ATTENZIONE! Questo è un blog dedicato alla politica pornografica, o alla pornografia politica! Aprire con cautela!
« febbraio 2011 | Principale | aprile 2011 »
Scritto il 06 marzo 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (3)
Reblog
(0)
|
| |
Gabriele, il secondogenito del sindaco, ha ristrutturato senza permessi cinque loft in stile Batman per farne la sua abitazione. Con un ring per la boxe e un poligono di tiro insonorizzato. Pagando al Comune un milione di euro meno del dovuto. Ma poi mammina ha sistemato tutto...
Affari edilizi alla Batman per il figlio del sindaco di Milano. Mentre sull'ex capitale morale infuria l'ennesima "Affittopoli" - case pubbliche a canone agevolato per politici e amici non sempre bisognosi - salta fuori che il nuovo superpiano urbanistico della città, fortemente voluto da Letizia Moratti, è oro sonante per una selezionatissima cerchia di proprietari di immobili. Tra cui spicca un certo Gabriele Moratti, 32 anni. Sì, proprio lui, il figlio di Letizia e di Gianmarco Moratti, petroliere della Saras e grande finanziatore delle campagne elettorali della moglie.
I fortunati incroci tra edilizia e politica sono stati denunciati da un libro-inchiesta ("Le case della libertà", Aliberti editore) firmato da Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma. Ma quello che "l'Espresso" ha verificato, con documenti e testimonianze, è che il Piano di governo del territorio (Pgt), il nuovo codice urbanistico approvato tra mille polemiche dal centrodestra milanese, è in grado di garantire al rampollo del sindaco un vantaggio economico personale che gli esperti quantificano in "almeno un milione di euro".
Al centro del caso c'è una maxi-ristrutturazione nella prima periferia nord-ovest di Milano, in via Cesare Ajraghi 30. Qui Gabriele Moratti, che dopo una dura gavetta a New York si è meritato uno stipendio da manager nell'azienda di papà, compra cinque capannoni di ben 447 metri quadrati. Il vincolo di destinazione è industriale: vietato trasformarli in abitazioni. Il 4 agosto 2009 Moratti junior chiede solo di "accorparli in un unico laboratorio", pagando al Comune oneri minimi: stando alle visure, 6.687 euro.
I lavori sono quasi ultimati, quando scoppia la grana: il gruppo Hi-Lite/Brera 30, specializzato in interni per case da nababbi, accusa Gabriele di non aver pagato l'ultima rata del prezzo. Il titolare, l'architetto Gian Matteo Pavanello, ottiene un decreto ingiuntivo per 127 mila euro. E nelle carte portate in tribunale spunta la sorpresa: al posto dei capannoni c'è una villa da sogno. Che l'architetto riassume così: "Il modello è la casa di Batman". Il figlio del sindaco, dunque, si sarebbe ispirato al palazzo dell'eroe del fumetto. Pavanello, che ha lavorato per mesi nel cantiere, ha visto il progetto diventare realtà: ingresso-garage sorvegliato; sala fitness di "200 metri quadrati con grande vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, piscina salata e soppalco-palestra"; "ponte levatoio che sale in un enorme soggiorno con cinema privato"; e al piano superiore "immense camere da letto". Quella di Gabriele è "particolare", con "mobili in pelle di squalo". L'effetto-Batman è garantito soprattutto da una "botola motorizzata" che porta in un bunker sotterraneo in cemento, con "ring da boxe" e "poligono di tiro insonorizzato".
"Il Giornale" è l'unica testata milanese che, curiosamente, dedica al caso due servizi opposti. Il 9 luglio 2010 titola: "Moratti junior si fa la mega-casa, ma non vuol pagare". Due giorni dopo, doppia smentita. "La società Brera 30 ha lavorato male, il dottor Gabriele Moratti si è già opposto al decreto ingiuntivo", scrive il suo legale. Che si preoccupa anche di negare "qualsiasi irregolarità urbanistica", sostenendo che "l'effettiva destinazione d'uso dell'immobile" (residenza o capannoni?) si potrà verificare solo "dopo la fine dei lavori". Il destino vuole che poco dopo arrivi la variante: la proprietà versa 102 mila euro di oneri urbanistici e il 12 agosto l'immobile diventa "commerciale". Solo allora il Comune manda i controlli: tutto ok.
E la villa da Batman? Scomparsa. Anzi, mai esistita. L'architetto Pavanello però giura che "tutte le maestranze, l'impresa edile, idraulici e tecnici possono testimoniare che in quei capannoni è stata costruita una residenza di lusso. Il giovane Moratti ci ha pure abitato e fatto feste: l'abbiamo visto tutti". Ma come ha fatto a superare i controlli comunali? "I locali sono stati risistemati con strutture in cartongesso proprio in vista dell'ispezione". Un intervento-tampone "affidato all'architetto N. B.", precisa Pavanello, "ma non mi risulta che abbia demolito le piscine o il bunker". Toccherà al tribunale civile decidere sulla parcella per la casa-fantasma: il processo si aprirà in novembre. Ma la politica intanto ha cambiato le regole.
Il "capannone" di Bebe Moratti
Il libro dei tre giornalisti è andato in stampa quando il nuovo codice urbanistico di Milano era ancora in alto mare. Ora "l'Espresso" ha verificato gli effetti del Pgt, approvato in febbraio, sulla proprietà di Gabriele Moratti. "L'immobile di via Ajraghi 30 è stato inserito in uno degli "ambiti di rinnovamento urbano" in cui cadono tutti i vincoli di destinazione", dichiara un altro architetto, Enrico Dodi: "E per gli abusi già commessi il Pgt è come un condono".
Dodi è il professionista che ha firmato una specifica "osservazione" contro i nuovi "ambiti", partendo proprio dal caso di Moratti junior. "Finora, per farsi un loft abitabile, bisognava ottenere apposite autorizzazioni e pagare oneri molto costosi", spiega: "Ora, per tutte le proprietà inserite negli "ambiti", la deregulation è totale: basta fare domanda e la città perde anche gli oneri".
Ma il consiglio comunale ha potuto discuterne? "No, perché la giunta ha imposto il voto in blocco su tutte le osservazioni contrarie", denuncia Basilio Rizzo, il consigliere dell'opposizione che ora prepara ricorsi al Tar. E se Gabriele Moratti, a questo punto, approfittasse nelle nuove regole per rivendicare la destinazione residenziale, quanto ci guadagnerebbe? Secondo l'ufficio studi della Gabetti, nella zona di via Ajraghi un capannone costa tra 800 e 900 euro al metro quadrato, mentre una casa vale più del triplo (da 2.500 a 3.700). Con il Pgt, insomma, villa Batman varrebbe almeno un milione in più. Grazie mamma!
(di Paolo Biondani - l'Espresso)
______________________________________________________________________________________
Chi è Gabriele, il rampollo dei Moratti che vuole una casa come Batman. Gli amici lo chiamano Bebe e raccontano che fa volontariato. Ma ha il pallino della sicurezza. Dal lavoro in Saras alla famosa scazzottata in discoteca con Eddie Irvine
(di Franco Vanni - Repubblica/Milano)
In Jp Morgan, dov’è stato stagista per un anno e mezzo, lo ricordano simpatico e rilassato. Rispetto ai colleghi bocconiani, aveva un altro passo: Gabriele Moratti è laureato in psicologia e storia dell’arte, una mosca bianca al reparto Fusioni e Acquisizioni, cui di solito si accede dopo il 110 e lode in economia. Nel 2006, quando Gabriele comincia il suo stage, fra i clienti di Jp Morgan c’è la Saras di papà Gianmarco, che si rivolge alla banca di investimento per farsi accompagnare nella quotazione in borsa. Un’operazione travagliata e piena di accidenti, tanto che se ne dovrà poi interessare la procura. Ma Bebe, così si fa chiamare, non se ne occupa. Fa il suo, «fra Milano e l’headquarter europeo di Londra, maturando una significativa esperienza nel settore finanziario», come scrive nel curriculum che accompagna la sua foto sul sito Internet dell’azienda di famiglia. Da stagista Bebe non si sveglia presto la mattina, è vero, ma è gentile e si fa volere bene. È discreto, soprattutto [...]
Altra apparizione di Bebe sulla stampa riguarda una vicenda molto movimentata, che provoca il primo grave imbarazzo a mamma Letizia: nel mezzo di una notte, il 20 dicembre 2008, Gabriele ingaggia una rissa nel privé dell’Hollywood con Eddie Irvine, ex pilota di Formula Uno, come lui frequentatore delle discoteche di corso Como. Il 2 febbraio scorso si è aperto il processo in cui entrambi sono imputati per lesioni gravi, ma per Moratti c’è anche l’accusa di minacce [...] Irvine capisce che Moratti jr non è il “fighetto” che pensava, arriva ad avere paura di quel ragazzo magro e lo racconta alle forze dell’ordine: «Nel cuore della notte mi ha chiamato una guardia del corpo di Gabriele Moratti per minacciarmi, in inglese». E Bebe di guardie del corpo se ne intende [...] Gabriele Moratti è cofondatore, assieme all’ex campione mondiale di kick boxing Andrea Vittori, dell’agenzia Manta Security. La società, specializzata in «analisi dell’area operativa, coordinamento tattico e gestione dell’agenda alla logistica», sul suo sito web promette ai clienti «Style&Elegance» (...azz...) [...]
Gli amici stretti lo descrivono come «disponibile e altruista, amante del volontariato». Nel 2004 è in Sri Lanka, per portare il suo sostegno alle popolazioni colpite dallo tsunami. Nel 2009 è stato vicino ai terremotati dell’Aquila e ora ragiona se partire per Haiti. Ha anche prestato le sue doti di fotografo dilettante alla causa della costruzione di un canile in Sardegna: i suoi scatti di cuccioli sono stati stampati sulle magliette vendute poi dall’associazione “Amo Gli Animali”, di cui Bebe è anche amico in Facebook.
Ma scorrendo la lista dei suoi 322 amici sul social network sembra più che altro di sfogliare un settimanale di cronache vip. Ci sono quasi solo donne, molte più che avvenenti. Concorrenti di reality, ex fiamme dei figli di Gheddafi, ragazze del giro di Lele Mora e showgirl note: Alessia Fabiani, Claudia Galanti, Debora Salvalaggio, Francesca Chillemi, Luciana Francioli e Paola Benegas. Perché va bene il volontariato, ma Bebe ha 32 anni e si vuole anche divertire, come hanno potuto constatare i finanzieri che hanno vagato per i 447 metri quadrati di bar, vasche da idromassaggio, sauna, bagno turco e soppalco-palestra [...]
Scritto il 05 marzo 2011 alle 23:53 nella Criminalità dei politici, Politica | Permalink | Commenti (12)
Reblog
(0)
|
| |
ROMA – Ruby sta andando da Silvio Berlusconi, è salita su un taxi, deve raggiunge villa San Martino. A quel punto l’uomo alla guida le chiede un aiutino per la figlia. La storia emerge dalle carte secondo quanto scrive il Corriere della Sera in un pezzo firmato Ferrarella-Guastella [...]
Continua su www.blitzquotidiano.it
Scritto il 05 marzo 2011 alle 13:44 | Permalink | Commenti (4)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 05 marzo 2011 alle 12:19 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (4)
Reblog
(0)
|
| |
Il controllo degli indirizzi email di alcuni nuovi commentatori effettuato ieri ha dato esito negativo. Ho ricevuto o messaggi d'errore, o nessuna risposta. Quindi devo considerare a tutti gli effetti questi indirizzi come falsi o non raggiungibili. Con rammarico, provvederò a bannare temporaneamente queste persone. Tafanus
P.S.: Aggiungo, anche se l'ho già spiegato più volte, che il blog è di tutti, quindi nessuno può pensare di occupare da solo più del 30% dello spazio destinato ai commenti! Quindi, se qualche neofita si fosse fatto questa idea, la cambi, e alla svelta, perchè tutti i commenti eccedenti questa quota saranno per ora rimossi; più avanti, definitivamente eliminati. E se ciò non dovesse bastare, chi non la capisce sarà bannato. Questo è un blog, non un ricovero per ggiovani incontinenti. Grazie
Scritto il 05 marzo 2011 alle 11:05 | Permalink | Commenti (11)
Reblog
(0)
|
| |
...azz.... volevo comprare un dominio "palazzo.grazioli" punto qualcosa, ma ormai credo che i prezzi siano alle stelle... Ricevo da sales.palazzograzioli@gmail.com
Spett.Le Redazione,
in allegato il comunicato stampa e le immagini relative alle notizie sulla vendita dei domini associati a Palazzo Grazioli. Cordiali saluti
Quotidiani on line
Repubblica Blog: http://indiscreto.blogautore.repubblica.it/2011/03/03/palazzo-grazioli-e-il-sito-hard/
El Pais Blog: http://blogs.elpais.com/vaticalia/2011/03/palazzograziolicom.html
Agenzia Parlamentare: http://www.agenparl.it/articoli/primo-piano/news/primo-piano/20110303-web-il-proprietario-di-palazzograzioli-com-allagenparl-nessuno-mi-ha-chiamato
Net1News: http://www.net1news.org/palazzo-grazioli-%C3%A8-un-sito-porno-profili-web-in-vendita.html
Comunico Caserta: http://www.comunicocaserta.com/website/?p=7129
Blitz Quotidiano: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/palazzo-grazioli-sito-porno-escort-763648/
Informa Trieste: http://www.informatrieste.eu/news/?p=2499
La Voce d'Italia: http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=64518
Wake Up News: http://www.wakeupnews.eu/palazzo-grazioli-dimenticato-e-in-vendita-sul-web-come-sito-porno/
Nuova Società: http://www.nuovasocieta.it/attualita/11812-palazzo-grazioli-in-vendita-ma-solo-su-internet.html
Cronaca Qui: http://www.cronacaqui.it/cronaca/11836_palazzo-grazioli-dimenticato-e-in-vendita-sul-web.html
Blog & Forum
http://www.rudybandiera.com/palazzo-grazioli-website-0303.html
http://www.orazero.it/index.php/vago/la-terra-dei-machi/482-palazzo-grazioli-e-le-donnine-allegre
http://forum.spinoza.it/viewtopic.php?f=3&t=22806&start=0
http://www.universando.eu/uni/palazzo-grazioli-dimenticato-e-in-vendita-sul-web2345678.html
http://infosannio.wordpress.com/2011/02/25/palazzograzioli-it-potrebbe-diventare-un-sito-porno/
Scritto il 05 marzo 2011 alle 10:44 nella Berlusconi | Permalink | Commenti (1)
Reblog
(0)
|
| |
Ormai nel "Podere della Libertà", ovunque si faccia una buchetta nel terreno, emergono strani miasmi...
Tutte le strade portano a Bari. Dove sesso, politica e affari sono i pilastri di un sistema di potere vincente. Lo usava Giampaolo Tarantini, piazzando escort nel lettone di palazzo Grazioli e nelle ville dei padroni della sanità pugliese. Lo usano ancora oggi altri imprenditori senza scrupoli che riforniscono di allegra compagnia chi arbitra gli appalti. Ma prima di loro c'è stato un imprenditore, spregiudicato negli affari e nelle conquiste galanti, che è riuscito a creare una scuderia vincente. E a metterla al servizio del più feroce boss della mafia pugliese. Il cervello di queste operazioni che mette insieme piacere, corruzione e riciclaggio è Michele Labellarte, un bancarottiere morto a 48 anni nel settembre 2009, passato dagli investimenti nella new economy a quelli nel mestiere più antico del mondo. Il suo fascino di playboy gli ha permesso scoperte che poi si sono imposte alla corte di Silvio Berlusconi. A partire da due ragazze che a Roma si sono fatte valere: Elvira Savino, oggi deputata del Pdl, e Sabina Began, una modella slavo-tedesca, famosa come "l'ape regina" intorno a cui ronzavano le ragazze che hanno allietato tante nottate del premier.
Un tempo le due vivevano insieme, dividendo una camera in affitto nella capitale. Poi come in una favola, Elvira ha conosciuto il Cavaliere e nel 2008 è stata eletta in Parlamento. "Non è però stata Sabina a presentarmi Berlusconi. Il fatto che vivessimo entrambe lì è solo un caso", assicura l'onorevole Savino. In Puglia però ha lasciato pessimi ricordi, peccati di gioventù che rischiano di avere una pesante rilevanza penale. In questi giorni nel Tribunale di Bari si è aperto il processo contro di lei per riciclaggio. L'accusa è semplice: avrebbe fatto da prestanome al clan Parisi, intestandosi uno dei conti usati per ripulire i guadagni della famiglia mafiosa. Nel 2009, quando una maxiretata decimò la cosca cittadina, la neoparlamentare sembrava intenzionata a farsi interrogare dal pm Elisabetta Pugliese per chiarire la sua posizione. Poi ha preferito tacere e affidarsi a una nota difensiva in cui respinge ogni accusa.
Tutta colpa di Labellarte. Uno che si era lanciato nella bolla informatica di inizio millennio, tra party, società web e pacchi di fatture gonfiate per frodare il fisco. Poi l'arresto e l'amicizia in cella con il padrino più temuto e più ricco di Puglia, che gli affiderà il suo tesoro. I boss, spiega il pm Elisabetta Pugliese ai giudici, avevano ben capito che dovevano investire il denaro, creando legami che con il tempo si sono consolidati col mondo imprenditoriale, delle professioni, delle banche, della pubblica amministrazione, insinuandosi nella società civile e inquinandola. La mafia pugliese, dunque, non è più una questione tra gruppi malavitosi. E il pubblico ministero accusa: "È una questione che coinvolge tutti noi e che deve farci interrogare su quello che possiamo e dobbiamo fare, salvo diventare complici se non tecnicamente almeno moralmente".A fare breccia nella borghesia provvedeva Labellarte, che tutti conosce e tutto riesce ad ottenere. Ma l'imprenditore dalla tripla vita non può aprire conti a suo nome e così arruola le sue amiche più care. Come Sabina Began, che si sarebbe messa a disposizione per l'intestazione di un altro deposito bancario. Poi lei si trasferisce a Roma, dove incontra Berlusconi e diventa di casa a palazzo Grazioli, dove introduce aspiranti veline, cubiste e accompagnatrici. È con lei che Silvio festeggia la vittoria del 2008 che lo ha riportato a Palazzo Chigi: stando alle cronache, la teneva sulle ginocchia cantando "Malafemmina". Ed esclamava divertito: "Se qualcuno mi facesse ora una foto, varrebbe 100 mila euro".
Un anno dopo "il Tempo" scrive: "Sabina Began sfoggia un nuovo tatuaggio sulla caviglia. Una farfalla circondata dalla frase: "L'incontro che ha cambiato la mia vita: S. B.". Che sono le sue iniziali, ma non solo". Sono le due bellezze venute dal Sud a presentare al Cavaliere amici poco raccomandabili. La Began gli fa conoscere Giampy Tarantini, invitandolo a villa Certosa: l'inizio di un feeling tra l'industriale barese e il capo del governo, testimoniato da decine di telefonate e da schiere di escort convogliate da Bari fino alla capitale. Il matrimonio della Savino, con il premier testimone della sposa, è l'occasione che il brillante riciclatore Labellarte sfrutta per avvicinare il presidente del Consiglio e - secondo alcune testimonianze - conversare a lungo con lui.
Questa capacità di infilarsi ovunque è la forza di Labellarte. Che aveva fornito al clan le relazioni per concretizzare un'operazione senza precedenti: costruire il più grande campus universitario d'Italia, un megaprogetto nel comune barese di Valenzano. L'opera - stando all'inchiesta - sarebbe stata lanciata grazie all'intercessione dell'onorevole Savino. Il suo intervento si rivela prezioso soprattutto per ottenere le "manifestazioni d'interesse" di due ministeri, Istruzione e Sviluppo Economico. Di fatto l'inchiesta è come un ascensore in continuo movimento dai sotterranei del crimine ai tetti più alti del potere. Da una telefonata a un incontro, da un prestanome a un nuovo affare, un unico filo finisce per collegare i criminali agli avvocati, i boss ai colletti bianchi, i soldi sporchi alla politica. Come in un domino impazzito, le mosse dei mafiosi provocano ripercussioni che arrivano fino alle stanze del governo, con il ministro Mariastella Gelmini che si trova a raccomandare un maxi-campus segnalato dall'onorevole amica del riciclatore. O dell'opposizione, con il senatore Nicola Latorre del Pd citato da Labellarte come possibile terminale di uno scambio tra "voti" e "accordini".
La morte dell'imprenditore, stroncato da una malattia, non ha ostacolato le indagini della procura. C'è un filone dell'inchiesta che continua ad andare avanti e a ricostruire i rapporti di potere sotterranei nella capitale della Puglia. Nel mirino ci sono affari benedetti da politici di sinistra. Nel troncone originario restano ancora indagati gli avvocati Gianni Di Cagno, ex componente del CSM ed ex vicepresidente della provincia di Bari, e Onofrio Sisto: due nomi notissimi in città, entrambi considerati vicini politicamente a Massimo D'Alema. E nella nuova inchiesta di Bari salta fuori ancora una volta il "metodo Tarantini": oltre alle mazzette in denaro c'erano le escort, pronte ad ammorbidire gli uomini di partito e convincerli ad assegnare gli appalti. Vecchia storia, nuovissimi affari.
(di Lirio Abbate - l'Espresso del 4 Marzo 2011)
Scritto il 05 marzo 2011 alle 09:00 nella Berlusconi, Criminalità dei politici, Politica | Permalink | Commenti (17)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 05 marzo 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (13)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 04 marzo 2011 alle 22:36 | Permalink | Commenti (0)
Reblog
(0)
|
| |
...di questo fantastico sito devo assolutamente occuparmi adesso o mai più, prima che sparisca definitivamente, fra pochissini giorni, dal grafico di Alexa.com. Peccato. Le velleità erano abbastanza consistenti. I risultati, meno. Diamo adesso (fra qualche giorno Prossimaitalia.it sparirà dal grafico) l'ultimo confronto col Tafanus del sito il cui gestore voleva spiegarci come si fa un sito:
Questo sito lascerà un vuoto nella nostra vita, perchè era pieno di gente tollerante, rispettosa delle opinioni altrui, e ricco di opinioni variegate... Era, per chi ricorda l'aneddoto, come la "Ford Modello T", che si poteva scegliere in qualsiasi colore, purchè nero.
Anche su Prossimaitalia c'era molto pluralismo: si poteva avere qualsiasi opinione, purchè uguale a quella di Ciwati. Altrimenti arrivava, implacabile, la domanda intelligente: "chi ti paga"? Oppure arrivavano sul Tafanus commenti incomprensibili ai più.
Questo sito merita la nostra comprensione. Neanche Grillo è riuscito a far peggio. Grillo ha avuto una caduta del 72% in tre anni, prossimaitalia ha avuto una caduta del 90% in tre mesi. Peccato. Avremmo avuto ancora tanto da apprendere, sulle tecniche di rottamazione, e sulla miscela di ggiovanilismo+populismo... Ma non si può avere tutto, dalla vita. Speriamo che emergano presto nuovi demagoghi ai quali consegnarci ad occhi bendati ed orecchie turate. La vita (e la politica) sono belle perchè sono avariate. Avanti il prossimo. Tafanus
...hic manebimus optime...
Scritto il 04 marzo 2011 alle 19:19 nella Media , Politica, Tafanus | Permalink | Commenti (4)
Reblog
(0)
|
| |
Involgarito e gradasso, plagiato e schienato, senza più nemmeno quel minimo senso di dignità che ci salva dalla saccenteria petulante e vigliacca. I segni si vedono dappertutto.
La scomparsa dell'etica, privata e pubblica è così estesa da invadere ogni settore della vita della società e delle persone, delle associazioni e dei singoli cittadini: l'individualismo, l'edonismo, il narcisismo, il machismo, il darwinismo sociale, il vendere persino se stessi ad ogni profferta sono i nuovi connotati dell'identità italiana.
Non molto tempo fa, Rocco D’Ambrosio, docente di etica politica presso la facoltà teologica pugliese di Bari e la Pontificia Università Gregoriana di Roma, lamentava duesta debacle: “Si riflette poco sulla natura culturale del berlusconismo, fatto di sete sfrenata di potere e denaro, vilipendio delle istituzioni democratiche,asservimento delle leggi a proprio favore, volgarità, arroganza, razzismo, tv spazzatura, utilizzo strumentale della religione cattolica, offesa della laicità dello stato, infedeltà personali, condotta morale, pubblica e privata, riprovevole, autoreferenzialità. Sono questi elementi che vanno compresi e studiati, a prescindere dalla scena politica: sono il cancro della nostra Italia attuale”.
Come non dargli ragione?
Aldo Antonelli - Parroco
Scritto il 04 marzo 2011 alle 16:49 | Permalink | Commenti (9)
Reblog
(0)
|
| |
...mi piacerebbe chiedere al quel 60% di tifosi accesissimi ed intrattabili di Beppe Grillo (...guai a toccarglielo...), che affollavano questo blog solo un paio d'anni addietro, e che ora sembrato inghiottiti dalle sabbie mobili): "...che senso ha...?"
Scritto il 04 marzo 2011 alle 15:15 | Permalink | Commenti (20)
Reblog
(0)
|
| |
In rete, quando si perde il ben dell'intelletto, succede anche questo! Dunque, una utente di facebook linka questa notizia, tratta dal Corsera:
"...Il ministro tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, accusato d’aver copiato parte della tesi di dottorato, s’è dimesso. Proviamo a immaginare cosa sarebbe accaduto in Italia..."
Un giornalista, nonchè blogger, commenta:
"...scrivo quello che scrivo da 2 giorni: i giornali ed i giornalisti italiani che danno questa notizia con tanta enfasi, dovrebbero tacere, riguardo al copia-incolla. Per non tacere dei bloggers..."
Evidentemente copiare 200 brani per la propria tesi di laurea, senza virgolettare, senza citare le fonti, senza dire esplicitamente che si tratta di materiale altrui, a me sembra ben diverso dal fare dei "copia&incolla" da agenzie di stampa alle quali si è regolarmente abbonati, citando la fonte, o fare dei "copia&incolla" da altri giornalisti, o da blogs, o fascicoli giudiziari, citando le fonti, e mettendo un bel link in evidenza. E questo lo dico a giustificazione dei giornali. Per non tacere dei bloggers... Ma cosa diamine c'entrino queste due fattispecie, è cosa che sfugge alle mie limitate capacità.
Allora devo rendere piena confessione. Ebbene si, padre, ho peccato. Non avendo la possibilità economica di avere inviati a Pechino, fotografi a Smirne o nella striscia di Gaza, corrispondenti a Londra, Parigi e Washington, cronisti di nera nelle questure di tutta Italia, infiltrati nelle manifestazioni del Popolo Viola o di Beppe Grillo, a volte, truffaldinamente, mi sono avvalso della facoltà di attingere alle fonti (citate) di chi può permettersi tutto questo ben di Dio.
A dire il vero, è successo anche l'inverso. E' successo che a volte dei giornali abbiano ripreso inchieste fatte da Tafanus. A volte citando la fonte, a volte no. E' successo a celeberrimi bloggers, a quotidiani nazionali, e persino a qualche forum della RAI...
Ma abbandoniamo il cazzeggio, e parliamo di cose serie: qual'è l'attinenza fra tutto ciò ed un truffaldino spacciare per proprio pensiero, su una tesi di laurea, il pensiero altrui? NESSUNA. Vorrei poter spiegare a questo commentatore, che butta li la battutina sui copoia&incolla dei bloggers, che c'è modo e modo di farlo. C'è il modo di chi prende come proprie, senza citare la fonte, magari un profondo lavoro d'inchiesta di un altro blog, che viene ripreso da alcuni quotidiani nazionali ed attribuito al plagiario, e che dalla Rai viene ripreso e in buona fede attribuito a quei quotidiani nazionali. E poi c'è qualcuno che mette un link, le virgolette e la fonte, anche quando si limita a scrivere una verità universalmente nota e di dominio pubblico.
Si, i bloggers fanno del "copia&incolla". Lo confesso. Però vorrei spiegare a questo perspicace commentatore che ci sono mille modi di farlo. Prendiamo una grossa inchiesta fatta dal Tafanus, che ha smascherato le minchiate e le approssimazioni di cui si è nutrito Grillo. TUTTI, incluso il giornalista-blogger che accusa i bloggers di fare copia&incolla, avevano a disposizione il materiale che aveva il sottoscritto. E gli stessi strumenti di lavoro: un cervello, un PC, una connessione Internet e dei motori di ricerca. Qualcuno ne ha fatto buon uso, smascherando numeri gonfiati, proposte di legge scritte a cazzo, omicidi colposi, meetup di paese che si attribuivano decine di migliaia di firme raccolte in comuni dove non avevano messo neanche un tavolino, anni ed anni di evasioni fiscali, anni ed anni di privazione del quinto dello stipendio ad un operaio per rifarsi del cachet di una serata di festival dell'Unità andata a male causa pioggia, sparate populiste fatte da Porto Cervo o da Lugano...
Tutti i blogs, caro commentatore, partivano dagli stessi dati. Alcuni ne hanno fatto un certo uso, altri non ne hanno fatto alcuno.
Stessa storia sul Popolo Viola. Il Tafanus non ha dovuto scassinare alcun appartamento per scoprire chi ci fosse dietro il movimento "nato dal basso". Ha usato materiale a disposizione di tutti, fino a risalire dal prestafaccia Mascia a Di Pietro, a Ferrero, all'IdV tutta, ai rapporti fra la Corradini e IdV, indietro, indietro, fino ad arrivare a colei che aveva creato persino l'avatar di San Precario, anni ed anni prima che se ne appropriasse Mascia per conto terzi. Tutto copia&incolla.
Il dossier Wikileaks che abbiamo messo in rete, e teniamo costantemente aggiornato, e spesso tradotto in italiano, lo confesso, non è farina del mio sacco! Infatti non lo chiamo "Dossier Tafanus", ma lo chiamo "Dossier Wikileaks". TUTTI, dai giornali ai bloggers, avrebbero potuto farlo. Aggiungo che solo adesso, con mesi di ritardo, comincia a farlo l'Espresso. Dov'è il problema, amico? Ha sentito qualche blogger di sua conoscenza "vantare" questo lavoro come frutto delle proprie investigazioni, o come offerta selezionata, tratta, per nome e cognome, dal lavoro di Assange?
Tutto copia&incolla il lavoro di Travaglio (documenti d'archivio, atti giudiziari, agenzie)... Vede, caro commentatore... Ciò che differenzia un blog che interessa a 2.750 persone al giorno in media, da uno che interessa a 300 persone al giorno in media, è la capacità di capire cosa sia prioritario per la gente, trattare di quello, saper fare le ricerche, metterci fatica, spalare merda, separare la gramigna dall'erba buona, trovare i nessi, fare delle sintesi, riuscire ad essere coerenti per almeno due mesi di seguito, saper dire di no a chi minaccia querele... Si, c'è anche del copia&incolla, amico mio, ma c'è anche l'inverso: pessimi giornali che copiano da buoni blogs. E' la rete, bellezza...
Se, poniamo, Antonello Caporale scrive un'ottima analisi su certi meccanismi giuridici, sarebbe idiota riscriverla, magari male, "con parole proprie", per poi poter affermare, truffaldinamente, di aver fatto un lavoro originale. No, alcuni bloggers rei confessi, come il sottoscritto, preferiscono prendere il virgolettato di Caporale, attribuirlo a Caporale, linkarlo all'articolo di Caporale, e scrivere due righe a Caporale per informarlo e ringraziarlo. Esattamente ciò che talvolta ha fatto un giornalista di chiara fama come Alessandro Gilioli, che mi onora della sua amicizia. Dov'è il problema? Foto prodotte da me sono finite su "Piovono Rane", e viceversa. Con links e riconoscimenti reciproci.
Quando un commentatore che si occupa di dati economici prende a base del "ragionamento" dati statistici, non ha messo su un istituto di econometria. Si avvale di dati ISTAT, o Eurostat. Dov'è il problema, se "copia&incolla" questi dati, se ne cita la fonte? Crede,amico, che se parlo di statistiche sugli incidenti nelle centrali nucleari, io abbia un mio servizio segreto investigativo, o prendo i dati, rendendo piena confessione, dall'Agenzia sull'Energia Nucleare?
E le reti TV europee che, salvo rare eccezioni, vivono della riproposizione di filmati CNN, Al Arabyia, ABC, BBC, fanno reportages originali, o "copia&incolla" video? E perchè mai dovrebbero girare tutti le stesse cose, decuplicando i costi, anzichè fare dell'intelligente, onesto, dichiarato video-sharing? Mi offre una sola buona ragione?
Ammettiamolo... forse la giornata avrebbe potuto iniziare anche dedicando del tempo a qualcosa di più utile e intelligente. Ma l'osservazione sul "copia&incolla" dei bloggers, associata alla copiatura di una tesi di laurea, mi ha colpito col cattivo odore che emanano i cavoli a merenda. E dato che io appartengo a quella categoria di persone , a costo di far peccato, a volte pensano male, ma spesso indovinano...
Buoma giornata a tutti, e specialmente ai bloggers che non hanno il corrispondente da Pechino. Tafanus
Scritto il 04 marzo 2011 alle 14:44 nella Media , Tafanus | Permalink | Commenti (8)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 04 marzo 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (7)
Reblog
(0)
|
| |
Settimana massacrante, densissima di impegni di lavoro, per il nostro Sindaco. Si sa, una città come Firenze richiede un grandissimo impegno.
Mercoledì 2 Marzo è stato a Napoli per la presentazione del suo libro Fuori.
Giovedì 3 Marzo: RTV38 (piuttosto che niente...)
Venerdì 4 Marzo a Torino, alle 21,30, per la presentazione del suo libro Fuori.
Giovedì 10 a Bologna, alle 18,30, per la presentazione del suo libro Fuori.
Giovedì 10 a Modena, alle 21,00, per la presentazione del suo libro Fuori.
Sabato 12 a Padova, alle 18,00 per la presentazione del suo libro Fuori.
Sabato 12 alle 21,00 a Verona, per la presentazione del suo libro Fuori.
Sugli impegni televisivi, che impediranno un maggior impegno del nostro sindaco nella presentazione del suo libro Fuori, nei limiti delle nostre umane possibilità, vi terremo informati in tempo reale.
Scritto il 03 marzo 2011 alle 22:46 nella Renzi | Permalink | Commenti (15)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 03 marzo 2011 alle 18:00 | Permalink | Commenti (18)
Reblog
(0)
|
| |
Quando non è impegnato su Porta a Porta, L'Infedele, Exit, IlSol24Ore, il suo blog, il taglio-nastri, Otto e Mezzo, Ballarò, Annozero, Omnibus, le Invasioni Barbariche, etc., ect., ect., Renzino trova il modo di scomodare The Guardian, dove chiude l'inutile intervista estorta con le seguenti, esilaranti parole:
"I get nauseous thinking about Italy's political class, which hasn't changed in 30 years, has done nothing to change things and spends its time arguing on talk shows."
Traduzione: "Mi viene la nausea nel pensare alla classe politica italiana, che non è cambiata in trent'anni, non ha fatto nulla per cambiare le cose, e passa il tempo a discutere nei talk-shows".
Scolpita questa frase - che passerà alla storia del cabaret - Renzino si è precipitato negli studi di "Tele Rioveggio", dove era atteso per la registrazione di un talk-show. Tafanus
Scritto il 03 marzo 2011 alle 17:00 nella Renzi | Permalink | Commenti (9)
Reblog
(0)
|
| |
Considerando solo i partiti che superano la soglia del 4%, nelle due coalizioni sono inseriti, da una parte, PdL e Lega; dall'altra, PD, IdV e SEL. I sei punti di gap di settembre 2010 sono un lontano ricordo, e le linee di tendenza oggi sono divise da mezzo punto percentuale.
________________________________________________________________________________________
Nell'ultimo sondaggio IPSOS, PdL + Lega sono al 40,1%, PD + IdV + SEL sono al 42,1%
PdL 29,3
Lega 10,8
CENTRO-DESTRA 40,1
PD 27,3
IdV 6,1
SEL 8,7
CENTRO-SINISTRA 42,1
Scritto il 03 marzo 2011 alle 16:00 nella Politica | Permalink | Commenti (10)
Reblog
(0)
|
| |
Leggere le analisi politiche di Pippo Ciwati su ProssimaItalia è ormai diventata, per me, una fonte di puro divertimento. Senza giovani non si vince, scolpisce il ciwati nel suo [fondo odierno]. Poi leggi il contenuto dell'articolo, e le "pezze d'appoggio", e improvvisamente ti senti tanto, ma tanto cretino...
Dunque, dopo averci spiegato che "senza i ggiovani" non si vince, ciwati sfodera l'analisi di [Termometro Politico], che ha condotto un exit poll a Torino, e scolpisce:
"L’analisi di Termometro politico, puntuale come sempre, ci dice che i giovani, alle primarie, continuano a votare molto poco. Anche a Torino è accaduto, domenica scorsa: “Un dato determinante è sicuramente quello dell’età: il 72% dei votanti aveva più di 45 anni, e se Passoni, Gariglio e Curto sono stati premiati dai giovani, Fassino ha dominato soprattutto tra gli over 65 (oltre il 73% delle preferenze)”.
Scusate... ho letto male il titolo, o ho letto male l'articolo??? Perchè sembra che a Torino si sia giocata una partita alla quale - lo dicono ciwati e Termometro Politico - il 72% di coloro che hanno mosso il culo dalla sedia per andare a votare, erano degli "over 45". Caro Ciwati, di chi la colpa di questo scandalo? Dei rottamandi over 45 che hanno mosso il culo dalla sedia, o dei rottamatori under 35% che non lo hanno mosso? Perchè vedi, a spanne, dei 53.000 votanti, quelli under 45, per differenza, sono stati meno di 15.000, e quelli fra 16 e 35 anni sono stati, da un rapido calcolo, meno di 10.000.
Senza ggiovani non si vince? Vedi, caro ciwati, se NESSUNO dei ggiovani fosse andato a votare, e se fra questi ggiovani l'incidenza del voto per Fassino fosse stata la metà del voto generale (ed è già un'ipotesi mooolto, ma mooolto ardita), Fassino avrebbe vinto lo stesso, con larghissima maggioranza sul secondo classificato.
Vedi, Pippo, non basta fare le leopolde per raccontare a se stessi che sono i rottamandi la causa dello scarso potere dei ggiovani. Il potere si conquista, innanzitutto, scollando il culo dalla playstation ed andando a votare alla primarie. Il mio babbo mi ha insegnato che, nella vita, prima si da, poi si chiede. Il percorso opposto è velleitarismo puro. I ggiovani, a Torino, non hanno dimostrato affatto che senza di loro non si vince. Hanno dimostrato, invece, la loro vocazione all'irrilevanza.
Poi l'ineffabile rottamatore aggiunge: "...usciamo allora dalla questione del ricambio generazionale (anche se solo per un momento) e cerchiamo di affrontare un tema ancora più complesso, anzi, il tema più complesso che la politica italiana si trovi di fronte. Dare parola (e rappresentanza) ai giovani italiani, è un fatto non più rinviabile..."
Sono d'accordo, Pippo "usciamo dalla questione", ed anche dalle sciocchezze. Nessuno deve regalare "parola e rappresentanza" ai ggiovani. Sono cosine che i ggiovani si devono conquistare, come tutti. A Torino hanno dimostrato il loro allucinante disinteresse per la politica, rinunciando ad esercitare un potere di scelta che nessuno ha negato loro. Perchè mai la politica dovrebbe far regali a che la schiva come fosse una cosa da appestati? Vogliamo piantarla, con questo ggiovanilismo d'accatto? La politica la faccia chi dimostra interesse verso di essa. A Torino nessuno ha posto dei veti alla partecipazione giovanile al voto, primo passo del potere decisionale in politica. Cazzi loro, ti pare?
E veniamo all'analisi di Termometro Politico, espressamente citata dal ciwati come approfondita. Dunque, secondo questa analisi, "...over 65 e Chiamparino decisivi per la vittoria dell'ex segretario Ds..." Testuale. Nella città dove senza ggiovani non si vince, il 62enne Fassino vince con l'appoggio del 61enne Chiamparino, e col voto degli over 65. Curiose le tue conclusioni, Pippo non è vero? Perchè vedi, la metodologia della ricerca sociale insegna che un rapporto non inizia dalle conclusioni, ma dall'analisi dei fatti. Non è possibile, utile, onesto razionalizzare i nostri desideri. Gli inglesi chiamerebbero il titolo del tuo "fondo, totalmente staccato dalla realtà, "wishful thinking".
C'è, nell'incipit del rapporto di Termometro Politico, una perla sulla quale non si può sorvolare:
"...L’ex segretario Ds era senz’altro il favorito, anche a detta del sondaggio diffuso da Termometro Politico a metà gennaio, ma la sua vittoria era tutt’altro che scontata, almeno con queste proporzioni: alla vigilia, alcuni osservatori ritenevano che la sua candidatura si sarebbe potuta rivelare un boomerang, se Fassino fosse stato percepito come il candidato imposto da Roma, dall’apparato, lontano dal territorio..."
Informiamo l'estensore, Giovanni Diamanti (parente di Ilvo Diamanti, o solo omonimo?) che se c'è qualcosa, a Torino, che sia percepita più torinese di Fassino, questa è la Nutella. Ma da dove arriva questa brillante sciocchezza che Fassino avrebbe potuto essere percepito come il candidato paracadutato dalla casta romana? Piero Fassino è nato ad Avigliana (Torino) ha fatto le scuole superiori a Torino, l'università a Torino, ha esordito in politica come consigliere comunale, a Torino, nel 1975, ed ha un accento torinese alla Pautasso che neanche anni ed anni di vita politica a Roma e all'estero sono stati sufficienti ad estirpargli. Paracadutato? Per piacere...
Un occhio particolare merita il risultato del candidato Passoni, che faceva riferimento a SEL: 12,4%. Un risultato onorevole (e tale sarebbe rimasto nella nostra considerazione) se non fosse stato rovinato e ridicolizzato dall'infelice battuta di Vendola dell'altro ieri: "...noi confluire nel PD??? sarà il PD a dover confluire in SEL..." (sic!). Ecco, sono queste battute, a metà strada fra presunzione e cretineria, che possono abbassare l'immagine di un leader, quando naufragano in un risultato di 1 a 4,5.
Ma Giovanni Diamanti non demorde, e ci informa che (testuale): "...tra i votanti che si riconoscono in SEL c’è stato un vero boom di Passoni, con il 49% dei voti..."
Insomma, per Diamanti, prendere meno della metà dei voti all'interno del partito di riferimento, è stato un vero boom...
Contenti Diamanti, Passoni e Vendola, contenti tutti. Tafanus
Scritto il 02 marzo 2011 alle 22:10 nella Politica, Tafanus | Permalink | Commenti (5)
Reblog
(0)
|
| |
Trovati al suo autista 19 titoli al portatore di una società anonima di diritto belga, la Codepamo S.A. Nonostante i titoli che rappresentano il capitale permettano di schermare il reale proprietario, per gli investigatori non c' dubbio: sono di Luigi Bisignani, uomo forte dei palazzi romani
Altro che P2, P3, P4 e similari. L’indagine di Napoli condotta dai pm della Procura di Napoli, Francesco Curcio e Henry John Woodcock, ha afferrato un bandolo più concreto delle mille logge che affollano gli articoli dei cronisti pistaroli: un mazzetto di azioni di una società belga. Durante l’ultima perquisizione della scorsa settimana i finanzieri di Napoli hanno trovato 19 titoli al portatore che rappresentano il capitale di una società anonima riferibile secondo gli investigatori a Luigi Bisignani.
Si chiama Codepamo S.A. e ha gestito operazioni per decine di milioni di euro negli anni passati. I diciannove certificati sono stati trovati a casa dell’autista di quello che sembra sempre di più il fulcro dell’attività investigativa: Luigi Bisignani, uno degli uomini più influenti nei palazzi romani. Il suo autista Paolo Pollastri ha detto che avrebbe dovuto consegnare i titoli alla mamma di Luigi Bisignani, la signora Vincenza Carpano, subito perquisita anche lei. I titoli che rappresentano il capitale della Codepamo sono al portatore e permettono di schermare il reale proprietario ma gli investigatori non hanno dubbi che la società anonima di diritto belga sia di Bisignani. Già in una precedente inchiesta della Procura di Napoli, condotta dal pm Vincenzo Piscitelli, emergevano infatti operazioni del 2001 tra Bisignani e i conti della società belga alla banca SGB di Bruxelles. La holding belga riferibile a Bisignani dal 1997 al 2000 è stata titolare di un pacchetto pari al 32,5 per cento del capitale della Engineering Spa Subito dopo la cessione delle quote da Codepamo alle famiglie Amodeo e Cinaglia, la società informatica si quota in borsa. Engineering fattura 350 milioni di euro, occupa 6 mila persone in 40 sedi e capitalizza 300 milioni di euro. Il prezzo di acquisto e rivendita delle azioni nel 1997 e 2000 da parte della Codepamo è stato di 7,4 miliardi di vecchie lire.
Per capire l’interesse della Procura per Luigi Bisignani e per la Codepamo bisogna partire da lontano e descrivere il personaggio Bisignani. Negli anni 90 questo ex giornalista è stato l’uomo che ha gestito la madre di tutte le mazzette, quella pagata nel 1992 ai partiti per la creazione del polo pubblico-privato tra Eni e Ferruzzi: l’Enimont.
Bisignani è stato arrestato due volte per quelle vicende ma – a leggere le carte pubblicate molti anni dopo il processo da Luigi Nuzzi (Vaticano Spa, Chiare Lettere) non ha svelato ai magistrati tutti i segreti dei conti della banca vaticana IOR sui quali le mazzette erano transitate.
Bisignani è l’uomo che apre per esempio il conto corrente Louis Augustus Jonas Foundatuion usato per le tangenti, nonostante nelle finalità fosse dichiarato “l’aiuto ai bimbi poveri”. Bisignani, già capoufficio stampa del ministro del Tesoro Gaetano Stammati del Governo Andreotti, già apparso negli elenchi della loggia segreta P2 con il numero di tessera 1689, in Vaticano è ben introdotto. Non bisogna stupirsi se sul conto gestito da Bisignani arrivano 23 miliardi e se il giornalista amico di Andreotti e dei Ferruzzi ne ritira in contanti 12, 4 miliardi tra ottobre 1991 e giugno del 1993. Il 28 giugno, quando Mani Pulite esplode, Bisignani chiude il conto e ritira il miliardo e 687 milioni rimasti riempendo borse di bigliettoni, poi si dà alla latitanza, inseguito dall’allora pm Antonio Di Pietro.
Quando la Procura di Milano chiede al Vaticano che fine hanno fatto i soldi della provvista Enimont, pari a 156 miliardi di vecchie lire, il vero dominus dello IOR, monsignor Donato De Bonis, concorda con i legali una versione di comodo. L’Istituto opere religiose scarica gran parte della colpa su Bisignani e riduce gli importi transitati nella finanza occulta del Vaticano. Solo dopo la morte di De Bonis, avvenuta nel 2001, e dopo la pubblicazione delle carte nel libro Vaticano Spa, si scoprirà la verità. Nel dicembre del 1993, per far tornare i conti tra le richieste della Procura (che non aveva scoperto tutti i CCT della mazzetta) con i dati reali, lo IOR decide di raccontare al pool di Milano che Bisignani ha ritirato 14,6 miliardi in contanti, un’enormità per l’epoca. Quando i pm di Milano si accorgono che qualcosa non torna in quella ricostruzione Bisignani viene riarrestato nel 1994. Il Gip Italo Ghitti però lo scarcera perché giustamente non crede che abbia incassato tutti quei soldi. Ghitti chiede alla Procura di cercare in Vaticano con le rogatorie la sorte dei soldi mancanti ma Mani pulite è al tramonto e non se ne farà nulla.
Bisignani, forse anche grazie alle sue capacità di riservatezza dimostrate, intanto fa carriera nell’ombra. Quindici anni dopo la condanna a tre anni e 4 mesi, è uno degli uomini più potenti e influenti d’Italia. Il network di potere andreottiano è passato dal divo Giulio a Gianni Letta. E Bisignani è sempre lì. È il consigliere più ascoltato del sottosegretario alla presidenza del consiglio in materia di nomine negli enti pubblici e nelle società partecipate, a partire dall’Eni. Anche in Rai, nei servizi segreti e nelle forze armate e di polizia non si muove foglia senza il via libera di Letta. Ed è lui a comunicare all’esterno le voltà di Palazzo Chigi.
Ora arriva l’inchiesta di Woodcock e Curcio per associazione a delinquere, rivelazione di segreto e violazione della legge Anselmi. I pm hanno sentito nei giorni scorsi il presidente del Copasir Massimo D’Alema, il direttore del servizio segreto estero militare, il generale Adriano Santini e il direttore generale della RAI Mauro Masi, e poi ancora i ministri Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo. I pm non scoprono le loro carte. Nell’ultimo decreto di perquisizione facevano intravedere un «sodalizio criminoso» costituito allo scopo di acquisire notizie riservate negli ambienti giudiziari. Informazioni poi utilizzate anche a fini ricattatori. Bisignani, che comunque non sarebbe protagonista del filone di indagine sui ricatti, si dice all’oscuro di tutto. Restano però quei 19 titoli azionari della Codepamo da spiegare. (Il Fatto Quotidiano)
Scritto il 02 marzo 2011 alle 14:00 nella Criminalità dei politici | Permalink | Commenti (0)
Reblog
(0)
|
| |
Non capisco il crepitio di sghignazzi con il quale è stata accolta la serissima proposta della maggioranza di alternare i conduttori di Ballarò e Annozero: nelle settimane dispari Floris e Santoro, e in quelle pari due giornalisti di «diverso orientamento culturale», cioè fiancheggiatori del governo.
La par condicio non consiste infatti nel raddoppiare gli spazi di tutti, ma nel dimezzare quelli di qualcuno. Personalmente trovo altrettanto inaccettabile che il Milan faccia sempre giocare Ibrahimovic. Nelle partite in casa andrebbe alternato con Sgrigna, per garantire qualche soddisfazione anche ai tifosi di diverso orientamento culturale.
La monogamia, poi, è un retaggio di epoca sovietica: in base al regolamento della commissione di vigilanza matrimoniale, a ciascun coniuge dovrebbe essere consentito alternare il partner con altro di diverso orientamento culturale, protettivo nei giorni feriali e passionale nei weekend.
E perché non estendere la turnazione alla procura di Milano? Nelle settimane dispari indaga Ilda Boccassini e in quelle pari Ghedini con una parrucca rossa. Ma l’apoteosi del servizio pubblico sarebbe una Corte Costituzionale che emettesse sentenze a targhe alterne: legittimando il processo breve di giovedì grasso e delegittimandolo il secondo martedì di quaresima.
P.S. Un lettore malizioso, dal quale naturalmente mi dissocio, propone di estendere il principio dell’alternanza culturale al Tg1: nelle settimane dispari così com’è, e in quelle pari con le notizie dentro.
Massimo Gramellini - La Stampa
Scritto il 02 marzo 2011 alle 13:43 nella Media , Satira | Permalink | Commenti (6)
Reblog
(0)
|
| |
Buon giorno a tutti! speravo di poter iniziare la giornata occupandomi di qualcosa di serio. Invece... tel ki... accendo la TV per guardare Omnibus, e ancora prima di vedere la faccia del conduttore, c'è LUI, il tubo catodico fatto sindaco.
Quanto lavora, questo ragazzo! Devo fare ammenda. Devo scusarmi con le quattro persone che si riconfermeranno nella loro idea che io nutra dell'astio (o magari dell'odio) verso questo Stachanov del primo piano americano. Mi è stato detto anche nell'autunno del 2007 su Grillo, ma non dalle stesse persone...
All'epoca ho scritto 60 posts documentati sul grillismo, e quelli che oggi fischiano ieri applaudivano. Stesso copione nel 2009 con Di Pietro, Mascia e il violismo. Anche allora, quelli che oggi mi accusano su facebook e non solo, di odiare irrazionalmente, plaudivano alla lucidità delle mie analisi. Altri, non questi, mi spiegavano di essere dominato dall'odio verso il cazzarismo.Grillini, violini...
Ma oggi il quadro è cambiato. Quelle che una volta erano "lucide analisi" oggi sono diventate altro... (scusate, faccio un "ripasso": non vorrei andare a memoria, e rischiare imprecisioni...):
"...Ma che cavolo di discorsi irrazionali stai facendo, Antonio?? Ma l'odio per Renzi (machettaffattatè?) ti accieca???...
"...Ma come hai cominciato a ragionare, da un po' di tempo a questa parte? Ma che ragionamento OSCURO è??..."
"...Ma dove siamo andati a finire?..."
Già: dove siamo andati a finire? Ma il problema non è mio, lo giuro sulla testa dei figli di Berlusconi. Io vorrei poter vivere senza parlare di Renzi, ma è Renzi che mi impedisce di campare senza di lui!
Mi sveglio, quasi di buonumore; accendo la TV, come tutte le mattine, per guardare prima le news e poi Omnibus (che non è la TV Regione Toscana). E prima ancora di vedere il monoscopio, mi piomba addosso il faccione da bambino precocemente ingrassato di Renzi.
E' lui che entra di soppiatto in casa mia, non sono io ad entrare alle sette di mattina a Palazzo Vecchio. Ma a me, che abito in Brianza, e vorrei sentir parlare di Nord Africa, di Medio Oriente, e dei processi di Berlusconi, perchè dev'essere imposto, per la 14ma volta in settimana, la faccia del Sindaco di Firenze, il più amato dagli italiani?
C'è stata un'alluvione? hanno rubato il Biancone? E' crollata la Galleria degli Uffizi? Hanno rifatto il Ponte Vecchio con l'alluminio anodizzato? Niente di tutto questo. Per ragioni imperscrutabili, ci viene somministrata la prima cialda di Renzi. Che è come mettere il sale nel caffè.
Converrete... alle sette di mattina, è troppo per chiunque. Tranne che per quattro persone.
Scritto il 02 marzo 2011 alle 09:14 nella Renzi | Permalink | Commenti (12)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 02 marzo 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (14)
Reblog
(0)
|
| |
In questi giorni in molti, su Prossima Italia e su facebook, si sono affrettati a comunicarmi che Renzi è il sindaco più amato dagli italiani. NESSUNO ha avuto il buon senso di "andare oltre", come direbbe Renzi. Nessuno ha detto (per ignoranza o malafede) che in questa fantastica classifica il secondo è il sindaco razzista Flavio Tosi (Lega Nord), e il terzo è il sindaco post-fascista Gianni Alemanno (quello della parentopoli...)
...no... queste fantastiche performances di Tosi e Alemanno non hanno insinuato il minimo dubbio, nelle menti fulminate dall'amore per Renzi. Così come nessuno si è chiesto perchè Firenze non sia fra i primi venti capoluoghi per qualità dei servizi. Tipica sindrome da "fatti dominati dalle pugnette". Renzi è un Magnifico, Firenze no. Vuoi vedere che c'entrano qualcosa le penta-settimanali comparsate TV? Come Berlusconi... Il più "amato dagli italiani", l'ultimo dei cretini per la stampa internazionale...
Ma ecco il fantastico podio, e, a seguire, il servizio di FullResearch:
La tredicesima edizione di Monitor Città di Fullresearch, istituto diretto da Marco Benatti e Natascia Turato, riserva alcune sorprese al vertice della classifica: il sindaco più amato d’Italia è Matteo Renzi, primo cittadino di Firenze che balza dal 15° posto, ottenuto nella precedente rilevazione, alla vetta della classifica dei super sindaci, con il 66,8% di consensi ed un +6,3 rispetto al dicembre 2009.
In questo primo semestre 2010, un altro risultato per certi versi clamoroso è quello del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che dal 22° posto sale al 3° con un consenso pari al 64,2% ed un +5,7 a pari merito con il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino che perde l’1,8.
Al secondo posto, ancora con un ex equo al 65,9%, Flavio Tosi sindaco di Verona stabile rispetto allo scorso dicembre, e Peppino Vallone primo cittadino di Crotone che invece guadagna una posizione.
La prima donna in classifica è Letizia Moratti, sindaco di Milano, al 27° posto, con un gradimento del 55,0%.
...ma quando si passa dalle facce dei sindaci al giudizio sui servizi...
Al primo posto nel gradimento dei servizi, si conferma ancora una volta Bolzano con il 76,6%. Trento è al secondo posto con il 69,6% e Parma si attesta in terza posizione con il 66,5%.
La classifica dei primi 20 comuni italiani è ottenuta attraverso una indice medio relativo al livello di soddisfazione espresso dai cittadini intervistati su 23 servizi (anagrafe/stato civile, tributi, URP, servizi scolastici, politiche per le imprese, servizi sociali, sicurezza, polizia municipale, raccolta rifiuti, pulizia delle strade, manutenzione stradale, illuminazione stradale, verde/parchi pubblici, edilizia/urbanistica, turismo, cultura/spettacolo, sport, viabilità/traffico, parcheggi, trasporto pubblico, gas, acqua, elettricità) [...]
Questi dati sono tratti direttamente [sito della "fullresearch] che ha condotto l'indagine, affinchè ognuno possa controllare che il "podio" non ce lo siamo inventato... Una preghiera ai renzisti: la prossima volta che mi ricorderanno che Renzi è come la Scavolini, avranno la cortesia di menzionale il "Full Podium"? Tosi ed Alemanno inclusi?
E, giacchè ci siamo, chiedo un'altra cortesia. Qualcuno potrebbe spiegarmi il mistero della città amministrata dal miglior sindaco dell'universo, che in termini di "qualità dei servizi" (tipica responsabilità dell'amministrazione comunale) non figura fra le prime venti città-capoluogo italiane meglio amministrate?
E ancora: qualcuno potrebbe spiegarmi, con parole sue, perchè [secondo l'indagine del Sole24Ore] sulla qualità della vita, Firenze retrocede di due posizioni, al 16° posto, sotto la gestione di "Renzi il Magnifico"? E perchè mai, nelle sub-classifiche settoriali, alla voce "Ordine Pubblico", Firenze occupi la 92ma piazza, preceduta da quasi TUTTE le altre città capoluogo?
Così... tanto per darmi una speranza che nessuno mi chieda più se so che Renzi è il sindaco più amato dagli italiani. Come la cucina Scavolini, come Berlusconi per Euromedia, e come Gheddafi per Gheddafi. Tafanus
Scritto il 01 marzo 2011 alle 17:12 | Permalink | Commenti (38)
Reblog
(0)
|
| |
(da "Giubbe Rosse", di Pietro Spataro - l'Unità)
Noi, che conosciamo Piero Fassino da qualche lustro sappiamo dell'uomo almeno due cose. La prima è che sì, ha un caratteraccio, è molto impulsivo e spesso tende alle sfuriate quando le cose che vede non gli vanno a genio. Ma la sua è un'intemperanza disinteressata, dettata dalla grande passione e da quello che in altri tempi si chiamava il gusto per la battaglia delle idee, e viene quindi usata per sistemare le cose, trovare la strada giusta, coltivare quell'unità nella battaglia che oggi è necessaria più che mai. E inoltre il suo essere un po' scorbutico non porta mai all'astio e al rancore. Fassino è uno che si sfoga di brutto ma poi, via tutti insieme, al lavoro e alla lotta, e amici come prima.
La seconda cosa che sappiamo di lui, ed è quella più importante, è che è un uomo generoso politicamente e preparato. Uno che, prima di aprire bocca, studia per bene e non le spara mai a caso, così giusto per vedere l'effetto che fa come oggi succede troppo spesso, anche nel centrosinistra. Fassino sa il fatto suo, ha una cultura di governo profonda e un amore per il confronto sincero. E poi, aspetto ancor più importante, è un uomo che ogni scelta che fa la fa, come direbbe Bersani, per la ditta. Non fa mai scelte per interesse personale. Anzi.
Perché diciamoci la verità: chi al posto suo si sarebbe preso sulle spalle, dopo le dimissioni di Veltroni, un partito come i Ds e avrebbe subito la scontata sconfitta elettorale del 2001? E chi si sarebbe accollato la reprimenda di Nanni Moretti sul palco di piazza Navona (“con questi dirigenti non vinceremo mai”) reagendo in modo aperto e convocando a stretto giro un bel confronto con gli intellettuali qualche giorno dopo? E chi partendo da lì avrebbe avuto la forza e l'ostinazione di ricostruire, come lui ha fatto, riportando il centrosinistra alla vittoria elettorale del 2006? E chi infine avrebbe fatto un passo indietro quando, nato il Pd da lui fortemente voluto, si decise che il segretario sarebbe stato un altro? Lui lo ha fatto, così come con umiltà e sprezzo del pericolo, ha accettato di tornare nella trincea di Torino e sottoporsi a primarie vere e difficili.
La lezione di questa storia è semplice: l'idea della “rottamazione” a prescindere, che infuria un giorno sì e uno no sui giornali e in tv, è davvero una colossale balla. Perché Piero Fassino, secondo questa teoria, sarebbe uno da rottamare velocemente visto che sta sulla scena politica da almeno trent'anni. Ma magari ce ne fossero, nel Pd e nel centrosinistra, di uomini come Fassino che sgobbano e non si risparmiano nel nome di un'idea e non di una poltrona e non stanno lì tutto il giorno a trovare la battuta giusta al momento giusto a uso e consumo di telecamere e taccuini.
Quindi: Matteo Renzi faccia, per cortesia, un minuto di silenzio e rifletta sulla sua teoria da rottamatore automatico che sta diventando una litania insopportabile. E auguri a Piero Fassino, che sarà sicuramente un grande sindaco della grande Torino.
di Pietro Spataro
Che dire? concordo al 100% con queste riflessioni di Pietro Spataro. I rottamatori (Pietro, ti sei dimenticato del Ciwati?) trovino il coraggio di metterci la reputazione, e non solo la faccia "preparata" per le continue comparsate televisive. Perchè nessun rottamatore si è candidato alla Segreteria del partito? Troppo rischioso? meglio il clappete clappete della Leopolda che la eventuale sconfitta in un congresso senza rete? E' anche da queste cose che si misura la capacità di leadership, Caro Renzi. Meglio che non dalla prontezza nella produzione di battutine da oratorio.
Al Ciwati una domandina semplice semplice: anzichè fare col Renzi il "Professore Associato" in Scienza della Rottamazione, in ambienti "sicuri", come le "stazioncine" - sempre più secondarie - dove si ferma il treno partito da Firenze, perchè si è lasciato sfuggire La Grande Occasione? Se non erro ci sono appena state le primarie per la scelta del candidato sindaco nella più importante città italiana, Milano. Appena 10 minuti dalla sua Monza. Peccato che non abbia corso! Sicuramente avrebbe mostrato al mondo come si vince, e poi come si governa. Sarà per la prossima volta. Anzi, no! Perchè avrà già superato i quaranta, e dovrà quindi essere avviato a rottamazione. Troppo tardi.
Tafanus
Scritto il 01 marzo 2011 alle 09:00 nella Politica | Permalink | Commenti (18)
Reblog
(0)
|
| |
Scritto il 01 marzo 2011 alle 08:00 | Permalink | Commenti (12)
Reblog
(0)
|
| |
SOCIAL
Follow @Tafanus