Lo confesso. Inizialmente ho seguito le primarie con un certo scetticismo. Forse perchè erano primarie a risultato prefedinito (vedi quelle per Prodi, con gli inutili adinolfi di contorno, in cerca di notorietà). Forse perchè mi piacciono i meccanismi che rendono difficili gli imbrogli. Non sarebbe difficile - a costo di diminuire drasticamente l'affluenza - istituire una sorta di "libretto delle primarie", sul quale annotare le primarie alle quali si partecipa, per evitare di andare a fare i disturbatori alle primarie altrui. Avendo ormai le primarie anche un elevato valore propagandistico, il supporto giuridico potrebbe essere trovato nello stesso filone che ha regolamentato l'uso (e l'abuso) dei sondaggi).
La prima volta che mi sono incuriosito davvero per il rumore intorno alle primarie è stato all'epoca di Vendola (2005) che aveva travolto (sic) in Puglia l'avversario Boccia. Ne sono stato sinceramente contento, perchè all'epoca Vendola non si considerava ancora come colui che siede alla destra del Padreterno, non lanciava le OPA su partiti "amici" dieci volte più grandi del suo, non prescriveva agli altri partiti alleati chi questi dovessero candidare alle primarie di coalizione. E non parlava come un incrocio fra l'oracolo di Delfo e Saramago.
Però i trionfi mi hanno sempre incuriosito, per cui sono andato a ripescare le cifre del trionfo. Votanti: 79.000. Vendola: 38.900 voti, pari al 49,2%; Boccia, 36.900 voti, pari al 46,7%. Bene, Vendola ha vinto, ed io ne sono stato contento, perchè è stata la vittoria della voglia di sinistra. Ma sul "trionfo", ci andrei piano. Ho una diversa concezione dei "trionfi". Trionfo di molto attenuato dalla fondatissima tesi, sostenuta da molti giornali di diverso colore politico, che all'epoca il centro-destra si sia mobilitato massicciamente per far emergere il candidato opposto alla sinistra di governo. Tesi balzana? Può darsi. Balzana, ma molto diffusa. Ed avallata in seguito dai favori resi da Vendola a don Verzé ed al suo socio Berlusconi (leggi "San Raffaele" di Puglia).
Renzi e Betori
La seconda volta che mi è capitato di aver voglia di approfondire, è stata in occasione della nascita dei Rottamatori (Firenze, Leopolda, 5/7 Dicembre 2010). Sembra passato un secolo, non sono ancora trascorsi tre mesi. All'evento avevo dedicato un post dal titolo "Firenze, 5/7 Novembre 2010 - Lo Storico Raduno dei "Rottamatori", organizzato da due Astri Nascenti della Politica: Pippo Civati da Monza, e Matteo Renzi da Rignano sull'Arno"
Lo so... sono fazioso. Non mi piacciono i politici cresciuti all'oratorio, e men che meno quelli che si sono fatti le ossa in "Comunione e Ristorazione". Non mi piacciono, non mi sono piaciuti in passato, e non mi piaceranno in futuro. Questo mio post ha ricevuto, fra gli altri, un lungo commento critico di un amico che stimo: Marco Ottanelli, fiorentino, giornalista di "Democrazia e Legalità". Ne riporto alcuni passaggi:
Tafanus, non riesco a comprendere la tua avversione quasi astiosa verso Renzi, Civati e company. Oltretutto, io a Firenze ci vivo, e so come amministra Renzi, che sarà stato anche della Margherita, ma che è una MANNA rispetto ai "compagni" di prima, che infatti sono tutti, tranne, misteriosamente, Domenici, indagati dalla magistratura per immani speculazioni e corruzione. Io ti dico solo una cosa: da cittadino di Firenze, la mia vita è cambiata IN MEGLIO in questo periodo di amministrazione Renzi [...] Nel 2009, Renzi conquista la candidatura a sindaco dopo aver sbaragliato i concorrenti nelle primarie. Il PD si mobilita contro di lui, schierandogli contro TUTTO l'apparato, dai fedelissimi di Domenici (quelli inquisiti), ai sostenitori dell'assessore sceriffo Cioni (costretto al ritiro perchè sotto inchiesta per corruzione), dai margheritini che gli contrappongono Pistelli, all'ala veltroniana che resuscita Michele Ventura. Ma Renzi VINCE LE PRIMARIE. Non mi pare poco [...]
Poi Marco passa a parlare della Leopolda: "...io sto partecipando, come giornalista, alla "tre giorni". Spero di poter dare un resoconto imparziale alla fine della convention..."
Come sia finita la Leopolda, è sotto gli occhi di tutti. Solito balletto di numeri. I partecipanti? a seconda di chi parlava, e a che ora, erano 2000, 5000, 7000, oltre 10000... Civati è arrivato a sparare un bel 30.000. Quando gli ho fatto notare che esiste la legge sulla impenetrabilità dei corpi, ha spiegato che intendeva parlare di 30.000 adesioni su facebook. Traduciamo? 30.000 clicks. Il sito che doveva nascere in contemporanea o quasi (anzi, dato per già nato), "ProssimaItalia.it", è nato un mese dopo, senza la promessa pubblicazione dei filmati degli oltre cento interventi da 5 minuti (meno male!...).
L'amico Marco è stato uno dei primissimi a registrarsi sul sito, ed uno dei più assidui commentatori delle voci del "vocabolario" dei rottamatori. Anch'io ho provato a registrarmi, e a dare il mio contributo critico. Sono stato accolto (non da Marco, ma da altri), con insulti, che andavano dal "troll" di Paolo Cosseddu (con contorno di annuitori), al venduto di Emanuele Perco, che mi ha pubblicamente chiesto "chi ti paga", alla pseudo-ironia di Pippo Ciwati (quale onore!).
Continuo a dire la mia, di tanto in tanto. In un sito sul quale, ahimé, siamo ormai al coma; un sito che in due mesi scarsi dalla nascita è riuscito nell'impresa di crollare dai circa 2800 accessi al giorno della prima settimana, ai meno di 400 al giorno dell'ultima settimana. Un sito sul quale il co-fondatore Matteo Renzi non ha mai scritto una parola, dopo che il Ciwati aveva osato scrivere, sul suo blog personale, "io ad Arcore non ci sarei andato". Fine di un amore.
Per ragioni che mi sfuggono, anche la presenza entusiastica di Marco Ottanelli dei primi giorni si è di colpo fermata. Se è vero che Giuseppe Civati non "si affaccia" sul sito - mentre scrivo - da 6 giorni, e Matteo Renzi da 18 giorni, è altrettanto vero che Marco non ci entra da 51 giorni. Solidarietà con Renzi? Non so dire. So che di Marco ho letto, in tre mesi, solo una mezza riga di critica a Renzi, quando ha ammesso che "forse andare ad Arcore è stato un errore". Per il resto, ho letto solo elogi, e frasi del tipo "...con riferimento a Renzi, condivido tutto quello che ha detto...". Anche quando ha detto che si dovrebbero tagliare le ali ai sindacati. Che bello, un paese con qualche sindacatino di comodo (alla Bonanni, tanto per capirci...)
Ma torniamo alle primarie. Mi è stato spiegato che a Firenze, nel 2009, Renzi ha trionfato. L'agenzia ASCA in effetti non usa il termine "trionfo", ma il più moderato termine "vittoria. Ecco il [comunicato ASCA del 16/02/2009]:
PD/Firenze: Matteo Renzi vince le primarie e sarà candidato sindaco
(ASCA) - Firenze, 16 feb - Matteo Renzi, 34 anni, esponente del Pd ex Margherita, sara' il candidato sindaco del centrosinistra per il Comune di Firenze. Renzi ha ottenuto il 40,52% dei voti alle primarie di ieri, con 15.104 preferenze. Renzi ha cosi' superato la soglia del 40% necessaria per vincere la tornata al primo turno. Al secondo posto si e' classificato il parlamentare Pd Lapo Pistelli (26,91%), seguito dall'assessore all'istruzione Daniela Lastri (14,59%), dal ministro ombra per l'attuazione del programma Michele Ventura (12,48%) e dal candidato della Sinistra Eros Cruccolini (5,49%).
Ma andiamo con ordine. Alcuni mesi prima del "trionfo" di Renzi alle primarie del 2009, il boy-scout, che se resta lontano dai media per più di 12 ore entra in crisi da astinenza, rilascia una illuminante intervista a [Repubblica del 16 Novembre 2008]:
«Mi si accusa di cercare i voti della destra? Se questo è un reato, sono colpevole. Voglio convincere gli elettori di Berlusconi a votare per noi», proclama Matteo Renzi. E in sequenza arrivano le reazioni: «Non si può ammiccare un giorno a destra e un giorno a sinistra», replica Lapo Pistelli. «I voti della destra si prendono alle elezioni, non alle primarie», attacca Giovanni Di Fede stretto collaboratore del sindaco Domenici (assente e arrabbiato per non essere stato invitato). «Renzi sbaglia elezioni», dice Daniela Lastri. Fino al segretario cittadino Giacomo Billi che taglia la testa al toro: «Non vogliamo che alle nostre primarie votino gli elettori di centrodestra. Ricordo che ai seggi si deve fornire nome e cognome: gli elettori di centrodestra rimangano a casa. E altrettanto facciano quelli di Rifondazione e di Ornella De Zordo». [...]
Inutile dire che le primarie si concluderanno con forti sospetti che molti voti a Renzi siano arrivati dal PdL...
Ma, a sorpresa, nel resoconto delle primarie, anche l'entusiasmo di Marco Ottanelli sembra diverso (e, diciamolo, di profilo molto più basso) rispetto a quello degli ultimi mesi. Vediamo cosa scriveva Marco su [Democrazia e Legalità del 15/02/2009]:
Pd, scontro sulle primarie - Renzi: voglio i voti del Pdl - Il soprendente esito delle spericolate primarie del Pd fiorentino
(di Marco Ottanelli)
Se può essere di conforto per i vertici del Partito Democratico è certo che nè gli scandali, le indagini amministrative e penali che lo hanno squassato in Campania, Abruzzo, Liguria e specificatamente a Firenze, hanno tenuto a casa 37.468 cittadini che, diligentemente, si sono recati al voto alle primarie amministrative di Firenze, addirittura 2000 in più di quanti, in città, parteciparono alle primarie del PD che portarono alla vittoria di Veltroni.
Nonostante i Vday, le piazze Farnese e Navona, ancora una volta una fetta importante della civile, colta ed informata Firenze ha versato il suo obolo in fedeltà e denaro (minimo obbligatorio: un euro) alla tanto vituperata Casta. Che è più salda che mai [...]
Dire però che fossero realmente una esperienza di più partiti sarebbe una bugia. Le primarie iniziali, infatti, erano state ideate, preparate, cucinate solo ed esclusivamente all'interno dei democratici, tra le futili e piccose proteste dei cespugli alleati in giunta comunale o nelle altre amministrazioni locali. Erano scesi in campo i pezzi da novanta di DS (il super assessore Cioni Graziano) e di Margherita (il rampantissimo presidente della Provincia Renzi Matteo) (...ma come... adesso che a Renzi sono io a dare del "rampante" - o, meglio, dell'arrampicatore - sono un "astioso? NdR)
Poi il terremoto dell'inchiesta su Castello, che ha coinvolto il noto costruttore Ligresti in accuse di corruzione con l'assessore Biagi e lo stesso Cioni [...]
L'inchiesta (le inchieste) della magistratura intanto si allargavamo a macchia d'olio, sfiorando il Sindaco Domenici (che si andò ad incatenare, con auto blu ed autista, davanti alla sede di Repubblica a Roma, accusandola di “cattiva informazione”), coinvolgendo funzionari e politici di Regione e Comune, tirando in ballo anche il Renzi (e ne riparleremo) e travolgendo, per “complicità” con il sistema di corruttela, il direttore de La Nazione, che è stato immediatamente silurato e del quale non si hanno più notizie (sulla sua, accertata, “cattiva informazione”, nessuno ha avuto nulla da ridire e nessuno si è incatenato) (...la Nazione e giornali collegati erano quelli distribuiti dalla mitica "azienda creata a 19 anni da Matteo Renzi", con quattro sedi, 15 dipendenti diretti, 2000 collaboratori esterni, poi ridimensionata ad azienda di famiglia per lo "strillonaggio" di giornali di destra... NdR)
[...] Matteo Renzi, giovane, ex DC, ex Margherita, figlio di imprenditori democristiani, vicino a Comunione e Liberazione, aggressivo presidente della Provincia (fece fuori dalla giunta due assessori - una verde e uno di sinistra - con un decisionismo senza precedenti). (...così Marco descriveva il ggiovane Matteo Renzi: un inedito - per me - ex - post - DC della peggiore specie: Comunione e Liberazione. Le sorprese non finiscono mai... NdR)
Lapo Pistelli, ex DC, ex Margherita, figlio di un senatore DC, ex parlamentare europeo ed attuale parlamentare PD, noto più per il cognome per qualcosa di politicamente concreto
Daniela Lastri, ex PCI-DS, attuale assessore alla pubblica istruzione [...]
Michele Ventura, ex PCI-DS, ripescato, dal parlamento nel quale felicemente siede [...]
In ultimo, per La Sinistra, unico non piddino, si è presentato Eros Cruccolini, ex PCI-DS, noto come battagliero e progressista presidente di quartiere negli anni passati [...]
Immediatamente si son creati gli schieramenti e le fazioni: Renzi appoggiato dalla destra piddina, cattolica e da Realacci e Rutelli (...caspita... quando si dice i rinnovator-rottamatori... NdR); Pistelli dall'ala veltroniana , dall'IDV e dai Verdi (era infatti dato per vincente), la Lastri da alcuni esponenti DS (Vittoria Franco, ad esempio) e ancora dai Verdi, nonostante nel suo programma parlasse esplicitamente di inceneritori e di finire l'opera iniziata a Castello, Ventura da tutta la vecchia guardia, capitanata ufficialmente da Graziano Cioni e dai cioniani che non hanno inteso mollare la partita. A Cruccolini guardavano coloro che di sinistra hanno ancora un po' di illusione (...dunque, ricordiamolo questo nome, "Cioni", rappresentante del "vecchio che avanza", perchè lo ritroveremo in interessanti conversazioni col ggiovane ciellino Renzi... NdR)
Il giorno del voto, il 15 febbraio, in una giornata di freddo pungente, migliaia di persone si sono messe in fila nei 55 seggi cittadini. Ho personalmente seguito lo svolgersi del voto in due delle maggiori case del popolo fiorentine. Moltissimi gli anziani, i “vecchi compagni”, amici di sezione e di circolo Arci che si conoscevano e salutavano tra loro. Tante persone di mezza età di ceto sociale medio, pochissimi giovani, quasi nessun minorenne (era consentito il voto ai 16enni) e quasi nessun immigrato (anche loro ammessi) [...]
E dalle urne, con più del 40%, 15mila voti, esce vittorioso Matteo Renzi. Renzi il democristiano. Renzi l'amico della Chiesa. Renzi il babau e spauracchio di tutti gli altri contendenti. Renzi il “meglio chiunque ma non lui” delle settimane precedenti nei discorsi di tutti. Renzi l'anti-Domenici e l'anti-Pistelli, i due pupilli dei prima e del dopo nell'universo del potere diessino.
La sorpresa è stata tanta, in città. Per la prima volta da decenni, gli ex PCI si sono sentiti surclassati dagli ex DC. Il peso della Margherita, sommato a quello dell'UDC, comincia a far paura a chi pensava di portare a casa una vittoria sì di compromesso, ma di garanzia per tutti i consolidati, storici equilibri (...certo che vincere col supporto di Rutelli e di Casini, e forse del PdL, dev'essere stata una soddisfazione, ma una soddisfazione... NdR)
Tutto vacilla, e tra i candidati delusi ritorna la teoria del complotto delle destre, così magiche e infide ed in fondo potenti da poter, secondo tale teoria, sbilanciare il risultato del 40%. Se ciò fosse vero, dunque, al voto sarebbe andata una massa enorme di doppiogiochisti (e tutti vecchietti, a quel che ho visto io), e specularmente, si sarebbe astenuta (tra disinteressati, delusi, disgustati) una fetta enorme di iscritti e simpatizzanti al partito. La teoria del complotto comprenderebbe dunque anche la negazione del successo dei numeri. Una incongruenza che non sta in piedi (...e no, Marco... i numeri sono numeri! la grande vittoria di Renzi si è consumata con un margine di 8.000 voti, in un bacino elettorale - il Comune di Firenze - che conta 250.000 elettori. Quindi nessuna "massa enorme".... sarebbe bastato un 3% di elettori per spostare il voto... D'altra parte i voti del PdL Renzi li aveva esplicitamente richiesti, e al PdL conveniva esplicitamente darli. Meglio CL che PCI-PDS-DS-PD, non trovi? NdR)
Ma allora, chi l'ha votato, Matteo Renzi, l'uomo più a destra del PD in Toscana? Abbiamo detto, sicuramente i rutelliani. Che, come in altre parti d'Italia, hanno il dente avvelenato ed ancora non hanno digerito la disfatta del loro leader a Roma nel 2008 (le polemiche con la parte laico-diessina furono feroci).
Ma i conti continuano a non tornare. Perché i due candidati ex DC hanno assommato un risultato doppio rispetto ai tre candidati ex DS. E siccome il rapporto tra le due forze non è assolutamente questo, a Firenze, rimane solo una possibile spiegazione:
"...sono i DS, i duri e puri, quelli che eseguono le direttive dei funzionari, dei dirigenti, dei capi, quelli che sono comunisti storici, piediessini nostalgici e pre-veltroniani,che, tradendo Ventura e la Lastri, hanno votato in massa per Renzi. Sono, se ci è permesso semplificare, i dalemiani, i cioniani, i vecchi arnesi della politica di calcolo e di convenienza. Sono loro che, attraverso quel sistema circolatorio che ancora unisce le sezioni, i circoli, le case del popolo, le clientele nel tessuto connettivo dell'ex PCI, hanno recepito l'ordine non scritto di votare Renzi. E l'hanno fatto..."
Caspita, Marco! ma qui siamo al complottismo puro! Tutto il vecchio-che-arretra che riceve l'ordine di votare il nuovo-che-avanza, ed acriticamente esegue... Ma se così fosse, cosa, esattamente, oggi ti fa gioire ed essere orgoglioso della vittoria del ggiovane Renzi, di cui oggi condividi "tutto-ma-proprio-tutto"? Cosa ti fa gioire per la vittoria di un vecchio-giovane arnese della DC, quella che faceva capo a Comunione e Liberazione? Confesso, per me è un mistero!
Ma ecco cosa si scriveva il 29 novembre 2008 su [Democrazia e Legalità] (mesi prima delle primarie), riportando uno dei tanti brani delle intercettazioni sulla corruzione nella piana di Castello, fra il ggiovane Renzi ed il rottame Cioni (che, a dire il vero, sembrano animati dallo stesso ammore per la politica vecchia ed alquanto male-odorante):
"...Renzi e Cioni si spacciano per ‘avversari’ alle primarie, addirittura il Renzi ha platealmente contrastato alcune scelte e mancanze della giunta di cui Cioni fa parte, scelte fondamentali come il piano urbanistico e i trasporti pubblici, ma il Cioni è convinto che : “O vinco io o vince Renzi e va bene... o vince la Lastri e è un disastro... o vince Pistelli ed è un´epoca secondo me di quelle micidiali... quindi bisogna che si corra tutti e due, Renzi e io: se vince lui gli fo da vicesindaco, se vinco io fa il vicesindaco lui”.
E dunque: niente complotti. Niente truppe cammellate, niente infiltrati. Solo uno dei patti di ferro tra partiti, correnti, sottocorrenti che governano, nel profondo, tutte le presunte scelte libere e democratiche di questo Paese affetto da infantilismo cronico.
Per un Renzi profondamente ex democristiano a Palazzo Vecchio, un contraltare logico ed inevitabile: un Andrea Barducci profondamente ex comunista a sostituirlo alla Provincia. Quest'ultima era stata - fin dal 1993!- data sempre in appalto all'ala cattolica della coalizione (PPI-Margherita). Il tutto appare, alla fine dei conti, come una mera, ma ragionatissima alternanza tra correnti interne ad una forza politica che persegue comunque un programma già noto, e a nostro avviso deleterio per Firenze : inceneritori, immani cementificazioni, grandi e devastanti opere pubbliche, patrimonializzazione della città.
Renzi non aveva alcun interesse a mollare il suo ufficio in provincia se non avesse avuto rassicurazioni e garanzie solidissime ( se vince lui gli fo da vicesindaco, se vinco io fa il vicesindaco lui). La popolazione, ancora una volta, credendo di scegliere gioiosamente il futuro sindaco, ha solo suggellato accordi stipulati nelle più segrete e stavolta inconfessabili stanze della più tetra e triste pratica partitica.
Ecco, Marco: le cose di cui sopra le scriveva il tuo sito, "Democrazia e Legalità", nel Novembre del 2008. Non ne esce un quadro edificante del ggiovane Renzi. Oggi uno di noi due su Renzi ha cambiato profondamente idea. E quello non sono io.
Ora, se una "travolgente vittoria" di Vendola per 49 a 47, o una ancor più travolgente vittoria di Renzi per 40 a 30 hanno scatenato alluvioni di inchiostro, credo che non sarebbe ultroneo commentare la vittoria di Fassino a Torino per 55 a 27, con un'affluenza record, e senza, per ora, la minima recriminazione fra candidati. Mi piacertebbe un commento privo di indimostrati scenari complottisti. E mi piacerebbe anche che d'ora in poi, ferma la GIUSTA richiesta di Bersani di rivedere i meccanismi delle primarie (e non - come qualcuno gli ha messo di bocca - di "abolire" le primarie), al fine di impedire abusi distorsivi, alle prossime primarie faremo la ola sia che vinca chi ci piace, sia che vinca chi riteniamo personaggio da rottamare. Faremo, spero, la ola allo strumento, non al risultato. In democrazia chi debba essere rottamato lo decidono i cittadini. O sempre, o mai. Le "targhe alterne" sono insensate.
Tafanus
P.S.: Il 19 c.m., stimolato dall'ennesima serie di insulti dal sito "ggiovanil-democratico" [Prossima Italia] prossimaitalia, ho condotto una analisi approfondita (più di quanto il sito stesso, moribondo, non meritasse). La linko per i pochi sfortunati mortali che se la fossero persa...
[I "Rottamatori" di Prossima Italia: "Ultima Fermata, Biella"
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