Ora che finalmente il bubbone Alé Magno è esploso, con l'azzeramento della giunta, riprendiamo la pubblicazione a puntate del dossier sulla parentopoli romana. Non ci sono alibi o attenuanti. Alemanno ha preso una città che grazie alle leggi di spesa speciali avrebbe potuto farcela, e l'ha trasformata in un colabrodo, dove solo i suoi serventi conducono una vita dignitosa, con le chiappe al caldo.
Fra le idee più sconce che Alemanno poteva avere, c'è quella di affidare "le chiavi del pollaio" a tale Bertolaso, colui che di parentopoli ha una certa esperienza diretta. E ripartiamo dal 19 dicembre, con la 5° puntata...
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Parentopoli, bufera Campidoglio, spunta un altro protetto del sindaco - Dalla segreteria di Alemanno all'Ama: Paolo Serapiglia è l'ultimo tassello di una catena che va dai Marinelli a Panzironi junior
(di Giovanna Vitale - Repubblica - 19/12/2010)
Poteva non sapere, il sindaco Gianni Alemanno? Poteva non essersi reso conto di come le società comunali si fossero trasformate in un maxi-ufficio di collocamento per parenti e amici? Se è vero che due indizi fanno una prova, è altamente improbabile. E già, perché dopo i figli dell'ormai ex capo-scorta (assunti uno in Atac, l'altra in Ama) nell'elenco dei protetti reclutati nell'azienda dei rifiuti spunta un altro dei suoi più stretti collaboratori. Uno che, prima di approdare in via Calderon de la Barca, era stato fra i primi ad ottenere un contratto biennale nella segreteria del primo cittadino, dove ha continuato a lavorare per circa due anni e mezzo.
Corre l'anno 2008, addì 18 giugno: la giunta di centrodestra tiene la sua quinta riunione dacché è insediata a Palazzo senatorio. Fra gli otto provvedimenti all'ordine del giorno, a riprova di quanto sia importante circondarsi di gente di fiducia, ben sette vertono sulla nomina di personale che dovrà coadiuvare Alemanno nello svolgimento delle sue funzioni amministrative. Il primo caso in esame riguarda, appunto, il cinquantenne Paolo Serapiglia: con la delibera n.120 il sindaco chiede di "procedere all'instaurazione del rapporto di lavoro a tempo determinato" nella "categoria D, posizione economica D1" con 23mila euro all'anno di stipendio.
Scadenza del contratto: 31 dicembre 2010. Il tempo scorre veloce finché Serapiglia, accortosi che il termine sta per spirare, subito dopo l'estate fa il colpo gobbo: partecipa all'ultima selezione per amministrativi promossa dall'Ama e vince. Un bel posto fisso presso l'ufficio legale. Assunto insieme ad altri 358 fortunati che, circa tre mesi fa, hanno passato i test dell'agenzia "Obiettivo Lavoro".
Poteva dunque non sapere, il sindaco Gianni Alemanno, che con Serapiglia ha lavorato fianco a fianco in Campidoglio per oltre due anni? La stessa domanda che gli è piovuta addosso non appena è venuto fuori che entrambi i figli del suo capo-scorta, Giancarlo Marinelli, tra il 2009 e il 2010 sono stati assunti all'Atac (il maschio, Giorgio) e all'Ama (la femmina, Ilaria); che Dario Panzironi, anch'egli da metà 2008 titolare di un contratto a termine presso la segreteria del sindaco in quanto rampollo di Franco, fedelissimo AD dell'azienda dei rifiuti, a ottobre ha conquistato una scrivania a vita all'Eur spa; che il suo ex capo-segreteria al ministero dell'Agricoltura, Ranieri Mamalchi, consigliere della Fondazione alemanniana Nuova Italia, è diventato dirigente a tempo indeterminato in Acea, mentre il di lui figlio Edoardo è stato piazzato in Atac. Serapiglia, dunque, non è che l'ennesimo collaboratore del sindaco sistemato per sempre. E forse neppure l'ultimo.
Così il CdA Acea lanciò l'allarme: "Costi del personale insostenibili" - Il collegio dei sindaci: troppi assunti, spesi 37 milioni in più
(di Daniele Autieri - Repubblica - 19/12/2010)
I costi stanno esplodendo. Il primo allarme sulla gestione di Acea non arriva dai giornali, ma dal consiglio di amministrazione riunito il 29 marzo scorso per approvare il bilancio 2009. A lanciarlo è il Collegio dei sindaci che, "preso atto di una crescita dei costi per consulenze e prestazioni professionali e dei costi del personale corporate, auspica al più presto una riduzione dei costi correnti".
È un momento critico per la multiutility partecipata dal Comune al 51% e quotata in borsa. I membri del cda leggono le relazioni preparate dallo staff del presidente Giancarlo Cremonesi e dell'amministratore delegato Marco Staderini. Il 2009 si chiude con una perdita di 52 milioni di euro, e i sindaci non hanno dubbi: il passivo è in gran parte imputabile all'impennata dei costi del personale, più 37 milioni in 12 mesi [...]
Le troppe assunzioni hanno fatto lievitare il costo del personale da 249,5 a 286,4 milioni in un anno. Nello stesso periodo i dipendenti passano da 6.588 a 6.720, mentre il valore aggiunto pro capite (ossia quanto ogni dipendente produce) crolla dai 158mila euro del 2008 ai 132mila di fine 2009 [...]
Si arriva così alla dura sentenza del CdA: "L'unico settore che contribuisce negativamente al margine operativo lordo è quello corporate e servizi. L'aumento della perdita è sostanzialmente determinato dai maggiori costi di personale prodotti dall'incremento dell'organico, dal rinnovo contrattuale, e dalle politiche di incentivazione". Una cambiale a clientelismo e cattiva gestione che finora è stata pagata solo dagli azionisti.
[Dossier Alemanno - Introduzione]
[Dossier Alemanno - 1° Puntata]
[Dossier Alemanno - 2° Puntata]
[Dossier Alemanno - 3° Puntata]
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