Chernobyl - Alle ore 1:23:45 (ora locale) del 26 aprile 1986, il reattore numero 4 esplose. Si trattò di una liberazione di vapore surriscaldato ad altissima pressione che proiettò in aria il pesante disco di copertura – oltre 2000 tonnellate – che chiudeva il cilindro ermetico contenente il nocciolo del reattore. All'esplosione del contenitore seguì il violento incendio della grafite contenuta nel nocciolo, incendio che in alcune ore disperse nell'atmosfera una enorme quantità di isotopi radioattivi, i prodotti di reazione contenuti all'interno. Fu il primo incidente nucleare ad essere stato classificato come livello 7, il massimo livello della scala INES degli incidenti nucleari; il secondo caso ad essere classificato come livello 7 è quello accorso nella centrale nucleare di Fukushima in Giappone il 12 marzo 2011 [...] (Fonte: Wikipedia)
L'esplosione di Chernobyl ha immesso nell'atmosfera 100 volte le radiazioni emesse dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki. La TEPCO ha ammesso che probabilmente, nel tempo, l'incidente di Fukushima sarà peggiore di quello di Chernobyl. Qualcuno avverta Chicco Testa e Silvio Bunga Bunga. Tafanus
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Pripyat: qualcuno ricorda ancora questo nome? E' il nome della "città giardino" costruita nel 1970 per ospitare un ceto privilegiato: quello dei lavoratori, dei quadri, dei dirigenti della centrale nucleare di Chernobyl. C'era di tutto, di più... Berlusconi, nel costruire Milano Due, si sarà mica ispirato a Pripyat? Ecco come si presentava Pripyat "prima della cura":
Poi, all'1:36':45" del 26 Aprile 1986, il sogno finisce. L'esplosione, la radioattività alle stelle, l'evacuazione... Oggi, come scrive [altervista], Pripyat è diventata la più grande città-fantasma del mondo. Ecco come si presenta oggi la città-giardino:
Agli abitanti di Pripyat era stato assicurato il ritorno nelle case entro tre settimane. Quindi questi abbandonarono TUTTO nelle case, in attesa del rientro. Il rientro non ci sarà MAI. Pripyat è ormai invasa da vegetazione spontanea, e da animali selvatici, che invecchiano e muoiono rapidamente. Si stima che l'area dove sorge(va) Pripyat potrà tornare ad essere abitata - in condizioni di relativa sicurezza - solo fra 500/600 anni.
L'area più contaminata si trova a pochi chilometri dalla città dove si estendeva un vasto bosco, direttamente sottovento alla centrale: come documenta la fotografia del 1986 (in calce), le polveri radioattive resero rossa la vegetazione, tanto che si decise di abbattere e interrare tutti gli alberi:
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