E' sempre brutto dire "l'avevo detto", quando questo corrisponde alla conferma di una catastrofe... Esattamente il 31 marzo, avevo scritto:
"...i radionuclidi hanno raggiunto, come avevamo ipotizzato ieri, la falda freatica, a 15 metri di profondità. A questo punto non c'è sarcofago che tenga. Gli isotopi radioattivi raggiungeranno il mare, e la catena alimentare..." (vedi Tafanus del 31/03/2011)
Ora arriva la triste, terrorizzante conferma di un'autorità in materia: Paolo Ruffatti, per anni alla guida dei programmi nucleari dell'Ansaldo, che sparge, in alcune sue interviste, queste pillole di ottimismo:
Fukushima? peggio di Chernobyl. Nessuna tecnologia per affrontare questo problema. “Conosco quei reattori, si rischia la catastrofe”. Quello che ci viene detto è solamente una minima parte di ciò che realmente starebbe accadendo in Giappone.
"Sarà molto peggio di Chernobyl: l'uranio bucherà il terreno e finirà nelle falde e nell'ambiente". La situazione nella centrale nucleare di Fukushima è fuori controllo. Ieri lo hanno ammesso pubblicamente anche i vertici della Tepco.
Paolo Ruffatti è l’ingegnere che tra il 1972 e il 1977 ha guidato l’officina meccanica dell’Ansaldo nucleare. La società genovese in quel periodo ha costruito il reattore dell’impianto di Caorso, di due centrali svedesi (Forsmark) e della centrale francese Superphenix. Quello di Caorso, fermato nell’86, è un reattore da 860 Megawatt con tecnologia Bwr:
“Esattamente uguale a quello di Fukushima – dice Ruffatti – se non per il sistema di raffreddamento, che nella centrale giapponese è meno evoluto”.
L’ipotesi peggiore è la fusione del nocciolo, rischio sempre più imminente. Che i noccioli dei reattori siano fusi è garantito, in tutti e tre i reattori attivi. Lo si è capito già nei primi giorni. Si è continuato a tentare di raffreddare l’impianto con l’acqua, ma bastano 12 ore perché inizi la fusione del nocciolo. O si riesce subito a raffreddare il nocciolo o la fusione va avanti.
Ora che può succedere? Per quanto riguarda l’uranio che sta nelle barre, dopo aver fuso il contenitore primario, 350 millimetri di grafite e acciaio, precipita nel cosiddetto vessel, altro contenitore d’acciaio sul cui fondo c’è una piscina di soppressione, piena d’acqua. Non sappiamo se l’acqua è ancora lì, io dubito. Se non c’è più, il nocciolo buca anche quello e poi la base in cemento quindi va a finire nel terreno, nelle falde e nell’ambiente. Peggio di quel che è successo a Chernobyl, dove c’è stato rilascio di radiazioni più che altro nell’aria, e peggio di Three Mile Island nel 1979. Lì il nocciolo è rimasto nel contenitore secondario e lo stanno ancora raffreddando (...dopo ben 32 anni... NdR).
Si rischia di dover sfollare qualche decina di milioni di giapponesi (...toh... io avevo parlato, timidamente, di 14 milioni di giapponesi per un raggio di contaminazione di 100 chilometri, suscitando l'ilarità e gli insulti di esperti nuclearisti come "ilsanta" ed Emanuele Porco... NdR)
Come si può evitare? Bisognerebbe andare a vedere se le piscine di soppressione sono danneggiate o no, se c’è ancora acqua, ed eventualmente riempirle. Ma teniamo presente che le radiazioni sono tali che nessuno ora può lavorare là senza sacrificare la vita. I tecnici che abbiamo visto in tv al lavoro nella centrale hanno ancora pochi giorni da vivere (sono quei 600 eroi volontari che avevamo definito "candidati al suicidio... NdR).
Se il contenitore è danneggiato e manca l’acqua, cos’altro si può fare? Non esiste alcuna tecnologia per affrontare questo problema. E non è solo quello il problema. A pochi metri c’è un’altra piscina che contiene le barre d’uranio di ricambio e il combustibile esausto. Ho l’impressione che l’esplosione abbia danneggiato anche queste, vuol dire che ci sono le scatolette con le pastiglie di uranio arricchito che sono finite chissà dove. È roba che uccide un uomo in un’ora, ma bisogna trovarle, senza acqua di raffreddamento vanno in fusione anche quelle.
L’Europa ha deciso di fare degli stress test per verificare la sicurezza dei suoi impianti. Servono? Dipende da cosa si intende per stress test: per esempio, per verificare se un contenitore primario dopo 40 anni è usurato, bisogna metterlo in pressione. È un’operazione costosa, pericolosa e comunque bisogna fermare l’impianto. Gli stress test meccanici ed elettromeccanici che servono richiedono grossi investimenti. Se si intende qualcos’altro, è solo propaganda per tenere a bada l’opinione pubblica.
(da alcune interviste a Paolo Ruffatti: con preghiera di farle pervenire a Chicco Testa e a Claudio Scajola - NdR)
P.S.: mentre finisco di scrivere questo post, si apprende che il livello di iodio 131 all'uscita dalla centrale ha raggiunto il livello di 7,5 milioni la norma (era 1,5 milioni stamattina); i valori del cesio 137 sono 1,1 milioni di volte i limiti consentiti. E si apprende anche che forse l'acqua da buttare in mare potrebbe essere non già 11.500 tonnellate, ma oltre 70.000 tonnellate. Ed ora aspettiamo a pié fermo i nuclearisti 'de noantri, che non mancheranno di accusarci di essere prezzolati (da chi ?) catastrofisti. Tafanus
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