Mentre da Monza la strada comincia lentamente a salire verso Bulciago, il cielo, nuvoloso, si apre, e si presenta col suo volto migliore. Il cielo di Lombardia, così bello quando è bello... Do uno sguardo al navigatore, uno all'orologio. Sono con Marisa. Siamo in anticipo di una ventina di minuti. Ma all'ingresso del paese uno schieramento di vigili ed operatori della Protezione Civile sbarra la strada di accesso, e devia tutti verso parcheggi capienti, ma un po' lontani... Proseguiamo a piedi. Una salita mozzafiato. La palestra è in cima ad una collina da cui l'occhio spazia sulla "verde Brianza", quella bella...
La "palestra" è di fatto un modernissimo e grande palazzetto dello sport. Arriviamo con dieci minuti d'anticipo, ma ormai è impossibile entrare. Il parterre, le tribune, le scale, i corridoi... tutto pieno. Riesco a sgusciare fra la gentee a scattare un paio di foto, ma poi devo uscire sul pratone esterno, brulicante di gente, di bandiere italiane, palestinesi, di bandiere della pace...
Il sole scotta. La Protezione Civile distribuisce bottigliette d'acqua. All'esterno arriva, attraverso gli altoparlanti, la voce dell'officiante, l'Arcivescovo Emerito di Gerusalemme, Hilarion Capucci. Non riusciamo ad ascoltare tutte le parole. Ogni tanto parte un brano musicale, ma spesso non si tratta di musica sacra. Parte la base di "Blowin' in the wind", la gente canta in coro. Poi, spontaneamente, esplode "Bella ciao"... Forse un domani in anticipo di un giorno, forse un'associazione spontanea fra due resistenze...
Accanto a noi c'è un uomo triste e solo. Iniziamo a parlargli. E' palestinese, ha studiato, vive e lavora a Padova. Si è fatto tre ore di macchina per esserci, ma ci ha tenuto a dirci che sarebbe arrivato anche se fosse stato residente a Cagliari. Non ci crede, alla storia dei salafiti che avrebbero ammazzato Vittorio. Non si spinge oltre nelle illazioni, ma si chiede a chi possa giovare scoraggiare le azioni di volontariato con un'azione terroristica. pro-palestinesi a Gaza. Lui è della Galilea. Ci dice che nella striscia di Gaza in ogni villaggio sono già spuntate come funghi le "Via Vittorio Arrigoni".
Sul pratone, un lunghissimo striscione bianco porta stampati i nomi, l'età, la professione delle migliaia di morti ammazzati dell'operazione "Piombo Fuso". I nomi di giovanissimi e di bambini non si contano...Chissà perchè, ma il mio pensiero corre ad Auschwitz... a quella orrenda, enorme bacheca piene di scarpine da bambini...
Tante famigliole palestinesi. Facce tristi... Mi passa accanto una bella coppia, con un bambino piccolo che regge un mazzo di fiori di campo. Gli sorrido, gli dico "...che bei fiori...". La mamma gli dice di dire "Buona Pasqua al signore" (che sarei io). Il bimbetto mi dice Buona Pasqua, poi mi mostra i fiori, e mi dice che "sono per Vittorio".
Sono stanco. Stanco e triste. Si torna a casa. Riposa in pace, Vittorio... Antonio
P.S.: ho fatto delle foto, che non posso mettere in grandezza naturale, ma si possono aprire cliccando sulle relative icone. Nessun ordine logico, solo ciò che mi ha colpito, e ciò che ho potuto far filtrare fra le migliaia di teste che affollavano anche il pratone fuori dalla palestra.
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