«Sono convinto che la mia sarà una candidatura unitaria, per questo vado avanti e stiamo lavorando tra i partiti del centro-sinistra e tra la società civile per costruire una grande coalizione di innovazione». Luigi De Magistris replica così a chi ritiene la sua manifestazione di sabato a Napoli, quasi un'apertura di campagna elettorale, come una fuga in avanti mentre la coalizione di centrosinistra discute ancora sulla candidatura per le comunali nel capoluogo campano.
E al commissario cittadino del Pd Andrea Orlando, che gli chiede di fare un passo indietro per ricercare un candidato sindaco unitario, l'eurodeputato dell'Idv risponde: «Qui dobbiamo fare passi in avanti, altro che passi indietro, perchè c'è Napoli che aspetta il programma, i candidati e la squadra di governo». Tornando ai giorni in cui è maturata la sua decisione, De Magistris spiega di aver atteso «con grande pazienza e rispetto la decisione di Raffaele Cantone», il magistrato di Cassazione fortemente sostenuto dal Pd. «Su di lui c'era un'ampia convergenza, ma dopo il no di Cantone c'è bisogno di fare tanti passi in avanti. E dopo l'iniziativa di sabato nella quale ho raccolto grande entusiasmo, non ho nessun passo indietro da fare».
E ancora: «La mia candidatura si concretizza proprio dopo il pantano delle primarie. L'abbiamo vista come un'uscita d'emergenza dopo quella situazione difficile. Andrebbe anzi apprezzata la mia disponibilità. Quella di chi chiede perchè non mi sono presentato alle primarie è una provocazione che non accolgo». De Magistris invita ancora una volta i partiti del centro sinistra a raccogliersi intorno al suo nome. «Di fronte al risultato delle primarie ragioniamo sul perchè non convergere su un'unica candidatura, come la mia che allo stato è anche l'unica candidatura del centro sinistra».
Infine, a Clemente Mastella che si è candidato a sindaco di Napoli: «Vorrei evitare di far campagna elettorale sul personalismo di Mastella. Non si è mai visto, e nemmeno Berlusconi l'ha fatto, un ministro della Giustizia che abbia chiesto il trasferimento di un magistrato. All'epoca facevo il pm che svolgeva indagini su esponenti di primo piano del Governo. D'ora in poi parlerò solo di Napoli e dei problemi di Napoli. Mastella, se vuole, puo rivolgersi all'autorità giudiziaria, ma la finisca di usare un suo abuso di potere del passato per attacare una persona che si sta ponendo al servizio di Napoli e dei cittadini».
De Magistri quando giurava: "resto a Strasburgo"
...premetto che nei confronti di De Magistris non sono stato mai tenero. Non lo sono stato quando ha condotto alcuni porocedimenti d'accusa, usando a volte metodi sbagliati, e sopravvalutando a volte i risultati raggiunti (talvolta cancellati da successivi approfondimenti).
Non l'ho apprezzato quando si è fiondato sul carro del primo Beppe Grillo, acriticamente e a peso morto. Un magistrato attrezzato come lui avrebbe avuto strumenti per nutrire più di un dubbio. Men che meno l'ho apprezzato quando lui, uomo delle istituzioni, è andato a Strasburgo per la pagliacciata di turno, al seguito di Marco Travaglio e l'immancabile Beppe Grillo.
Non l'ho apprezzato quando è salito sul carro di Di Pietro, visto che era attrezzato culturalmente per accorgersi - prima del Tafanus e molto prima di Micromega - che ci fosse del marcio in Danimarca. L'ho parzialmente apprezzato quando a cominciato a dissentire dalle posizioni più populiste dell'IdV, anche se non è mai arrivato al punto di rottura.
Non posso che apprezzare la sua posizione odierna. Non è possibile aspettare per giorni la risposta - negativa - del magistrato Raffaele Cantone, e poi ricominciare un altro giro, soffocati dal benaltrismo de PD campano, che tante belle prove di se ha dato negli ultimi anni.
Ben venga quindi la candidatura di De Magistris, nella misura in cui riuscirà a non essere la prolunga silente di Di Pietro, e nella misura in cui riuscirà ad aggregare, sul suo nome, sia il PD che SEL. Se invece questa aggregazione non dovesse esserci, e si presenterà, eroe solitario, da solo, alla guida di un partito in caduta libera, rassegnamoci a perdere ancora. Sapremo chi ringraziare. Tafanus
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