Matteo Renzi non si fa mancare nulla. Oggi scrive su Facebook: "...Sono appena rientrato da Modena. Nelle prime sette presentazioni ho incontrato più di 3.000 persone, che hanno voglia di uscire Fuori! dalla palude della stanchezza e del pessimismo. Torno a casa stanco, ma entusiasta: se ci crediamo possiamo farcela davvero e rimettere in moto la speranza. Grazie a chi sceglie di non rassegnarsi. Notte!..."
Caspita! 3000 persone in sette incontri! un successo epocale. Siamo, a spanne, a 429 persone a incontro. Eravamo quattro amici al bar... E siamo solo alla settima riunione "vucumprà" del suo imperdibile libretto "Fuori!". Se continua così, riuscirà a polverizzare tutti i records di Bruno Vespa. Solo che l'orrendo insetto è ancora abbastanza lucido da distinguere le potenzialità di una comparsata in TV, con qualche milione di spettatori, dalla saletta "429". Però l'altro ieri Renzi è riuscito a conquistare l'ennesima comparsata vucumprà a Matrix, trasmissione 'dde sinistra.
Avviso agli amici di Renzi: non mi chiedano per l'ennesima volta il perchè del mio "astio" verso questo esemplare di FioRenzino. Il termine "vucumprà" per chi si presenta in TV col suo libretto da vendere l'ho usato decine di volte contro altri. Renzi non è un privilegiato. Riservo a lui lo stesso "astio" che ho riservato ad altri, dal 2007 ad oggi (data di nascita del Nuovo Populismo), fra gli applausi scroscianti di coloro che oggi non apprezzano il mio "astio" verso il più amato dagli italiani.
Ma veniamo al Renzi politico vincente, che si è riunito con Chiamparino, altro sindaco più amato dagli italiani, e con il "flaccido imbecille", specialista in sconfitte: Uolter l'Africano. Renzi, il Re delle Primarie, che per lui sono "la quintessenza della Nuova Politica" (maiuscolo).
Chiamparino ha scolpito: «Basta con la Santa Alleanza contro Berlusconi, è giusto tenere aperta la strategia di scontro al governo, ma la grande alleanza va rivista per accentuare il messaggio che il Pd manda al Paese». Quale sia il messaggio che il PD manda al paese, Chiamparino non ha spiegato.
E Renzi si è immediatamente prodotto in una ola e ha fatto eco: «La Santa Alleanza non è la soluzione, le ammucchiate in politica sono state già troppe; bisogna smetterla di parlare di tatticismi e parlare di cose per l'Italia». Ma anche Renzi, persona schiva quant'altri mai, si è fermato prima di parlarci delle cose per l'Italia. Sarà per la prossima volta.
Quindi basta, per piacere, con questo antiberlusconismo. Tranquilli, nessuno si offenda! Lo dico a me stesso.
"Il sindaco Matteo Renzi ha accettato l'invito di Walter Veltroni: l'ha fatto al Teatro dei Servi, poco lontano da Montecitorio, per una «lezione di politica» agli allievi veltroniani di "Democratica" assieme al tanto stimato collega torinese Sergio Chiamparino". Non trovate la notizia esilarante? Calmi! parlo del "flaccido imbroglione", per il quale ho fatto campagna. Tema: il Pd e il governo locale. Non che Renzi abbia cambiato idea su Veltroni, i rottamandi e l'attenzione che da tempo i veltroniani sembrano prestare al sindaco di Firenze. Tutt'altro.
L'ex leader del Pd ha comunque ricambiato, annunciando per la prossima settimana una proposta di legge per rendere obbligatorie per tutti le primarie, che per Renzi sono - come abbiamo detto - "la quintessenza della nuova politica". Ma più che con Veltroni, la convergenza di Renzi è stata con Chiamparino. Una consonanza che ha spinto qualcuno a parlare di un rinato «partito dei sindaci» del Pd. Totale sindaci: DUE.
Che nella versione di Renzi sarebbero però un partito anti-partito: «Riconosco la nobiltà del ragionamento di Bersani, che non vuole mettere il proprio nome sul simbolo. Ma questo vuol dire riportare indietro le lancette a trent' anni fa, i cittadini hanno bisogno di sentirsi raccontare una storia e di vederla incarnata da qualcuno». E così il FioRenzino è salito anche sul carro berlusconiano della "costituzione materiale", quella che non c'è.
Renzi ha aggiunto: «le primarie servono ad appassionare i cittadini e a farli decidere». Anche in questo caso, con il supporto di Chiamparino, evidentemente soddisfatto per la competizione torinese che ha appena incoronato candidato Fassino: «Le primarie sono il modo più trasparente per decidere. Io non tornerei indietro» [...]
Poi, finalmente, arriva la proposta fine-di-mondo: proporre agli italiani "il sogno", in format Canale 5: «Concordo con la critica al nostro schieramento, spesso raccontiamo un'Italia triste e i nostri in tv sono tristi e polemici», ha detto il sindaco rivolgendosi a Vittorio Feltri, ospite con lui a Matrix. Non abbandonerà la scialuppa del Pd: Renzi, che non ha firmato la raccolta lanciata da Bersani perché «era evidente che non serviva a nulla. Resterà «per cercare di cambiarlo e soprattutto per fargli perdere la brutta abitudine di farsi sconfiggere alle elezioni». E' già una candidatura. (...quando si dice "fare squadra"...)
"...in fin della tenzone, io tocco...". Finalmente Renzino sputa il rospo. Il problema è Bersani, vincitore delle primarie svoltesi secondo le regole statutarie del PD. Che possono piacere o meno, ma è ciò che abbiamo. A lui Bersani non piace, e tanto basta. Dobbiamo farcene una ragione. Ma le primarie non erano "la quintessenza della Nuova Politica"?
Lo erano, e lo sono. Ma solo se a vincerle è il Renzino. Se le vince qualcun altro - chiudo con un francesismo - non valgono un cazzo. Tafanus
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