Sono un terrone, ma a Milano ci sono arrivato dal Nord. Ci sono arrivato "scendendo" a Milano dall'Euratom del Belgio, e dall'Unesco di Parigi. E' la città nella quale vivo da tre quarti della mia vita. E' una città alla quale ho dato molto, ma dalla quale ho anche ricevuto molto. La Milano che ho conosciuto da giovane era una città civile, tollerante, piena di ottimismo e di opportunità. Tutto sembrava possibile.
Prima di "emigrare" a Bruxelles, avevo studiato a Napoli, "salendo" in Campania" dalla natìa Calabria. Una delle cose che mi hanno allontanato da Napoli, quasi per sempre, è stata la scoperta del laurismo. Il vostro voto per un pacco di bucatini, o, per i più esigenti, per una scarpa sinistra (la destra sarebbe stata consegnata solo dopo le elezioni, a risultato conseguito).
Il laurismo ha fatto scuola, e ora abita ad Arcore e a Cassano Magnago. La grandissima idea politica di questa destra impresentabile, per recuperare dalla batosta del primo turno in tutte le grandi città, è la rivisitazione del laurismo con l'aggravante del consueto condimento di illegalità.
A Napoli Berlusconi ha provato a promettere di fermare le ruspe che dovrebbere tentare (almeno tentare) di iniziare a ripristinare un minimo di legalità. Su quali presupposti giuridici, non è dato sapere, perchè a decidere se una casa vada abbattuta, fino a prova contraria, non puà essere un editto del Principe Bunga Bunga. La Lega, sotto la pressione della base (leggere il forum sulla Padania, coi militanti incazzati neri per l'appecoronamento di Bossi a Berlusconi, che ha fatto retrocedere in un anno la Lega a Milano dal 14,5% al 9,5%), ha detto no. Berlusconi continua a promettere di fermare le ruspe "almeno fino a fine anno). Povera Italia, povera Napoli...
A Milano la grande trovata è ancora più umiliante: siamo sempre al laurismo in salsa meneghina, ma mentre a Napoli la promessa era grossa, a Milano siamo al tentativo di comprare la gente col pacco di pasta: la cancellazione di qualche multa. Ecco la scarna cronaca della "proposta indecente:
Verso il ballottaggio - La sorpresa per portare voti alla Moratti: in arrivo una maxisanatoria per le multe.
Sarebbe il progetto annunciato dal ministro Calderoli e messo a punto da Berlusconi e Bossi per convincere i milanesi a tornare al voto per il ballottaggio scegliendo il sindaco uscente.
Una maxi-sanatoria sulle contravvenzioni prese in città. Potrebbe essere questa la "sorpresa" elettorale annunciata nei giorni scorsi dal ministro della semplificazione Roberto Calderoli e messa a punto da Silvio Berlusconi e Umberto Bossi in vista del ballottaggio per il sindaco di Milano. L'indiscrezione spopola sui blog e viene rilanciata con evidenza da [ilpolitico.it], secondo cui a lasciarsi sfuggire il contenuto dell'iniziativa sarebbe stato il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, durante un dibattito su una Tv locale (...insomma, una fonte solitamente ben informata... NdR)
Con la maxi sanatoria il sindaco uscente Letizia Moratti, conterebbe di convincere i milanesi a spostare su di lei il proprio voto e recuperare così gli oltre sei punti percentuali di svantaggilo che la separano da candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia.
(Repubblica.it)
L'altra grande idea - questa volta di origine calderoliana - (un nome, una garanzia... l'autore della legge-porcata - NdR), è quella di spostare a Milano il Ministero della Riforme e/o quello della Semplificazione. Per semplificare, una minchiata abissale, che ha già scatenato la reazione a bomba dell'alleato Alemanno Un Ministero senza portafoglio che, malcontate, porterebbe a Milano una trentina di persone, di cui la metà già vive a Milano. Con quali grandi vantaggi per la città di Milano, ognuno è in grado di capire.
Sarebbe di un comodo e di un funzionale enorme dover zompettare - magari per un voto o per una commissione - da Milano a Roma e viceversa. Insomma, un grande premio all'efficienza del lavoro politico. Ebbene, se mai io avessi avuto la disgrazia di essere un leghista, sarei stato il primo a mandare affanculo Calderoli e la sua Grande Idea di "federalismo organizzativo-immobiliare".
Di fronte a queste proposte, io sono certo che i milanesi ancora in grado di ragionare e di indignarsi, giudicheranno la "mossa vincente" immaginata da questi impresentabili per quello che è: un pacco di fusilli. E che tireranno in faccia a Berlusconi, a Bossi, alla sciuretta Letizia, i fusilli - non prima di averli ben conditi. La dignità val bene una multa, e io spero, ardentemente spero, che i milanesi si indignino per il fatto di essere trattati come quelli con l'anello al naso e la sveglia al collo, e che fra otto giorni ci dimostrino di non essere fatti "di quella pasta". Tafanus
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