Domani e lunedì si vota, formalmente per delle elezioni amministrative. Formalmente, perchè una netta sconfitta del centro-destra innescherà il disfacimento del berlusconismo, checchè dica o voglia il Capo. I topi abbandoneranno la nave in gran fretta. Ci sono segnali. Bossi che non partecipa al comizio di chiusura della Moratti, fallimentare per molti aspetti. La piazza piena di Pisapia nonostante la pioggia torrenziale. La borghesia milanese che si sta schierando in massa, con pezzi importanti di clero e di Confindustria, col "komunista"; Lettieri che perde diecimila voti ogni volta che appare in TV, a botte di congiuntivi e concordanze di fantasia; i giornali berlusconiani che cominciano a fare dei distinguo; Salvini che mette le mani avanti, e dice che a Milano si può anche perdere, e che non sarebbe un dramma; lo stesso Berlusconi che comincia a dire che anche se si dovesse perdere a Milano e Napoli, non si dimetterebbe. Fantastico! per la prima volta in vita sua, alla vigilia di importantissime mid-term, B. ipotizza che si possa anche perdere!
D'altronde, ormai le figuracce del centro-destra stanno diventando planetarie. Dopo i manifesti di Lassini e le figuracce a catena della Moratti, la "scarpa sinistra" dei ministeri a Milano e del condono delle multe, Berlusconi che denuncia i cattivi della procura di Milano ai Grandi della Terra, creando un imbarazzo che si poteva tagliare col coltello, arriva ieri l'immediato "salto dalla nave che affonda" dsi una specialista in materia: la bella ed inutile Daniela Melchiorre.
Appena 23 giorni fa, scrivendo delle brevi note biografiche sui "magnifici nove disponibili" remunerati dal Cavaliere con una prima tornata di poiltroncine da sottosegretari, il [Tafanus] così scriveva di questa star della Grande Politica:
Daniela Melchiorre (...nessuna come lei...)
È stata presidente della Margherita di Milano, poi vicesegretario regionale della Lombardia e quindi componente della Direzione Nazionale. Il 18 maggio 2006 è nominata, come tecnico in quota Liberal Democratici di Lamberto Dini, Sottosegretario di Stato alla Giustizia nella XV Legislatura sotto il Ministro Clemente Mastella nel Governo Prodi II fino al 19 marzo 2008, quando ha accettato la candidatura alle elezioni politiche del 2008 nelle liste del Popolo della Libertà. Il 1º ottobre 2007 partecipa alla fondazione dei Liberal Democratici Riformisti e, dal 5 giugno 2008, è il presidente del partito. Il 22 aprile 2008 viene eletta deputato della XVI Legislatura nella lista del Popolo della Libertà. Il 21 luglio 2008 esce dalla coalizione per passare al Gruppo Misto. Nella stessa occasione viene eletta Vice Presidente del Gruppo Misto e designata portavoce della componente Liberal Democratici-Repubblicani. Il 17 novembre 2008 annuncia il passaggio dei Liberal Democratici Riformisti all'opposizione. Alle elezioni europee del 2009 si presenta capolista in tutte le circoscrizioni per "LD con Melchiorre", lista composta dai Liberal Democratici Riformisti e dal Movimento Associativo Italiani all'Estero (MAIE), con l'appoggio anche del Movimento Europeo Diversabili Associati e del Fronte Verde Ecologisti Indipendenti. Con lo 0,23 per cento, risulterà (con esclusione delle liste delle minoranze linguistiche) la lista meno votata durante la tornata elettorale.
Alle elezioni regionali del 2010 la Melchiorre e il suo gruppo scelgono di aderire come Liberal Democratici per il Rinnovamento alla Unione di Centro. Il 15 dicembre 2010 Melchiorre e i Liberaldemocratici annunciano la confluenza nel "Polo della Nazione", insieme a FLI, UDC, MpA, ApI, PLI e repubblicani. A seguito dell'abbandono di Maurizio Grassano, passato ad Iniziativa Responsabile, i LibDem hanno formato un gruppo in comune con il repubblicano Giorgio La Malfa. Il 5 Aprile 2011 la Camera dei Deputati chiede di sollevare conflitto di attribuzione sul procedimento a carico del premier Silvio Berlusconi riguardante i reati di concursione e prostituzione minorile nell'inchiesta Rubygate. I 2 (due) esponenti Liberal Democratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni insieme ad Aurelio Misiti votano insieme alla maggioranza decretando l'uscita dal Nuovo Polo per l'Italia e dall'opposizione. Il 5 maggio 2011 viene nominata sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico del Governo Berlusconi IV cosi i Liberal Democratici passano dal sostegno esterno a dare l'appoggio interno al Governo.
(...bene... se siete riusciti a non vomitare, seguendo le evoluzioni e le involuzioni della Mechiorre, siete rotti a tutte le prove. Potete chiedere anche di essere arruolati fra i Nocs. NdR)
Ebbene, dopo ben tre settimane chiusa nello stesso posto, ieri una indignata Melchiorre ha dato - nientemeno - le dimissioni da sottosegretario, dopo la magra del suo capo pelato al G8, motivando così l'eroica decisione:
"...lascio dopo le incredibili esternazioni di Berlusconi contro i magistrati all'incredulo presidente Obama al G8. Si è superata la misura: non è francamente accettabile che si giunga alle volgarità dei giorni passati e alla delegittimazione dei magistrati ..." [repubblica.it]
E spiega: "...non ho potuto far altro che constatare che non vi è, almeno per me, uno spazio per proseguire, o meglio avviare, un contributo effettivo all'attività governativa. Si è superata la misura: non è francamente accettabile che si giunga alle volgarità dei giorni passati e alla delegittimazione dei suoi colleghi, per di più in un vertice internazionale..."
La Melchiorre ricorda i suoi trascorsi da magistrato e difende le toghe che vengono definite cancro da estirmare: "...per me è impossibile far parte di un governo il cui capo sconsideratamente parla di "dittatura dei giudici di sinistra" [...] Ora però si è superata la misura. Non è francamente accettabile che si giunga alle volgarità dei giorni passati e che si tenti la delegittimazione di quella che comunque è una funzione costituzionale dinnanzi a quella che è una delle autorità più importanti della terra...". La presidente dei Liberaldemocratici annuncia poi la convocazione della direzione nazionale del suo partito "...per verificare se questa scelta è condivisa. Se questa mia decisione irrevocabile di dimettermi non sarà condivisa dal mio partito, mi dimetterò anche dalla sua presidenza..." [repubblica.it]
...e brava la Melchiorre!... avevamo appena finito di decsrivere la sua irrefrenabile propensione alle migrazioni e ai cambi di casacca, che ne arriva un altro. Questa volta - per chi non conoscesse la sua storia - con motivazioni persino condivisibili. Brutto segno, Cavaliere!
Un altro segno terribile arriva dal volantino elettorale del comitato pro-Moratti. Non paghi delle figure di cacca accumulate con la storia del ladro d'auto e e di tutte le altre operazioni in stile "macchina del fango", servite solo a far sbellicare dalle risate tutta le rete (i furti di Pisapia, le moschee dappertutto, gli zingari drogati ed omosessuali che costruiranno baraccopoli anche in via Montenapoleone usando locations, materiali e progetti autogestiti), arriva il segnale finale, inequivocabile, del fatto che in questa tornata elettorale, fino all'ultimo minuto utile, gli "esperti comunicatori" del centro-destra non hanno capito una mazza. Anzichè tentare di far dimenticare - almeno in parte - le ridicole violenze verbali e verbose precedenti, le hanno riassunte e certificate nel manifesto in calce. Tanto per aiutarci a non dimenticare:
Ecco, sono giunte l'ora e la preziosa occasione di mandare a casa per sempre questo balordo della politica. Ma vedo un rischio: sento aleggiare troppo ottimismo, che potrebbe indurre qualcuno di noi a restare a casa, perchè "tanto si vincerà con largo margine". Attenti al trappolone: si può vincere, e persino con largo margine, solo se nessuno, a sinistra, commetterà peccati di pigrizia. Domani, niente gite fuori porta. Dimostriamo al Grande Idiota che noi, popolo di sinistra, siamo meno coglioni e meno stupidi di come lui definisce coloro che votano per trasformare Milano in Staligrando. Tafanus
Domani e lunedì come nel '48: portiamo ai seggi anche la nonna centenaria. Neanche un voto, neanche un solo voto, deve andare perso
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