L'anno scorso, alla vigilia della finale del Roland Garros fra Francesca Schiavone e Samantha Stosur, avevo dedicato alla seconda un post dal titolo [Samantha Stosur, la donna-ragno che ha sconfitto il male], per spiegare perchè avrei tifato per Francesca, ma senza gioia per una eventuale sconfitta di Samantha, splendida persona.
Oggi, ad un anno da quell'evento, devo esprimere il mio cordoglio e la mia ammirazione per un'altra persona speciale, che nell'ultimo anno era precipitata verso il basso nelle classifiche mondiali, e nessuno aveva capito realmente perchè. Lunedì, la spiegazione diventa pubblica. L'ennesima lezione di grandissimo coraggio ed umanità, dopo quelle di Lea Pericoli, di Samantha Stosur, di Martina Navratilova...
La storia: Parigi, Torneo del Grande Slam al Roland Garros. Stéphane Vidal, allenatore e fidanzato di Virginie Razzano (chiare origini italiane) muore, dopo una lunga battaglia, persa in partenza, per un tumore al cervello, una settimana prima dell'inizio del Roland Garros. Uno dei suoi ultimi desideri era stato che, a dispetto della situazione, in qualsiasi caso Virginie, 28 anni, avrebbe dovuto giocare il suo torneo. E' ciò che Virginie ha fatto e, pur perdendo rapidamente la sua partita di primo turno, ha guadagnato il premio più grande: la stima e l'ammirazione di tutti.
Virginie ha tenuto in seguito una conferenza stampa carica di tensione emotiva:
"La decisione di giocare qui è stata presa dal mio fidanzato. Ha voluto che continuassi la mia vita, che continuassi a lottare sul campo. Con la mia famiglia, gli amici, il pubblico, ho fatto del mio meglio per tenere sotto controllare le mie emozioni e giocare per lui. Mi ci è voluto un sacco di coraggio. E' stato difficile, duro, doloroso, ma l'ho fatto. L'ho fatto per Stéphane.
Lui aveva fiducia in me. Sapeva che io avevo la sua stessa forza. Per questo abbiamo lavorato bene insieme per anni, Avevamo coraggio, e abbiamo combattuto giorno dopo giorno uno accanto all'altro. Oggi, ho dovuto usare tutto il mio coraggio. Non è ho molto, sono molto fragile, mi sento sola, anche se avverto la presenza di molta gente intorno a me. Mi resta la forza di rimanere in piedi, e di muovere un passo dietro l'altro.
E' difficile, specie quando perdi qualcuno che era, e sarà per sempre l'uomo della mia vita. Conservo bellissimi ricordi dei tempi belli, e anche di quelli meno belli. Lui era l'altra metà di me. E' una storia che abbiamo costruito insieme in 11 anni, e che continuerà. Continuerò a costruirla attraverso il tennis, la mia passione, che mi da coraggio e forza mentale.
Avevo preparato con Stéphane il mio programma fino a Wimbledon. Avevo detto che Vrei giocato a Birmingham, e poi sarei tornata a casa per stare con lui. Mi aveva detto: "...si vedrà...". Sentiva che le cose avrebbero potuto prendere un'altra piega. Ma mi aveva detto che dovevo giocare il Roland Garros e Wimbledon. Erano due appuntamenti importanti, per lui. Per dopo, non avevamo programmato niente. Dovrò provare a ritrovarmi. Lo stress degli ultimi tempi mi ha fatto perdere molto peso, e dovrò provare a ritrovarmi, in tutti i sensi, prima di ritornare sui campi...
Cara Virginie,
ti ritroverai. Hai coraggio da vendere, e l'affetto di milioni di francesi, e non solo... La prima settimana di Wimbledon mia moglie ed io ci saremo, e anche se la sorte dovesse metterti in tabellone contro un'italiana, tiferemo per te. Sarà il nostro insignificante omaggio al tuo coraggio, alla tua umanità, al tuo dolore. Ti abbraccio
Tafanus
credits: [wtatour.com]
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