«L'amore per se stessi quando supera il limite diventa una perversa passione sia per chi ne è invaso, sia soprattutto per gli altri, che egli vuole rendere suoi soggetti, distruggendone l'indipendenza, e trasformandola in amore verso di lui. Se l'uomo affetto da tale perversa passione si trova al vertice della società, gli effetti che ne derivano sono ancora più sconvolgenti, poiché ogni equilibrio tra le varie istituzioni viene distrutto ed ogni libertà confiscata».
Così scrive il duca di La Rochefoucauld nella prima delle sue «Maximes Morales». Siamo nel 1657! Se fosse vissuto ai tempi nostri ed avesse conosciuto il satrapo, di sicuro avrebbe scritto di peggio. Mi mordo le mani perché non trovo parole per discriverlo a chi non lo conosce e per svelarne il volto a quanti, ancor oggi, restano ammaliati dai mille trucchi menzogneri e dalla falsa narrazione.
Falso il nano, falsa la sua faccia, falsi i suoi capelli, ma falso anche il paese che continua a seviziare da oltre un ventennio. Falsi i suoi miracoli.
Una ventina dei principali indicatori internazionali di sviluppo ci danno in media al 35° posto nel mondo. Altro che “nuovo miracolo italiano”! Siamo tra il 20° e il 25° posto per indice di sviluppo umano, reddito pro capite, indice di capacità tecnologica, aiuti allo sviluppo, libri venduti; tra il 30° e il 35° posto per mortalità infantile, indice di corruzione, computer e giornali pro capite; 40° per indice d’uguaglianza, 51° per indice di competitività, 74° per indice di libertà di stampa, 83° per indice di sostenibilità ambientale. Sintomatico è il nostro indice di competitività: 32°, 33° e 34° posto nel 2000, 2001, 2002, 41° nel 2003, 51° nel 2004. Il lento smottamento ora è frana. Altro che miracoli!
Scriveva Beppe Grillo di qualche anno fa: "Le cause di questo crepuscolo hanno radici nei decenni passati. Una delle cause più importanti però è il degrado intellettuale e morale provocato dalla tv commerciale, sia privata sia statale. Vent’anni di questa intossicazione finiscono per convincere che benessere e felicità non dipendono dall’ingegno, dal lavoro e dall’onestà, ma dalla seduzione, dall’imbonimento e dalla furbizia. Economia allora non vuol più dire studiare, ricercare, inventare, produrre, ma ridere, ingannare e vendere. Conducendo gli affari di Stato come quelli pubblicitari e televisivi, i nostri mastrolindi sono riusciti in pochi anni a indebolire l’Italia più di quanto avessero fatto in decenni i loro protettori socialisti e democristiani. Adeguando diversi ministri e parlamentari alla volgarità e al turpiloquio delle loro televisioni, hanno ribaltato il significato della parola “volgare”. Oggi sono le élite a involgarire il volgo. La volgarità non viene più dal basso, ma dall’alto, dagli uomini più ricchi e più potenti del paese, dalle tecnologie e dalle istituzioni che controllano. Non è grottesco che proprio chi per vent’anni ha corrotto la forza, l’intelligenza e la reputazione di questo Paese prenda ancora in giro gli italiani al grido di “Forza Italia”? Proprio loro, che da vent’anni sono i becchini dell’Italia, non possono ora far finta di volerla rianimare."
Voglio augurarmi che i milanesi, il 29 p.v., ci diano una mano per cominciare a liberarci da questa disgrazia!
Aldo Antonelli
Caro Aldo,
pubblico con piacere queste tue considerazioni, come mi accade quasi sempre. E tuttavia questa volta non ho capito se citi Grillo come esempio di autorevolezza, o di cazzarismo. Condivido infatti, per la prima volta in vita mia, le parole di Grillo di qualche anno fa. E tuttavia i conti non mi tornano, perchè o aveva ragione qualche hanno fa, o ha ragione oggi, quando invita i suoi fedeli a non votare al ballottaggio, perchè "sono tutti uguali", Berlusconi uguale a Bersani, Marcello Dell'Utri uguale alla Finocchiaro (in fondo sono entrambi siciliani...), la Bindi uguale pari pari alla Nicole Minetti, procacciatrice di troiette e di carne fresca per gli appetiti del drago (parole di sua moglie). No, Aldo, questa volta dobbiamo distinguere: o Grillo aveva ragione qualche anno fa, o ha ragione adesso. Le due esternazioni proprio non stanno insieme, e mi sarebbe piaciuto se tu. con la tua autorevolezza, lo avessi sottolineato. A nessuno - e neanche a Grillo - è consentito affermare tutto e il contrario di tutto.
Antonio Crea, alias Tafanus
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