuto di più, e men che meno può pensare di dettare delle condizioni o di offrire contropartite (disperate, cretine, tardive, ridicole, e figlie del panico per la fine incombente).
-b) I "ggiovani"? C'è una sola medicina, per i ggiovani: porre fine, in tempi brevissimi, alla "flessibilità" che è precariato sottopagato, e dare loro certezze per il futuro, possibilità di progettare la vita, e di programmare i consumi. Se la sente, Berlusaconi, di dire che tempo un anno i contratti atipici non potranno riguardare più del 5% del personale, non potranno durare più di un anno, e dovranno avere un costo aziendale superiore a quello di contratti a tempo indeterminato?
-c) Culo Flaccido ci direbbe, con cortesia non disgiunta dai numeri, dove cazzo crede di poter trovare le risorse per fare ulteriori regali alle aziende, con un debito che è ritornato al 120% del PIL, i titoli di stato italiani sotto pressione, e il deficit, che viaggia, in salita, verso il 6% del PIL?
-d) Culo Flaccido ci spiegherebbe perchè mai il conto dovrebbero pagarlo, ancora una volta, i ceti meno abbienti? Perchè, per una volta, non si possa chiedere di pagare il conto a quel 10% di italiani a cui appartiene il 45% della ricchezza nazionale?
Ecco, questa è una mossa disperata, un vero e proprio "prodotto salvaculo (flaccido)", che il PD ha il dovere di rispedire al mittente, accompagnato da una sonora pernacchia. Quest'uomo ha disonorato il Paese, e lo ha reso ridicolo agli occhi del mondo. Vada via senza sbattere la porta. Spenga la luce prima di uscire, e non dimentichi di portarsi via TUTTE le puttane di cui ha imbottito le istituzioni. Tafanus
Scritto il 31 gennaio 2011 alle 15:18 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (31)
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Stop una volta per tutte alle telefonate pubblicitarie indesiderate. Da lunedì 31 chi è sull'elenco telefonico e non vuole più ricevere chiamate, può iscriversi al Registro delle opposizioni per bloccare pubblicità, offerte commerciali e sondaggi. L'iscrizione si può fare semplicemente on line, e non occorre per chi ha già deciso di non apparire più sull'elenco telefonico. In questo caso, infatti, le chiamata commerciali sono già vietate da tempo. (vedi modalità)
Scritto il 31 gennaio 2011 alle 13:00 | Permalink | Commenti (10)
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Le due barbare: Barbara Faggioli e Barbara Guerra
"Non tirano più"...e le ragazze di Arcore perdono i contratti
(l'Unità del 30 Gennaio 2011)
Si oscura la stella delle ragazze delle feste di Arcore. I loro volti non tirano più, lo scandalo non è un ottimo alleato per gli affari e i primi contratti a saltare sono stati proprio quelli promozionali, dove erano attese come ragazze immagine in eventi, discoteche, lancio di campagne pubblicitarie.
Barbara Faggioli, nata a Cagliari nel 1986, per anni si è pagata gli studi anche con le sfilate di moda. Ma tra meno di un mese, il 23 febbraio, prende il via uno degli appuntamenti più attesi, Milano Moda Donna Autunno/Inverno 011/012 e nessuno l'ha ancora chiamata.
«Ormai non credo che mi cercheranno, ma non lo speravo neppure - dice Barbara - Quello che mi è successo è davvero devastante e non lo augurerei a nessuno, la mia vita è rovinata, sono indietro anche con gli esami perchè non riesco a concentrami».Iscritta a Scienze Giuridiche, Barbara ha partecipato alle finali di Miss Mondo nel 2004 e a diversi programmi tv. Qualcuno aveva anche scritto che per lei si preparava una carriera politica con una candidatura alle prossime elezioni comunali di Milano, ma la giovane non ha mai voluto confermare questa possibilità. Ha invece sempre ammesso di aver preso dei soldi dal presidente del consiglio Berlusconi, ma solo come un prestito per pagarsi gli studi.
Anche l'altra stellina Barbara Guerra, nata a Mariano Comense nel 1978, ex concorrente della Fattoria 4 e di altri programmi, alcuni giorni fa ha ricevuto una telefonata con cui l'impresario che l'aveva contattata in precedenza, le diceva molto gentilmente che la sua presenza all'inaugurazione di una campagna promozionale in Sicilia non era più gradita.
«Era un evento nel settore sportivo - racconta Guerra, ex schedina alla Domenica Sportiva - ci tenevo perchè avrei guadagnato dei soldi, invece è saltato tutto: nessuno mi ha detto chiaramente che il motivo era per il mio coinvolgimento nello scandalo Ruby, ma io ne sono quasi sicura». Così come è convinta che sia legata all'inchiesta anche la sua mancata partenza come naufraga per L'Isola dei famosi.
«Sembrava cosa fatta - dice - ma poi ho letto sui giornali la lista dei partecipanti e io non c'ero». «Io è da un mese e mezzo che sto chiusa in casa - afferma Miriam Loddo, soubrette, nata ad Atri in Abruzzo nel 1983 - Mi sono saltati un sacco di lavori e non solo perchè non mi hanno più chiamata, ma anche perchè io non me la sento di uscire, di farmi vedere». «Ho un figlio a cui pensare - aggiunge - ora preferisco occuparmi di lui, sperando che tutto finisca presto» [...]
Intanto a Rimini si consumava la serata flop di Ruby Rubacuori, e della discoteca che pensava di fare il pienone ingaggiandola per la serata. Dio esiste, e il destino pure. La discoteca era la stessa nella quale si esibiva, da giovane, la mamma della Minetti (ballerina? cubista? non è dato sapere. Ecco cosa scrive l'Unità della non esaltante serata:
"...Ha fatto più rumore nei giorni di vigilia che nel pezzetto di notte della sua partecipazione la 'partecipazione di Karima el Mahroug, in arte Ruby, al 'Paradiso" di Rimini, la bella villa trasformata mezzo secolo fa in discoteca di alto livello sulla collina di Covignano. È entrata dopo le 2 (era annunciata per mezzanotte o poco più) da un ingresso secondario per evitare i cronisti e se ne è andata poco dopo le 3, dopo essere rimasta tutto il tempo in un elegante priveè con divanetti a margine della pista, circondata da pochi amici e protetta dalla sicurezza.
Fuori la aspettavano dalle 23 (ma lei forse non li ha neppure visti) 15-20 Giovani Democratici con volantini e uno striscione che spiegava la loro indignazione; e all'interno altri (pochi) ragazzi l'hanno accolta con fischi e insulti, ovviamente legati alla sua vita sessuale. La stragrande maggioranza di chi ballava o festeggiava l'ha ignorata [...] (Insomma, un momentaccio, per la famiglia Mubarak... NdR)
Scritto il 31 gennaio 2011 alle 08:30 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (4)
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Scritto il 31 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (11)
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LO SPORT - Non tutto è perfetto. Ad esempio - ma è un parere personale - trovo eccessivi una ventina di canali dedicati al calcio, anche se capisco le motivazioni commerciali. Ah... la maledetta domanda... Devo ammettere che rispetto a qualche tempo fa - quando pur di riempire i canali sportivi non si esitava ad imbottire alcuni palinsesti anche con "sports" francamente improbabili come quella specie di lotta finta (il wrestling) nel corso della quale ferocissimi bestioni fanno finta di darsele di santa ragione, badando a non farsi reciprocamente la bua... o come gli sports inventati (il tiro del rimorchio carico di sassi coi denti, le freccette da pub, ed altre cose del genere), c'è stato un netto miglioramento, negli ultimi tempi, nella programmazione di Sky.
Benissimo è trattata l'atletica, che si segue e si capisce certamente meglio in TV che dal vivo, così come il ciclismo, il basket, il volley, il nuoto.
Molto lascia a desiderare, ancora, la programmazione del tennis. I tornei di fascia alta (Grand Slam e Premier) sono programmati bene dal primo giorno come ore di trasmissione, ma la scelta di quali partite far vedere è perfetta solo su Wimbledon, dove Sky consente di scegliere fra almeno sei partite quale vedere. Meno negli altri tornei, dove la programmazione è fatta su uno o due canali al massimo, e la scelta di cosa mandare in onda è centralizzata, e spesso con criteri che prescindono dal mercato di destinazione. Quindi spesso le partite trasmesse sono quelle che interessano agli organizzatori, e non agli spettatori delle diverse nazioni. Ad esempio lo stesso Roland Garros soffre dello sciovinismo francese, e finchè c'è un solo francese in gara, ci tocca sorbirci quello, chiunque sia, sul Centrale.
Questa lacuna esiste anche sui tornei trasmessi da Eurosport 1 e 2. Perchè almeno Eurosport 2 non può essere dedicato agli incontri che interessano il pubblico italiano? Talvolta a noi appassionati interesserebbe di più vedere una partita della Dentoni, o della Mayr, che non l'ennesima partita di Nadal o di Serena Williams!
Alcuni tornei dello slam potrebbero essere trattati meglio. Per esempio Eurosport da Melbourne ha trasmesso solo la finale del doppio femminile, pur essendo il pubblico italiano molto interessato a questa specialità, avendo la Pennetta al n° 1 al mondo. Addirittura nelle notti delle semifinali, piuttoisto che mandare quelle, non hanno mandato niente.
Anche di molti tornei di seconda fascia, che seguiremmo volentieri fin dal primo turno, spesso si mandano solo i quarti, le semi e la finale. Insomma, il tennis è ilo classico sport che potrebbe e dovrebbe essere il regno dello "on demand", come è già per Wimbledon.
IL CINEMA - Non sono un gran guardone di cinema, ma l'offerta esistente, sia per i canali inclusi nel pacchetto base, che nel canale cinema, mi sembra, da profano, abbastanza soddisfacente, anche se vedrei volentieri delle serie dedicate a singoli attori. Poco posso dire di Primafila, perchè da non appassionato di cinema, non sono un utente di questo gruppo di canali.
CANALI CULTURALI - Ottima la programmazione su canali del tipo National Geographic, Discovery, Marco Polo. Sarebbe altamente apprezzabile un canale di divulgazione scientifica, che illustrasse in maniera piana ma rigorosa temi d'attualità (nucleare, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, biotecnologie, eccetera).
INFORMAZIONE - Abbastanza buona e svelta quella delle news. Scarse le trasmissioni di approfondimento e di dibattito. Ottima la scelta delle news in inglese, meno quella in francese. Migliorabile. Sufficiente l'informazione economica.
MUSICA - Trovo le scelte musicali alquanto affastellate, e la qualità audio non eccelsa. Scarsa la programmazione di musica "colta" (sinfonica, jazz). Il jazz non è ben suddiviso per generi, scarse o assenti le programmazioni per esecutori, e/o le trasmissioni dedicate a singoli esecutori. Si può fare di più.
Tafanus
Scritto il 31 gennaio 2011 alle 02:00 nella Media | Permalink | Commenti (2)
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Silvio Berlusconi sostiene che l’Italia ha conquistato «prestigio e autorevolezza» in campo internazionale grazie ad un premier «che è tra i più influenti e considerati nei vertici mondiali». Effettivamente, nessun leader politico italiano ha mai raggiunto la sua notorietà mondiale. Il “Cavaliere” è conosciuto in ogni angolo del globo, tanto da essere diventato un vero e proprio simbolo anche per la stampa africana che, sulla questione, è però nettamente divisa a metà. C’è chi lo disprezza con tutto il cuore, ma c’è anche chi si limita a deriderlo (continua)
via www.unita.it
Scritto il 30 gennaio 2011 alle 16:40 | Permalink | Commenti (10)
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E' ripreso il processo. Con qualche sorpresa... Le due ville in Costa Smeralda. Le dieci case di Milano. Vendute ad amici a ridosso del fallimento. E il prestito milionario del premier dopo il caso Ruby, con cresta per Emilio...
(di Paolo Biondani e Gianfrancesco Turano - l'Espresso)
Lunedì 10 gennaio 2011 al palazzo di giustizia di Milano. Si riprende dopo le ferie, e i sostituti procuratori Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci interrogano Dario Mora, detto Lele, per la bancarotta della sua LM Management, sepolta da un buco di circa 18 milioni di euro. Come da rito, il pm chiede all'indagato generalità e titoli di studio. L'agente di dive e tronisti, all'occorrenza accompagnatore di fanciulle economicamente disagiate verso l'Ostello della Gioventù di Arcore, rivela un curriculum in formato Bankitalia: laurea in economia e commercio all'Università di Bologna e laurea honoris causa in Scienze della comunicazione allo Iulm di Milano. Fusco, un veterano dei processi Parmalat e Bpl, incassa e rilancia dicendo che gli fa piacere parlare con una persona così qualificata, visto che il processo è per un reato finanziario. Ma il know-how economico di Lele non è passato dalle aule accademiche. Tutto guadagnato sul campo.
A una verifica de l'Espresso, infatti, l'Alma Mater di Bologna risponde "sconosciuto al battaglione". Mora non risulta né laureato, né iscritto, in base ad archivi che risalgono fino al 1933. La storia dello Iulm è più recente, ma l'università privata milanese dà la stessa risposta.
Benvenuti nel mondo di Mora, dove sogno e realtà sembrano fondersi in "vite parallele", per usare la stessa espressione con cui Karima detta Ruby ha giustificato il suo dietrofront sui festini a luci rosse a casa del premier. Se fino all'estate scorsa, l'allora minorenne marocchina era una testimone d'accusa, ora si è trasformata in un pilastro della difesa, scagionando Berlusconi prima con i suoi avvocati e poi in un'intervista televisiva con Alfonso Signorini. Anche per Lele i dilemmi si sprecano. Agente delle star o accompagnatore e sfruttatore di prostitute, compresa Ruby? Ex parrucchiere veneto pregiudicato per spaccio di cocaina o imprenditore laureato? Ricchissimo o poverissimo?
Ai magistrati che indagano sulla LM Management interessa solo il terzo interrogativo. Mora ha già confessato di aver prelevato più di tre milioni di euro dalle casse della società fallita, usando lo stesso giro di fatture false del suo amico fotografo Fabrizio Corona (che, smentendolo, nega di averli mai intascati come ipotetico regalo amoroso). Ma non basta. Il curatore del fallimento, Salvatore Sanzo, ha scoperto che Lele usava il conto dell'azienda come un Bancomat personale, con prelievi accertati fino a 2,8 milioni e uno scoperto finale di un milione e 200 mila euro, mentre il fisco reclama tasse non pagate per altri 15 milioni. Di qui l'istanza di mettere all'asta non solo la LM Managament, ma tutti i beni della galassia Mora, in Italia e all'estero, comprese le proprietà personali e i patrimoni delle società ancora attive, formalmente intestate ai figli Mirko e Diana ma secondo l'accusa gestite da Lele.
Lo spettro del fallimento ora incombe anche sulla LM Productions, che continua a gestire i personaggi della scuderia. Qui l'altro socio è Andrea Carboni, figlio di Flavio (il faccendiere del crac Ambrosiano appena scarcerato per l'affare P3). Ma a rischio è soprattutto il tesoro dell'Immobiliare Diana, controllata dalla lussemburghese Feva Investments. Dagli atti del fallimento, come ha verificato l'Espresso, risulta che l'immobiliare Diana è proprietaria di sei appartamenti a Milano: gran parte del palazzo di viale Monza 9, dove Mora ha il suo quartier generale, una casa da 14 vani in via Battaglia (zona Loreto) e un'altra da 12 più box in via Meda. Negli ultimi anni, la Diana ha comprato e venduto altri quattro immobili: due case a Milano e due ville in Costa Smeralda. La più piccola è stata venduta nell'ottobre 2003 a Simona Ventura, quando la showgirl era ancora nella scuderia di Lele. Poi c'è un appartamento in via Settembrini a Milano. Mora lo compra da Umberto Smaila e lo rivende a fine 2007 a Luisa Corna, la più amata dalla Lega. E ora attenzione alle date: il fisco notifica le accuse più gravi tra il 2007 e l'inizio del 2008. E' allora che si creano le premesse della bancarotta. E poco dopo la Diana srl vende i pezzi più pregiati. Lo stesso giorno, il 15 maggio 2008, cede l'intero primo piano del palazzo di viale Monza e la villa più grande di Porto Cervo (13 vani).
La proprietà milanese viene ceduta alla FPM Realty: una società lussemburghese che fa capo a Giovanni Semeraro, mister Aiazzone. Il mobiliere, a sua volta impelagato in una difficile situazione economica, è legato a un circuito d'affari che include il suo socio Giampiero Palenzona, fratello del vicepresidente di Unicredit, e un paio di comprimari nella stagione dei furbetti del quartierino, ramo Bpl Suisse, la banca svizzera dove Gianpiero Fiorani aveva la sua tesoreria occulta. Del resto, Mora aveva comprato quell'immobile proprio da Bpl Re, il braccio immobiliare della Popolare di Lodi. E nel 2007 Fiorani, dopo il carcere, ha passato un'estate da leone tra party con Mora e serate al Billionaire.
La villa in Sardegna viene venduta alla bresciana Franciacorta Gestioni. La proprietà è schermata dalla Fiduciaria Aletti, ma a gestirla sono manager legati sempre a Semeraro e allo stesso Mora, come Luigi Angelo Zavaglio, amministratore del Billionaire Beach. Insomma, i tesori della Diana srl finiscono in mani amiche. A queste coincidenze, l'inchiesta su Ruby ne aggiunge altre. Anche qui, occhio alle date. La LM Management fallisce l'11 giugno 2010. Nei mesi precedenti Mora aveva tentato l'impossibile per evitare il crac. Aveva bussato a tutte le porte, senza ottenere neppure una garanzia di pochi milioni. L'unica gli viene concessa da una società romena, controllata da affaristi italiani. Poi arrestati per false fidejussioni.
La situazione si capovolge in coincidenza con il caso Ruby. La minorenne marocchina viene interrogata dai magistrati tra il 2 luglio e il 3 agosto 2010. E a fine mese Mora, con l'amico e co-indagato Emilio Fede, riesce finalmente a trattare un prestito con Silvio Berlusconi. Nelle intercettazioni si parla di tre versamenti con assegni circolari, per un totale di 1,2 milioni di euro. Mora ritira soldi il 30 agosto, il 27 settembre e il 14 ottobre da Giuseppe Spinelli, il tesoriere del premier, lo stesso incaricato anche di pagare almeno 14 ragazze delle notti di Arcore. Nelle stesse intercettazioni Fede e Mora parlano di un affare immobiliare "parallelo", che sembra spaventare Berlusconi. Visto che c'è di mezzo "il fallimento" e "il Lussemburgo", il premier vuole "una nuova società, con notaio, visure catastali" e "doppio passaggio".
L'affare sembra chiudersi con la firma di Silvio ad Arcore il 26 ottobre, lo stesso giorno in cui "Il Fatto" pubblica le prime indiscrezioni su Ruby. Questa misteriosa operazione immobiliare, stando alle parole di Fede e Mora, varrebbe da "uno e mezzo" a "due" milioni. In totale, compresi i circolari, si supererebbe così quota 2,5 milioni. Scoppiato lo scandalo, Berlusconi ha ammesso "un prestito a un amico in difficoltà", ma non ha dato cifre. Dunque, quanto ha versato a Lele? E perché, dopo averlo lasciato fallire, lo ha riempito di soldi proprio mentre stava per scoppiare il caso Ruby? L'avvocato Luca Giulante, tesoriere lombardo del Pdl e difensore di Mora nel fallimento, ferma il conto alla cifra più bassa: "Credo che Mora abbia ricevuto dal presidente solo 1,2 milioni di euro, che corrispondono alla somma dovuta da Lele alla società fallita. E la mia amica Ruby non c'entra nulla".
Scritto il 30 gennaio 2011 alle 15:52 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (1)
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Nicole 1° Parte:
"...il Cavaliere? l'ho conosciuto al San Raffaele. Era dal dermatologo, che poi è uno dei miei professori. Mi sono fiondata, gli ho detto che era un mito per me e per i miei genitori [...] Gli ho spiegato che mi sarei buttata volentieri in politica (...così ggiovane e già cos' leccaculo...). Mi ha dato, lì sul momento, il numero di Arcore e io non mi sono fatta scappare l’occasione. Dopo qualche giorno l’ho chiamato..." (intervista al Geniale)
Nicole 2° Parte:
“...Se vuole vedermi mi chiama lui, ma se vado ci vado con gli avvocati. Non me ne fotte un cazzo se lui è il presidente del Consiglio o, cioè, è un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido [...] A lui gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice, bene me le sono levate dai coglioni, lo stipendio lo paga lo Stato [...] Mi ha rovinato la vita. E’ un vecchio..”
(2° tranche Intercettazioni)
...come si cambia... Il "Geniale" incontra Nicole Minetti, che cerca di mettere una pezza a colore sulle intercettazioni nelle quali definisce il suo mito "un vecchio, un pezzo di merda dal culo flaccido", colpendo Il Presidente nelle cose che gli sono più care: il "dalla cintola in giù"... E dire che ha speso un patrimonio nella cura del suo magnifico corpo da botolo, ed ora in rete, grazie a Nicole, impazza il "Culo Flaccido", che scalzerà in pochi giorni, dai motori di ricerca, i ben più blasonati Cipria, Cavaliere Maskarato, Cavaliere Nero, Bynga Bunga... Niente da fare. Una "velina ingrata" spara nel telefono il "culo flaccido", e in due giorni distrugge la reputazione che ISSO credeva di essersi guadagnato...
Questa l'intervista del [Geniale] alla paracula, che cerca di rimediare...
Nicole Minetti, ha dormito stanotte?
Sì, anche se non è facile di questi tempi. Quando mi siedo al ristorante vedo i commensali che si danno di gomito e mi indicano bisbigliando frasi garbate: “Guarda la Minetti, la maîtresse”.
Lei è indagata per gravi reati: induzione e favoreggiamento della prostituzione e della prostituzione minorile.
Io non reclutavo ragazze. Tantomeno facevo sesso col Presidente o con qualcun altro. Io sono una ragazza normale di 25 anni, ho un fidanzato e una laurea (breve. NdR).
Nicole Minetti, l’igienista dentale.
Sembra che l’igienista dentale sia un cavatartaro.
Invece?
Invece ho preso la maturità classica a Rimini, la mia città. Mi hanno bocciato la prima volta, ma poi ce l’ho fatta. (...caspita... questo genio del 110 e lode bocciata alla maturità... proprio come il Trota! Sembra che il listino di Formigoni, se hai la sfiga si essere promosso alla maturità a prima botta, te lo puoi scordare... NdR)
Prosegua.
Sono arrivata a Milano. Ho superato il test al San Raffaele, ho studiato per tre anni, mi sono laureata a novembre 2009 con 110 e lode. La tesi, se vuole sapere, l’ho fatta sulla prevenzione del tumore della bocca. E su questo tema ho tenuta anche una relazione in lingua inglese ad un convegno scientifico in Svizzera (...azz... e per tenere una conferenza in Svizzera sul tumore della bocca hanno chiamato la "laureata breve" Nicole Minetti... forse don Verzè l'ha promossa luminare! Dunque... facciamo due conti: si diploma a vent'anni, visto che è ripetente alla maturità; tre anni al don Raffaele, e siamo a 23; si occupa di Pirellone e di troie da due anni e mezzo... Ma QUANDO è diventata un luminare della scienza? come e dove si è fatta l'esperienza sulla bocca? NdR)
Vuol dire che il suo curriculum non l’hanno costruito ad Arcore?
No, al liceo di Rimini (dove è stata ripetente... peggio della Gelmini, se possibile. NdR) e all’università del San Raffaele. Le aggiungo che papà e mamma sono inglesi (...azz... questo si che è un vero plus... )
Tutti e due?
«Sì. Ma si sono incontrati a Rimini. Mamma faceva la stagione (?)
La stagione?
Era ballerina. E si esibiva, combinazione, al Paradiso Dream Club, la discoteca in cui oggi Ruby presenterà il suo libro I miei primi 18 anni (...quando si dice sgli scherzi del destino... suo zio sotto assedio di folle inferocite, e Ruby che cazzeggia in discoteca, in veste di scrittrice...)
La vita, a volte, è strana.
Ho studiato danza, classica e moderna, per dieci anni nella scuola di mia mamma. E a Milano la danza mi è tornata utile per pagarmi gli studi, anche se papà è un piccolo imprenditore. È stato per caso...
Che cosa?
Facevo regolarmente (...meno male...) colazione in un bar di corso Como. Un tecnico della produzione di Scorie, il programma Rai, mi ha notato e mi ha chiamato. Così ho avuto la prima particina in tv. La seconda è arrivata con Colorado Cafè.
Il Cavaliere, invece, come l’ha conosciuto?
Al San Raffaele. Era dal dermatologo che poi è uno dei miei professori. Mi sono fiondata, gli ho detto che era un mito per me e per i miei genitori.
Inglesi, ma berlusconiani.
Succede. Gli ho spiegato che mi sarei buttata volentieri in politica. Mi ha dato, lì sul momento, il numero di Arcore e io non mi sono fatta scappare l’occasione. Dopo qualche giorno l’ho chiamato (...le occasioni bisogna coglierle al volo, e poi tenersele strette, con le mani e coi denti...)
Poi?
Sono stata ad Arcore e poi ci sono tornata. Ho cominciato a partecipare a cene, riunioni, incontri, e a masticare la politica (...politica, capito? che nessuno ironizzi...). Un giorno, meno di un anno fa, è scoccata la scintilla: lui mi ha fatto capire che credeva in me ed è nata la mia candidatura per le regionali.
Una sciagura.
Non ho niente di cui pentirmi.
Barbara Faggioli, in un’intercettazione, le dice: “Lui ci candida per toglierci dai coglioni”
E io le rispondo, più o meno: “Dobbiamo fare la gavetta”.
Ammetterà: la sua è stata una gavetta superveloce.
Io ho preso questo lavoro sul serio. Mi impegno al massimo, passo al Pirellone gran parte della mia giornata, ricevo le delegazioni straniere. Pochi giorni fa ho incontrato alcuni senatori americani (...forse volevano vedere dal vivo il "fenomeno"...)
Che cosa le hanno chiesto?
Un po’ di tutto. Ma erano incuriositi dalla Canalis (...ah... ecco... incontri al vertice su temi di politica estera...)
Sarà per via di Clooney. Ma rimaniamo in Italia: quante volte è stata ad Arcore?
Non le ho contate.
Ruby?
L’ho incrociata in un paio di occasioni (dove? quando? perchè?). Mi ha raccontato la sua storia problematica, mi ha detto di essere la figlia di una nota cantante egiziana e di avere 24 anni.
Sicura?
Sicurissima.
Il 27 maggio?
Sono al ristorante. Il cellulare continua a squillare: è un 329, un numero che non conosco. Rispondo: “Ciao, sono Michelle, non ci conosciamo, scusa, ma c’è un problema con Ruby”. Mi spiega qualcosa che neanche afferro bene. Sono tentata di farmi gli affari miei, ma il telefonino trilla di nuovo. È lui».
Berlusconi?
Mi chiede la cortesia di andare in Questura e di intervenire per Ruby.
Scusi, ma le sembra normale?
Chi conosce Silvio Berlusconi sa che è fatto così. Aiuta tutti, giovani e vecchi, donne e uomini (...odddio, "quasi" tutti...).
Non esageri.
È la verità. In Questura mi spiegano che Ruby è minorenne. E senza documenti. Casco dalle nuvole. I funzionari hanno contattato la famiglia in Sicilia, ma ci sono problemi. L’unica soluzione è l’affido temporaneo. A me.
A scatola chiusa?
No, io provo a cautelarmi e chiedo: “Ma se domani Ruby viene trovata a rubare io ci vado di mezzo?”. “No”, mi rassicurano. Io insisto: Ma deve dormire da me?”. “No”, mi spiegano, “l’importante è la vostra reperibilità, di lei e di Ruby e di Michelle, sul cellulare per 48 ore”. Alle due di notte usciamo, chiamiamo il premier, ci dividiamo. Io torno a casa mia. Non so nulla della telefonata del premier in Questura.
Però saprà del bunga bunga.
Io ho visto solo serate allegre, divertenti, frizzanti. Ma non sesso o scene a luci rosse.
Più di un teste la contraddice.
Chieda a loro.
Lei pensa di essere più convincente?
Io mi prendo le mie responsabilità.
Il prefetto Carlo Ferrigno racconta che lei ballava con i seni al vento.
Non l’ho mai visto.
Infatti la sua fonte è Maria, la danzatrice del ventre.
Non so chi sia.
M.T., la sua amica di Rimini, ospite occasionale ad Arcore, si dice inorridita dal bunga bunga.
Come mai, allora, quando è tornata a Milano, mi ha chiesto di dormire ancora a casa mia? (...Nicole, inorridita dal bunga bunga, non da una ospitata aggratis... non ha afferrato?...)
E come mai lei si lascia sfuggire, intercettata, quegli insulti a Berlusconi? "È un pezzo di merda..., è un culo flaccido?
Sono in giro con mio padre, per Milano. Entriamo in libreria, compro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti. Lo sfoglio: c’è un capitolo su di me dove mi dipinge come una maîtresse e c’è una foto del mio lato B. Anche se in realtà non sono io, ma non importa. Papà, così orgoglioso della figlia consigliere regionale, quasi si sente male, io m’incavolo. Perdo le staffe, chiamo Clotilde, la mia assistente, e urlo la mia rabbia. Il mio è uno sfogo (...chissà perchè ha insultato Culo Flaccido, per sfogarsi, e non Paolo Guzzanti...)
La Procura non le crede.
Andrò presto a farmi interrogare.
Gli appartamenti di via Olgettina?
Cercherò di chiarire pure quelli.
Si dimetterà?
No, sarebbe un’ammissione di colpevolezza. Io sto con il presidente (...quando si dice la lealtà...)
Lei e Ruby potreste far crollare l’impero. Ci pensa mai?
Ci penso. Ma non succederà
Scritto il 30 gennaio 2011 alle 13:00 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (28)
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Davos, processo all'Italia"Marginale e in declino: "Esplicito il timore che il Paese possa diventare la palla al piede dell'Eurozona: "Paralizzata da Berlusconi" (dall'inviato Federico Rampini)
Gli altri leader europei vengono qui per "dare la linea" al World Economic Forum. In 48 ore si succedono a Davos Nicolas Sarkozy, David Cameron, Angela Merkel: espongono una visione dell'Europa, le loro ricette per la ripresa, le strategie verso l'America e i paesi emergenti. All'Italia tocca un ruolo diverso a Davos: quello dell'imputata. Il campionario di dirigenti mondiali che si riunisce in questo summit - statisti, grandi imprenditori, opinion leader - riserva al nostro paese una sessione a porte chiuse. Intitolata "Italia, un caso speciale". La riunione viene presentata così dagli organizzatori nel documento introduttivo: "Malgrado la sua storia, il suo patrimonio culturale, la forza di alcuni settori della sua economia, il paese ha difficoltà di governance e un'influenza sproporzionatamente piccola sulla scena globale. Le sue prospettive economiche e sociali appaiono negative" (continua)
A Davos per l'Italia una sessione a porte chiuse, senza partecipanti italiani. Di certe oscenità non si può discutere in pubblico...
Scritto il 30 gennaio 2011 alle 12:01 | Permalink | Commenti (2)
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Scritto il 30 gennaio 2011 alle 12:00 | Permalink | Commenti (19)
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Le ragazze. I quattrini. I pm alle calcagna. Per il direttore del Tg4 sono giorni bui. Il Cavaliere è irritato. E in Mediaset si pensa a ridimensionarne il ruolo
(di Enrico Arosio - l'Espresso)
VITE STRAORDINARIE - E dopo Lady Diana, i Savoia e papa Giovanni XXIII, la puntata del 12 ottobre ha incensato Emilio Fede: il programma di Rete 4 sui protagonisti del Novecento, era dedicata a lui, il direttore del Tg della stessa rete. Un caso unico, tra i network dell'Europa intera. E tuttavia le figlie, Sveva Fede (in Borghini Baldovinetti, nobiltà aretina) e Simona Fede (sposata a Vittorio Marzotto, e da suo padre nel 2004 raccomandata a Sandro Bondi per candidarla alle europee con Forza Italia), interpellate, si sono rifiutate di apparire nella puntata-omaggio. Clima gelido, in famiglia. E non era ancora successo niente.
L'uragano arrivò due settimane dopo. A fine ottobre Emilio Fede, 79 anni, con l'agente Lele Mora, pregiudicato per vecchie storie di cocaina, fallito a giugno con un buco di 19 milioni, finiva sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione in seguito al caso Ruby e alla girandola di ragazze e bustarelle tra la villa di Arcore del suo editore, Silvio Berlusconi, primo ministro, e il Residence Olgettina (vox populi: Orgettina) dove una consigliera regionale, Nicole Minetti, secondo i magistrati smistava alloggi alle giovani mantenute. Fede (che nega) avrebbe anche proposto a Mora, approfittando dei suoi guai finanziari, di spartirsi un prestito di Berlusconi da 1,2 milioni, due terzi a Mora e un terzo a lui. E ora il Cavaliere è irritato anche con lui, il beniamino dei telespettatori, per quello che suona come un imbroglio e un tradimento.
Ottobre è stato un turbine. A ottobre Mora, il raccoglitore di sexual climbers, l'amichetto storico del fotografo trash Corona, veniva negli uffici del Tg4 a Milano 2 a trovare l'amico Fede (il selezionatore) a ritmo accelerato, segnalano testimoni, un giorno sì e uno no. Quel Fede che lavora a pochi metri dalla scultura di Cascella che "a perenne ricordo Silvio Berlusconi pose", nel suo dominio accessoriato di tre segretarie, bodyguard, Bmw, autista aziendale e autista privato. Se Mora è messo male, e potrebbe finire agli arresti, Fede rischia meno, ma si sente "sputtanato". Dalle indagini emerge uno scenario di servilismi, bugie, parole in codice, minacce di ricatto e bigliettoni da 500, con il direttore del Tg4 che per tacitare una tizia "pericolosa" rivela alla Minetti di aver pagato di tasca sua 10 mila euro per neutralizzare "delle fotografie scattate col telefonino". Fede consiglia quella, sconsiglia l'altra. E quando dice "Ha comprato i due volumetti, duemila euro a ciascuno" allude al Cavaliere e al prezzo di due ragazze. "Se una sola delle cose che mi attribuiscono si rivelasse vera, mi dimetto dal Tg4", ha dichiarato il 17 gennaio.
Il gesto sarebbe forse inutile. A Mediaset è in corso una partita strategica, sul futuro dell'informazione tv, che taglierà fuori Fede. L'Agenzia News Mediaset, varata a marzo 2010, un'ottantina di giornalisti, entro l'estate diventerà il canale all news per competere con Rai e Sky. Fede a giugno compie 80 anni. Lascerà la direzione del Tg, avrà forse un contratto da opinionista; l'orologio d'oro donatogli dal presidente Fedele Confalonieri, in ansia per gli effetti del Rubygate su Mediaset, ha valore simbolico.
Fede è stizzito alla sola idea che un Mario Giordano, glabro giovane ingrigito, possa diventare direttore del canale all news. Chi è costui, o un Salvo Sottile, rispetto a lui, il favorito, che Berlusconi ha sempre portato in palmo di mano? Anche il figlio Piersilvio, l'editore di Rti, lo ritiene ormai ingombrante: lui, Fede, l'ex seminarista di Barcellona Pozzo di Gotto, 55 anni di giornalismo, così bramoso di soldi e di fama. Lui, che Berlusconi padre ha tanto più coperto di denaro quanto più il suo Tg calava. Due numeri: nel settembre 1996 lo share del Tg4 era del 12,1 per cento; nel settembre 2010 era sceso al 6,2, dimezzato. Non così lo stipendio: nel '96 Fede guadagnava 605 milioni di lire lordi, più di Mentana e Vespa; nel 2005 dichiarava 833 mila euro; in dieci anni, guadagni quasi triplicati.
Strano? È la logica degli "anciens camarades", per usare la lingua dell'Emilio inviato Rai nell'Africa francofona. Fede è una delle persone più vicine in assoluto al Cavaliere; anche al "Silvio notturno", come lo ha definito lo psichiatra Giorgio Abraham. Gli è complice in faccende riservate, o si salvano o naufragano insieme. Altrimenti non si spiega perché l'ex anchorman della Guerra del Golfo divenuto propagandista politico si lasci convocare d'urgenza come un domestico, perché si accordi con l'autista di Mora, Fedele Gentile; perché accetti, a 79 anni, di scegliere le ragazzine da rifilare al suo editore [...]
Trombettiere e selezionatore. È una vita che Fede seleziona. Ha allevato la conduttrice Francesca Senette, ma, fuoruscita in Rai e rimasta a spasso, non l'ha più ripresa. Anni fa tampinò così da presso una giornalista Mediaset che lei si licenziò senza denunciare nulla (lasciato il giornalismo, fa la madre e non vuol parlare). Fece un ormai celebre provino a Noemi Letizia, la vergine di Casoria. Creò il Meteo del Tg4, un palchetto per selezionare figliole da lanciare in tv. Di ex meteorine se ne trovano ovunque, tra Lele Mora e l'Olgettina. Lo sono state Alessandra Sorcinelli (115 mila euro di bonifici da Berlusconi nel 2010), Francesca Cipriani, le gemelle Ferrera; perfino Giovanna Del Giudice, assessore a Napoli. Eleonora Pedron nel 2004 fu sospesa per aver fatto foto sexy, perdonata e riammessa. Un teatrino.
Fu Fede a scoprire la minorenne Karima-Ruby nel concorso di bellezza a Sant'Alessio Siculo, settembre 2009. Chi presentava l'evento? Raffaella Zardo, la valchiria che conduce il rotocalco "Sipario" del Tg4, a Milano 2 pranza col direttore, registra nel pomeriggio, lo affianca nelle uscite mondane. Fede è geloso di questa Domina che lo sovrasta di una spanna e ha 42 anni meno di lui. È una ex Pr del Billionaire di Flavio Briatore, che Fede frequenta sul suo yacht d'estate, o a Malindi in Kenya [...]
Ad Anacapri questo attempato satiro, patito dei Casinò, passa, ad agosto, vacanze borghesi con la moglie Diana De Feo, 44 anni insieme. Lei è assai distante, per cultura e maniere, dal demi-monde di lui. È figlia del giornalista Italo De Feo, antifascista, segretario di Togliatti, poi dirigente Rai, parlamentare amico di Nenni e Saragat e degli intellettuali del dissenso sovietico. Fortunata erede della neoclassica Villa Lucia al Vomero, questa moglie offesa, senatrice del Pdl, tuttora sopporta e tace. Rapporto enigmatico, davvero; ma chi può dar lezione sull'amore?
Scritto il 29 gennaio 2011 alle 14:44 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (3)
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Scritto il 29 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (17)
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Non è che citando questa frase vi viene in mente qualcuno? Per esempio un ministro di questa repubblica delle banane che, impettito, si reca in senato (rigorosamente minuscolo) certificando l’autenticità di documenti provenienti da uno stato estero, anch'esso delle banane?
Atteso che il suddetto ministro di lavoro non fa il notaio, in effetti questo comportamento ha del singolare. Nonostante ciò , l' ex maestro di sci (tutto il rispetto per la categoria, naturalmente) sfidando coraggiosamente il ridicolo procede alla dichiarazione facendo non una ma ben quattro figure barbine in una volta sola:
-1) Certifica una autenticità, comportamento che ovviamente non gli compete affatto, impossibile da dichiarare se non tramite una rogatoria ufficiale da parte di uno stato estero;
-2) Si sostituisce ai magistrati inquirenti che, ammesso che il fatto rappresenti un reato, hanno il compito di richiedere documentazioni tramite rogatorie internazionali relative ai fatti in oggetto (in realtà rese di fatto inutili proprio dal padrone del quaraquaquà in oggetto);
-3) Lo fa saltando a piè pari qualunque logica istituzionale, in quanto si reca a fare questa figuraccia calendarizzata da un altro buffone (il presidente del senato) come se da questo dipendesse il futuro della nazione, e non esclusivamente quello di un incapace che oggi riveste la carica di presidente del consiglio dei ministri;
-4) Suggerisce in maniera subdola che vi siano gravi evidenze che “…sono al vaglio della magistratura...”, fatto ovviamente negato dallo stesso PM che infatti archivia il giorno dopo, sputtanando anche il presidente del senato che definisce "urgente" la questione al punto di calendarizzarla in tutta fretta.
Al ministrucolo Frattini vorremmo ricordare che se immagina di dover imperitura riconoscenza al suo capo, essendo lui un ministro (fra l’altro degli esteri, posizione di una certa importanza) in primis ha giurato di difendere la Repubblica Italiana (questa si maiuscola) cioè tutti noi. Tutti, non solo il nanetto.
Affermare quindi che vi siano informazioni che investono il presidente della camera e che queste siano “..autentiche” (da che punto di vista poi lo si dovrà capire in qualche maniera…) mette sia il quaraquaquà che il governo nella sua interezza a rischio di figuraccia, atteso che (ovviamente, lo capirebbe anche un bambino) la magistratura ha immediatamente comunicato che i documenti in oggetto “non rivestono alcuna rilevanza penale” (Corriere.it)
Che la cosa fosse ovvia deriva da un ragionamento semplice semplice: atteso che anche Fini avesse in qualche maniera favorito il cognato, o in qualche modo lo stesso Tulliani abbia furbescamente approfittato della situazione, resta il fatto che la casa in oggetto è stata pagata trecentomila euro, circa 5500 euro al metro quadro che non è un valore così lontano dagli 8-9.000 richiesti in media per una struttura che oltretutto era da ristrutturare.
In ogni caso se (e dico se) vi sono irregolarità queste certamente sono di tipo civile e non penale: quindi di fatto si tratta di problematiche di contraddittorio fra parti private che per venire gestite da un tribunale necessitano di citazione di parte che non può venire fatta ora, atteso che AN nelle sue figure istituzionali mai ha provveduto a citare nessuno.
Quindi il quaraquaquà ha provveduto ad immolarsi facendo questa figura di guano storica e facendola per identica logica fare alla seconda carica dello stato che ha avallato questa scenetta mediatica.
Tutto questo non già per delle ipotetiche problematiche democratiche ma per favorire la distrazione di massa del nanetto priapista che sta cercando disperatamente una via di uscita, direttamente e per interposta persona dei quaraquaquà Frattini, Schifani e, perché no, Masi, quale direttore RAI che straparla al telefono venendo massacrato da Santoro in diretta TV salvo poi dichiarare al coperto delle solite affermazioni senza contraddittorio “la misura è colma”.
In effetti... vista la capacità di questi buffoni sarebbe proprio ora che si cominciasse a cacciare a pedate qualcuno, atteso che Annozero ha share regolarmente altissime e che il presidente RAI dovrebbe in primis fare gli interessi commerciali dell’azienda che dirige, e non di un politicante criminale che chiaramente ha attenzione solo per le seratine bunga bunga e non per i disastri economici che questo paese sta affrontando.
Ricordatevi: Mubarak, Ben Ali e Berisha hanno fatto il bello ed il cattivo tempo per decenni, ed alla fine sono caduti (o cadranno) rovinosamente quando la gente si stufa di mangiare pane e acqua mentre i buffoni mangiano croissant (o fanno bunga bunga).
Ricordatevi: alla fine della giornata c’è sempre lo spettro di piazzale Loreto. Ed i quaraquaquà sono sempre quelli che, dopo, stanno mascherati in prima fila a sputare sul cadavere, magari dicendo che aveva il culo flaccido.
Vero, signora Minetti ?
Axel
...caro Axel, un solo commento: a me basterebbe anche la piazzetta del Raphael, anzichè Piazzale Loreto. Quest'ultima ha una sua grandiosa tragicità, che mal si addice a Culo Flaccido. Meglio, molto meglio la location del Raphael... Comunque, se non potessi proprio avere il Raphael, mi farei bastare anche Piazzale Loreto... Tafanus
Scritto il 28 gennaio 2011 alle 22:41 nella Axel, Berlusconi | Permalink | Commenti (7)
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Nel progetto, una città più verde, meno inquinata con nuove infrastrutture. Grandi investimenti, ma anche sette anni di cantieri da sopportare. La torre, il parco, miliardi e i cantieri, le promesse e i rischi dell'Expò. Il problema del "dopo": come sarà utilizzato quello che resterà?
di GIUSEPPINA PIANO - Repubblica.it
MILANO - Una città dove si respira meglio perché emette il 15 per cento in meno di Co2. Dove si viaggia in metrò da Niguarda a San Siro, e da Lorenteggio a Linate. Dove saranno stati spesi 14 miliardi di euro in infrastrutture, autostrade e opere pubbliche. Ma anche una Milano con sette anni di cantieri davanti e 29 milioni di persone in visita nei cinque mesi dell'Esposizione universale dedicata all'alimentazione, previste in media 160mila al giorno con (con punte di 250mila).
Noi avevamo molto ironizzato sui 29 milioni di visitatori che si sarebbero precipitati da ogni angolo dei cinque continenti per visitare la mostra del fagiolo borlotto a Rho-Pero. Sono passati quasi tre anni da quando abbiamo scritto questo post pieno di scetticismo (motivato), ne mancano solo quattro, e per il momento non è stato fatto NIENTE.
Però oggi Culo Flaccido in persona si è preoccupato di farci sapere che sono attesi ben 20 milioni di visitatori. In tre anni scarsi, l'ottimismo è già diminuito da 29 milioni a 20 milioni. Un calo del 31% in 34 mesi. Non male. Proseguendo così, fra quattro anni scopriremo che a visitare l'Expò ci saranno alcuni pensionati con ingresso gratuito, e qualche scolaresca in gita dai paesini dello hinterland. Un successone. Non ci sarà alcun problema di parcheggio, né all'interno dell'area della Expò, né in città. Tafanus
Scritto il 28 gennaio 2011 alle 22:00 nella Economia | Permalink | Commenti (10)
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La sempre preziosa JeSuis Stephanie mi manda questa segnalazione:
Mi sono accorta che Libero ha taroccato le carte della Procura: non vorrei fare supposizioni errate, ma confrontando le carte (389 pagine) che mi ero scaricata da non ricordo quale sito, ma tutte recanti il timbro della Procura della Repubblica e redatte con uno specifico carattere, e leggendo quelle messe [online su Libero] online su Libero , ho notato che non solo sono 309, che sono state ritrascritte con carattere diverso, e che hanno tolto alcune pagine:
dal foglio nr. 31 al 46
dal foglio nr. 50 a 55: 17. Relazione Dott.ssa Giorgia lafrate, inerente le circostanze dell'affidamento della minore in data 28 Maggio 2010;
dal foglio nr. 65 al 72 mezza rubrica Conceicao
dal foglio nr. 94 a 133
dal foglio nr. 137 a 142 traffico agganciato a celle dislocate ad Arcore
dal foglio nr. 360 a 362 Schema da cui risultano i contatti tra Spinelli Giuseppe + l'estratto conto trimestre
il foglio 389 informazione di garanzia ex art.369 + invito a comparire del nostro B.
Poichè a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, ho aperto il documento scaricabile dal Tafanus, per vedere a cosa corrispondono le pagine nascoste da Libbbero. Ecco cosa si può osservare:
Fogli dal 31 al 46 (possiamo chiamarla Sezione "Nessun Dorma"): c'è tutto l'intenso traffico telefonico che si sviluppa la fatidica sera del fermo della "nipote di Mubarak" fra personaggi ed istituzioni molto interessanti, col frenetico susseguirsi di orari, personaggi e interpreti.
La sarabanda inizia alle 23:25, con una chiamata dalla questura di Milano al PM Fiorillo; due minuti dopo da Conceicao (la prostituta brasiliana) a Nicole Minetti); 3 minuti dopo la Minetti chiama la sede del PdL a Roma, in via dell'Umiltà; 23 minuti dopo, e dopo aver ricevuto una telefonata dal Presidente del Consiglio, il dr. OstUni (Viminale) chiama la questura, per chiedere chi sia il funzionario di turno; non passa mezzo minuto, e Ostimi viene richiamato dalla questura, che lo informa sul "funzionario di turno": la Dott. Iafrate; due minuti, e Ostumi chiama la Iafrate; 2 minuti dopo, la Minetti invia un SMS alla Conceicao; 1 minuto dopo, Ostuni chiama la Iafrate; 1 minuto dopo, Conceicao invia um SMS alla Minetti; 2 minuti dopo, Ostuni contatta nuovamente la Iafrate; ancora 3 minuti, e dopo una nuova chiamata dalla Pres. del Cons., Ostuni chiama di nuovo la Iafrate; due minuti dopo (si son fatte le 0:10) nuova telefonata di Ostuni a Iafrate; altri 3 minuti, e Ostuni chiama direttamente il Questore Indolfi; 14 minuti, e la Iafrate chiama il PM Fiorillo; 5 minuti, e la Iafrate contatta Ostuni; 8 minuti, e Ostuni chiama Morelli (Interni) per comunicargli della telefonata di Berlusconi; 4 minuti, e Morelli chiama la Iafrate; 11 minuti, e Morelli chiama Ostuni; 1 minuto, e la Iafrate chiama Ostuni; 3 minuti, e la Iafrate chiama la Fiorillo; 14 minuti, e la questura di Milano chiama Ostuni; 4 minuti, e Ostuni chiama la Iafrate; 2 minuti, e Ostuni chiama Morelli; 1 minuto, e Morelli chiama la Iafrate; 8 minuti, e Ostuni chiama la Iafrate; 2 minuti, e Ostuni chiama Morelli; 1 minuto, e Ostuni chiama la Iafrate; 2 minuti, e Ostuni richiama la Iafrate; 11 minuti, e Ostuni richiama la Iafrate; 16 minuti (e siamo alle 2:00) e la questura AFFIDA LA MINORE alla Minetti; 12 minuti, e Ostuni richiama la Iafrate; 8 minuti, ed alle 2,20 la Iafrate chiede per fax che siano fatti accertamenti sull'identità della minore, e autorizza solo ad accertamenti compiuti l'affidamento di Karima alla Minetti (alla Minetti, non ad una puttana); alle 4,53 Ruby fa una connessione internet. E' già a casa della prostituta Conceicao. Quindi la Minetti la ha custodita, al massimo, per un paio d'ore.
Le pagine successive sono i verbali delle dichiarazioni incrociate fra questura, procura, viminale, sulle rispettive iniziative, controlli o mancati controlli.
Una telefonata allunga la vita, ma 35 di più - Mancano poi, da Libbbero, le pagine da 50 a 55, dove si prova, dai tabulati telefonici, l'esistenza di ben 35 telefonate fra Ruby e la Minetti, fra il 28 e il 31 maggio; la permanenza costante di Ruby non a casa della Minetti ma della Conceicao; il verbale della lite fra Ruby e Conceicao.
Dal Foglio 65 al 72, Libbbero omette di pubblicare la rubrica telefonica di Conceicao, che presenta alcuni nomi molto intriganti... (Sandro Frisullo Pulitico, Gan Agente Amigo, Autista Beluscone, Aerio Privato Toni, Amico Bobo Jocador, Linss Troia, Laura Amiga Putana Napule, Edita Picolina Troia, Vanesa Amiga Troia, Alesandra Troia Italiana, Florinfa Troia, Milena Troia, Baiby Grande Fratelo, Sonia Amiga Troia, Pulisia Buccinasco, Luca Polisioto Buccinasco, Gino Finansa 2, Natalia Troia Brasil, Masimo Media 7, Ronnie Pulitico Strosi, Drogado Lodolo, Papi Silvio Berluscone, Casa Roma Silvio...)
Insomma, la Minetti ha scaricato la figlia di Mubarak, a lei affidata, ad una tizia che ha l'agenda piena di numeri di troie, strani personaggi, e di Papi...
Mancaniìo da Libbbero i fogli dal 94 al 133: vediamo le cose più sospette. Al foglio 94, la nota 55:
Nota della Direzione Centrale Polizia Anticrimine - Servizio Centrale Operativo - datata 10.01.2011 inerente la presenza ad Arcore della minore Karima EL MAHROUG nelle giornate: 14 (domenica) - 20 (sabato) - 21 (domenica) - 27 (sabato) - 28 (domenica) febbraio 2010; 09 (martedì) marzo 2010; 04 (domenica - Pasqua) - 05 (lunedì dell'Angelo) - 24 (sabato) - 25 (domenica - Festa della Liberazione) - 26 (lunedì) aprile 2010; 01 (sabato - Festa del lavoro) - 02 (domenica) maggio 2010; contestualmente agli indagati FEDE Emilio, MINETTI Nicole, MORA "Lele" e altre partecipanti alle serate.
Poi ci sono i tabulati dell'aggancio celle e delle telefonate di Ruby, di Nicole,Minetti, di Emilio Fede, di Lele Mora, della Faggioli, di Ioanna Visan, Elisas Toti, Garcia Polanco, Alessandra Sorcinelli... tutti insieme appassionatamente, "agganciati alle celle giuste, nelle serate giuste...
Mancano a Libbbero i fogli dal 137 al 142. A pag 137 (per aiutare Belpietro e Feltri): "...Imma chiama Iris chiedendole se ci sono delle novità. Iris dice che quello stronzo non farà nulla ne quella sera ne l'indomani sera. Iris aggiunge che Nicole ha sentito lui, e questi le ha detto che non ci sarebbe stato. Iris continua dicendo che loro lo hanno tartassato talmente tanto di telefonate che ha spento il cellulare. Iris dice che l'unica fortuna è che Alessandro ha detto ad Imma di fermarsi ancora due giorni dopo mercoledì, in modo che si possano vedere. Imma chiede se Iris abbia sentito Alessandro. Iris dice che lui l'ha chiamata sull'altro telefono, mentre lei stava chiamando papi con il telefono con cui sta parlando..."
Mancano a Feltri e Belpietro i fogli dal 360 al 362. A Pag 360 c'è il grafico delle chiamate intercorse fra il mitico Rag. Spinelli, e le "giovani aiutande" del Residence di "Via Orgettina": ci sono praticamente tutte, anche quelle che hanno dichiarato che pagavano l'affitto di tasca loro... Per esempio dalla Garcia Polanco ci sono 27 chiamate verso Spinelli, e 13 da Spinelli. A pag. 361 gli estremi dei bonifici alla Sarcinelli, per conto di papi.
Infine (ma è il meno...) Libbbero non riporta l'invito a comparire della procura a papi... forse perchè non deve emergere che il reato principale è la concussione? A saperlo...
P.S.: Se Belpietro e Feltri fanno fatica a trovare le pagine mancanti (che peraltro ormai sono in rete ovunque, a cominciare dal Tafanus) ci facciano sapere, che possiamo fornir loro il documenbto integrale, senza buchi. Tafanus
Scritto il 28 gennaio 2011 alle 16:00 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (23)
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Finiva direttamente in mare il percolato sversato nei depuratori campani. E' questa l'ipotesi centrale della nuova inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sulla gestione della crisi rifiuti. I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli e i carabinieri del Noe hanno eseguito oggi 14 arresti.
Ai domiciliari vanno fra gli altri anche il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, la dirigente della protezione civile Marta Di Gennaro, vice commissario ai rifiuti durante la prima gestione di Guido Bertolaso e il dirigente del ministero dell'ambiente Gianfranco Mascazzini (continua)
Catenacci arrestato... Il Destino nel Nome. Ma a Napoli Bertolaso & Soci non avevano fatto "'o miracolo"?
Scritto il 28 gennaio 2011 alle 14:46 | Permalink | Commenti (2)
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Ecco chi è il ventiseienne milanese che la Moratti paga 7.500 euro al mese per fare il "Garante degli animali". Nessuna esperienza nel settore e nessun lavoro svolto prima di essere assunto dal Comune: però alle elezioni era nel listino del sindaco.
Neolaureato, con uno stipendio comunale di circa novantamila euro annui – 7.500 al mese - e un incarico dirigenziale per il quale non ha nessuna preparazione. E' la storia del Garante per la tutela degli animali del Comune di Milano Gianluca Comazzi. Un esempio creativo di come risolvere il problema della disoccupazione giovanile e sprecare denaro pubblico.
Voluto direttamente dal sindaco Letizia Moratti, Comazzi nel novembre del 2006 diventa il primo Garante degli animali ad appena ventisei anni, firmando un contratto di consulenza che gli frutterà 400 mila euro fino al 31 maggio del 2011, quando il mandato del sindaco e il suo incarico finiranno.
La sua nomina ha scatenato subito le proteste dell'opposizione che, attraverso il consigliere comunale del Partito Democratico Maurizio Baruffi, chiede di conoscere il curriculum e le esperienze dell'enfant prodige Comazzi. Le poche informazioni disponibili non sembravano infatti giustificare un incarico tanto particolare e costoso. Ma i documenti poi consegnati all'opposizione non hanno migliorato la situazione: Comazzi risulta laureato nel 2005 all'Università Cattolica di Milano, appena un anno prima di diventare dirigente. Ma il suo titolo di studi non è in Veterinaria o Legge, materie in qualche modo attinenti al suo attuale incarico, bensì in Psicologia.
Altre voci degne di nota nel suo curriculum non se ne leggono, anche se lui sottolinea «una lunga tradizione familiare di medici veterinari». Come dire, visto che di animali in casa ne ho sempre sentito parlare, qualcosa avrò di sicuro imparato.
Sulla sua pagina Facebook invece Comazzi palesa un altro interesse, anche questa non molto attinente con il suo incarico: la passione per Mike Tyson.
Per capire il perché di questa nomina bisogna allora guardare da un'altra parte: non nel curriculum ma negli agganci politici. Gianluca Comazzi nel 2006, prima di diventare Garante, si candida alle elezioni comunali nella lista civica della Moratti, raccogliendo 328 preferenze. Già nel 2001 era invece stato eletto in un Consiglio di Zona per l'allora Alleanza Nazionale e al momento della nomina a Garante risultava tra i consiglieri di un'associazione milanese vicina a Forza Italia.
«E' stato nominato senza nessuna esperienza e solo perché era un attivista della Moratti», sostiene Maurizio Baruffi del Pd milanese. «Per anni si è preoccupato più di farsi fare foto per i giornali che degli animali».
Della su attività restano negli annali soprattutto due eventi: la targa consegnata nel 2008 a Vittorio Feltri per il suo "contributo quotidiano e importante nella crescita della cultura del rispetto per gli animali" portato avanti attraverso il quotidiano "Libero" e la presentazione ufficiale del musical "Cats" quando questo è arrivato a Milano.
Quella del Garante degli animali è una figura che sta comparendo in molte amministrazioni locali per occuparsi dell'organizzazione dei canili, di promozioni di tematiche legate all'abbandono di cani e gatti e di raccordo tra le varie associazioni del territorio. Di solito questo incarico è però coperto a titolo gratuito da dipendenti o assessori del Comune o della Provincia. «Questa figura l'abbiamo introdotta nel 2005 con un emendamento presentato da noi dall'opposizione – continua Baruffi – Ma nella sua formulazione originaria doveva essere un titolo di rappresentanza dato a personalità di spicco del mondo delle associazioni e a titolo gratuito. Gli assessorati avevano già degli uffici con questo genere di incarichi».
Con la Moratti invece l'incarico è stato interpretato in maniera diversa: un dirigente esterno al Comune, nominato dal sindaco e con uno stipendio d'oro. Non certo una vita da cani.
Scritto il 28 gennaio 2011 alle 11:30 | Permalink | Commenti (1)
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"Litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro". Potrebbe essere la descrizione del Bunga Bunga, invece è l'idea che Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl della Regione Lombardia, in lista con Formigoni, si è fatta della politica. Lo confida al telefono a Barbara Faggioli, una compagna delle feste di Arcore, mentre discutono di come sistemarsi per la vita (continua)
La Grande ed Elevata Idea della Politica secondo l'igienista dentale del bunga-bunga.
Chissà se adesso Silvio inizierà a convincersi che per queste ragazze è solo un vecchio dal culo flaccido da spremere a dovere, o continuerà a pensare di essere l'uomno più affascinante del mondo...
Scritto il 28 gennaio 2011 alle 08:18 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (6)
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Scritto il 28 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (32)
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Una ventina i destinatari della notifica. Oltre all'ex capo della Protezione Civile, l'ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, l'imprenditore Diego Anemone, il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro. Tra i reati contestati, associazione per delinquere, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio
La Procura di Perugia ha chiuso le indagini su alcuni dei principali filoni dell'inchiesta sul G8 della Maddalena, poi spostato all'Aquila, e sugli [appalti per i cosiddetti "Grandi Eventi"]. I magistrati hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a una ventina di indagati a vario titolo. A coordinare le indagini perugine i sostituti procuratori Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. Tra i reati contestati, a vario titolo, associazione per delinquere, corruzione in concorso, rivelazione di segreto di ufficio. L'avviso di conclusione delle indagini è l'atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Gli indagati avranno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie e investigazioni difensive, produrre documenti, chiedere ai pm ulteriori atti d'indagine o presentarsi per rilasciare dichiarazioni o essere sottoposti a interrogatori.
Tra i destinatari della notifica, l'ex capo del dipartimento di protezione civile Guido Bertolaso, indagato per corruzione. Secondo la procura di Perugia, Bertolaso avrebbe goduto di una serie di "favori e utilità" in cambio della concessione degli appalti per il G8 alle ditte del costruttore romano Diego Anemone, anch'egli nella lista degli indagati. Tra queste "utilità", l'appartamento in via Giulia a Roma 3, pagato da Anemone "dal gennaio 2003 all'aprile 2007", 50mila euro in contanti "consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008", la "disponibilità" al Salaria Village "di una donna di nome Monica 4 allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale".
Nell'elenco figurano poi l'ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, il suo successore Fabio De Santis, il funzionario Mauro Della Giovampaola, il fratello di Diego Anemone, Daniele, l'ex commissario per i mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi, l'architetto Angelo Zampolini, l'avvocato Edgardo Azzopardi, il commercialista Stefano Gazzani, il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro e il figlio Camillo. E' stato proprio per il coinvolgimento nell'inchiesta del magistrato romano che il fascicolo sul G8 e i "Grandi Eventi" è passato alla procura di Perugia, competente a indagare sui colleghi romani.
Gli altri indagati dalla procura perugina sono: Simone Rossetti, Emmanuel Giuseppe Messina, Pierfrancesco Murino, Ezio Maria Gruttadauria, Regina De Fatima Profeta, Marco Piunti, Maria Pia Forleo, Alida Lucci, Bruno Ciolfi e Francesco Alberto Covello.
L'associazione per delinquere è il reato è ipotizzato per 15 degli indagati, accusati di essersi associati per commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. Secondo i pm, avrebbero costituito un "sodalizio stabile" che attraverso la messa a disposizione della funzione pubblica dei funzionari a favore degli imprenditori, in particolare Diego Anemone e le sue imprese, consentiva una gestione "pilotata e contraria alle regole di imparzialità ed efficienza della pubblica amministrazione delle aggiudicazioni e della attuazione degli appalti inerenti i Grandi Eventi gestiti dal "Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo" della Presidenza del Consiglio".
Dalla ricostruzione dei pm perugini emerge che i funzionari pubblici "operavano al servizio del privato". Consentivano così che la gestione degli appalti avvenisse in modo del tutto antieconomico per le casse pubbliche a favore degli imprenditori. Secondo i magistrati, Angelo Balducci era al vertice della struttura, una sorta di "capo e promotore" dell'associazione. Capace, secondo l'accusa, di esercitare tutta la sua influenza per promuovere la fortuna commerciale di Anemone a lui considerato legato "da una comunanza di interessi economici assimilabile a una vera e propria società di fatto".
Fabio De Santis e Claudio Rinaldi vengono definiti "soggetti di rilievo" all'interno del Dipartimento per lo sviluppo del turismo della Presidenza del Consiglio. Maria Pia Forleo è invece indagata quale componente della commissione aggiudicatrice delle gare per le celebrazioni del 150/o anniversario dell'Unità d'Italia. A Mauro Della Giovampaola il reato è contestato quale pubblico ufficiale della Struttura di missione relativa al G8 che doveva tenersi alla Maddalena.
(Repubblica.it del 26/01/2011)
Vedi anche:
[sull'arresto del vice di Bertolaso, Feb. 2010]
[Tafanus: Bertolaso prima di lasciare assume 150 clientes]
Scritto il 27 gennaio 2011 alle 19:00 | Permalink | Commenti (2)
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Questo del "Geniale" di famigghia può essere definito, a buon diritto, il colpo giornalistico del secolo. Il "Direttore" Sallusti (meglio noto come "Rigor Mortis") e la "giornalista" Anna Maria Greco, grande specialista in Toghe Rosse, con questa inchiesta si candidano al Premio Pulitzer, e certamente oscureranno la fama - immeritata - dei giornalisti del "Washington Post" Woodward e Bernstein, che con le loro pseudo-inchieste sul Watergate ottennero il risultato, sempre sopravvalutato di mandare in pensione Richard Nixon. Ora gliela faranno vedere Salliusti e la Greco, a questi supponenti tromboni, cosa sia il VERO giornalismo d'inchiesta!
Noi non vogliamo privarvi del piacere di scoprire "la verità, tutta la verità", sulla lurida storia di Ilda la Rossa, attraverso la versione integrale dell'articolo originale, che ha finalmente scoperchiato, a soli 29 anni di distanza, lo scandalo di questa donna di facili costumi prestata alla magistratura rossa. Leggetelo, questo articolo, e diffondetelo! Noi ci limiteremo a riportare i fatti più sconcertanti.
La doppia morale della Boccassini - di Anna Maria Greco - Il "Geniale"
Dunque, nel 1982 la Boccassini venne sorpresa in "atteggiamenti amorosi" con un giornalista di Lotta Continua. Davanti al Csm si difese come paladina della privacy. E fu assolta (...si sa... la magistratura è una casta, e cane non morde cane. Ma a Sallusti e alla Greco non gliela fanno. Sono furbi, loro!...). Ora fruga nelle feste di Arcore ma allora parlò di "tutela della sfera personale", l'ipocrita!
Nel 1982 questa "signora" (si fa per dire...) già attempata (aveva già 33 anni), viene scoperta e smascherata da due guardie di scorta ad un PM aggiunto. I due zelanti poliziotti denunciano lo scandalo. Ilda la Rossa viene coperta da "accuse boccaccesche". Era stata colta in "atteggiamento amoroso" per strada. Trombava appoggiata contro un muro? No, ma si stava sbaciucchiando con un uomo, capite? E non con uno qualsiasi! Addirittura con un giornalista, e per di più di Lotta Continua!
Mi vengono i brividi, a pensare in quale situazione si sia imprudentemente messa questa "signora"! Lotta Continua! Sallusti & Greco - che sono dei signori - non ci fanno il nome di questo giornalista, ma scorrendo l'elenco dei giornalisti che sono transitati in Lotta Continua, un brivido mi corre per la schiena... Questa signora potrebbe aver tenuto comportamenti boccacceschi con uno qualsiasi di questi sovversivi terroristi transitati in Lotta Continua: Toni Capuozzo, Paolo Liguori, Marco Boato, Luigi Manconi, Gad Lerner, Giampiero Mughini, Luigi Bobbio, Paolo Cento, Fiorello Cortiana, Enrico Deaglio, Erri De Luca, Vincino, Marco Lombardo Radice, Gianfranco Micciché, Carlo Panella, Marco Revelli, Claudio Rinaldi, Marco Rizzo, Mauro Rostagno...
La "giornalista" del Geniale, aggiunge: "...diciamo subito che, l’anno dopo, la Boccassini viene assolta a palazzo de’ Marescialli. E proprio in nome della tutela alla riservatezza della vita personale. La sezione disciplinare del Csm, infatti, «nel ribadire il proprio orientamento in materia di diritto alla privacy del magistrato, ritiene che il comportamento della dottoressa Boccassini non abbia determinato alcuna eco negativa né all’interno degli uffici giudiziari, come provano le attestazioni dei colleghi della Procura, né all’esterno».
Come direbbe Bersani ad "Ahi Piroso": ...ma di che stiamo parlando...
La "giornalista" Greco si lancia poi in uno spericolato amarcord, senza rete, sugli anni di piombo, il terrorismo (quello di sinistra, of course... i bombaroli fascisti, i cui eredi sono ora al governo col fratello del suo padrone, sembrano non interessarla minimamente...). E ci ricorda, giustamente, che tre anni prima del bacetti di Ilda La Rossa Alessandrini era stato ucciso. Afferrate il nesso?
La "giornalista" prosegue informandoci che "si parlerà" anche di rapporti con un cronista dell'Unità. La signora non fa nomi. Siamo fair, micacazzi... Un cronista dell'Unità. Brrrr!!!! Potrebbe essere chiunque, persino un terrorista come Furio Colombo, o come Walter Veltroni!
La "giornalista poi ci informa (e nella sua voce sentiamo il terrore) che "già allora Ilda la Rossa aderiva - addirittura - alla corrente di Sinistra di Magistratura Democratica. E questo, lo vede chiunque, è un'altra prova schiacciante della sua inadeguatezza.
Tutte cose - sembra (il "sembra" negli scritti del "Geniale" è d'obbligo) già evidenziate dall'accusatore della Ilda, Mauro Gresti, allora Procuratore a Milano.
"Sembra", ma questa volta il sembra è nostro, che Mauro Gresti sia tutt'altro che prossimo a Magistratira Democratica, ma prossimo - sembra - a strani personaggi legati alla P2. Ecco cosa si legge sul sito [strano.net] su Mauro Gresti:
"...per completare il quadro dei rapporti tra la Loggia P2 e la magistratura vanno ricordate una serie di altre risultanze attinenti le posizioni del banchiere Roberto Calvi e di Francesco Pazienza, i quali assumono posizioni di rilievo nella fase finale della vicenda della Loggia P2 e nella fase successiva al sequestro di Castiglion Fibocchi. A tal fine numerosi elementi testimoniali e documentali, denunciano una frenetica attività di Roberto Calvi indirizzata nei confronti di ambienti giudiziari al fine di sistemare le proprie pendenze penali. Presso la procura della Repubblica di Brescia fu instaurato un procedimento penale, poi trasmesso
all'ufficio istruzione della stessa città, nei confronti di Roberto Calvi, Licio Gelli, Marco Cerruti (noto esponente della Loggia P2), Mauro Gresti, Luca Mucci e Ugo Zilletti per fatti connessi al sequestro e alla restituzione del passaporto a Roberto Calvi a seguito del processo promosso a suo carico a Milano per reati valutari e societari..."
Altre interessanti notizie su chi sia Mauro Gresti (Il Geniale queste cose non le spiega; si sa... è un giornale perbene...) le troviamo sul sito [pummarulella.org]:
"...Da Sindona alla P2. L'inchiesta sul delitto Ambrosoli e sul finto sequestro di Sindona è affidata ai giudici istruttori Giuliano Turone e Gherardo Colombo e al pm Guido Viola. I tre fanno perquisire la villa aretina di Gelli e saltano fuori i famosi elenchi della P2.Subito informato, il procuratore capo della procura di Milano Mauro Gresti non trova di meglio che suggerire la restituzione delle carte al Venerabile (Borrelli non c'era ancora).Una busta intestata a Claudio Martelli contiene il numero di un conto svizzero chiamato 'Protezione', un'altra documenta un versamento di oltre 7 milioni di dollari a Bettino Craxi..."
E ancora, sempre sull'ineccepibile Mauro Gresti, sempre dalla stessa fonte:
"...Il pozzo nero dell'Iri. 1984, si replica. Un ignoto denuncia due società del gruppo IRI di fondi neri, falsi in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. Mauro Gresti (quello che c'era prima di Borrelli) chiede al giudice Colombo di archiviare. Colombo non ci sta e comincia a indagare davvero: gli basta poco per trovare che l'allora presidente dell'Iri Petrilli dirottava miliardi a singoli uomini politici o a loro faccendieri come Mach di Palmstein, Gianni Letta e associazioni tipo Opus Dei. La stampa ignora o minimizza. Le istituzioni idem.Colombo ricorda che la resistenza alle indagini fu enorme, testimoni che sparivano, documenti ufficiali falsificati, imputati che inventavano storie inverosimili. Alla fine riuscirono a recuperare 140 miliardi. Ma appena arrivano ai gestori dei fondi neri (tra cui Ettore Bernabei, fanfaniano, amministratore dell'Italstat) la procura di Roma sembra morsa dalla tarantola e apre un fascicolo sugli stessi fatti investigati a Milano. La manovra è talmente spudorata che ben tre pm romani rifiutano di occuparsene. Ma la procura romana è spalleggiata dalla procura generale e alla fine, naturalmente, la Cassazione manda tutto a Roma. Dopo qualche mese tutti vengono prosciolti. Viva il porto delle nebbie!..."
Difensore della Ilda di fronte al CSM è Armando Spataro, altro pericoloso sovversivo, che scrive: "...la pm non è voluta entrare nel merito delle accuse rivoltele in nome della privacy, ritenendo «umiliante» dover spiegare e giustificare rapporti personali con un giornalista, di cui Spataro difende la correttezza". E aggiunge: «Il concreto esplicarsi della vita privata del magistrato, come quella di ogni cittadino, non può essere soggetto a limiti o divieti precostituiti per legge». Dunque, non può essere sanzionato alcun rapporto personale con persone che lavorano nello stesso ambito...". Che arroganti, queste toghe rosse a bassissimo livello di moralità sessuale!
L'accusa invece è sostenuta dal dott. Sofo Borghese, PG della Cassazione, un galantuomo. Si spiega così il livore della sinistra contro il galantuomo. Scrive la [Rivista Anarchica Online]:
"[...] di questo parla la seconda parte del libro [Settembre per sempre, di Gianfranco Pugni]: di tutti quei fottuti riciclati che si sono ripresi il potere. È centrale nella narrazione la testimonianza del Dott. Sofo Borghese, giudice del tribunale territoriale di Milano nei 45 giorni di Badoglio, coinvolto quindi nella presentazione all'obitorio dei cadaveri crivellati dei detenuti di San Vittore il 28-07-1943. La sua carriera è esemplare, e Gianfranco lo definisce "un autentico viaggiatore dei tempi italiani" : ex avvocato militare nel regno dei Galla e Sidano durante l'occupazione coloniale fascista dell'Africa Orientale Italiana; ex capitano giudice militare del Regio Esercito Italiano operante nei Balcani e zone limitrofe nel Tribunale di Guerra dell' XI Armata; ex giudice di sorveglianza militare del tribunale militare di Milano dal 1° Ottobre 1941 fino al 30 Settembre 1943; ex giudice del tribunale militare di Milano nel periodo della Repubblica Sociale con il grado di Capitano prima e di Maggiore poi; ex giudice di tribunale nel secondo dopoguerra; ex funzionario nel ministero di grazia e giustizia negli anni dell'affermarsi della supremazia politica democristiana [...]
Com'è, come non è, il comunista Spataro fa stralciare gli altri episodi e sostiene che si tratta solo di un fatto privato che non si è svolto «secondo modalità illecite o anche solo sconvenienti». È «non soltanto perfettamente lecito, ma anche assolutamente normale». La sentenza di assoluzione della sezione disciplinare del Csm, guidata dal vicepresidente Giancarlo de Carolis, arriva ad aprile ’83.
LA PUTTANA DI SALLUSTI
La nota escort Ilda Boccassini, meglio nota sui marciapiedi intorno a Palazzo di Giustizia col nome di battaglia di "Ilda la Rossa", ha ovviamente un curriculum vitae che la dice lunga... E' furba, la rossa...
Dopo la laurea in Giurisprudenza entra in magistratura, con funzioni effettive, nel 1979 prestando servizio dapprima alla Procura della Repubblica di Brescia, e ottenendo poco dopo il trasferimento alla Procura della Repubblica di Milano. Si occupa, quasi subito dopo il suo arrivo a Milano, di criminalità organizzata. La sua prima inchiesta di rilevanza nazionale viene denominata Duomo Connection e ha come oggetto l'infiltrazione mafiosa nell'Italia settentrionale (quelle infiltrazioni che ancora oggi Maroni nega con indignazione. NdR). L'inchiesta è portata avanti con la collaborazione di un gruppo di investigatori guidati dall'allora tenente Ultimo, il capitano divenuto poi famoso per l'arresto di Totò Riina. Sono gli anni delle prime collaborazioni anche con il Giudice Giovanni Falcone, che sfoceranno in un legame di profonda amicizia.
All'inizio degli anni novanta entra in rotta di collisione con altri colleghi del pool antimafia milanese, ne viene estromessa dall'allora Procuratore Capo Francesco Saverio Borrelli, ma porta comunque a termine il processo sulla Duomo Connection. Dopo le stragi di Capaci e Via D'Amelio, nel 1992, chiede di essere trasferita a Caltanissetta dove rimane fino al '94 sulle tracce degli assassini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Collabora nuovamente con Ultimo alla cattura di Riina e scopre, in collaborazione con altri magistrati applicati a quelle indagini, mandanti ed esecutori delle stragi Falcone e Borsellino. Dopo una breve parentesi alla Procura di Palermo torna a Milano e, su richiesta del Procuratore Borrelli, si occupa dell'inchiesta denominata Mani pulite subentrando ad Antonio Di Pietro dimessosi dalla magistratura il 6 dicembre del 1994. Collabora, quindi, con i colleghi Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Armando Spataro e Francesco Greco, seguendo in particolare gli sviluppi delle inchieste riguardanti Silvio Berlusconi e Cesare Previti.
Continua ad operare presso la Procura di Milano dove si occupa di indagini sulla criminalità mafiosa e sul terrorismo. Ha diretto a partire dal 2004 le indagini della DIGOS che il 12 febbraio 2007 hanno portato all'arresto di 15 sospetti appartenenti all'ala movimentista delle Nuove Brigate Rosse, denominata anche Seconda Posizione (...ma come... non era una che si sbaciucchiava pericolosamente con un terrorista di Lotta Continua? NdR). Secondo l'accusa, la presunta organizzazione terroristica, operante nel Nord Italia, stava preparando attentati contro persone e aziende. Il 28 maggio 2009 il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) l'ha promossa alla funzione di Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano.
Wikipedia
...ecco come la vede l'autorevolissimo "Foreign Policy...
"Il peggior incubo di Berlusconi"
Scritto il 27 gennaio 2011 alle 18:00 nella Berlusconi, Media | Permalink | Commenti (27)
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Scritto il 27 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (46)
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“Se vuole vedermi mi chiama lui, ma se vado ci vado con gli avvocati” aggiunge la consigliera regionale lombarda ed ex igienista dentale del premier, ora indagata per favoreggiamento, in un colloquio con Clotilde Strada, la sua assitente in Regione: “Non me ne fotte un c… se lui è il presidente del Consiglio o, cioè, è un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido” (Continua)
Scritto il 26 gennaio 2011 alle 21:14 | Permalink | Commenti (17)
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Finalmente abbiamo letto la c.d. "Memoria Difensiva" ex art. 391 bis del c.p.p. presentata dagli avvocaticchi di Berlusconi sul caso mignottopoli (42 pagine in pdf, pubblicata dal "Geniale" di famigghia). Per precauzione, prima che sparisca, l'abbiamo caricata sul Tafanus, in forma scaricabile, dalla colonna laterale, gruppo FILES).
E' un ottimo surrogato della commedia napoletana. Potrebbe trovar posto in una rubrica dal titolo: "Acquaiò, è fresca l'acqua?"
Non ingannino le ben 43 pagine. Ogni c.d. "testimonianza" è preceduta e seguita dalle lunghissime formule di rito. Pur essendo il documento in un formato pdf dal quale non si può fare copia&incolla di singole parti di testo, abbiamo deciso di non farvi mancare sani momenti di divertimento, raccontandovi chi siano i "testimoni", e cosa abbiano testimoniato.
Ma una domanda, prima di iniziare questa disgustosa lettura, sorge spontanea: "Può la parola di una qualche beneficiata o impiegata a libro paga del Cavaliere Maskarato valere più di un tabulato telefonico, o di una intercettazione? Ai posteriori l'ardua sentenza...
TUTTE queste "testimonianze" rese a futura memoria sono state raccolte dagli avvocati di Berlusconi fra il 25 ottobre e i primi di novembre. In particolare, noi, che abbiamo seguito da vicino il caso fin dall'inizio, abbiamo pubblicato [il primo post] sull'argomento il 27 ottobre,
riprendendo un articolo del "Fatto". Ma gli avvocati del nano erano già all'opera - stando alla "memoria difensiva" presentata - già dal 25 ottobre. Che preveggenza! due giorni prima delle prime indiscrezioni di stampa, il nano, esperto in viagra, sapeva già che "l'affare si sarebbe ingrossato"?
PERSONAGGI E INTERPRETI - Chi sono i "testimoni"
MIRIAM LODDO - Sentita il 2/11/2010 - Chi è: "Nel decreto di perquisizione della Procura di Milano salta fuori un'altra ragazza abruzzese. E' Miriam Loddo, classe 1983, originaria di Atri. Un diploma da ragioniera, scrive sulla sua pagina Facebook, poi la facoltà di Psicologia presso La Sapienza, ma anche la scuola di recitazione Jenny Tamburi. Anche Loddo fa parte della scuderia Mora e nel suo curriculum c'è qualche apparizione da corteggiatrice nel programma pomeridiano "Uomini e Donne" di Canale 5. Il suo profilo sul facebook è pieno di foto ammiccanti in tenuta sexy ma anche di foto ad eventi pubblicitari, con il suo agente e altre ragazze, tra le quali anche la corregionale Francesca Cipriani, Nina Moric, Barbara Guerra (anche lei finita nelle carte dell'inchiesta).[...] [Fonte: Primadanoi]
Cosa dice Miriam Loddo:
"...riuscii a parlare telefonicamente con l'On. Silvio Berlusconi rappresentandogli l'accaduto, e che evidentemente la Rubi era minorenne, perchè la polizia chiedeva dei genitori.
Come reagì a questa notizia l'On. Silvio Berlusconi?
Rimase molto sorpreso dicendomi: "ma come, in Italia si è maggiorenni a 18 anni, e lei ne ha 24"
ON. LICIA RONZULLI - Sentita il 25/10/2010 - Chi è: "...Papi è stato memore delle qualità “organizzative” della Ronzulli a Villa Certosa con le ragazze e quindi ha voluto assicurarsi che portasse le sue doti anche in Europa con gli eurodeputati… Nel grande ventilatore di Sputtanopoli c’è posto per tutti e ogni particolare scopre nuovi altarini. Nell’intervista bomba di Barbara Montereale a “Repubblica” spunta quale fosse il vero ruolo di una delle “laureate” candidate da Papi-Silvio all’Europarlamento. Dopo il j’accuse di Veronica Lario contro il “ciarpame”, infatti, le liste del Pdl furono ripulite di varie veline e showgirl (provocando tante delusioni che oggi il Cavaliere paga a caro prezzo) e rimasero solo tre fortunate: Lara Comi (che ha difeso Silvio a spada tratta contro la moglie dopo l’attacco di Daniela Santanché), Licia Ronzulli e Barbara Matera.
Proprio la Ronzulli spunta fuori nel racconto della Montereale. Nell’intervista di Repubblica le viene chiesto, a proposito del viaggio in Sardegna nella residenza del premier: “Chi la accolse a Villa Certosa?”. Risposta senza ombra di tentennamento: “Licia Ronzulli. È lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze”. La Ronzulli ape regina logistica dell’harem di Papi? Pare proprio di sì [...] [Fonte: Vip.it]
Cosa dice Licia Ronzulli:
D6) Ricorda nomi di partecipanti a questi incontri conviviali?
R: Si, non di tutti, ovviamente.
D7) Tra le persone femminili (sic) lei ha mai notato figure femminiliche a suo parere all'evidenza potesseroessere di età inferiore agli anni 18?
R: No, mai.
D1) In particolare, nel dopocena, lei ha avuto modo di assistere a riunioni nella sala discoteca della villa di Arcore?
R: No, mai. Nel dopocena sono scesa solo una volta, per assistere a un video (sic) di un comizio del Presidente.
ON. DANIELA SANTANCHE' - Sentita il 26/102010 - Chi è: AN, quindi candidata premier (nientemeno) con "La Destra" di Storace, spiegava che con Berlusconi le donne possono assumere una sola posizione: orizzontale. Poi fonda un suo partitino, si allea con Berlusconi, ma è trombata. Il Premier la risarcisce appena può con una poltroncina da sottosegretario. In affari col pregiudicato Briatore e col bancarottiere Lele Mora nel Billlionaire di Porto Cervo, tempio del Cafonal.
Cosa dice Daniela Santanchè:
D4) Ha partecipato a riunioni conviviali ad Arcore con la presenza di persone di sesso femminile?
R: Mai assolutamente.
D6) Lei conosce una donna diu nome Rubi?
R: No, non la conosco
(...ma che l'hanno messa a fare nella memoria difensiva? NdR)
ON. MARIAROSARIA ROSSI - Sentita il 28/10/2010 - Chi è: Parlamentare del PdL. "Nel 2010 alcune intercettazioni telefoniche rivelano che partecipa abitualmente alle cene con bunga-bunga notturni, organizzati nella residenza di Arcore del presidente del consiglio Silvio Berlusconi (Wikipedia)
Cosa dice Mariarosaria Rossi:
D7) Si ricorda qualche nome di partecipanti a questi incontri conviviali?
R: [...] il direttore Emilio Fede, Licia Ronzulli con il marito Cerioli [...] Alcune volte c'erano giovani donne, ricordo Nicole Minetti [...]
D8) Tra le persone femminili (sic) lei ha mai notato figure femminiliche a suo parere all'evidenza potesseroessere di età inferiore agli anni 18?
R: Assolutamente no.
D11) Nella sala discoteca il Presidente rimaneva mai solo con i suoi ospiti (????)
R: No, perchè c'era sempre il tastierista Danilo, e un cameriere addetto al bar. D'altra parte continuavano a portargli documenbti, agenzie, messaggi, elenchi di telefonate... (insomma, una succursale di Palazzo Chigi - NdR).
D12) Nel corso del dopocena ha potuto assistere a spogliarelli parziali o totali?
R: No, mai.
D15) Qual'era l'atteggiamento del Presidente nei confronti di queste donne nel dopocena?
R: Rispettoso, gentile debbo ricordare comunque che il Presidente nei dopocena era sempre molto stanco dalla lunga giornata di lavoro (sic, incluse sintassi e punteggiatura - NdR)
RUBY RUBACUORI; non c'è un interrogatorio, ma una sua dichiarazione scritta: (...ho detto a Berlusconi di avere 24 anni, di essere egiziana, appartenente ad una famiglia molto in vista... e tutte le altre puttanate ampiamente riportate da tutti i giornali, ed ampiamente in contrasto con intercettazioni telefoniche e tabulati).
NICOLE MINETTI - Sentita il 25/10/2010 - Chi è: "...Ma chi è Nicole Minetti? Di lei si è parlato molto tra febbraio e marzo, durante la presentazione delle liste per le regionali. La carriera della ragazza si potrebbe riassumere così: da ballerina in tv a consigliere regionale della Lombardia. In mezzo, l’incontro con il premier al San Raffaele, dove lui era ricoverato per l’aggressione in piazza
Duomo e lei faceva l’igienista dentale. Nicole Minetti dunque incontra il premier e finisce candidata alla Regione Lombardia nel cosiddetto ‘listino” di Formigoni. Il Popolo della Libertà decise la candidatura di questa nuova soubrette, famosa al grande pubblico italiano per le sue partecipazioni a programmi di successo come Colorado Cafè e Scorie, nelle quali aveva allietato il pubblico maschile con i suoi stacchetti e i suoi balletti..." [fonte: blitzquotidiano]
Cosa dice Nicole Minetti:
D13) Ricorda alcuni nomi di partecipanti a questi incontri conviviali?
R: Si, alcuni. Licia Ronzulli, Emilio Fede, Lele Mora, Puricelli, Carlo Rossella, Mariarosaria Rossi, Barbara Faggioli, Aida Yespica, Ruby [...]
D14) Tra le persone femminili lei ha mai notato figure femminili che a suo parere all'evidenza potessero essere di età inferiore agli anni 18?
R: No, assolutamente.
D15) Durante questi incontri gli atteggiamenti delle donne e dei partecipanti in genere avevano implicazioni di natura sessuale?
R: assolutamente no (pazienza se molte testimonianze conergono nel sostenere il contrario... NdR)
D16) Nel dopocena ha avuto modo di assistere a riunioni nella discoteca della villa di Arcore?
R: Non la definirei una discoteca. Si tratta di una sala musica. Vi si tenevano anche delle riunioni politiche per il Club "Forza Silvio". La musica era in sottofondo, e qualche volta qualcuno ballava.
Ovviamente neanche la Minetti ha assistito a "spogliarelli parziali o totali", ai quali secondo altre testimonianze non solo partecipava, ma sembrava esserne addirittura la "animatrice"...
BARBARA FAGGIOLI - Sentita il 25/10/2010 - Chi è: "Sexy Coniglietta" di Playboy (...e quando lo afferma non le scappa neanche da ridere, o da piangere... NdR)
Cosa dice Barbara Faggioli:
Neanche lei ha notato presenze femminili di età apparente inferiore asi 18 anni.
D9) Può ricordare con esattezza i nomi dei partecipanti?
R: Emilio Fede, Nicole Minetti, Maristella, le gemelle De Vivo, una certa Flo, amica di Fede...
(Anche questa non ha assistito a niente di strano. La musica però non era in sottofondo, ma c'era il tastierista Danilo e Mariano Apicella, il desaparecido.. Niente sesso in sala discoteca. Forse si trombava altrove, se si trombava? Così sostiene la Macrì... NdR)
D17) Qual'era l'atteggiamento del Presidente?
R: assolutamente amichevole. Cantava canzoni, raccontava storielle...
RAG. GIUSEPPE SPINELLI - Sentito il 27/10/2010 - Chi è: "...secondo il Corriere della Sera il dispensatore di regali di Berlusconi, fra cui quello a Ruby, si chiama “Giuseppe Spinelli da Bresso (Milano), 69 anni, ragioniere, uno dei quattro fidatissimi cassieri delle finanze personali del Cavaliere..." [fonte: blitzquotidiano]
...insomma, uno zelante funzionario delle aziende di Silvio da circa 33 anni. Una vita per Silvio...
Cosa dice Giuseppe Spinelli:
D5) Può descriverla [Ruby]?
R: E' una ragazza alta, avrà più di vent'anni... (...quanta fretta, ragioniere... chi le ha chiesto "quanti nanni avrà"? Ipotetica o lapsus freudiano, quell'avrà al futuro? NdR)
CARLO ROSSELLA - sentito il 28/10/2010 - Chi è: un comunista, iscritto al PCI, fin dal 68. Giornalista di Panorama non ancora di Berlusconi, firmatario dell'appello contro Calabresi e pro Pinelli, con la discesa in campo del Cav. nel 1994 è fulminato sulla via di Arcore. Il passato è passato. Si schiera a suo favore, affermando di provare "profonda ammirazione" per il Cavaliere. Nel 1994 per premio divenne direttore del Tg1, nominato da Letizia Moratti. Resosi famoso (e ridicolo) per aver messo un bel caschetto di capelli folti e neri sulla crapa del Cavaliere, su una copertina del Panorama versione "Marina". Frequentatore dei bunga-bunga parties.
Cosa dice Rossella:
Neanche lui ha visto "minorenni apparenti", niente spogliarelli, droga, nessuno che trombava sul pavimento o sul pianoforte...
Questa esilarante "memoria difensiva i cultori del ramo possono scaricarla dalla colonna laterale del Tafanus, dal gruppo "FILES" (Memoria difensiva sul Ruby-Gate)
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Caro Avvocato Mavalà,
mi consenta, questa volta mi ha deluso. Esattamente come quando è finito nella mitologia per aver "difeso" Silvio dicendo che era solo "l'utilizzatore finale" delle troie. Vede, credo che io a lei non affiderei neanche una causa per una diatriba col carrozziere per il costo della sostituzione di un fanalino. E vediamo perchè:
# delle nove testimonianze raccolte, nove appartengono a beneficiati, impiegati, donati a qualsiasi titolo, dal cavaliere. Veline, troiette, deputate per caso, consigliere regionali dell'ultimo minuto, europarlamentari che svolgevano in ruolo da chaperon a Villa San Martino, beneficiati con ruoli da direttori TV, direttori di giornali... e poi lo stuolo del veline, meteorine, starlettine, conigliettine sculettanti, calendarine, sempre alla caccia di un ruolino, anche piccolino, nei suoi canalini...
# la strategia difensiva è francamente penosa: che senso ha chiedere a qualcuno se ha visto scene di sesso o quant'altro nella sala del bunga-bunga? E se la Santanché non ha visto una cosa, vuol dire che la cosa non è avvenuta, o che la Santanchè non l'ha vista, o, infine, che potrebbe dire di non averla vista?
# se Ruby, beneficiata con migliaia di euri, dice di aver detto di avere 24 anni, ma le intercettazioni, fatte in tempi per lei non sospetti, dicono altro, a chi dobbiamo credere?
# se Ruby dice di essere stata tre volta ad Arcore, e i tracciati telefonici dicono "otto", a chi dobbiamo credere?
# perchè, giacchè c'era, non ha fatto testimoniare anche la patetica Iva Zanicchi?
# che senso ha chiedere se si è fatto sesso nella sala del bunga-bunga? Davvero pensava che qualcuno avesse visto qualcun altro trombare sul pianoforte a coda, davanti ad alcune decine di persone?
Potrei continuare, con le mie domande cretine, ma il tempo è poco, e la nausea invece è montante. Quindi lascio perdere, e le chiedo: crede davvero che questa "memoria difensiva" serva a qualcosa, che non sia l'ingrassamento del suo già lauto conto in banca?
Tafanus
Scritto il 26 gennaio 2011 alle 18:03 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (14)
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Quando ero piccolo la mia maestra elementare (la signorina Angela Riboldi, la ricordo almeno qui con grande affetto) era inflessibile: quando si parlava lo si faceva uno per volta lasciando la parola dopo aver espresso il concetto voluto. E l'importante era esprimerlo in maniera chiara... Nel caso in cui vi fossero diatribe ognuno esprimeva il suo parere, e di solito la stessa maestra poneva fine al confronto cercando di trovare una soluzione equa ma soprattutto che tenesse conto di quanto detto: in definitiva l’insegnamento era quello che l’autorevolezza e gli argomenti dovevano prevalere sul livello della voce. In altri termini, chi si comportava in maniera maleducata veniva redarguito aspramente con l’obiettivo maieutico di formare carattere ma soprattutto educazione.
Certo, la signorina Angela Riboldi era stata staffetta partigiana, ed aveva vissuto sulla propria pelle quali devastanti disastri derivano dal potere dato agli squilibrati che violentano la costituzione: me la ricordo in una appassionata descrizione della Cavalcata delle Walchirie descritta quale emblema della libertà umana.
Per questo motivo proprio non riesco ad immaginare la mia maestra, che oggi sarebbe ben oltre l’ottantina, spettatrice della penosa esibizione di una personalità schizoide quale quella di Silvio Berlusconi ieri sera a “L’infedele”.
Il sistema utilizzato dal troglodita, mutuato dalla più becera tipologia comportamentale da guitto prepotente, è sempre lo stesso: telefonata in studio nelle fasi finali della trasmissione (a cui non si può dire di no, perbacco), monologo a voce altissima, e chiusura della telefonata senza dare diritto di risposta a nessuno degli insolentiti.
Insomma, esplicita conferma della teoria di Isabella De Martini per cui il presidente del consiglio (ed altri…) sarebbero sostanzialmente dei narcisi che difficilmente possono tollerare nel loro piccolo mondo qualcuno che possa civilmente esprimere dissenso. In questi mondi il diritto di affibbiare epiteti è garantito esclusivamente all’unto del signore che, dotato di paranormali capacità, lavora duramente con l’unico obiettivo di garantire il bene della collettività.
Bene. In mancanza di persone che vicino a lei lo possano fare, egregio sig. Berlusconi, le comunico che sfortunatamente le cose non stanno in questi termini. Lei, presidente del consiglio grazie al trucchetto di cambiare le regole elettorali a recinto chiuso ed alla disponibilità di sei TV, dal punto di vista della gestione del Governo è un incapace di dimensioni melodrammatiche.
Della sua potenza sessuale (chimicamente indotta, peraltro) ci interessa poco: quello che effettivamente ci piacerebbe è che qualcuno dei suoi tirapiedi facenti parte di questo sgoverno prendesse come si dice il toro per le corna ed iniziasse finalmente a “fare” qualcosa di tangibile.
Vede, ci sono una serie di azioni obbligatorie da svolgere in Italia che potrebbero portare risultati tangibili sotto forma di miglioramenti della qualità di vita dei cittadini di questa nazione, azioni che non sono state minimamente prese in considerazione dal suo sgoverno.
Mi riferisco per esempio alla semplificazione legislativa (di cui abbiamo anche un ministro, peraltro) clamorosamente fallita, o all’abbassamento della pressione fiscale (invece drammaticamente incrementata) o alla realizzazione di azioni atte all’assunzione dei giovani (la cui disoccupazione tocca punte impressionanti e sconosciute al resto delle nazione europee) o alla devastante diminuzione delle risorse disponibili alle forze dell’ordine, che languono in attesa di carburante per le vetture.
Per non parlare della mancata soluzione del problema della spazzatura a Napoli, Palermo e Roma (guarda caso tre feudi della destra), della fallimentare gestione del terremoto aquilano, dei disastri a Pompei causati dall’incompetenza del ministro oltre che dai tagli indiscriminati a tutti i ministeri (esclusi quelli alla difesa per campagne fallimentari all’estero come quella afgana), alla sovvenzione a pioggia alle città devastate dalla sistematica appropriazione delle risorse (vero Scapagnini?), della fallimentare gestione dell’affaire Alitalia che da una vendita internazionale remunerata ha trasformato la compagnia di bandiera in un disastro economico per la collettività e ad un affare per i soliti noti.
Stendiamo un velo pietoso sui ben noti scandali che hanno toccato la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile, la Consulta avvicinata da un Senatore del suo partito tramite squallidi faccendieri che gestivano una certa magistratura con una sconvolgente scorrettezza, sulla città di Roma che gestisce le partecipate come zone di sistemazione di accoliti, sul comune di Milano che butta dalla finestra 80 milioni di euro in consulenze, sul balletto relativo all’Expò che ad oggi non ha ancora definito come realizzare un progetto faraonico su terreni privati (sempre dei soliti noti), dei sottosegretari in odore di camorra che restano pervicacemente al loro posto e dei ministri che si trovano una casa con vista Colosseo a prezzi stracciati e che sorprendentemente ignorano il valore di un appartamento di pregio, e su un Senatore che, oltretutto, oggi è al centro di una bella storia di evasione fiscale per centinaia di milioni di euro ma che rimane in bella evidenza fra i papaveri del “suo” movimento.
Ai miei tempi la vecchia signorina Riboldi, dopo il suo inqualificabile comportamento di ieri sera, avrebbe provveduto a spedirla dietro la lavagna con il famigerato cappello degli asini in testa, e con la raccomandazione di stare zitto per le prossime sei stagioni, equivalenti a 18 mesi circa. E sinceramente avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo.
Axel
Scritto il 26 gennaio 2011 alle 09:00 nella Axel, Berlusconi, Politica | Permalink | Commenti (10)
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Scritto il 26 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (20)
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...rubo questa notizia a Marco Bracconi, e mi rammarico che la qualità della foto non sia eccelsa, ma credetemi sulla parola...
Il dubbio circola da tempo. Almeno da quando la linea difensiva di Berlusconi e dei gasparros si è attestata sul “complotto” contro “un uomo generoso che ama fare del bene”.
In tanti, da quel giorno, si stanno chiedendo dove sono le madri di famiglia, le anziane, i vecchietti con la sciatica e la pensione sociale. E altrettanti, da allora, cercano l’indirizzo del condominio che ospita a spese del generoso benefattore decine di giovani bisognose ma sovrappeso.
L’esercito dei beneficiati da tanta generosità per ora resta al coperto. Deve essere l’arma segreta del premier, pronta a invadere gli studi di Canale 5 e le pagine di Chi per sostituire le usurpatrici under 25 con tacco undici, tette in vista e pancina bella piatta.
Tranne questa signora, vedova e madre di tre figli, che ha chiesto un aiuto al premier ma - evidentemente per un disguido – si è vista recapitare la seguente risposta su carta intestata della presidenza del Consiglio.
“Il capo del governo non può farsi carico di casi individuali, e un intervento personale del premier non è esperibile. Con rammarico, saluti e cordialità”.
Carta canta, molto più e molto meglio di Apicella.
(dal blog di Marco Bracconi)
Scritto il 25 gennaio 2011 alle 21:43 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (5)
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ARONA - Scoperta choc nel cimitero di Dagnente, piccola frazione di Arona, sul lago Maggiore: la tomba che ospita la salma di Mike Bongiorno, scomparso nel settembre di due anni fa, è stata trafugata. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri. Le indagini vengono svolte dai militari di Arona e Novara, coordinati dal procuratore Giulia Perrotti e dal sostituto Fabrizio Argentieri, della procura della Repubblica di Verbania. Anche il Ris di Parma effettueranno alcuni rilievi nel piccolo cimitero (continua)
Ma non avevano niente di più appetibile da rubare?
Scritto il 25 gennaio 2011 alle 14:44 | Permalink | Commenti (13)
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La telefonata in stile da tamarro prepotente di ieri sera è solo l'ultimo, incredibile episodio di mala educazione. Ma, dopo aver messo "agli atti" questa "opera ultima" del tamarro brianzolo, ho pensato di linkare gli altri interventi, perchè la gente li possa vedere in successione, e capire a che razza di "Al Cafone" sia finito in mano il governo del paese. Presidente Bunga Bunga, nei suoi confronti Bokassa era uno statista. Apriamo la serie con l'intervento allucinante di ieri sera all'Infedele di Gad Lerner:
Ed ora l'allucinante carrellata - in ordine cronologico, delle altre botte di cafonaggine e di prepotenza. Fino a quando gli italiani sono disposti a sopportare un simile ducetto al governo del paese?
...diciamocelo... un tamarrone di questo genere, pronto ad insultare chiunque, forte della posizione di potere che gli è stata data da metà degli italioti, in un paese mediamente civile e alfabetizzato sarebbe stato mandato a cagare da 16 anni. Noi, invece, siamo ancora qui a sopportarlo,m senza fare una rivoluzione. Un paese di ivezanicchi. Tafanus
Scritto il 25 gennaio 2011 alle 12:14 nella Berlusconi, Media | Permalink | Commenti (21)
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Scritto il 25 gennaio 2011 alle 10:00 | Permalink | Commenti (13)
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Di fronte al Bunga Bunga quasi tutti si sdegnano, alcuni sorridono, ma a pochi interessano le sue origini profonde. Se la sola idea che un uomo,o un gruppo di uomini stupri, o ammazzi di botte una donna è inaccettabile, non è così, infatti, per la prostituzione, presente ad ogni angolo, più o meno oscuro, di ogni città. In teoria ci piace pensare di avere tutti il controllo delle nostre decisioni, e dei nostri comportamenti, e di non poter essere in balia di pulsioni primitive, ma in pratica la realtà è ben diversa.
La nostra cultura è cresciuta lungo due direttrici: quella ebraica e quella greca. La prima, seppur apparentemente solo patriarcale (Sacerdote-Re-Dio), ha sempre valorizzato elementi matriarcali più antichi, quali esistevano nelle cosiddette religioni “telluriche”. Nella storia della Creazione noi troviamo Adamo ancora in uno stato di primitiva unità con il suolo, senza necessità di lavoro. La donna è la più intelligente, attiva e audace dei due e, soltanto dopo il peccato, Dio proclama il principio che l’uomo comanderà sulla donna!
Eppure l’uomo e la donna sono stati creati a “somiglianza di Dio”, e quindi, dovrebbero essere considerati uguali nelle loro capacità di ragionare e di amare. Non voglio pensare che il solo fatto di provenire da una costola di Adamo potesse rendere Eva dipendente da lui, né che Atena fosse meno importante di altre divinità, perché nata dalla testa di Zeus! Nonostante la condizione femminile di “colpa” per il peccato originale, fu però un uomo, Caino, e non una donna, a uccidere il proprio fratello per affermare il suo primato.
E sono sempre stati uomini, nei millenni successivi, a ricorrere alla violenza. Scienza e tecnica continuano a progredire, le donne hanno raggiunto posizioni eccellenti in ogni contesto, ma l’uomo medio, ancora oggi, è capace di regredire in nuove forme di violenza o sfruttamento. La sua obiettività e la sua ragione sono devastate da questa caduta: la donna, ma talvolta anche uno straniero, diventano così esseri inferiori e trattati in modo diverso da come vengono trattati i propri simili, appartenenti allo stesso clan (Mora e Fede ad es.).
La religione cattolica, resasi conto del peso enorme del ”peccato della mela” scaraventato sulle donne, che giustifica nell’inconscio degli uomini le azioni più squalificanti, ha cercato, senza ottenerlo, un superamento di questo “conflitto originale” attraverso il culto della Madonna, la Vergine Madre, che simboleggia la purezza, l’amore ed il perdono…. Purtroppo l’inconscio primitivo di superiorità sulla donna “peccatrice” prevale ancora negli uomini meno colti e sensibili (se non per se stessi) e tutte le donne stuprate, picchiate, o anche solo comperate, lo sono sempre, un po’, anche per queste ragioni profonde... il fatto, poi, che alcune “signore” sfruttino questa regressione primitiva degli uomini a loro vantaggio, è un’altra storia .
Prof.ssa Isabella De Martini
Università di Genova
Scritto il 25 gennaio 2011 alle 09:00 | Permalink | Commenti (15)
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Come volevasi dimostrare. Il successo della raccolta-firme della ragazzina del PdL, Sara Giudice (figlia d'arte, visto che suo pade è nella casta di Forza Italia da mille anni) può essere un elemento dirompente negli equilibri del partito. Non so perchè l'abbia fatto, e tutto sommato non mi interessa neanche troppo... So che non ha messo in bilancio la reazione dei suoi padroni. Davvero pensava che il berluska sarebbe andato contro la sua "games-producer" Nicole Minetti, o contro il padroncino del Pirellone Roberto Formigoni, per difendere i princìpi di una ragazzina impaziente, e feroce non contro i vertici del PdL, ma contro la sua coetanea Nicole, che è entrata nella casta dalla porta di servizio, mentre lei, non essendo entrata nel circuito del bunga-bunga, si è dovuta accontentare di un posticino in un consiglio di zona? Confermo la mia teoria: più questa petizione avrà numeri alti, più nel PdL milanese voleranno gli stracci. Tafanus
Sara Giudice con papi (notate una certa rassomiglianza con Ruby?)
Ecco l'intervista a Sara Giudice (di Sara Ligutti - l'Espresso)
Parla la Giudice, esponente del Pdl che ha lanciato una raccolta firme sul caso Nicole Minetti: «Vogliono mandarmi via dal partito, non sopportano il dibattito interno. Ma io sono con Berlusconi e mi appello direttamente a lui»
...mi sorge un dubbio... se la giovane Sara Giudice fosse entrata a far parte del listino, oggi attaccherebbe "il principio"? E se il principio è sbagliato, perchè non attacca contestualmente anche chi la Minetti ha fortissimamente voluto nel listino, fino a compromettersi, anche lkegalmente, col giochino delle firme false messe dentro per poter imbarcare all'ultimo minuto la Dea del Bunga-Bunga? Si attendono risposte.
Tafanus
Scritto il 24 gennaio 2011 alle 19:14 nella Berlusconi, Politica | Permalink | Commenti (39)
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Cari amici,
Il 2010 è da poco terminato, e mi corre l'obbligo di ringraziarVi, per tutte le mail, che mi avete inoltrato durante l´anno appena trascorso.
Ringrazio chi mi ha mandato la mail che parlava della cacca di topo nella colla delle buste così, adesso, uso una spugnetta bagnata ogni volta che devo chiudere una lettera.
Ringrazio chi ha fatto sì che terminassi i miei risparmi, perché .... ho mandato tutto quanto possedevo alla ragazzina malata che stava per morire in ospedale, per la 387.258° volta.
Ma andrà meglio, dopo che avrò ricevuto le 15.000 Sterline, che Bill Gates e la Microsoft mi manderanno, per aver partecipato alle loro indagini di mercato.
In alternativa, negozierò col cassiere capo della Banca di Nigeria, che vuole dividere con me 7.000.000 di dollari dicendo di essere un lontano parente di un correntista, che è morto senza lasciare testamento, accontentandosi di un mio contributo di soli 200 Euro.
Grazie alle Poste Italiane, che mi accrediteranno un Bonus, quale premio fedeltà, di Euro 249, se digito la mia password, ed entro nel sito al quale verrò indirizzata, e qui "davvero"... il mio grazie è doppio, perchè .....non ho un conto alle Poste.
Non mi preoccupo per me, perché ci sono 363.214 angeli che mi guardano le spalle; inoltre ho imparato che le mie preghiere verranno ascoltate ed esaudite tutte, dopo aver inoltrato le mail a sette amici, ed espresso un desiderio entro i successivi cinque minuti.
Non bevo più Coca Cola perché è in grado di rimuovere le macchie dalla tazza del cesso.
Non faccio più benzina senza portare con me un amico che controlli che un serial killer non si nasconda sul sedile di dietro mentre riempio il serbatoio.
Non vado più ai centri commerciali, perché qualcuno potrebbe drogarmi con un campione di profumo e derubarmi.
Non rispondo più al telefono perché qualcuno potrebbe chiedermi di digitare un numero, dopo di che dovrei pagare una bolletta telefonica per migliaia di chiamate fatte in Jamaica, Uganda, Singapore e Uzbekistan.
Non posso neppure raccogliere la banconota da 5 euro che ho trovato per terra in un parcheggio, perché, probabilmente è stata lasciata lì da un molestatore sessuale che .... aspetta dietro una macchina per abusare di me.
ORA! Se non mandate questa mail ad almeno 144.692 persone, nei prossimi 70 minuti, un enorme gabbiano (con la diarrea) Vi cagherà in testa domani pomeriggio alle 17:22.
E ... lo so per certo; perché è già successo all'amico di un vicino dell´ex suocera del secondo marito di mia cugina !!!!!!!!!!!!!!!!!
E.... a proposito : - )))
Uno scienziato sudamericano, dopo lunghi studi, ha scoperto che le persone con un basso quoziente di intelligenza, e che non fanno abbastanza sesso, leggono sempre le mail tenendo la mano sul mouse. Non prendetevi il disturbo di levare la mano adesso: è troppo tardi!!!
Ancora auguroni a tutti e..... un ottimo 2011 !!!!!!!!!
Patrizia
Scritto il 24 gennaio 2011 alle 16:13 nella Satira | Permalink | Commenti (19)
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Da adesso in poi la nostra raccolta-firme anti Nicole Minetti converge con [la petizione] (udite, udite, e non meravigliatevi) lanciata dai giovani del PdL. Avete capito bene: PdL: Partito della Libertà. Questi giovani hanno lanciato una petizione analoga alla nostra, per la cacciata della Minetti. Credo che meritino tutto il nostro sostegno, proprio perchè sono voci critiche all'interno del partito del Bunga Bunga. Vi invito pertanto a votare per le dimissioni della Minetti, ma sulla petizione lanciata dai giovani del PdL.
«Noi giovani del Pdl disgustati: Contro Minetti migliaia di firme» dimissioni minetti ''Abbiamo gia' raccolto migliaia di firme'', anche di ''giovani che non ne possono più, vorrebbero lasciare l'Italia perchè si sentono disgustati da cio' che sta accadendo, si domandano che cosa studiano a fare se poi c'è posto solo per le Minetti''.
A dirlo Sara Giudice, la consigliera di zona del Pdl che ha avviato una raccolta di firme per le dimissioni del consigliere regionale Nicole Minetti, una raccolta a cui da oggi si puo' partecipare anche su http://www.firmiamo.it/dimissioninicoleminetti/firma . ''Se i veri giovani del Pdl sono come Minetti, la nostra presenza nel partito è incompatibile'', afferma la venticinquenne in un'intervista a Repubblica. ''Mi sono iscritta a Forza Italia quando avevo 18 anni perchè credo in certi valori - racconta -. Ho fatto la mia tesi su Berlusconi, gliel'ho anche regalata. Continuerò a credere in questi valori indipendentemente da ciò che farà il partito e dalle scelte che faranno le persone che lo guidano. I garantisti che mi accusano di giustizialismo si rifugiano nella scorciatoia che bisogna aspettare gli atti del processo, ma la questione che io pongo non è di garantismo, è di etica politica.
Un vero politico sa far crescere i giovani intorno a se per garantire un futuro al suo progetto''. Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni mi pare che una volta pretendesse di rispondere all'elettorato cattolico e di Comunione e Liberazione. Non ha nulla da dire sui fatti che stanno emergendo? Pensavo che anche lui credesse in certi valori. Evidentemente ha cambiato idea''.
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ALCUNE DOMANDE A SARA GIUDICE: Abbiamo linkato la sua petizione, facendola passare davanti a quella da noi aperta, perchè siamo convinti che al PdL facciano più male delle firme chieste da rappresentanti organici al PdL, che iniziano a non poterne più (era ora!), che non firme raccolte da comunisti fra comunisti.
E tuttavia il fatto che abbiamo deciso di pubblicizzare la sua raccolta di firme, non ci esenta dal farle alcune domande:
-1) Perchè, non potendone più di questo andazzo, anzichè pensare di lasciare l'Italia, non pensate di lasciare il partito che fu di Cuffaro, e che è di Dell'Utri, Berlusconi, Formigoni, di Gasparri, e di tanti altri bei nomi della politica italiana?
-2) C'era bisogno del "caso Minetti", per svegliarsi? I casi Noemi, Tarantini, D'Addario, Ronzulli, Di Girolamo, il tentativo di portare in Europa una ventina di gnocche (per fortuna naufragatto anche per resistenze interne), alle quali già si "somministrtava" un corso accellerato di "formazione politica", somministrato da docenti del calibro di Bondi, Frattini e Brunetta, non aveva risvegliato le coscienze di nessuno? E Gelmini & Carfagna ministre sono cose normali? Da paese normale?
-3) Lei ha fatto la tesi su Berlusconi. Non sarebbe superfluo se lei la mettesse online, in formato word o pdf. Le prometto che la leggerei d'un fiato, e che darei la massima diffusione. Sarebbe un interessante caso di studio capire cosa scriveva una giovane ragazza su Silvio Berlusconi. A 18 anni si possono avere degli alibi. A 25, e dopo aver raccolto ampio materiale per la tesi, NO. Oppure si è documentata solo sio TG di Fede, sul libro "Una Storia Italiama", curato da Sandro Bondi, e sugli scritti di Fabrizio Cicchitto?
-4) Se il suo ripensamento etico sui "valori" di Forza Italia prima, e del berlusconismo in genere ora, fosse sincero, non dovrebbe coerentemente uscire dal PdL? Lo ha fatto?
-5) Pensa di aprire una petizione anche per le dimissione di Berlusconi, inventore, Amministratore Delegato e responsabile primo del Berlusconismo?
Attendo con ansia la sua tesi di laurea, alla quale darò la massima diffusione. Contiunuerò a mantenere l'appoggio alla sua petizione, perchè sono convinto che queste firme provenienti dal cortile di casa facciano più male di quelle raccolte da sinistra, ma restano TUTTE le mie domande. Tafanus
Scritto il 24 gennaio 2011 alle 09:00 nella Politica | Permalink | Commenti (30)
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Scritto il 24 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (10)
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L’insuperabile Milo Infante - Subito dopo Capodanno, il solerte conduttore televisivo Milo Infante ha ripreso le sue trasmissioni su Sara. E siamo già alla terza, nel nuovo anno. Scusate, volevo dire Yara. Tante volte cronisti e conduttori televisivi confondono il nome della ragazza uccisa ad Avetrana, con il nome della ragazzina scomparsa a Bembrate, che alla fine hanno fatto confondere anche me. Del resto, per loro che differenza fa? Milo Infante non ha aspettato lealmente i colleghi, che riprenderanno le loro trasmissioni dopo l'Epifania. Non ha resistito, l'Infante. Ma chi è Milo Infante? Milo Infante è quel conduttore televisivo che, emozionato e addolorato alle prime notizie dell'uccisione di Sara, fece la famosa domanda: "Ma lo zio, dopo averla uccisa, l'ha violentata subito o dopo ore? (Rai2 - 28 ottobre 20). Appassionato. Delicatissimo. Sensibilissimo. Neppure Bruno Vespa con i suoi plastici riesce a superarlo.
Attilio Doni
Una proposta-preghiera al Signore dell’inesauribile amore per noi - Io invidio Benedetto XVI. Vorrei essere capace di vedere il mondo con i suoi occhi. Nell'omelia della messa dell'Epifania, ha affermato: "L'universo non è il risultato del caso, come alcuni vogliono farci credere...Contemplandolo, siamo invitati a leggervi qualcosa di profondo: la sapienza del Creatore, l'inesauribile fantasia di Dio, il suo infinito amore per noi". Ora, io ho la capacità di vedere nell'universo la sapienza del Creatore, l'inesauribile fantasia di Dio, anche se attribuire la fantasia a Dio, mi sembra un po' un antropomorfismo, ma vada per la fantasia, ciò invece che proprio non riesco a vedere nell'universo, sicuramente per mio difetto, è l'infinito amore di Dio per gli uomini. Proprio non riesco, per quanti sforzi faccia. Il mio telescopio è puntato su quel puntino dell'universo chiamato Terra. E l'altro giorno era puntato sul Policlinico Gemelli di Roma, visitato dal Papa. Sul Centro per la cura dei bimbi con spina bifida. Anche la spina bifida è parte dell'universo. Benedetto XVI ha detto ai bimbi malati, ricordando il bimbo sanissimo che nacque a Betlemme: «Dio si è fatto come voi bambino, per starvi sempre accanto». Io al Signore dell'inesauribile amore per noi, oserei fare una proposta - preghiera: "Signore, riprenditi pure il dono di tutte le stelle dell'universo, falle svanire nel nulla, e in cambio, con la tua fantasia, fa' che da domani non nasca mai più un bambino con spina bifida".
Miriam Della Croce
Battezzati sollevati dall’ordine sovrannaturale - Domenica 9 gennaio, il Pontefice ha amministrato il battesimo a 21 neonati, e ha raccomandato ai genitori di non dare ai propri figli nomi che non siano compresi nel martirologio cristiano. Infatti, ha spiegato durante l'Angelus, "ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano, segno inconfondibile che lo Spirito Santo fa nascere 'di nuovo' l'uomo dal grembo della Chiesa". E ha citato il beato Antonio Rosmini, sottolinenando che "il battezzato subisce una segreta ma potentissima operazione, per la quale egli viene sollevato all'ordine soprannaturale, vien posto in comunicazione con Dio". Belle e giuste parole che un Papa deve dire, però qualcuno potrebbe pensare che solo coloro i quali hanno subito la segreta potentissima operazione, siano in comunicazione con Dio. Ma le cose non stanno così. La distinzione nel Vangelo non è tra battezzati e non battezzati, ma tra giusti e ingiusti, tra buoni e cattivi. Si può anche non conoscere Dio, non credere in Dio, e stare con Dio. Così, in questo strano mondo può anche accadere che un "non sollevato all'ordine soprannaturale" possa essere un santo, e un "sollevato" uno spietato assassino.
Elisa Merlo
L’educazione sessuale cattolica è una minaccia alla libertà della persona - Benedetto XVI ha affermato che l'educazione sessuale nelle scuole di alcuni Paesi europei è una minaccia alla libertà religiosa. Benedetto XVI forse ha ragione. Nelle scuole bisognerebbe insegnare la morale sessuale della Chiesa cattolica. Nessun rapporto con la persona amata, anche se si è in età matura, persino per tutta la vita, se non si è sposati (art. 2353 del Catechismo). E, in mancanza di rapporti, attenzione a non masturbarsi, perché "la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato" (art. 2352). Gli omosessuali, da accogliere con compassione, sono chiamati alla castità (art. 2358). Quindi nessun rapporto per tutta la vita con persone della stessa identità di genere. Atto "intrinsecamente cattivo", invece, anche per persone sposate in Chiesa, ricorrere al condom al fine di non procreare (art. 2370). Una donna che abortisce, anche nel caso in cui il feto sia affetto da malattia gravissima, oppure concepito a seguito di uno stupro, è un assassina come Caino (Giovanni Paolo II - Evangelium vitae). L'elenco sarebbe lungo, ma questo basta per rendersi conto che l'educazione sessuale cattolica è una minaccia alla libertà della persona.
Francesca Ribeiro
Scherzi degli accenti - Brevi riflessioni su due titoli dai giornali: "Premier: « Mi spiano, non mi dimetto »". Una segreta, inconscia, peccaminosa speranza, che condanno ovviamente, senza volerlo mi ha fatto andare l'accento sulla "a" di "spiano", e così ho letto: mi pareggio, mi livello, mi uniformo, mi abbatto, mi demolisco. L'altro titolo: "Fini: «Per lui l'italia criticata»". Pensierino: gli italiani che si vergognano d'essere messi alla berlina all'estero, non potrebbero citare il Cavaliere per danni morali?
Veronica Tussi
Scritto il 24 gennaio 2011 alle 01:00 | Permalink | Commenti (1)
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CETTO LA QUALUNQUE is an irredeemably corrupt, vulgar businessman from Calabria, Italy’s mobster-ridden toe. He has just returned from a stretch on the run from the law to stand for mayor of his native, bullet-ridden Marina di Sopra (ominously twinned with Weimar). Unlike Martin Luther King, he says, “I have no dream…but I do like pilu [a dialect term for a bit of tail].” Mr La Qualunque, the central character in a new film, “Qualunquemente”, is an invention. But this week he suddenly looked awfully real.
On January 17th Milan prosecutors submitted to parliament a dossier of statements, reports and wiretap transcripts that depicted scenes as extravagantly sordid as anything in the much-trailed comedy. They included orgiastic parties staged at the home of Italy’s prime minister, Silvio Berlusconi, involving more than 20 half-naked women, and a room for what are known to participants as “Bunga Bunga” sessions, equipped for pole-dancing, with wardrobes full of skimpy nurses’ and policewomen’s uniforms.
The dossier summarised an inquiry that represents perhaps the biggest threat so far to Mr Berlusconi and his three-year-old conservative government. On January 14th the prime minister learnt that he had been placed formally under investigation, suspected of two offences: paying for sex with an underage prostitute and abusing his position by trying to cover it up. The alleged prostitute is a Moroccan runaway, Karima el-Mahroug (known as Ruby). The dossier, sent to Rome because investigators need parliamentary consent for a crucial office search, claims that Ms el-Mahroug visited Mr Berlusconi’s villa near Milan eight times in 2010. When she was taken to a police station on suspicion of theft in May, she was handed over to an associate of the prime minister after a call from his office. The prosecutors believe they have enough proof to have Mr Berlusconi indicted without a pre-trial hearing. He could even be in the dock by May.
The solution to this crisis that might suggest itself in most other countries was flatly ruled out by the prime minister on January 18th. “Resign?” he asked journalists. “Are you mad?” Once again, he seems bent on facing down claims that would persuade most normal public figures that the time had come for retirement, perhaps to a monastery. This is the seventh sex scandal in which Mr Berlusconi has been personally implicated. But as the others have shown, the mechanisms that drive out politicians elsewhere do not really apply in Italy, or at least not to Mr Berlusconi.
Most political leaders in other countries are persuaded to go before any charges reach the courts by their own followers “for the good of the party”. But since the electoral law introduced by Mr Berlusconi’s previous government in 2005 makes Italian parliamentarians dependent for re-election entirely on their party leaders, who decide where to place candidates on the party lists, such rebellions are almost impossible to organise. This is especially true in the prime minister’s People of Freedom (PdL) movement, many of whose parliamentarians owe their political careers to Mr Berlusconi.
After surviving two opposition no-confidence motions last year, the prime minister’s main apparent vulnerability is to desertion by the PdL’s allies in the Northern League. So far, they have remained loyal, even though part of the league’s original mission was to clean up public life. But the government is now so hamstrung that it may be unable to secure the tax reforms that the Northern League’s leader, Umberto Bossi, touts as the price of continued support. Unless he withdraws that support, the only route that could topple the prime minister would seem to run through the courts. And that is a potentially winding path, punctuated by side-turnings down which Mr Berlusconi could easily escape again.
For a start, his lawyers argue that the Milan prosecutors have no right to investigate the alleged offences, since Mr Berlusconi’s villa lies outside the city’s judicial boundaries (as does the home of the police official who took the late-night call from his office that led to Ms el-Mahroug’s release). They will also note that Mr Berlusconi and his young friend have both denied having sex and say there is no conclusive proof that they did, let alone that he paid for it. Accounts of the “Bunga Bunga” sessions include much alleged lewdness, but no mention of actual sex.
The accusation that the prime minister abused his powers may be easier to prove and carries a heavier maximum sentence (12 years against three for having sex with a juvenile prostitute). But Mr Berlusconi’s lawyers could protest that such a charge requires trial by a special court and approval by the Chamber of Deputies.
There are two big dangers in this uncertain situation. One is that the government, which has been unable to do much for the past two years because its leader has been repeatedly distracted by problems of his own making, remains inert for months to come, heedless of Italy’s economic problems. The second, perhaps greater, risk, which was suggested by Mr Berlusconi this week, is that he may seek a new mandate to crush the independence of the judiciary in an election that might threaten the very foundations of his 150-year-old country. Poor Italy.
...non tradurrò questo articolo. Troppo stanco. Anch'io ho fatto "too mani late nights". Non per il bunfga-bumga, ma per gli Australian Open. Si è offerto di farlo Riccardo, che ringrazio. Ormai siamo ridotti a questo... un paese di cui tutti ridono. E a Marina Berlusconi non fa orrore questa Italia, così com'è stata sconciata da suo padre, ma fa orrore Roberto Saviano, che di questa Italia denuncia i responsabili. A me fa orrore questa Marina (di Sopra e di Sotto). Tafanus
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(Traduzione di Riccardo, che ringrazio)
CETTO LA QUALUNQUE è un uomo d'affari calabrese (la Calabria è quella regione d'Italia, la punta del piede, perseguitata dalle bande criminali) volgare ed irremediabilmente corrotto. E' appena ritornato da un "periodo di vacanza" dalla legge per candidarsi a sindaco della nativa Marina di Sopra, cittadina infestata dai proiettili (ed inquietantemente gemellata con Weimar). A differenza di Martin Luther King, lui "...non ha un sogno.." ma, dice, "..mi piace molto 'u pilu' (termine dialettale per 'pelo')". Il signor La Qualunque, personaggio centrale del nuovo film “Qualunquemente”, è una invenzione. Ma questa settimana sembrava tremendamente reale.
Il 17 Gennaio i PM di Milano hanno inviato al parlamento un dossier contenente dichiarazioni, relazioni e trascrizioni di intercettazioni telefoniche che descrivevano scene così sperticatamente sordide come nessuna nella commedia (il film).
Il dossier includeva feste a sfondo orgiastico andate in scena in casa del primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, e che coinvolgevano più di 20 ragazze mezze nude, ed una stanza per quello che era noto ai partecipanti come pratiche "Bunga Bunga". La stanza aveva un palo per la "pole-dance" e guardaroba pieni di succinte uniformi di infermiere e poliziotte.
Il dossier riassume una inchiesta che rappresenta, forse, la più grande minaccia per Berlusconi ed il suo governo conservatore in carica da 3 anni. Il 14 Gennaio il primo ministro è stato informato di essere formalmente indagato e sospettato di due reati: aver pagato per aver prestazioni sessuali con ragazze minorenni ed aver abusato della sua posizione per cercare di coprire questo stesso fatto. La presunta prostituta è una marocchina (fuggita dal Marocco) Karima el-Mahroug (detta Ruby). Il dossier, spedito a Roma perché gli investigatori necessitano del consenso del Parlamento per poter proseguire con indagini cruciali, sostiene che la signorina el-Mahroug è stata ospite della villa di Berlusconi vicino Milano per otto volte nel 2010. Quando è stata tradotta in una stazione di polizia, sospettata di furto, in Maggio, è stata presa in consegna da una collaboratrice (ma il testo originale dice associata in tono forse dispregiativo..) del primo ministro dopo una chiamata partita dall'ufficio del primo ministro stesso. I PM pensano di avere prove sufficienti perchè Berlusconi sia indagato senza una udienza preliminare. Berlusconi potrebbe andare al banco degli imputati prima di Maggio.
La soluzione a questa crisi, almeno la più ovvia in molte Nazioni, è stata nettamente scartata dal primo ministro il 18 Gennaio: “Dimettermi?” ha chiesto ai giornalisti, “Siete matti?” Una volta ancora, sembra farsi in 4 per rovesciare evidenze che dovrebbero persuadere figure pubblice più normali che è giunto il tempo di ritirarsi, magari in un monastero!
Questo è il 7mo scandalo sessuale in cui Berlusconi è stato coinvolto personalmente. Ma gli altri (scandali) hanno dimostrato questo: i meccanismi che conducono, dovunque, i politici alle dimissioni, non si applicano in Italia. O almeno non si applicano a Berlusconi.
Molti leader politici, in altre Nazioni, sono consigliati dai propri sostenitori di ritirarsi prima che le accuse raggiungano le corti (di giustizia); questo “per il bene del partito”. Ma da quando la legge elettorale introdotta dal precedente governo Berlusconi nel 2005 ha reso i parlamentari italiani dipendenti interamente dai loro leader politici (che decidono dove e come piazzare i candidato nelle liste) per una rielezione, queste ribellioni sono più o meno impossibili da organizzare. Questo è particolarmente vero per il partito del primo ministro, il PdL, dove molti parlamentari devono la loro carriera politica a Berlusconi.
Dopo aver passato indenne la mozione di sfiducia delle opposizioni lo scorso anno, la evidente vulnerabilità del primo ministro è rappresentata dalla diserzione della Lega Nord, suo alleato. Per ora, sono rimasti leali, nonostante un punto programmatico originale della Lega fosse la 'pulizia' della vita pubblica. Ma il governo adesso è così alle corde che potrebbe essere incapace di garantire la riforma fiscale (federalismo) fortemente voluta dal leader della Lega Nord, Umberto Bossi, e che rappresenta il prezzo per garantire il supporto della Lega al governo. A meno che egli ritiri questo supporto, la sola strada che potrebbe rovesciare il primo ministro sembrerebbe il dover affrontare i processi. E questo è potenzialmente un sentiero tortuoso costellato di uscite secondarie che Berlusconi potrebbe usare per sfuggire ancora.
Fin dall'inizio, i suoi avvocati argomentano che i PM di Milano non hanno diritto ad investigare su questi potenziali reati, dato che la villa di Berlusconi è fuori dai confini giurisdizionali della città (come del resto la casa dell'ufficiale di polizia che ha ricevuto la chiamata notturna dall'ufficio del primo ministro e che ha portato al rilascio di el-Mahroug). Notano, inoltre, che sia Berlusconi che le sue giovani amiche hanno negato di aver avuto rapporti sessuali e aggiungono che non c'è la prova provata che invece questi rapporti siano stati consumati, tralasciando il fatto che lui ha pagato per questi. I racconti del “Bunga Bunga” includono molte presunte volgarità, ma non vi è menzione (esplicita) di sesso.
L'accusa che il primo ministro abbia abusato del suo potere può essere più facile da provare e può portare ad una condanna molto dura: 12 anni, contro 3 per aver avuto rapporti sessuali con prostitute minorenni (giovani). Ma gli avvocati di Berlusconi potrebbero protestare che questa accusa richieda un processo portato davanti ad un tribulane speciale (tribunale dei ministri) dopo l'approvazione della Camera dei Deputati.
Ci sono due grossi pericoli in questa situazione incerta. Una è che il governo, che è stato incapace di far molto in questi due anni perché il suo leader è stato ripetutamente distratto da problemi creati da lui stesso, rimanga immobilizzato nei prossimi mesi, incurante dei problemi economici dell'Italia. Il secondo rischio, forse maggiore, che è stato suggerito da Berlusconi stesso questa settimana, è che lui potrebbe cercare un nuovo mandato elettorale per distruggere (ledere) l'indipendenza della della giustizia. Questo nuovo mandato elettorale potrebbe minacciare le fondamenta di questa nazione vecchia di 150 anni. Povera Italia.
Scritto il 23 gennaio 2011 alle 11:32 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (19)
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Francesca Schiavone l'anno scorso è entrata nella storia del tennis, vincendo, prima italiana di sempre il torneo del Roland Garros a Parigi. Paradossalmente oggi a Melbourne (altro torneo del "Grande Slam", dove pochi minuti fa ha vinto la sua partita di ottavi di finale (ed entra quindi nei quarti), è entrata nella leggenda.
Ha vinto dopo una battaglia epica contro l'avversaria ed amica Svetlana Kuznetsova, di 5 anni più giovane di lei. Una giocatrice che in vita sua ha vinto gli slams di Parigi e di New York, oltre ad aver disputato un gran numero di finali. Una giocatrice che è stata n° due al mondo, e che è stata per anni fra le top ten.
Francesca e "Sveti" (come la chiamano gli amici), entrano abbracciate nella leggenda, per aver polverizzato tutti i record di durata di un incontro femminile di tennis. Una battaglia durata ben 4 ore e 43 minuti, sotto il sole rovente d'Australia. Per la cronaca, anche se non conta molto, Francesca ha vinto col punteggio di 6-3 / 1-6 / 16-14. Ha prima annullato, nel corso dell'interminabile terzo set, ben sei match points a Svetlana, e ne ha poi dovuto fronteggiare lei quattro.
Hanno vinto entrambe, ed il lungo, commovente abbraccio delle due, a fine partita, chiude in bellezza questo scontro che entra nella storia del tennis.
Per la cronaca, nei quarti, che Francesca giocherà dopodopani, affronterà l'attuale né 1° Caroline Wozniacki, che ha battuto l'anno scorso a Parifi. Questa volta sarà difficile smaltire in tenpo la fatica odierna, però da Francesca ci si può aspettare di tutto.
Infine, questa notte toccherà a Flavia Pennetta tentare di entrare anche lei nei quarti, se riuscirà a battere la giovane emergente Kvitova. Se dovesse riuscire nell'impresa, per la prima volta nella storia del tennis avremmo due italiane nei quarti di un torneo del grande slam. Sperare si può... Tafanus (Trasfer)
Scritto il 23 gennaio 2011 alle 10:49 nella Sport, Tennis | Permalink | Commenti (8)
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Scritto il 23 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (11)
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Confermata la condanna, Cuffaro si costituisce - Sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato e violazione del segreto istruttorio (ANSA, 22 gennaio, ore 18:06)
Confermata, a carico dell'ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro, la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto istruttorio nell'ambito del processo ''talpe alla Dda''. Lo ha deciso la seconda sezione penale.
Nel primo pomeriggio è entrato nel carcere di Rebibbia. Dalle 9 alle 12:30 di stamani si è raccolto in preghiera nella Chiesa della Minerva, nel centro di Roma, seduto su uno scranno in fondo, in compagnia di un paio di uomini della segreteria. Ha trascorso la mattinata in uno stato d'animo che, chi lo conosce, definisce "molto provato". Cuffaro, con addosso un impermeabile scuro, è uscito presto dalla sua abitazione questa mattina, pochi metri distante, ed è andato direttamente in chiesa, da dove è uscito pochi minuti prima delle 12:30. L'ex governatore della Sicilia uscito dalla chiesa si è diretto nella sua abitazione romana, sempre in centro, a pochi metri di distanza.
"Adesso affronterò la pena come è giusto che sia, questo è un insegnamento che lascio come esempio ai miei figli". Sono le parole di Salvatore Cuffaro, intrattenutosi per qualche istante con i giornalisti appena uscito di casa, prima di andare al carcere di Rebibbia a costituirsi.
"Sono stato un uomo delle istituzioni - ha proseguito - e ho un grande rispetto della magistratura che è una istituzione, quindi la rispetto anche in questo momento di prova. Questa prova - ha concluso - che certamente non è facile, ha rafforzato in me la fiducia nella giustizia e soprattutto ha rafforzato la mia fede" (...insomma, non rassomiglia a Berlusconi... NdR)
"Se ho saputo resistere in questi anni difficili è soprattutto perché ho avuto tanta fede e la protezione della Madonna (...ma la Madonna non ha niente di più serio di cui occuparsi?...), adesso affronterò la pena come è giusto che affronti un uomo delle istituzioni ed ora viene chiamato a sopportare una prova. Lo lascerò come insegnamento ai miei figli, devono avere fiducia nella giustizia e nelle istituzioni".
A Cuffaro, al Senato subentrerà Maria Pia Castiglione. La geografia politica però non muta. Candidata nella lista dell'Udc, anche lei ha aderito al PID, Popolari di Italia Domani, promosso dal gruppo siciliano in rotta con Casini. Fino al settembre dell'anno scorso è stata presidente provinciale dell'Udc a Trapani. Ha ufficializzato la sua adesione al PID il 3 gennaio durante un'assemblea presieduta da Calogero Mannino. Si dichiara grande amica di Totò Cuffaro. "Provo per lui - dice - un grande dispiacere. Per me resta un amico dotato di grande umanità, disponibilità e generosità. Tutti gli dobbiamo tanto"
Vero, tutti gli dobbiamo qualcosa: un bel vassoio di cannoli alla ricotta. Tafanus
Scritto il 22 gennaio 2011 alle 18:32 | Permalink | Commenti (28)
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Da qualche giorno Eurosport pubblicizzava una nuova iniziativa: la possibilità di vedere in streaming sul PC le dirette degli sports trasmessi da Eurosport 1 e 2, ma anche ciò che Eurosport non manda in onda. Provo a spiegarmi meglio. E' in corso il Torneo di Tennis di Melbourne, meglio noto come "Australian Open", uno dei quattro maggiori tornei dell'anno. Ovviamente gli abbonati a Sky, con pacchetto sport, possono seguire il torneo in TV, ma con due grossi limiti:
-a) a causa del fuso orario, le trasmissioni iniziano all'una di notte;
-b) il torneo è trasmesso su due canali (Eurosport 1 ed Eurosport 2), quindi, tranne che in rare occasioni, non trasmettono gli incontri che a noi interessano di più.
Ora Eurosport ha messo a punto un sistema di trasmissione in streaming, [Eurosport Player], grazie al quale si ha la possibilità seguire il torneo sul PC, e di scegliere quale degli otto campi coperti dalle riprese TV seguire, e si può "passeggiare" da un campo all'altro. Inoltre, le partite trasmesse in streaming restano disponibili, per la visione in orari più civili, per sette giorni.
Grande guardone di tennis, ho voluto provare. L'abbonamento mensile è molto economico (costa 4,90 €), quindi se il funzionamento non mi avesse soddisfatto, non mi sarei rovinato...
La registrazione è stata, di fatto, piuttosto laboriosa, ma alla fine è andata in porto. Il sistema, a patto di avere una ADSL che non scenda troppo spesso sotto i due Mbits in download, offre una visione perfetta, anche a schermo pieno. Insomma, una goduria, per gli appassionati.
Credo che il giorno in cui in Italia ci dovesse essere sul serio una vera banda larga, ed iniziative come questa si dovessero estendere, la TV come la conosciamo potrebbe conoscere tempi duri. Tafanus
Scritto il 22 gennaio 2011 alle 15:12 nella Sport | Permalink | Commenti (6)
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Ho visto la puntata di Annozero, nella quale da un lato venivano riportate le sconvolgenti intercettazioni contenute negli atti giudiziari, e dall’altro venivano scagliati insulti, verso il conduttore ed i Magistrati, da una signora, l’onorevole Santanchè, che utilizza un cognome non suo: Santanchè, infatti, è quello di due mariti fa, il suo è molto meno roboante e non le piace! Quindi, una “signora” che non ha nemmeno il coraggio di usare il suo cognome, si erigeva a difensore di altre “signorine” che secondo lei venivano accusate ingiustamente di svolgere una professione, peraltro liberamente scelta. Scenari diversi fra di loro, ma uniti da un unico comune denominatore : la “psicopatologia della vita quotidiana”.
Non mi riferisco al celeberrimo lavoro di Sigmund Freud, ma ad una analisi, più semplice, e comprensibile da tutti, di quanto il mondo contemporaneo stia “impazzendo”, e “capovolgendo “ le più comuni regole del comportamento personale e sociale. Fino a qualche anno fa, ad esempio, nell’immaginario collettivo, i “ricchi” erano grassi e i “poveri” erano magri, ma oggi tutto è capovolto: i ricchi sono magri, e solo i poveri sono rimasti grassi, a parte qualche eccezione, che conferma la regola… e ancora, ci si aspettava che i deboli venissero aiutati, e le donne corteggiate con dolcezza. E’ sempre esistito, però, un mondo a parte, dove la violenza faceva la parte del leone, dove orchi della peggiore specie, e streghe cattive, sembravano sempre sul punto di “vincere“ sull’inerme protagonista di tante sventure ….quello era il mondo delle favole!
Non molti anni fa, qualcuno, lo scomparso psicoanalista Bruno Bettelheim ci ha spiegato (nel volume “Il mondo incantato”) quale fosse il vero significato psicologico di tanta violenza: si trattava di “esorcizzare” la paura dei piccoli, dal timore più grande: quello di essere abbandonati, di rimanere soli di fronte alle mille avversità della vita. Nelle favole, infatti, a “vincere”, alla fine, era sempre “l’indifeso", fosse esso Pollicino, Biancaneve, o Cenerentola, ma anche Hansel e Gretel non se la erano passata meglio… alla fine, le violenze subite sembravano “svanire “, le streghe annientate, gli orchi uccisi, e alle “sorellastre“ cattive non restava che piangere stizzite . I bambini imparavano così a superare le proprie paure, e noi adulti ci sentivamo più buoni nel condividere, con loro , questo percorso di crescita.
Questo succedeva nelle favole! Purtroppo, come abbiamo visto, oggi il mondo è capovolto, e la realtà ha rubato, con violenza, il posto alle favole; è la realtà ad essere affollata di mostri, streghe, orchi cattivi, nani con la testa asfaltata… con una sola, grande, differenza dalle favole : non esiste un lieto fine. Desideriamo infatti credere di avere, tutti, il controllo delle nostre decisioni e dei nostri comportamenti, e di non poter essere in balia di “orribili“ pulsioni primitive, ma, purtroppo, non è così!
E se fino ad oggi nessuno si era mai permesso di dubitare che noi, occidentali del terzo millennio, fossimo, in generale, persone abbastanza equilibrate, mi domando se non si debba “capovolgere” anche questo giudizio .
Isabella De Martini
Docente di Psicologia Medica
Università di Genova
Scritto il 22 gennaio 2011 alle 13:43 | Permalink | Commenti (16)
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Scritto il 22 gennaio 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (19)
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E' da tempo che avremmo voluto dedicare un post a Piero Sansonetti, ma abbiamo fin qui sempre rinviato, a causa della invadenza del bunga-bunga, che ha cannibalizzato tutti gli altri temi. Saremmo andati avanti così se non fosse arrivato il colto stimolo del commentatore che si firma "Paolo", e che merita di essere riportato integralmente, errori di ortografia inclusi:
"...perfino Piero Sansonetti da decenni "guru" della sinistra e' schifato . Stamattina ha dichiarato che si vergogna di questa sinsitra che pende dalle parole dei clericali, che e' diventata bigotta e moralista peggio dei vecchi fascisti, che condanna a prescindere in un clima da Santa Inquisizione, da Nuove Crociate. Meglio , mille volte meglio un puttaniere che un Italia (sic) di bigotti, moralisti da strapazzo, indignati a comando (ma della puttana di Fini ne parla qualcuno?), fustigatori mediatici ecc ecc. Molto meglio chi va a figa che questa massa di cani rabbiosi..."
Paolo
Avremmo buttato nel cesso questo commento, come uno dei tanti interventi di personaggi dotati di scarse conoscenze sintattiche e grammaticali, di nessuna logica, e di livello culturale "non pervenuto". Senonché questo commento, da bocciofila di paese, ci richiama al nostro dovere di non rimandare di un solo giorno in più il post su Sansonetti. Prima che altri "paoli" lo assumano, per conto nostro, a "guru della sinistra".
Sollevandoci in gran parte dall'onere di cercare "tutto ma proprio tutto" con le nostre scarse forze, arriva la provvidenziale scoperta di un post di [solleviamoci], che riassume molto bene l'essenza di "guru della sinistra" del giornalista preferito da Berlusconi come "rappresentante della stampa comunista" nei rari dibattiti a Porta a Porta, nei quali era teoricamente ammessa la presenza di giornalisti delegati a fare "domande di sinistra". Ma ecco una sintesi di questo interessante post:
L’irresistibile discesa di Piero Sansonetti - È di questi giorni la notizia che Piero Sansonetti, ex direttore di Liberazione ai tempi in cui nel PRC comandavano Bertinotti e l’”Obbbama Bianco” Nichi Vendola, andrà a dirigere il quotidiano Calabria Ora. La carriera di Sansonetti ha degli aspetti decisamente divertenti, ma pone anche degli interrogativi seri su come un personaggio del genere abbia potuto dirigere il quotidiano del maggior partito della sinistra italiana.
Nel 1990 Sansonetti arriva a "l’Unità", dove sarà vicedirettore e poi condirettore. E gli anni Novanta per l’Unità sono stati quelli della crisi di vendite che ha portato, nel 2000, alla chiusura del giornale. Gennaro Carotenuto ricorda che “Quando morì Diana Spencer (Lady Diana, per gli smemorati) riuscì a disgustare tutti e ad accelerare il percorso verso il fallimento titolando "Scusaci Principessa", e dedicando una dozzina di pagine a quello che considerava "l’evento del secolo”.
Passato a Liberazione, si sente investito di una missione singolare: quella di sostenere posizioni di destra dalle pagine di un quotidiano di sinistra. I redattori di Liberazione raccontano di aver avuto difficoltà a riportare le difficoltà giudiziarie dei vari esponenti di Forza Italia, e in particolare di Dell’Utri: il direttore si opponeva sistematicamente a posizioni troppo ostili, bollandole come “giustizialismo” [...]
A sinistra c’è un’ondata di indignazione ma Sansonetti, difeso dall’area “innovatrice” del partito Bertinotti-Vendola, prosegue imperterrito sulla strada dell’esibizionismo e dell’anticomunismo. Nel febbraio 2008 si fa intervistare dal "Secolo d’Italia", facendo una sviolinata a Gianfranco Fini e al sindacato di destra UGL: (“esprime posizioni originali e culturalmente interessanti”) (L'UGL è il sindacatino giallo diretto dalla Polverini, che aveva 200.000 iscritti ma ne denunciava, senza fornire la documentazione, dieci volte tanto, per ottenere per i suoi cari poltrone, nei consigli degli enyi previdenziali, in proporzione agli iscritti dichiarati. NdR)
Liberazione ormai è un giornale allo sbando in cui nessuno si riconosce più: passa da 10mila copie, con punte di 13mila, a 4.000. Nel frattempo arriva la batosta della Sinistra Arcobaleno. Rifondazione rimane senza parlamentari e senza i relativi finanziamenti pubblici. Le perdite generate dalla gestione di Liberazione sono ormai insostenibili e imporrebbero un deciso cambio di rotta, ma nonostante i risultati fallimentari Sansonetti rimane al suo posto. I bertinottiani ad ogni tentativo di rimuoverlo gridano al colpo di stato e strepitano contro lo “stalinismo”.
Sansonetti si scatena: nel maggio 2008 chiede la grazia per Anna Maria Franzoni, la donna condannata per il delitto di Cogne, uno dei tormentoni di Bruno Vespa. Nell’estate del 2008 difende a spada tratta la ministra Carfagna dopo l’intervento di Sabina Guzzanti al No Cav day, che definisce “fascistoide e barbaro”. Nel novembre 2008 dedica paginate entusiaste alla vittoria di Vladimir Luxuria nel reality "L’isola dei Famosi". Titoli imbarazzanti come “Grazie Simona Ventura”.
In televisione e alla radio è onnipresente: un personaggio che si dichiara di sinistra ma dà sempre ragione alla destra non può mancare in nessun talk show, soprattutto in quelli più faziosi. Le comparsate a “Porta a Porta”, “La vita in Diretta” e “Zapping” si sprecano e si concludono sempre con figuracce epocali. Alla fine del 2008 finalmente viene cacciato da Liberazione e sostituito da Dino Greco.
Collabora con Il Riformista, altro giornale inutile che campa di contributi pubblici: costa al contribuente quattro euro di contributi pubblici per ognuna delle duemila copie che vende. Nel maggio 2009 Sansonetti ha di nuovo un giornale tutto suo. Apre "L’Altro", distribuito dalla Mondadori di Berlusconi in 80 città. “Faremo riferimento a Sinistra e Libertà ma senza esserne l’organo ufficiale”, dice il direttore.
A “Porta a Porta” c’è un simpatico siparietto con Berlusconi in persona: “Ma io non temo questo giornale perchè stimo davvero il direttore che so non si presta a operazioni che siano men che lecite” dice Silvio. “Questo non lo deve temere” assicura Sansonetti. Infatti alla prima occasione (caso “Noemi”) Sansonetti dimostra la sua amicizia al cavaliere: "Abbasso Santoro, viva le veline", titola L’Altro, in linea con i quotidiani di famiglia, denunciando il «linciaggio pubblico» di Annozero nei confronti della favorita del Cavaliere, Noemi Letizia.
Quando si tratta di difendere gli amici di Berlusconi Sansonetti non si risparmia: anche il direttore del TG1 Minzolini secondo lui è vittima di un linciaggio. Non si è dimenticato neanche di Fini: “è l’uomo politico che ha detto le cose più interessanti degli ultimi tempi” dichiara.
Ma L’Altro si caratterizza soprattutto per l’ampio spazio che dedica all’estrema destra neofascista: nel giugno 2009 alcune realtà della sinistra romana denunciano: “Un’intervista a Iannone, capo dei “fascisti del terzo millennio” di Casapound, senza contraddittorio alcuno, quasi un volantino di propaganda, in cui si bercia contro l’antifascismo; il racconto dell’incendio di Casapound Bologna, con tanto di eroica descrizione del federale locale, "personaggio interessante e controverso": definizione perlomeno curiosa per chi, neanche due anni fa, è finito in carcere con l’accusa di associazione a delinquere con l’aggravante razzista per una quindicina di pestaggi.
Ma non c’e’ da stupirsi se su L’Altro a scrivere tutto ciò è Ugo Maria Tassinari, studioso della destra radicale che partecipa e promuove però le iniziative dei neofascisti stessi. Oppure se ad occuparsi di futurismo è Miro Renzaglia, animatore della galassia culturale della destra radicale e firma di NoReporter, sito d’informazione gestito da Gabriele Adinolfi, ex Terza Posizione, che ogni anno non manca di ricordare con un articolo il compleanno di Adolf Hitler. Sono questi gli steccati da superare?
Se è per questo ce ne sono anche altri di steccati da superare: in agosto L’Altro titola: “Il nucleare? Basta fanatismi, non è il demonio”
Il 28 settembre 2009 due redattori esasperati scrivono una lettera aperta: “Ci vergogniamo, è dura ammetterlo, ma è così. Doveva essere per noi un’avventura nuova, appassionante e a tratti lo è stata. Ma ora ci vergogniamo di essere nella redazione de L’Altro. (…) Due pagine “simpatetiche” dedicate agli sproloqui del fascista Iannone, l’unico articolo sulla Resistenza (ad esclusione dei “numeri zero”) affidato a un’intervista a Giampaolo Pansa, autore di quel "memorabile lavoro storico e storiografico" che è "Il sangue dei vinti", un articolo del sempre simpatetico Tassinari sulle aggressioni a Casa Pound, un interessantissimo contributo di Renzaglia sul futurismo fino ad arrivare agli ultimi interventi. (…) Una campagna continua contro tutto e tutti che dà la misura della supponenza con cui in cinque mesi abbiamo dato vita a un giornale gossipparo e provinciale”.
Nell’ottobre 2009 è costretto a cambiare nome a seguito di una causa e diventa Gli Altri, ma anche al plurale i risultati in termini di vendite sono gli stessi di sempre: due mesi dopo passa da quotidiano a settimanale. Sansonetti conferma il suo impegno per aiutare la sinistra “a liberarsi delle scorie del passato e a misurarsi con i temi giganteschi che la modernità ci propone”. Continua a tessere gli elogi di Berlusconi, stavolta sulla questione delle intercettazioni: “Secondo me, il consiglio dei ministri non ha fatto una cattiva legge”.
La polemica più accesa scoppia nel maggio scorso, quando con altri “innovatori” dell’area bertinottiana e del PD firma un appello per la libertà di manifestare di Casa Pound e tratta da squadrista chi si oppone: “C’è una sinistra da legge Scelba”, scrive, fingendo di dimenticarsi che la ricostituzione del partito fascista è vietata dalla Costituzione e non dalla legge Scelba. Contestato dovunque va, piagnucola titolando: “La sinistra squadrista che mi cerca”. Definisce il suo “un giornale di sinistra che si misura con l’impresa dell’uscita dal comunismo”.
In questi giorni va a dirigere Calabria Ora. Ed è interessate quanto scrive Il Manifesto sull’operazione: “Il giornale è nel caos dopo l’addio al vetriolo del vecchio direttore. Paolo Pollichieni si è dimesso con un editoriale-denuncia contro la proprietà. Guarda caso, il 20 luglio Pollichieni aveva pubblicato alcuni articoli su presunti incontri tra il governatore del Pdl Giuseppe Scopelliti e alcuni boss delle cosche calabresi. Con lui se ne se sono andati due cronisti di punta minacciati dalle cosche, il caporedattore centrale e due vice, due capiservizio e il responsabile delle cronache politiche. In pratica tutta l’ossatura del giornale, che da allora è in stato di agitazione con il cdr sul piede di guerra.
Al centro delle polemiche le pressioni continue sulla fattura del giornale dei due editori, Pietro Citrigno e Fausto Aquino, imprenditori ex Psi molto «trasversali» nelle amicizie politiche. Citrigno, in passato vicino a Nicola Adamo (Pd), ha interessi nell’edilizia e nella sanità privata convenzionata, è stato condannato in secondo grado per usura a 4 anni e 8 mesi. Aquino invece ha un profilo più «istituzionale»: è vicepresidente nazionale Piccola Industria di Confindustria, è nella giunta di Confindustria Calabria, ha interessi nel petrolio (è il distributore Agip in regione) ed è stato più volte candidato nelle liste di Lamberto Dini” (...insomma, siamo nella sinistra vera, quella che ci manca tanto... NdR)
Sansonetti troverà certamente altri steccati da superare. Intanto però (ma non è che porta male?) il progetto degli editori di Calabria Ora di rilevare anche la testata storica Paese Sera viene frustrato dai giudici che non gli concedono la possibilità di utilizzarne il nome. Una cosa è certa: Sansonetti continuerà a divertirci come ha fatto finora.
Questo il succo del pregevole post di "solleviamoci". Ma vogliamo aggiungere alcune precisazioni:
-a) Non è vero che il "Riformista" cartaceo ingoi 4 euro di finanziamenti pubblici per copia "stampata" (non venduta). In effetti, da nostri calcoli, vende non 2000 copie ma ben 2500. Quindi ingoia non 4 euri, ma "solo" 3,2 a copia. Sono invidioso, perchè in questo inzio d'anno il Tafanus sta viaggiango costantemente oltre le 3.500 visite al giorno. E se potessi avere non "mille lire al mese", ma 3,2 euri a visita, potrei contare su 11.200 € al giorno, pari a 336.000 euri al mese, pari ad oltre 4 milioni di euri all'anno. Insomma, potrei permettermi il lusso di assumere e retribuire anche redattori del calibro di Piero Sansonetti e Gianpaolo Pansa.
-b) Nel frattempo Il Riformista cartaceo ospita un gruppo di firme di tutto rilievo, che "viste da sinistra" mettono i brividi: gli stessi Piero Sansonetti e Gianpaolo Pansa, accanto ad altri rivoluzionari del calibro di Peppino Caldarola, Maurizio Costanzo, Chicco Testa...
-c) Il Riformista, fondato dall'altro guru della sinistra Claudio Velardi, è stato venduto. Non a caso è stato acquistato dal gruppo Angelucci, che è fra i maggiori azionisti di Libero. Insomma, siamo all'incesto...
-d) Ora Claudio Velardi, in coppia con Fabrizio Rondolino, guida sapientemente il giornale online [The Front Page] verso lo sfascio, nonostante il supporto di questi due dalemiani di ferro, perennemente assisi in TV, in qualche talk-show, a promuovere se stessi. Gli ultimi rilevamenti mensili dicono che The Front Page è visitato il 10% in meno del modesto Tafanus, nonstante il "parterre de roi" che lo affolla. Ma per capire, basta andare sulla [home page] di oggi, e si è assaliti da un leggero senso di straniamento... Ecco un estratto del sommario:
# Un articolo del 18, di cui basta l'incipit: "...La valanga di fango che la Procura di Milano sta riversando sul presidente del Consiglio, non per provare i reati che gli vengono imputati (una telefonata in Questura e un rapporto sessuale a pagamento con una minorenne) ma al solo scopo di distruggerne l’immagine, la credibilità e la carriera, è destinata ad infliggere un colpo mortale alla vita democratica e civile del Paese..." Il Giornale e Libbbero associati non avrebbero potuto fare peggio.
# Un articolo che è un'assoluzione post-litteram di Totò Vasa Vasa Cuffaro (non favorì Cosa Nostra!)
Il resto, scopritelo da soli. Il mio stomaco ha i suoi limiti di resistenza. Ma, PER PIACERE, se si affaccia ancora tale Paolo sul Tafanus, ditegli di leggere questa biografia non autorizzata di Piero Sansonetti, prima di sparare la cazzata sesquipedale di "Sansonetti Guru della Sinistra". C'è un limite al turpiloquio, e vale anche per i semi-analfabeti. Tafanus
Scritto il 21 gennaio 2011 alle 22:41 nella Media , Politica | Permalink | Commenti (21)
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Party senza limiti con 28 ragazze. Reclutate dovunque da Emilio Fede, Lele Mora, Nicole Minetti e Licia Ronzulli. E che poi pretendevano soldi e favori. Ecco cosa accadeva nelle feste folli del capo del governo
(di Paolo Biondani e Mario Portanova - l'Espresso)
Scene da Basso Impero, versione Bagaglino. Ventotto ragazze seminude che si strusciano addosso al presidente del Consiglio. Due spogliarelliste che si baciano accanto al palo da lap dance. Il consigliere regionale Nicole Minetti, a seno nudo, che guida le danze nella sala del bunga-bunga. Giovanissime che si contendono i posti di favorite per le notti di sesso con "il presidente", chiamandolo "papi", "zio" e, tra loro, "Gesù". Prostitute che litigano per avere più soldi e regali dalle mani di Silvio Berlusconi e del suo cassiere personale. La minorenne Ruby, marocchina scappata di casa, che ritira buste da 5 mila euro chiedendo cinque milioni per il suo silenzio. E una ragazza pulita che invece rifiuta di vendersi, "io gli ho detto no", e se ne va nauseata: "Una desolazione, una volgarità spiccia, una caricatura del Bagaglino: è davvero malato".
Benvenuti nel "puttanaio" di Arcore, come lo chiamano diversi testimoni. Un viaggio tra i segreti più grotteschi del re della televisione, dell'economia e della politica italiana: l'uomo che ha giurato a milioni di cittadini-spettatori di non aver "mai pagato una donna". Le 389 pagine dell'atto dell'accusa trasmesso al Parlamento contengono, secondo i pm milanesi, le "prove evidenti" dei due reati per cui Silvio Berlusconi meriterebbe un processo immediato: atti sessuali a pagamento con una minorenne e concussione ai danni della questura di Milano. Il verdetto spetterà ai giudici. Ma i fatti documentati dalle indagini della polizia giudiziaria bastano già ora a svelare un metodo, un sistema che una moglie tradita, Veronica Lario, aveva anticipato con l'immagine delle "vergini che si offrono al Drago". Ecco i personaggi, i ruoli e il collaudato copione delle notti di Arcore.
I RECLUTATORI. Le intercettazioni telefoniche (che il governo avrebbe voluto imbavagliare per legge) identificano almeno 14 ragazze, compresa la minorenne Karima El Mahroug detta Ruby, che confermano ad amici e parenti di aver fatto sesso col premier in cambio di soldi, consegnati "direttamente da lui" o dal suo fidato tesoriere Giuseppe Spinelli. L'inchiesta registra 19 festini notturni ad Arcore solo dal primo gennaio al 12 luglio 2010, altri party con decine di ragazze a Roma o in Sardegna e almeno cinque serate orgiastiche in autunno, di nuovo a Villa San Martino.
"Ne vedrai di ogni", spiega la Minetti alla sua compagna di liceo M.T.: "C'è la zoccola, c'è la sudamericana che non parla l'italiano e viene dalle favelas, c'è quella un po' più seria, c'è la via di mezzo tipo Barbara Faggioli e poi ci sono io che faccio quel che faccio". Le ragazze si mettono in luce tra discoteche, locali alla moda e casting televisivi. Il grande reclutatore è Lele Mora, il "fabbricante di carriere tv", che le raduna nel suo ufficio di viale Monza 9, le istruisce e le accompagna ad Arcore, suggerendo i trucchi per sedurre Berlusconi. "Devi fargli uno scherzo: ti metti lo stetoscopio e un camicione... Tu sarai l'infermiera ufficiale", dice Mora, il 13 agosto 2010, alla miss piemontese Roberta Bonasia, che risponde: "Con sotto niente, ovviamente". Lele ride: "Sì, fa il finto malato...". E lei conferma: "Lo ha già fatto ieri sera".
Mora è solo il più potente e fidato dei reclutatori di "Papi Girls". In caso di "emergenza" si attivano, secondo l'accusa, il giornalista Emilio Fede, l'onnipresente Minetti e persino intermediari improvvisati. Al punto da recapitare ad Arcore "due valchirie che sembravano transessuali", come protesta Mora dopo la notte del 24 agosto. Ma basta intervistare Poliana Gomes, una delle amiche a cui Ruby parlava di Silvio, per sentirsi confermare che esistono altri accompagnatori ancora sconosciuti: "Anch'io sono stata ad Arcore, ma solo a cena", spiega la brasiliana, che lavora in Rai e Mediaset, "e mi ha portato una persona diversa da Mora. Per entrare nel giro bisogna frequentare i locali giusti di Milano".
GLI ESAMINATORI. Caricate su furgoni, taxi o auto private, le ragazze di Lele passano prima di tutto al vaglio di Fede: il direttore del Tg4 le esamina di persona, "è lui a dire questa sì, questa no", e poi parte per Arcore, dove è tra i pochi uomini (tre al massimo) ammessi nella sala sotterranea del "bunga bunga". All'occorrenza, però, torna in scena Licia Ronzulli, oggi europarlamentare, già indicata dalla escort barese Patrizia D'Addario come responsabile dell'accoglienza delle "Papi Girls" nell'estate 2008 in Sardegna: il 22 agosto 2010 è di nuovo lei, con Nicole, a selezionare il plotone delle nove ragazze che passeranno la notte con Silvio. Le preferite, peraltro, vengono "contattate direttamente da Berlusconi": tra tutte spicca la romena Ioana Visan detta Annina, 23 anni, che tra gennaio e settembre 2010 ha inanellato 53 giornate ad Arcore. Un riscontro vivente: già due anni fa il barese Giampaolo Tarantini confessò d'averla pagata per andare a letto col premier a Roma. Ma ormai sono decine le ragazze che hanno i numeri privati di Berlusconi e lo chiamano perfino di notte (o in ospedale) per sollecitare un invito e reclamare soldi. Troppe. Il 4 ottobre Nicole annuncia che Silvio, "con questi casini politici", vuole ridurre le cene ad Arcore: "Solo una alla settimana". Al che l'italo-brasiliana Iris, 18 anni, s'infuria: "Già ci dà una miseria, è ora di rubare qualcosa da casa, magari una sua foto da giovane per venderla su ebay".
IL BUNGA BUNGA. All'ingresso, nessun controllo: "Basta dire il nome e i carabinieri ti fanno entrare", si meravigliano le novizie con i videofonini che sembrano preoccupare solo Fede. All'inizio si cena con altri ospiti: politici, imprenditori, gente di spettacolo. Berlusconi si presenta con un nugolo di belle ragazze: una battuta per tutti e un brindisi. Poi menù mediterraneo, barzellette e canzoni di Silvio. Finita la cena, il capo decide chi resta. "Attorno a mezzanotte sentii alcune delle 20 ragazze dire: "Scendiamo al "bunga bunga"", ricorda l'universitaria M. T., testimone suo malgrado. Descrive "una sala con divanetti, un palo da lap dance, un banco bar e dei bagni dove le ragazze si cambiano per la notte". Qui, tra una sexy-infermiera e una finta poliziotta in topless, le ragazze fanno a gara per diventare "una delle favorite". La notte del 12 luglio, ad Arcore, ci finisce anche Maria M., una danzatrice maghrebina che racconta "l'orgia" in diretta a un superpoliziotto, il prefetto Carlo Ferrigno, scandalizzato quanto lei: "C'erano Berlusconi, Mora e Fede: loro tre e 28 ragazze. Erano tutte senza reggipetto, solo le mutandine quelle strette... Tutte in braccio a Berlusconi, seminude... C'era pure la Minetti col seno da fuori che baciava Berlusconi in continuazione.... Stavano tutte discinte, mezze ubriache, lui le baciava e le toccava tutte... Alla fine sai chi è rimasto a scopare con lui? Le sorelle De Vivo e la "Fio"...". Le escluse si disperano. "Aris ha avuto grandi regaloni... nine (nove)... anche Raffaella Fico è rimasta... la Barby invece l'ha mandata a dormire, era andata in camera con loro, ma lui le ha dato la buonanotte". E la Minetti commenta: "Una figura atroce... Anche la Lisa ha avuto il suo momento come la Iris, è così che funziona... Ognuna ha il suo momento e non bisogna prendersela quando finisce".
IL PREZZO. La massa delle Papi girls trova spazi in tv, tra "pupe", "meteorine", "coloradine" o "Grande Fratello". Oltre alle promesse di successo, decine di ospiti ricevono "buste di denaro da Berlusconi": lo confermano loro stesse al telefono, mentre la Minetti deve pacificare liti e invidie tra Aris che "ha avuto 6,5", "Iris 7", "Francesca solo 2 mila euro e un braccialetto d'oro con la F e un diamantino...". Almeno 14 tra le più gettonate incassano uno stipendio fisso dal cassiere Spinelli. Sul gradino più alto troneggiano le otto privilegiate (compresa Elisa Toti, presunta fiamma di Renzo Bossi, figlio del leader leghista) che, in aggiunta, vivono gratis negli appartamenti di via Olgettina 65, accanto a Milano 2.
Il solito Spinelli paga gli affitti (da 600 a 1.400 euro al mese) all'immobiliare Friza srl. Le bollette sono saldate nell'ufficio postale interno a Mediaset, con imbarazzanti versamenti "contestuali" a favore di due figli del Cavaliere, Barbara e Piersilvio, e delle amichette di papà. L'unico bonifico di Silvio (10 mila euro) premia Alessandra Sorcinelli. Per il resto, sempre e solo buste di contanti. L'unica a indignarsi è la testimone che ha detto no a Silvio. Raggiunta da "L'espresso", M. T. è anche l'unica a non cercare pubblicità: "Non voglio essere accostata a quel mondo".
LA TENUTARIA. Accusata di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile, Nicole Minetti ha in mano la gestione completa delle case di via Olgettina: fa da tramite per tutte le spese tra le Papi Girls, Silvio e Spinelli. "Il presidente mi ha delegato per la questione appartamenti", precisa al cassiere. E quando una gemellina napoletana prova a scavalcarla, rivendica la sua autorità: "Ci devo essere io perché ho la benzina io, capito?". La "benzina che finisce", per le ragazze, sono i soldi che non bastano mai.
Tra settembre e ottobre Nicole Minetti e Barbara Faggioli progettano "una garanzia per il futuro": farsi comprare appartamenti "da 10-12 mila euro al metro", "come fanno tutte le amanti", perché "senza Silvio è finita". Tre "olgettine" intanto si attrezzano per "arrotondare" con altri clienti: "Stasera vado al ristorante da Giannino, devo concludere". Mentre Barbara si lamenta delle concorrenti dei "giri di Roma", dove "fanno cene anche tre volte alla settimana con Valeria, Rafia, Cinzia...". E Iris protesta con Imma: "Alla fine quel che ti dà Papi non è così alto... Se vengo a Roma, mi deve sganciare più di due... Che palle 'sto vecchio, guarda... Però Papi, qua, è la nostra fonte di lucro".
I SOLDI ALLA MINORENNE. In questo carnaio, tra il 14 febbraio e il primo maggio 2010, quando aveva appena 17 anni, Karima ha passato, come segnala il suo telefonino, almeno otto notti ad Arcore. Ora nega, ma con gli intimi ammetteva di aver fatto sesso con Berlusconi. A un amico carabiniere, che ora è testimone, spiegò fin da allora di aver detto "già al secondo incontro" la sua vera età al premier, che invece ora giura di averla sempre creduta ventiquattrenne.
(di Paolo Biondani e Mario Portanova - l'Espresso)
Il puttanaio di Via "Orgettina"
(Foto-Produzioni di JeSuis Stephanie)
Come è noto, quando è venuto fuori che in Via Olgettina 65 Nerone pagava attraverso il fido ragioniere affitti e spese a 14 derelitte (senso umanitario), abbiamo appreso che Nerone è buono, e quando c'è da aiutare delle persone in difficoltà non si tira indietro. Abbiamo subito pensato che fra le ospiti derl cavaliere avremmo trovato almeno una sdentata vecchieta de L'Aquila, bisognosa di dentiera, o almeno un bambino afgano mutilato, magari da una mina made in Italy... Niente da fare. Abbiamo trovato solo fanciulle accomunate da gioventù, bellezza, professione, e per caso TUTTE frequentatrici abituali di bunga-bunga. Ecco l'elenco delle infelici "aiutande":
# Barbara Guerra, ex della "Fattoria", ex fidanzata di Balotelli.
# Marianna de Manuela Ferrera, gemelle "esplosive" e meteorine del Tg4 di Emilio Fede, un trampolino per lanciarsi nel Bunga-Bunga. -
# Ioana Visa, assoldata dal Giampi Tarantini per allietare le notti del premier, la romena è rimasta nel suo cuore traslocando armi e bagagli in via Olgettina.
# Miriam Loddo, ex corteggiatrice in "Uomini e donne".
# Irisi Berardi, brasiliana di Forlì, a 18 anni è passata dal rombante titolo di Miss Car Show alle scuderie del Cavaliere.
# Maristel Garcia Polanco, modella dominicana, notata sugli schermi con "La pupa e il secchione", a 25 anni ha scelto di fare la pupa di Papi. E' "quella pericolosa", che imbarca gente che vomita in macchina, e che gira con un coltello...
# Raissa Skorkina: "Dalla Russia con amore". Nel 2005 ballava al Billionarie (il locale di Briatore & Santanché. NdR), poi Villa Certosa e Milano. Dice: "A Silvio voglio un bene dell'anima, ma niente sesso".
# Barbara Faggioli: sarda, studia legge, ha fatto lo "Show dei Record" e tanti spot. Ha 24 anni e non disdegnerebbe un futuro politico. Chi meglio del premier?
# Alessandra Sarcinelli, una star di 26 anni. Madrina tv di "Affari tuoi". E gli affari suoi li segue bene: ottiene bonifici da 10 mila euro a botta.
# Elisa Toti: senese, 32 anni, dichiara: "Ma quali festini? Solo cene sobrie e pulite. Berlusconi è come un padre". E infatti le paga la casa.
Quando qualcuno ha avanzato l'idea che si trattasse di una succursale del Bordello di Arcore, i berlusclones in coro si sono indignati. Quei lussuosi appartamento in "comodato gratuito" era solo la prova ulteriore della bontà d'animo di Nerone, sempre disposto ad aiutare "chi è rimasto indietro". Meglio se con un bel culo. Il "Lato B" della Bontà.
Ma ieri è arrivata, improvvisa, la rischiesta di sgomberare. Citiamo da "Leggo": "...la rabbia dei condomini non ha concesso nessuna attenuante, e senza aspettare i tempi della giustizia è gia stata emessa una sentenza. Di sfratto. Oggi le 14 ragazze di via Olgettina 65 coinvolte nel caso Ruby hanno ricevuto una lettera con cui vengono invitate ad andarsene dai loro appartamenti entro sette giorni. Motivo: rappresentano un danno al decoro del condominio. Dovrebbero lasciare la loro 'Casa delle bambole', come è stato ribattezzato dai giornali il complesso vicino all'ospedale San Raffaele a Milano 2, le giovani donne che partecipavano alle feste di Arcore..."
Insomma, sembra che per i vicini di casa delle Bunga Girls non si tratti di infelici persone bisognose d'aiuto, ma di belle gnocche dall'incerto mestiere, che "rappresentano un danno al decoro del condominio".
Non la pensa così il Geniale di famigghia, per il quale siamo al solito complotto. Ma se alcune bunga-girls pagavano addirittura l'affitto di tasca loro! Il Geniale ci da questa notizia, ma non ci dice quali fossero queste sfortunate ragazze costrette addirittura a pagarsi l'affitto! Ecco lo sgub del Geniale:
"...si scopre che molte inquiline pagavano e di tasca loro. Insomma, il loro peccato originale è l’essere andate ad Arcore. Alla corte del Cavaliere. Basta. Basta e avanza. I loro nomi circolano nei verbali, le loro immagini si sovrappongono in un caleidoscopio impazzito a quelle del bunga bunga, di Ruby, di tutti gli altri protagonisti di questa storia. Escort, attrici, showgirl, vittime e non, indagate o testimoni. Finite in mezzo a storie vere, verosimili o false, non importa. La sentenza è già scritta e ha la forma di un foglio di via. Non si va per le spicce di questi tempi. A via Olgettina fanno terra bruciata..."
(La Storia continua con le prossime 2.547 puntate)
P.S.: a breve lanceremo una raccolta dfi firme volta alla cacciata di quell'inquietante personaggio che risponde al nome di Nicole Minetti. Non è sopportabile che la reclutatrice, selezionatrice, "brieffatrice" delle bunga-girls, guida spirituale delle feste del bunga-bunga nella Sala dei Sacrifici di Nerone, sieda ancora nel Consiglio Regionale della Lombardia, a spese nostre. Si faccia bastare, per le sue esigenze, la munificenza del Principe, e ci liberi dalla sua imbarazzante presenza. Tafanus
Scritto il 21 gennaio 2011 alle 15:51 nella Berlusconi, Politica | Permalink | Commenti (20)
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Scritto il 21 gennaio 2011 alle 12:00 | Permalink | Commenti (34)
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Prima i fatti: il 17 novembre 2010 muore, all'età di 28 anni, l'attrice francese Isabelle Caro, anoressica fin da ragazzina. Nel momento di questa foto, pesava 31 chili, per 164 cm. di altezza. Uno scheletro con le ginocchia più grosse delle cosce, usata (ed io proverò a dire perchè penso "abusata") da Oliviero Toscani, per una campagna del 2007, per la marca No-l-ita del solito stilista rampante. Ne conosciamo tanti, che farebbero qualsiasi nefandezza, pur di farsi notare. Magari rivestendola col maskara dei soliti buoni fini sociali.
Oggi apprendiamo del suicidio della madre di Isabelle, Marie. Un giornale per tutti: Il Messaggero - "...la madre di Isabelle Caro, la modella anoressica morta lo scorso novembre e diventata celebre nel 2007 per aver posato in una foto shock di Oliviero Toscani, si è tolta la vita lo scorso 4 gennaio. A dare la notizia è stato il padre della giovane, morta a soli 28 anni, Christian, in un'intervista al giornale online 20 minutes. «Mia moglie Marie e Isabelle erano molto vicine, avevano un rapporto simbiotico», ha detto Christian Caro, secondo il quale la moglie si sarebbe sentita «colpevole» per aver ricoverato la figlia all'ospedale Bichat di Parigi contrariamente alla sua volontà. L'uomo ha inoltre sporto denuncia per omicidio colposo contro l'ospedale parigino..."
Questi i nudi fatti. Si dice che Marie Caro si sia uccisa anche per il rimorso, forse per non aver saputo o potuto aiutare la figlia ad uscire dall'anoressia. Non voglio esprimere giudizi. Davanti a queste tragedie, mi fermo attonito, e non faccio processi a coloro che già hanno pagato prezzi forse non dovuti.
Non giudico la malata Isabelle, non giudico la suicida Marie. Ma mi permetto di giudicare, ancora una volta, Oliviero Toscani, e senza fare sconti. Il mio giudizio su Toscani è assolutamente negativo, da anni. Non mi piace la sua mancanza di etica della professione, non mi piace il suo far pubblicità a se stesso convincendo i clienti di fare pubblicità per loro, non mi piace il suo voler ad ogni costo épater les bourgeois. Quando finalmente ci libereremo dalla "pubblicità" di Oliviero Toscani, nella nostra mente non resterà nulla dei prodotti pubblicizzati, e tutto delle immagini non coerenti con l'obiettivo della comunicazione, ma molto coerenti con l'obiettivo (che Toscani ne sia cosciente o meno) di costruire il proprio mito.
Ho giudicato Toscani, anche pesantemente, nel corso delle mie docenze ai masters post-laurea dell'IPSOA in Comunicazione d'Impresa. Ricordo una lezione di cui oggi mi vergogno (non per la sostanza, ma per la forma). Un giovane rampante, che forse aveva letto un libretto della Franco Angeli sulla comunicazione, con aria da "nato imparato" provava a spiegarmi che si, forse alcune pubblicità di Toscani erano choccanti, che forse non avevano molto a che fare col prodotto, ma intanto "tutti ne parlano". Inutile tentare di spiegargli che "tutti parlavano" (come nel caso di No-l-ita) del manifesto di Toscani, nessuno parlava del prodotto sottostante, alcuni non riuscivano a citare la marca pubblicizzata neanche con un aiutino. Stufo della discussione, ho provato, col mio abituale ésprit de finesse, a spiegarmi con un esempio:
"... amico, se io vado in TV, e nel corso di un dibattito, tiro giù un bel rutto forte come un tuono, il giorno dopo tutti si ricorderanno di me e del mio rutto, tutti parleranno di me, ma intanto non ne parleranno necessariamente bene, e in secondo luogo niente ricorderanno delle tesi che stavo sostenendo. Ricorderanno benissimo solo un gran cafone che ha tirato giù un gran rutto...". Afferrata la differenza fra ricordo del medium (il rutto) e ricordo dell'oggetto? Afferrata la differenza fra "impatto" in genere, ed impatto positivo? No? allora le consiglio con molta sincerità di dedicarsi ad un'altra disciplina...
Ma torniamo a Toscani. La sua vita professionale è costellata da "incidenti di percorso", anche in campi diversi dalla comunicazione, che sono degli scivoloni di carattere etico. Per esempio, sembra che nel '71 abbia firmato la lettera aperta a l'Espresso sul caso Pinelli, nota come "appello contro il commissario Calabresi". Nulla quaestio. Io non ho mai avuto in gran simpatia il commissario Calabresi, in rapporto al "suicidio" di Pinelli. Ma non avevo simpatia allora, e non ne ho adesso (fatta salva la pietas dovuta ad ogni morto ammazzato). Invece Toscani, durante la trasmissione su Calabresi di Antonello Piroso del 5 dicembre 2010, "non ricorda" di aver mai firmato quella lettera. Può darsi, gli anni passano per tutti, anche per i geni.
Anch'io ho scritto una lettera aperta: a Piroso, su una sua ignobile trasmissione su Calabresi del 31 agosto 2007. Per chi volesse leggerla (o rileggerla), questo è [il link].
Ci ricorda wikipedia che "...Toscani fu criticato ripetutamente per i metodi pubblicitari di shockvertising, tanto che finora è stato citato in giudizio più di una volta. Negli anni novanta, la Corte Federale di Francoforte sentenziò che la sua rappresentazione fotografica delle disgrazie e delle svariate forme di miseria presenti al mondo era mirata a destare nel pubblico un sentimento di solidarietà nei confronti dell'impresa committente, la Benetton. Secondo il tribunale tedesco, chi fa pubblicità in questo modo sfrutterebbe a scopi di notorietà i sentimenti di sgomento o costernazione provocati nell'osservatore.
Nel 2000 venne accusato dallo Stato del Missouri di falso fraudolento per aver ritratto con l'inganno dei condannati a morte. Secondo l'accusa, chiedendo il permesso di scattare le fotografie dei candidati alla sedia elettrica, Toscani non avrebbe specificato ai responsabili lo scopo per cui voleva ritrarre i condannati, cioè quello di realizzare una campagna pubblicitaria. Toscani si giustificò negando il fatto che si trattasse di vera pubblicità, tematizzando invece la problematica dei valori umani e della pena di morte..."
Esticazzi... se fai pubblicità ai maglioni di Benetton fai quello e basta, non quello mascherato da campagna educational... Benetton decise di scusarsi con i parenti dei condannati, finendo per attirare su di sé la disapprovazione di Toscani.
Nel 2007, ci ricasca, con la sconvolgente gigantografia di Isabelle Caro, per la griffe No-l-ita. E' una griffe storicamente impegnata in battaglie sociali? Niente di tutto questo. E' uno dei tanti stilisti, e neanche fra i più noti. Uno stilista che fino a quel momento ha prodotto pubblicità che sembravano il catalogo della Vestro buonanima. Una foto sconcertante, che non combatte l'anoressia, e non aggiunge niente ai vestitini della No-l-ita. Però è, tanto per cambiare, un monumento ad Oliviero Toscani, costruito coi soldi di un'azienda qualsiasi.
E' tanto un monumento a Toscani, che esce persino un docufilm. Su No-l-ita? No, sulla foto di Toscani
La notorietà è assicurata. Per il prodotto? No, per il fotografo autocertificato pubblicitario. Scoppia l'abituale polemica, che non giova alla marca, ma alla notorietà di Toscani: apprendiamo dal Corsera che "...durante la 61ª edizione del Festival del Film di Locarno è stato presentato il film Anorexia. Storia di un'immagine, del regista argentino Leandro Manuel Emede, documento che narra la storia della fotografia No Anorexia che Toscani ha realizzato nel 2007 per la marca No-l-ita, e che è stata lanciata durante la settimana della moda milanese. La fotografia, che causò molto scalpore, è stata presa di mira dai media mondiali: il documentario narra infatti non solo la concezione della foto, ma illustra in modo travolgente tutto ciò che successe dopo la sua uscita, mixando in retroscena non solo rassegne stampa ma anche interviste a critici e giornalisti [...]
Ed ecco come il Corsera, tre settimane fa, dopo aver dato la notizia della morte di Isabelle, riporta l'immancabile fiume di dichiarazioni, a volte sinceramente sconcertanti...:
"...Isabelle aveva 28 anni. La sua notorietà è legata alla campagna choc contro l'anoressia di tre anni fa, firmata da Oliviero Toscani. «Purtroppo non ho un bel ricordo di Isabelle Caro - ha detto il fotografo - era una ragazza molto malata, prima nella testa che nel corpo, perché aveva una mente da anoressica, come tutte le persone che soffrono di questo disturbo era anoressica nel cervello» (Toscani, ma allora perchè cazzo l'hai usata? NdR)
Gli scatti di Toscani erano gigantografie di un corpo devastato: i piedi e le mani grandi su un corpo fatto solo di ossa, la pelle chiazzata dalla psoriasi. I cartelloni, 3 metri per 6, amplificavano ogni particolare. Le reazioni non si erano fatte attendere. La prima a prendere posizione a sostegno dell'iniziativa, lanciata per l'apertura della Settimana della moda milanese, era stata Livia Turco, allora ministro della Salute. Pro Toscani, in quella occasione, anche alcuni fra gli stilisti impegnati sulle passerelle meneghine, da Giorgio Armani («Vorrei conoscere questa persona per capire i motivi che l'hanno portata all'anoressia») a Roberto Cavalli («Facile additare la moda per colpe più grandi di quelle che ha»), per finire con la coppia Dolce&Gabbana: «Finalmente qualcuno dice la verità sull'anoressia, cioè che non è un problema della moda ma un problema psichiatrico».
Ma l'effetto choc non era piaciuto a tutti: per l'assessore del Comune di Milano Tiziana Maiolo si trattava di «pornografia», mentre il Codacons attaccava sul piano etico («Le persone malate non dovrebbero mai essere sfruttate a scopo pubblicitario») e la senatrice Mariella Burani Procaccini (Pdl) parlava di «volgare strumentalizzazione». Toscani, dal canto suo, aveva difeso la sua campagna definendola «una sorta di Urlo di Munch» contro la malattia. Nuda, di spalle, per una campagna contro la malattia che da tempo la stava consumando. Il Corriere della Sera aveva rifiutato di pubblicarla. Isabelle Caro era diventata famosa con questa campagna pubblicitaria nel 2007. Allora pesava 31 chili per 1,64 di altezza.
La moda non ha colpe? andiamoci piano... qualcosa di casting ho visto in vita mia... Gli obiettivi ingrassano. Se si prende il metrò a Milano durante le manifestazioni di moda, si vedono decine di poveracce emaciate, con l'aspetto malaticcio, vestite di qualsiasi colore purchè nero, armate dei loro books, della piantina di Milano e di una bottiglietta d'acqua minerale, fare il penoso tour per "case di casting", fra Riccardo Gay e Fashion Models, nella speranza di rimediare qualche giornata. Chi le ha convinte che "magro è bello"? Non certamente la Pizza Catarì o i "Quattro Salti in Padella Findus". E' la moda, bellezza! o pesi 45 chili, o sei fottuta. E Toscani produce "l'urlo di Munch" per vendere No-l-ita, o per vendere, tanto per cambiare, se stesso? Perchè se fai questa campagna per combattere l'anoressia, allora il tuo committente può essere solo il Ministero della Sanità, non uno stilista. Se invece la fai per vendere e rivendere l'immagine di Oliviero Toscani, qualsiasi cosa va bene. Parlate di Toscani, Parlatene pure male, purchè ne parliate.
Infine, la sconvolgente divisione dei pareri dei politici "per colore", e non per convincimento. Già... la sinistra con Toscani, la destra contro. L'anoressia, parafrasando Gaber, è di destra o di sinistra? Non è un cazzo. Semplicemente, Toscani passava per "progressista", per essere stato, mille anni fa, candidato trombato nella lista Pannella, e per essere stato contro Calabresi. Poi è diventato non-si-sa-cosa, assessore a non-so-che nel comune di Salemi (Sicilia) di cui è sindaco Sgarbi, che a sua volta è sempre di destra, di sinistra, ma anche.
Scusate, smetto qui. Questa analisi della intellighentzia nostrana mi ha fatto venire l'emicrania... Continuate voi, e che almeno Toscani taccia, per una volta in vita sua. Tafanus
Scritto il 21 gennaio 2011 alle 11:00 nella Media | Permalink | Commenti (12)
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Leggere 389 pagine di intercettazioni è un esercizio che mai avrei pensato di fare, non essendo né giudice né avvocato. L’ho fatto stanotte e purtroppo mi sono reso conto di quanto siano inoppugnabili le accuse fatte al gruppo Bunga Bunga, checché ne dica l’avvocato Ghedini.
Vi sono trascrizioni devastanti non già legate al gruppo di ragazze che utilizzano il contabile Spinelli come un bancomat, ma soprattutto di un “sistema” esattamente identico a quello organizzato in precedenza da Tarantini e che ruota attorno a gruppi di ragazze che fanno da portata principale ai “wild parties” evocati da wikileaks.
Parties che, per la cronaca, sembrano assorbire completamente i pensieri di questo inetto che ci troviamo quale presidente del consiglio, che trova il tempo di conversare amabilmente con signorine dalla dubbia professionalità ma non con i capi di stato esteri: Angela Merkel, del resto, ha dovuto attendere la fine di una telefonata di Berlusconi per continuare con il programma ufficiale.
Volete vedere che stava parlando con la sua “igienista dentale”?
Ancora più devastanti appaiono le evidenze relative alle telefonate indicanti il falso rapporto di parentela suggerito dalla presidenza del consiglio fra il presidente egiziano e la ormai famigerata Ruby: in qualunque paese civile questa chiamata sarebbe considerata uno scandalo politico di dimensioni devastanti.
Ricordate che negli Stati Uniti un presidente è stato mandato a casa per aver fatto spiare gli avversari politici? cosa sarebbe successo a Nixon se avesse chiamato la polizia di NY per far liberare una minorenne affidandola (per esempio) a Jack Ruby?
Davanti a tutto questo, abbiamo un dittatorello che compare invece in TV senza alcun controllo, ammannendo una verità tutta personale al docile pubblico televisivo, trattato come carne da macello e caricato dalla suggestione della ripetizione del Mantra “non è vero, i giudici vogliono farmi fuori, sono comunisti”.
Al di là delle specifiche valutazioni psichiatriche, che potranno fare molto meglio persone esperte, va segnalato che, come al solito, la spiegazione per tutto questo è e rimane sempre la stessa: con lo strapotere televisivo disponibile un qualsiasi comportamento sanzionabile diviene impunibile stante la disponibilità di sei telegiornali e di una corazzata mediatica che dispone della potenza utile a plasmare direttamente il cervello del telespettatore.
Il dittatorello utilizza scopertamente la tecnica dell’ultima parola: sia usando otto minuti di tutti i TG disponibili, sia tentando la carta (invero ormai prevedibile) della telefonata all’ultimo istante a Ballarò, perfetta per chiudere senza possibilità di risposta alle prevedibili bugie spacciate come verbo.
Ovviamente frasi come “…mi sto divertendo…” e “…non mi presenterò dai giudici, che peraltro non sono competenti...” condiscono la solita salsa trita e ritrita del macho decisionale che deve apparire in pubblico ma che dalle carte messe a disposizione dalla procura di Milano appare come un povero anziano incapace di qualunque tipo di gestione.
E come il Berlusconi privato appare succube di un gruppo di voraci zecche nelle sue ville, quello pubblico appare incapace di qualunque scelta che non sia quella della difesa ad oltranza dello status di intoccabile politico, che obtorto collo è costretto a reclamare anche per i suoi sempre più imbelli tirapiedi: resta il fatto che le prime avvisaglie di un sistema in fase di crollo sono davanti agli occhi di tutti.
Debito pubblico all’esplosione, Roma, Palermo e Napoli sommerse da migliaia di tonnellate di rifiuti, il nord-est sotto metri d’acqua e lasciato disperatamente solo, Pompei che crolla pezzo dopo pezzo, Roma in mano agli amici degli amici che si spartiscono una città come se fosse una torta, L’Aquila in rovine lasciata dopo averla sfruttata sia mediaticamente che economicamente dalla cricca, ministri e dirigenti pubblici che finiscono in indagini giudiziarie per appropriazione indebita e concussione, politici eletti dalla criminalità organizzata, e presidenti del consiglio corruttori che si fabbricano leggi “ad personam” in totale spregio ai devastanti strascichi giudiziari derivanti da queste azioni folli.
In aggiunta, i miliardi dell’otto per mille usati per comprare il silenzio della chiesa, quelli buttati per missioni militari che ad oggi nessuno ha capito a cosa servano, se non a permettere ai bellimbusti del ministero della difesa di farsi belli ai funerali, mentre polizia, carabinieri e guardia di finanza non dispongono del carburante per garantire l’ordine pubblico.
Qui non si sta discutendo dell’onestà o della politica: non stiamo decidendo se Coppi sia più forte di Bartali o Rossi sia più forte di Biaggi.
Qui stiamo decidendo se nei prossimi anni lo stato potrà garantire servizi minimi ai propri cittadini. Qui stiamo decidendo se una classe dirigente imbelle potrà continuare a fare il proprio comodo oppure se con un soprassalto di dignità (cfr. Lameduck) si potrà ancora dire che esiste uno stato Italiano e non una repubblica delle banane.
Parafrasando Manzoni, non ai posteri l’ardua sentenza, ma ai contemporanei.
Axel
Scritto il 21 gennaio 2011 alle 10:00 nella Axel, Berlusconi | Permalink | Commenti (17)
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Smaniosa vocazione - "La Stampa del 31 dicembre 2010, pubblica la seguente lettera: "Ognuno sia libero di fare le sue scelte, per carità, ma quando in un mondo già sovrappopolato si ha la possibilità di non avere preoccupazioni per la propria moltiplicazione non capisco la smaniosa vocazione per «il figlio a ogni costo» che cattura cantanti maturi come Gianna Nannini ed Elton John. Il travaglio nel parto di canzoni non è stato sufficiente?". Il nome dell'autore è puntato, però c'è da supporre che sia un uomo, giacché di norma sono gli uomini a non capire, e a definire il desiderio di procreare una smania. Forse potrei illuminare coloro che non capiscono, con un'analogia: la Creazione è il frutto dell'amore divino; la procreazione è il frutto dell'amore umano. Precisazione necessaria per coloro che non capiscono: intendo l'amore verso la creatura desiderata, non l'amore che unisce gli sposi. Così, se riguarda una coppia omosessuale, la "smaniosa vocazione" si comprende meglio.
Francesca Ribeiro
Un sogno dopo aver letto il Vangelo - Il Papa come Gesù. Berlusconi come Zaccheo. Non sono un buon cristiano, anzi, forse non sono neppure un cristiano, però mi piace tenere il vangelo sul comodino e leggerne un passo prima di dormire. L'altra sera ho letto ancora: "Or un uomo di nome Zaccheo, che era capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva; c'era, infatti, molta gente, ed egli era troppo piccolo di statura. Allora…si arrampicò sopra un sicomoro perché Gesù doveva passare di là. Gesù, quando arrivò in quel punto, alzò gli occhi e gli disse: « Zaccheo scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua ». Scese subito e lo accolse con gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare a casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Signore, io do ai poveri la metà dei miei beni e se ho rubato a qualcuno gli restituisco il quadruplo » (cf Lc 19 ). Mi sono addormentato ed ho fatto un sogno. Ho sognato Silvio. Sì, proprio il Cavaliere, che voleva vedere il Papa, ma essendo piccolo di statura, non ci riusciva. Allora si arrampica su una transenna. Joseph lo vede, alza gli occhi e gli dice: «Silvio scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a Palazzo Grazioli ». Il Cavaliere scende subito e lo accoglie con gioia. Vedendo ciò, tutti mormorano: «Il Papa è andato ad alloggiare in casa di un peccatore!». Ma mentre sono a tavola, Joseph lo guarda negli occhi e gli dice: «Guai a voi che siete ricchi, perché avete già la vostra consolazione » (Lc 6,24); e poi: « In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli; ancora vi dico: è più facile che una fune entri per la cruna di un ago, che un ricco nel regno di Dio » (Mt 19, 23 -24). E Silvio: «Santità, io do ai poveri la metà dei miei beni e se ho rubato a qualcuno gli restituisco il quadruplo».
Attilio Doni
Un’imperdonabile superficialità - Alfonso Signorini, su Tv Sorrisi e Canzoni n. 2, scrive: "Elton John è diventato papà...a me viene da pensare al piccolo Zachary. Che non potrà contare sulla figura veramente insostituibile per un bambino: quello della madre...Sono d'accordo con Papa Benedetto XVI quando afferma che i bambini devono crescere in una famiglia dove ci sono un papà e una mamma". Ora, quando si fa un'affermazione di tale importanza, non sarebbe intellettualmente onesto avallarla con uno straccio di prova? E' provato scientificamente che l'amore della madre biologica sia insostituibile? E conclude, Alfonso Signorini: "Lasciatemi dire che Elton e David secondo me sono andati un po' oltre i propri «diritti». Pensando probabilmente troppo ai propri desideri e troppo poco alle esigenze di un bambino". Sempre secondo Signorini. Secondo Elisa, però, definire genericamente "desideri" il desiderio di paternità e di maternità, è un'imperdonabile superficialità. Il desiderio meraviglioso di avere un figlio, non può essere messo sullo stesso piano del desiderio di avere una villa al mare, del successo, o di qualsiasi altra cosa. Non si tratta dell'intensità del desiderio, della quantità, bensì della qualità.
Elisa Merlo
Che brutte lettere, su certi quotidiani! - Che brutta abitudine, quella di alcuni giornali, di pubblicare lettere contenenti notizie false, o concetti basati su una falsa morale. Sarebbe giusto cestinarle, oppure pubblicarle, sì, ma necessariamente non prive di commento da parte del giornalista che cura la rubrica. Scrive un lettore, su un noto quotidiano del 5 gennaio: "Nei Paesi dove l’eutanasia è stata legalizzata, non poche persone sole e abbandonate sono state persuase a ricorrere a questo mezzo per disperazione, quando non siano gli stessi parenti a spingere il malato in quella direzione. L’eutanasia dovrebbe essere respinta non solo per motivi religiosi, ma soprattutto per motivi umani". Passa il messaggio che in molti paesi la legge sull'eutanasia è stata così mal concepita da permettere ai delinquenti di ricorrervi per liberarsi del malato scomodo. Non si entra nel merito della giustezza o meno dell'eutanasia in sé, ma nel merito dell'uso improprio che alcuni delinquenti potrebbero farne. Passa il messaggio che esistano giusti motivi religiosi e umani in base ai quali è lecito privare un individuo della libertà di porre fine alla propria esistenza, qualora questa sia diventata per lui inutile e insopportabile.
Miriam Della Croce
Le Roi s’amuse - Le Roi s'amuse. Perché non lasciamo che re Silvio si diverta? Perché non lasciamo che si sollazzi? Potebbe andare da Signorini in Tv, il quale si precipiterà a stendere tappeti, e magari potrebbe cantare, pensando a qualche sua bella: "La donna è mobile Qual piuma al vento Muta d'accento e di pensiero...E' sempre misero Chi a lei si affida...". Lasciamo che il re si diverta, e smettiamola di protestare e pretendere che si dimetta. Se cade il re, l'Italia va in rovina. E chi vuole la rovina dell'Italia? Lasciamo che il re si diverta. Ed anzi, facciamo un'altra legge ad personam: ragazze per il re, pagate dallo Stato, vita natural durante. Lasciamo che il re si diverta. Lasciamo che si sollazzi.
Veronica Tussi
Scritto il 21 gennaio 2011 alle 09:00 | Permalink | Commenti (1)
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