Che bella notizia! Giuliano Ferrara torna in RAI! - Che bella notizia! Dovrebbero essere contenti i telespettatori di Rai1, e soprattutto le telespettatrici. Giuliano Ferrara, infatti, è un giornalista intelligente. Come non ricordare le sue battaglie intelligenti e i suoi discorsi intelligenti? Nel 2005 si batté strenuamente a difesa della "libertà" degli embrioni, a scapito della libertà delle donne. Nel mese di novembre dello stesso anno, durante la trasmissione Matrix, affermò per ben tre volte che l'aborto è uno schifo, il che significa che le donne le quali, magari per disperazione, per necessità, abortiscono, fanno una cosa schifosa e quindi fanno schifo. Intelligente e raffinato, Giuliano Ferrara. Poi aggiunse: "Partorire è salute della donna, abortire è malattia". Profondità difficilmente raggiungibile. Consapevole del suo valore, il 23 aprile del 2006, nella trasmissione Report, poiché un giornalista gli faceva notare che percepiva uno stipendio suppergiù uguale a quello di Antonio Padellaro, replicava: «Ma io valgo di più di Antonio Padellaro; io sono Giuliano Ferrara!». Intelligente, raffinato, modesto. Il 27 settembre 2006, durante la trasmissione Otto e mezzo, poiché si parlava di accanimento terapeutico, chiese a Rodotà se la sofferenza secondo lui aveva un senso, quasi come se un'eventuale legge su questa materia, dovesse dipendere dal senso della sofferenza: se stabiliamo che la sofferenza di un malato terminale ha senso, ce ne laviamo le mani, altrimenti provvediamo a fare una legge che possa permettergli di porre fine al suo tormento. Il 14 febbraio 2007, nella trasmissione Otto e mezzo, affermò che reputare l'omosessualità peccato, è cosa da non scandalizzare giacché il termine peccato è presente nel nostro vocabolario. Nel dicembre dello stesso anno propose una moratoria universale sull'aborto. Giuliano Ferrara è un giornalista intelligente. Lo dicono tutti.
Elisa Merlo
Le donne difendono la propria persona - Come il solito, Antonio Socci, quando affronta argomenti religiosi, non ne azzecca una. Certissimo che la ragazzine di oggi abbiano ancora pregiudizi medioevali, e siano persuase che sessualità, soprattutto se femminile, e peccato, s'indentifichino, ha deciso che la brutta vicenda della sventurata tredicenne di Brembate sia identica a quella di Maria Goretti (articolo su Libero del 1 marzo). Intanto ha stabilito lui, prima degli inquirenti, che l'assassino abbia ucciso perché rifiutato dall'adolescente. Può darsi, ma che cosa c'entra mai Maria Goretti, la quale si difese perché temeva di fare peccato? Il suo assassino, Alessandro Serenelli, racconta che la Santa, capite le sue intenzioni, prese a dirgli: “No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno”. Ecco, occorre davvero tanta fantasia per immaginare che una ragazzina dei tempi d'oggi, rifiuti le prepotenze di un uomo, perché teme che Dio non voglia. Significa offendere la loro dignità. Le donne, fatte oggetto di prepotenze da parte degli uomini, difendono la propria persona. Scrive, il nostro: "E' eroico oggi essere cristiani. Come è eroica la purezza". Ma che dice?
Miriam Della Croce
Lo scienziato De Matteis ha bestemmiato - C'è chi, adirato per qualcosa che non è andato per il verso giusto, se la prende coscientemente con Dio e l'offende. C'è, invece, chi offende Dio senza saperlo, senza rendersene minimamente conto. Bestemmia per colpevole ignoranza. L'ignoranza è colpevole, quando si ha la possibilità di conoscere, di capire, e non lo si fa. Un esempio di questa ultima bestemmia, l'ha offerto recentemente Roberto De Mattei, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha parlato ai microfoni di Radio Maria, dichiarando che il disastro naturale che ha colpito il Giappone, è una punizione divina. Ora, ritenere che il Dio della misericordia possa volere la sofferenza e la morte di persone innocenti, soprattutto di creaturine innocenti, significa non aver capito nulla del Vangelo. Significa bestemmiare. "Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi...Il Vangelo della vita, risuonato al principio con la creazione dell'uomo a immagine di Dio per un destino di vita piena e perfetta, viene contraddetto dall'esperienza lacerante della morte che entra nel mondo e getta l'ombra del non senso sull'intera esistenza dell'uomo. La morte vi entra a causa dell'invidia del diavolo" (Evangelium vitae, n. 7). Giovanni Paolo II attribuisce al diavolo la causa del male nel mondo. Lo scienziato De Mattei, l'attribuisce a Dio. E bestemmia.
Francesca Ribeiro
Il Cristo flagellato su La7 - Da bambino, al tempo di guerra, mi capitava d'incontrare uomini privi di una gamba o di un braccio, e bastava questo per turbarmi. La visione m'immalinconiva e mi restava a lungo impressa nella mente. Oggi i tempi sono cambiati, i bambini sono abituati a vedere un po' di tutto in Tv, e non so se restano turbati da ciò che vedono. Però, nel dubbio, cercherei di evitare loro la visione non di persone mutilate, ovviamente, bensì di scene raccapriccianti, o di crudeltà efferate compiute da uomini su altri uomini. Anche perché gli adulti danno un peso diverso alla finzione, e alla realtà, ma accade la stessa cosa ai bambini? Da diversi giorni La7 trasmette la pubblicità del film di Mel Gibson, "La passione di Cristo", in ore in cui bambini e ragazzi possono trovarsi davanti al televisore. E quale scena mostra? Quella del Cristo ridotto in condizioni orribili dopo la flagellazione. Ce n'è proprio bisogno? Tra l'altro, la scena è forse realistica, ma si allontana dal Vangelo, giacché il messaggio del sacrificio del Cristo per gli uomini, è stato trasmesso tramite l’amore di coloro che lo conobbero, e che non indugiarono mai nella descrizione minuziosa insistente gratuita delle sue sofferenze.
Attilio Doni – Genova
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