Sfida pubblica al drago infernale - La Chiesa è persuasa che il diavolo possa impossessarsi di una persona, e farla parlare e agire come lui vuole; parlare lingue nuove, mostrare una forza eccezionale, bestemmiare, scalciare, mordere, graffiare, ecc. Gli esorcisti hanno il difficile compito di salvare l'indemoniato, scacciando da lui la bestia immonda. Ora, siccome il diavolo, essendo diavolo, è per sua natura furbissimo, e sa bene dell'esistenza degli esorcisti, perché mai dovrebbe dare segni così evidenti della sua presenza? Non è più logico pensare che vada a nascondersi in persone che l'esorcista non potrebbe mai avvicinare, oppure in persone al di sopra di ogni sospetto, che non scalciano né graffiano? Supponiamo che il drago infernale si nasconda, tanto per fare un esempio, in persone come Gheddafi, o Lukashenko, potrebbe mai un sacerdote avvicinarli ed irrorarli d'acqua santa e olio esorcizzato? E potrebbe ritenere indemoniati, per fare un altro esempio, così a caso, vescovi papi preti e cardinali? In queste persone il diavolo potrebbe dormire fra due guanciali. Io però sono assolutamente convinta che Dio non possa permettere al diavolo di impossessarsi di una sua creatura; talmente convinta che sfido pubblicamente il demonio ad impossessarsi di me. Se mi vedrete scalciare, sputare, mordere e graffiare, vuol dire che mi sarò sbagliata, e quindi chiamate subito Milingo, oppure don Gabriele Amorth.
Veronica Tussi
Somigliano a Berlusconi - Anche le donne? - Franca Rame su L'Unità del 30 gennaio: "Ma la cosa che mi spaventa di più è che l'italiano medio vorrebbe essere come Berlusconi, ne invidia la ricchezza, il potere e l'uso delle donne...". E' un po' un ritornello: gli italiani danno il loro consenso a Berlusconi perché somigliano o vorrebbero somigliare a Berlusconi. Anche le donne? Le donne che applaudivano Mussolini erano o volevano essere come Mussolini? La donne napoletane entusiaste di Maradona, erano o volevano essere come Maradona? Il fatto d'essere affascinati, incantati da una persona, non significa necessariamente che si sia come quella persona e si sogni di diventarlo. Può darsi che un certo numero di uomini siano o vorrebbero assomigliare a Berlusconi, ma non per questo votano per lui, e sono certo che pochi, pochissimi, trovandosi al suo posto, si comporterebbero alla stessa maniera per quanto riguarda le donne. Lo stesso Berlusconi, se avesse maggiore capacità di autocontrollo, avrebbe diverso comportamento. E' ovvio che cerca di dissimulare il disagio. Potrebbe fare altrimenti? Ma non credo gli faccia piacere d'essere disapprovato apertamente da Veronica Lario e dalla figlia Barbara, segretamente da non pochi politici del suo partito, e d'essere messo alla berlina dalla stampa estera.
Attilio Doni – Genova
Atei, credenti, e l’inquietudine che suscita il mistero - Un ateo può essere vicino ad un credente più di quanto possa essere un credente ad un altro credente. Ad accomunare un ateo e un credente può essere il senso religioso. Daria Bignardi, nella sua trasmissione del 28 gennaio, ignorando probabilmente che qualcosa li accomunava, ha intervistato prima un credente e poi un ateo: il priore Enzo Bianchi, e Corrado Augias, ateo per l'appunto. Ma si potrebbe dire che Augias è un "ateo religioso", giacché si pone continuamente domande sul senso della vita e della morte, sul senso dell'esistenza. Un ateo che "sente" il mistero che avvolge l'uomo e l'intero universo. E giacché si pone domande, evidentemente non ha incrollabili certezze. Così come non ha incrollabili certezze il priore Enzo Bianchi, il quale, durante la trasmissione, ha parlato della difficoltà della fede in certi momenti, delle domande che restano senza risposta. Neppure il priore vive d'incrollabili certezze. Ad accomunare i due personaggi, è appunto il senso religioso. Esistono, per contro, atei e credenti (beati loro!) che vivono tranquillamente nelle loro incrollabili certezze, che non hanno dubbi, che non si pongono domande, ingnari dell'inquietudine che suscita il mistero.
Elisa Merlo
Un piccolo sindaco leghista dal grande cuore - Luca Telese, su Il fatto Quotidiano del 4 febbario, racconta la storia di un piccolo sindaco leghista di un piccolo paese del Veneto, il quale trova il modo di farsi pubblicità ricorrendo ad una grande cattiveria a danno di una piccola bimba. La maestre dell'asilo frequentato dalla piccola, avevano rinunciato a turno al loro pasto. a favore della bimba la cui famiglia non era in grado di pagare la mensa. Il piccolo sindaco del piccolo paese, lo viene a sapere, e si oppone. Un piccolo sindaco leghista, con un grande cuore. Avrebbe potuto chiudere un occhio, oppure trovare lui il modo di non privare la bimba della mensa. Ma i gesti generosi oggi non fanno notizia. Le cattiverie fanno notizia. Se continuiamo su questa strada, un giorno le cattiverie non faranno più notizia; diventeranno normalità. Così, una volta assuefatti ad una società crudele, diventati magari anche noi crudeli, o perlomeno indifferenti, vivremo felici e contenti, e voteremo anche noi per la Lega. E' questione di tempo. Ad una sola crudeltà dobbiamo opporci con forza: che non tolgano il crocifisso dalle aule scolastiche. Questo non possiamo permetterlo, ché anche il Crocifisso deve abituarsi alle nostre cattiverie, e chissà che un giorno non resti anche lui indifferente? Questione di tempo.
Miriam Della Croce
Il Cavaliere è come Dio: imperscrutabile - Non penso proprio che un uomo forte, anche se piccolo di statura, come il nostro Cavaliere, un uomo pieno di grinta, virile, molto molto virile, possa essere un vigliacco. Non lo penso per niente. Ci mancherebbe altro. Però, quando ho sentito che non telefona ad un amico che si trova nei guai, per non disturbarlo, non ho potuto fare a meno di pensare che Gheddafi avrà esclamato: "Che vigliacco!". Io però, ripeto, non credo che il Cavaliere sia un vigliacco. Certamente avrà le sue buone ragioni. Il Cavaliere, il mio amato Cavaliere, è come Dio: imperscrutabile.
Francesca Ribeiro
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