Come volevasi dimostrare. Il successo della raccolta-firme della ragazzina del PdL, Sara Giudice (figlia d'arte, visto che suo pade è nella casta di Forza Italia da mille anni) può essere un elemento dirompente negli equilibri del partito. Non so perchè l'abbia fatto, e tutto sommato non mi interessa neanche troppo... So che non ha messo in bilancio la reazione dei suoi padroni. Davvero pensava che il berluska sarebbe andato contro la sua "games-producer" Nicole Minetti, o contro il padroncino del Pirellone Roberto Formigoni, per difendere i princìpi di una ragazzina impaziente, e feroce non contro i vertici del PdL, ma contro la sua coetanea Nicole, che è entrata nella casta dalla porta di servizio, mentre lei, non essendo entrata nel circuito del bunga-bunga, si è dovuta accontentare di un posticino in un consiglio di zona? Confermo la mia teoria: più questa petizione avrà numeri alti, più nel PdL milanese voleranno gli stracci. Tafanus
Sara Giudice con papi (notate una certa rassomiglianza con Ruby?)
Ecco l'intervista a Sara Giudice (di Sara Ligutti - l'Espresso)
Parla la Giudice, esponente del Pdl che ha lanciato una raccolta firme sul caso Nicole Minetti: «Vogliono mandarmi via dal partito, non sopportano il dibattito interno. Ma io sono con Berlusconi e mi appello direttamente a lui»
Nei prossimi giorni si terrà infatti un vertice a porte chiuse fra i coordinatori del Pdl lombardo per discutere il suo caso. Solo che Sara non è stata invitata e quindi gli eventuali provvedimenti saranno decisi senza darle la possibilità di difendersi. Negli scorsi giorni, il coordinatore del Pdl lombardo Guido Podestà e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni hanno bollato la sua iniziativa come qualcosa di «fuori dal partito». A oggi solo suo padre, Vincenzo Giudice, consigliere comunale del Pdl a Milano, si è esposto per difenderla.
"L'espresso" ha chiesto a Sara Giudice che cosa sta succedendo e come sta reagendo.
La espelleranno dal Pdl?
«Per il momento dico: vediamo cosa succede. Penso che la decisione che prenderanno per me sarà la risposta migliore. Certo è che il problema della democrazia e della mancanza di dialogo all'interno dei partiti rimane. Soprattutto nel Pdl, che ha una struttura particolare con questo leader forte che è Silvio Berlusconi senza una vera e propria dirigenza alle spalle. E questo si vede anche dalle decisioni sulle candidature, che sono tutte buttate lì, senza un senso. Questa è un'autocritica che il partito deve fare, se vuole maturare. E dopo più di quindici anni sarebbe anche opportuno».
Si aspettava una reazione del genere da parte del tuo partito?
«No, mai. Io volevo semplicemente portare una voce che nessuno stava ascoltando. La mia non voleva essere una critica distruttiva, ma una critica costruttiva. Del resto, se in appena due giorni la mia petizione è stata firmata da più di tremila persone, fra le quali anche moltissimi militanti del Pdl, vuol dire che il problema è sentito all'interno del partito. E invece Formigoni ha detto che non ho mai fatto parte del Pdl. "Tu non esisti", mi ha detto. Quando io avevo fatto campagna elettorale per lui, alle scorse regionali».
Ma come le è venuto in mente di fare una raccolta di firme contro Nicole Minetti, che è una delle più amate dal premier?
«Innanzitutto ci tengo a precisare che la raccolta firme è contro il "modello Minetti" e non contro la persona. Non è un'iniziativa personale, ma è tutta una problematica quella denunciata da chi ha aderito all'appello: chiediamo una nuova classe dirigente per questo paese. Noi vogliamo dire che esiste un popolo di centrodestra che non ha nulla a che vedere con il modello delle show-girl».
Quindi il problema della selezione delle candidature nel Pdl non è limitato soltanto alla Minetti?
«No, infatti è proprio il modello che noi contestiamo. Non è neanche giusto personalizzarlo così tanto. La selezione delle candidature è un problema della politica in generale: nel mio partito, poi, è ancora più sentito rispetto che in altri. Con questa iniziativa chiediamo che da adesso in poi sia diverso. Al momento stiamo aspettando una risposta dal partito e soprattutto dal Presidente del Consiglio». (...non è giusto personalizzarlo, ma intitola la raccolta a Nicole Minetti. Ma se è sbagliato il metodo, perchè non includere altre "scelte strane", inclusa quella del trota, tanto per nojn far nomi? NdR)
Proprio da Berlusconi?
«Sì, per questo sono stata criticata da alcune persone. Mi hanno detto: "Ma non puoi andare contro la Minetti e lasciare perdere Berlusconi!". Noi però non consideriamo il Presidente del Consiglio incompatibile con questa proposta (...fantastico... che avrà voluto dì?...). La domanda è: vuole stare con noi o con quel modello?».
Sulla pagina Facebook collegata alla raccolta firme si può leggere la definizione "i rottamatori del centro-destra".
«Con quella frase ho voluto ricollegarmi al gruppo nato all'interno del Pd, per segnalare che anche qui nel centrodestra c'è voglia di cambiamento».
...mi sorge un dubbio... se la giovane Sara Giudice fosse entrata a far parte del listino, oggi attaccherebbe "il principio"? E se il principio è sbagliato, perchè non attacca contestualmente anche chi la Minetti ha fortissimamente voluto nel listino, fino a compromettersi, anche lkegalmente, col giochino delle firme false messe dentro per poter imbarcare all'ultimo minuto la Dea del Bunga-Bunga? Si attendono risposte.
Tafanus
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