Cinque versioni in cinque giorni sulla morte di Matteo. La Russa, non sono un po' troppe? Ministro, quale busta sceglie?
Busta n° 1: La prima versione, accreditata dall’ufficiale che il 31 dicembre ha telefonato dall’Afghanistan per dare la notizia ai familiari, era quella di un colpo sparato da un cecchino che aveva raggiunto il caporale alla spalla. Lo stesso ministro La Russa aveva parlato di «sfortuna» perchè il colpo aveva raggiunto una parte non protetta dal giubbotto antiproiettile.
Busta n° 2: La seconda versione (1 gennaio) era stata quella di un colpo che aveva attinto Miotto al fianco. E dal comando italiano si era saputo che il giovane non era morto subito, anche se il colpo aveva raggiunto organi vitali. A quel punto il padre Francesco aveva chiesto, senza polemica: «È poco chiaro quello che è successo. Credo di avere il diritto di sapere come è morto mio figlio».
Busta n° 3: La terza versione è venuta dal medico legale, il 2 gennaio: «Un solo colpo ha provocato una lesione che ha determinato la morte immediata. L'equipaggiamento era assolutamente adeguato, c'erano tutte le protezioni adeguate, è stata una circostanza assolutamente sfortunata».
Busta n° 4: La quarta versione è dell’altro giorno. Il colonnello Stefano Fregona, comandante della caserma Salsa di Belluno dove è di stanza il Settimo alpini, ha ipotizzato per la prima volta al "Gazzettino" una ricostruzione diversa: «Non è stato un cecchino, ma un colpo arrivato di rimbalzo o in ricaduta.
Busta n° 5: Adesso, la quinta versione: c’è stato un vero conflitto a fuoco. Miotto è stato ucciso da un gruppo di "insurgents". Speriamo che sia l’ultima. E che sia la verità.
[Fonte: Il Gazzettino]
Mi scuso coi genitori e i familiari di Miotto per questa traduzione in termini di commedia dell'arte del racconto di una tragedia, ma questa storia che ogni volta che ci scappa un morto in Italia ci sia un'elevatissima produttività di stronzate deve finire. Basta con ragazzi uccisi da un colpo sparato in aria, e deviato verso il basso da un calcinaccio si passaggio. Basta con questi dementi che non riescono neanche a concordare una balla sciocco-sostenibile, e poi mantenere il punto. Qui ormai siamo al vaudeville. Peccato che un ragazzo sia morto, e non per le risate. La Russa si dia una bella limatina al pizzetto, e poi vada in aula a riferire. Possibilmente con una sesta e definitiva stronzata, sintesi delle cinque precedenti. Abbiamo il diritto di sapere come sia morto Miotto, e abbiamo il diritto di sapere come possano morire 35 persone impegnate in una "missione di pace". Tafanus
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