Credo che gli avvenimenti di questi giorni stiano ristabilendo, in un certo senso, una scala di valori fra chi fa politica, e chi fa demagogia, o si mette comodamente a rimorchio dei demagoghi di turno, che si succedono a ritmo incalzante da tre anni e mezzo...
Vorrei cominciare col rendere omaggio a Giorgio Napolitano. TUTTI i movimenti (chiamiamoli così), dal Rag. Grillo ai girotondini post-litteram, dai dipietristi "culo e camicia" coi De Gregorio, i Razzi e gli Scilipoti, e prima ancora col "Popolo Viola" degli statisti Mascia & Corradini, sempre osannatissimi dalla intellighentzia di sinistra (i Flores d'Arcais, molti della galassia del "Fatto", molti cani sciolti alla Travaglio che sono di qua "ma anche", la squadra dei Santoro e dei Vauro, e persino da Repubblica, dall'Espresso, dall'Unità, sempre pronti ad unirsi al fuoco di chi sparava addosso a Napolitano, chiamato affettuosamente Morfeo (con le poche ma significative eccezioni di Furio Colombo, di Antonio Padellaro, di Eugenio Scalfari).
Qualcuno se ne ricorda? Senza rinfocolare vecchie polemiche, anche fra i lettori del Tafanus molti si sono accodati al movimento anti Napolitano-Morfeo, reo di non fare ciò che la Costituzione non gli consente di fare. Un posto tutto suo, in questo quadro, meriterebbe il ggiovane Vendola, in politica da 35 anni, che parla come un ibrido fra Montale e Ionesco, ma mentre parla non disdegna di fare qualche buon affare, in nome della collettività, con Columella e con don Verzé, socio di Berlusconi.
Oggi il galantuomo Napolitano si prende la sua rivincita, con un rotondo 85% di italiani che si fidano di lui, e solo di lui. Con valori che doppiano il secondo classificato di turno, che arranca dietro di 40 punti. Banale, ma possiamo dirlo. Il tempo è galantuomo. La politica è un costante compromesso fra ciò che si vorrebbe fare e coò che si può fare. Fra ideali e pallottoliere. Fra insulti a Morfeo per quello che non fa, e Costituzione che delimita ciò che può fare.
Buoni ultimi, nella corsa alla "genialità politica" dei ggiovani leoni, sono arrivati i "rottamatori", che per il momento sono riusciti a rottamare solo se stessi: vogliamo darlo, uno sguardo, ai "numeri" del sito che è lo specchio di questo gruppo ultimo nato di rivoluzionari delle "happy hours"? Ebbene, nato con grandissime ambizioni, dopo il rush dei primi giorni, e nonostante le frequentissime comparsate televisive dei promotori (Matteo Renzi e Pippo Civati), oggi siamo a questa situazione (i fatti separati dalle pugnette):
# negli ultimi 15 giorni prossimaitalia.it vale il 52% del Tafanus, nell'ultima settimana vale il 40% del Tafanus;
# le voci del "vocabolario" (la summa filosofica dei temi da trattare dopo la Leopolda) erano 24 alla fine di Dicembre, sono 24 alla fine di Gennaio;
# i commenti a queste voci erano 245 a fine dicembre, sono 251 ora. In un mese, si sono aggiunti 6 commenti (SEI);
# Matteo Renzi non entra nel sito da tre giorni, e non ha mai scritto né un post, né un commento sul SUO sito; Pippo Civati non ci entra da 11 giorni, e l'ultima volta lo ha fatto per postare un link che rinviava al suo blog personale.
Ecco, questa è l'ultima tornata di "nuovo-che-avanza" della politica italiana.
Ma parliamo di cose serie. In questi tre anni e mezzo si sono sprecate le iniziative (fra folklore e logorrea) per "mandare a casa" Berlusconi: dai "vaffanculo day" del ragioniere, alle piazzenavone dei post-girotondini, alle violinate dei sanprecari con commoventi ggiovani che marciano dietro un santino senza neanche fare lo sforzo di capire dietro a chi stiano marciando, ai rottamatori armati di mazzuola, ma privi di progetti e, sembra, persino di strumentario.
Poi scende un attimo in campo la "vecchia politica", sotto le sembianze di Bersani prima, e di D'Alema poi, e il Re è d'improvviso nudo...
Tocca prima a Bersani, proporre una santa alleanza "con chi ci sta", col programma, limitato nel tempo e nei contenuti, di "salute pubblica": riforma della legge elettorale, legge sul conflitto d'interessi e sull'assetto TV, provvedimenti urgenti per l'economia. Poi tutti a casa, a votare con nuove regole e nuovi assetti della comunicazione, ognuno con la propria parte politica. La proposta raccoglie consensi e critiche. Appare ragionevole, ma forse con tempi troppo indefiniti di "associazione fra diversi".
Infine entra in scena D'Alema, che propone una sorta di CLN, un'associazione di tutti per mandare a casa Culo Flaccido, che è ormai diventato un elemento di imbarazzo della politica e del Paese. Un démi-homme ormai oggetto di mobbing a livello internazionale. Uno che non può più permettersi di mostrare la propria faccia in occasioni pubbliche. Non va più all'estero (se non da Gheddafi), non va ai funerali del soldato italiano ucciso, non va all'inaugurazione dell'anno giudiziario.... Non va, ma non se ne va. Sa benissimo che nel momento in cui dovesse lasciare, dovrebbe spiegare, senza scudi e senza "lodi", troppe cose a troppi magistrati. E' di ieri la battuta tratta dall'analisi dei giornali africani (africani, non anglosassoni...): "...è vero che c'è almeno metà dei giornali africani che parla malissimo di Berlusconi, ma è altrettanto vero che c'è l'altra metà che si limita a deriderlo...". Si può andare avanti così?
Dunque, entra in scena D'Alema, che in pochi minuti d'intervista alla Annunziata, lancia l'ipotesi del CLN per liberarci dal mostro. La proposta raccoglie un "quasi si" da Casini; un "ni" dai finiani, non ancora paghi dei "consensi altalenanti verso il basso" conquistati con la loro politica del pendolo, e non ancora paghi né del prepotente ritorno della cucina Scavolini e del portaombrelli di Montecarlo, né dell'attacco istituzionalmente male-odorante del maestro di sci Frattini, e della sua maldestra risposta ad una interrogazione all'uopo somministrata e calendarizzata. Mai, in quasi tre anni di governo, Frattini si era degnato di rispondere in Parlamento su temi di politica estera. C'è andato a parlare del portaombrelli. C'è andato per dire che il "documento" (quale? sempre quello si settembre 2010) era stato certificato come "autentico".
Santa Lucia è una delle più ridicole repubbliche della banane dei Caraibi. Ha una superficie di ben 617 kmq (per capirci, meno di un quadrato di 25 kms di lato), ed una popolazione di bel 158.076 abitanti (ancora per capirci, a metà fra la popolazione della provincia di Rieti, e quella di Olbia/Tempio Pausania). Governatore, la oltre 14 anni, è tale Dame Calliopa Pearlette Louisy. Esticazzi!
Chi volesse rinfrescarsi la memoria su cosa abbiamo scritto sull'argomento "Santa Lucia" (documenti farlocchi, e "strani personaggi e interpreti"), può fare riferimento ai seguenti posts del Tafanus:
[La lettera farlocca, fabbricata male]
[Gli strani personaggi dell'affaire: Il "Ministro della Giustizia", l'affarista Lavitola, l'immancabile Littorio Feltri...]
Ebbene, Fini, Bocchino e soci non sono ancora paghi di pesci in faccia presi da Culo Flaccido & C., e sono perplessi nell'aderire ad una coalizione di "tutti contro Berlusconi". Loro, che cazzo, sono per la politica costruttiva! E mentre loro costruiscono, i berluscones sono impegnatissimi a distruggere ciò che resta dell'immagine dei finiani (se mai ne hanno avuto una...).
E a sinistra? Surprise! il più contrario di tutti è Tonino Di Pietro. Ma si, proprio lui! quello che "noi dell'Italia dei Valori", quello che "noi che siamo l'unico partito che fa opposizione a Berlusconi". La motivazione? Non si può governare mettendo insieme tutti da Ferrando a Fini... Già, non si può. Siamo d'accordo. Peccato che D'Alema non abbia MAI parlato di governare insieme, ma solo di fare un'associazione di scopo per cacciare colui che non vuole andar via neanche con le cannonate. Peccato che Culo Flaccido, prima aduso a minacciare il ricorso alle urne (dove avrebbe immancabilmente travolto tutti), adesso non voglia andare alle urne neanche se trascinato da una coppia di buoi. Cavaliere, se persino la Ghisleri di Euromedia dice che la sua popolarità è crollata di 7 punti in una settimana, qualcosa di vero ci dev'essere, vero?
Ma allora perchè Tonino improvvisamente prova a lasciare l'abituccio da Masaniello, e a indossare l'abito fumo di Londra dello statista? La risposta mi sembra facile facile: mentre in una coalizione formata da PD, IdV e SEL ognuno dei tre partiti (inclusa l'IdV) ha in mano la golden-share, in una coalizione allargata, sia pure "di scopo", Tonino sa di non contare un cazzo. Fine della "vera opposizione" di "noi dell'Italia dei Valori".
La prova che D'Alema abbia fatto più danni, nella testa di Berlusconi, di dieci vaffaculo-days, no-berlusconi-days, violinate masciane, piazzenavone, fischiettate sotto le finestre del Quirinale, leopolde e quant'altro, è facile facile: mentre nelle altre occasioni il Cav. o è stato zitto, o ha deriso le manifestazioni, questa volta, nel giro di pochissimne ore, si è affrettato a lanciare (fuori tempo massimo e fuori luogo) il ramoscello d'ulivo addirittura al komunista Bersani, proponendo, nientemeno, che una "politica bipartisan". Esticazzi! Vogliamo vedere, cosa propone?
Propone di fare, col concorso dei komunisti, una politica incentrata su tre temi: i ggiovani, il rilancio dell'economia attraverso la riduzione delle tasse alle aziende, l'impegno a non toccare i super-ricchi con una patrimoniale. Siamo, insomma, all'idiozia dei disperati. E voglio gridare il mio NO, forte come un tuono, ed invitare Bersani e i vertici tutti del PD a rispondere con un sonoro, corale vaffanculo, che voglio motivare:
-a) Un personaggio squallido e squalificato, di cui ormai tutto il mondo civile ed alfabetizzato italiano si vergogna profondamente, non può restare un minuto di più, e men che meno può pensare di dettare delle condizioni o di offrire contropartite (disperate, cretine, tardive, ridicole, e figlie del panico per la fine incombente).
-b) I "ggiovani"? C'è una sola medicina, per i ggiovani: porre fine, in tempi brevissimi, alla "flessibilità" che è precariato sottopagato, e dare loro certezze per il futuro, possibilità di progettare la vita, e di programmare i consumi. Se la sente, Berlusaconi, di dire che tempo un anno i contratti atipici non potranno riguardare più del 5% del personale, non potranno durare più di un anno, e dovranno avere un costo aziendale superiore a quello di contratti a tempo indeterminato?
-c) Culo Flaccido ci direbbe, con cortesia non disgiunta dai numeri, dove cazzo crede di poter trovare le risorse per fare ulteriori regali alle aziende, con un debito che è ritornato al 120% del PIL, i titoli di stato italiani sotto pressione, e il deficit, che viaggia, in salita, verso il 6% del PIL?
-d) Culo Flaccido ci spiegherebbe perchè mai il conto dovrebbero pagarlo, ancora una volta, i ceti meno abbienti? Perchè, per una volta, non si possa chiedere di pagare il conto a quel 10% di italiani a cui appartiene il 45% della ricchezza nazionale?
Ecco, questa è una mossa disperata, un vero e proprio "prodotto salvaculo (flaccido)", che il PD ha il dovere di rispedire al mittente, accompagnato da una sonora pernacchia. Quest'uomo ha disonorato il Paese, e lo ha reso ridicolo agli occhi del mondo. Vada via senza sbattere la porta. Spenga la luce prima di uscire, e non dimentichi di portarsi via TUTTE le puttane di cui ha imbottito le istituzioni. Tafanus
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