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Le analisi di fantasia del centro-destra
In questi giorni si sprecano i confronti fra le elezioni del 15 e 16 maggio, e le precedenti. E per precedenti ognuno prende ciò che gli comoda. Ho provato a fare un confronto fra le uniche cose ragionevolmente confrontabili: il primo turno alle amministrative precedenti per le sole 4 grandi città Milano, Torino, Bologna e Napoli). Il confronto è stato fatto fra FI + AN del 2006 contro il PdL del 2011. Esattamente come è stato fatto fra il PD del 2006 (che includeva TUTTA la Margherita), e quello di oggi.
Il partito di plastica del 2006 perde pezzetti marginali di AN (quelli confluiri in FLI), esattamente come noi abbiamo perso l'inutile Rutelli.
I numeri, al netto dalle cazzate dei Cicchitti e dei Lupi, raccontano la seguente storia: il PdL passa dal 28,2% al 22,9%, lasciando sul terreno circa un quinto del suo elettorato; il PD passa dal 27,9% al 27,7%, perdendo praticamente lo 0,7% del suo elettorato.
La coalizione PdL + Lega passa, nei 5 anni, da 547.000 voti a 520.000 voti, grazie alla crescita della Lega (finita da un anno), che limita i danni della coalizione. La coalizione PD + IdV + SeL passa da 640.900 voti a 690.100 voti. Tutto il resto è noia.
Il confronto è fatto nei termini a noi più sfavorevoli (sul 2006, quando avevamo addirittura vinto le politiche). Ora, datemi tempo, e cercherò di confrontare, per queste grandi città (anche se mi rendo conto che il confronto non è omogeneo), i risultati del 15 e 16 maggio, con quelli delle ultime politiche. In fondo, Berlusconi ha preteso di trasformare queste amministrative, come sempre, in politiche. Quindi accetti il confronto.
P.S.: Vorrei ricordare a Berlusconi e ai suoi cloni che tale D'Alema si è dimesso da presidente del consiglio per aver perso 7-8 le regionali, anzichè vincerle 8-7. Qui siamo, nelle grandi città che erano state indicate come città-simbolo, ad un probabile 0-4... Che aspetta, questo comico mancato, a prendere atto e "trarre le conseguenze"? Tafanus
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