Correva il 31 Marzo 2008, quando noi abbiamo scritto [questo post], di cui riproduciamo l'incipit:
Expò 2015: prima di masturbarci sul fagiolo borlotto
Nel progetto, una città più verde, meno inquinata con nuove infrastrutture. Grandi investimenti, ma anche sette anni di cantieri da sopportare. La torre, il parco, miliardi e i cantieri, le promesse e i rischi dell'Expò. Il problema del "dopo": come sarà utilizzato quello che resterà?
di GIUSEPPINA PIANO - Repubblica.it
MILANO - Una città dove si respira meglio perché emette il 15 per cento in meno di Co2. Dove si viaggia in metrò da Niguarda a San Siro, e da Lorenteggio a Linate. Dove saranno stati spesi 14 miliardi di euro in infrastrutture, autostrade e opere pubbliche. Ma anche una Milano con sette anni di cantieri davanti e 29 milioni di persone in visita nei cinque mesi dell'Esposizione universale dedicata all'alimentazione, previste in media 160mila al giorno con (con punte di 250mila).
Noi avevamo molto ironizzato sui 29 milioni di visitatori che si sarebbero precipitati da ogni angolo dei cinque continenti per visitare la mostra del fagiolo borlotto a Rho-Pero. Sono passati quasi tre anni da quando abbiamo scritto questo post pieno di scetticismo (motivato), ne mancano solo quattro, e per il momento non è stato fatto NIENTE.
Però oggi Culo Flaccido in persona si è preoccupato di farci sapere che sono attesi ben 20 milioni di visitatori. In tre anni scarsi, l'ottimismo è già diminuito da 29 milioni a 20 milioni. Un calo del 31% in 34 mesi. Non male. Proseguendo così, fra quattro anni scopriremo che a visitare l'Expò ci saranno alcuni pensionati con ingresso gratuito, e qualche scolaresca in gita dai paesini dello hinterland. Un successone. Non ci sarà alcun problema di parcheggio, né all'interno dell'area della Expò, né in città. Tafanus
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