E' quanto si legge nella relazione preliminare del team di esperti dell'Agenzia internazionale dell'Energia Atomica. Una sintesi è stata consegnata alle autorità giapponesi
TOKYO - Il rischio che uno tsunami potesse produrre un incidente nucleare alla centrale di Fukushima fu sottovalutato, anche se poi la reazioni delle autorità giapponesi al disastro è stata "esemplare": è questo il passaggio più importante della relazione preliminare del team di esperti dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea). Nella sintesi di tre pagine consegnata al governo giapponese, si sollecita Tokyo a creare un'Authority veramente indipendente sull'energia atomica.
Per gli esperti dell'Aiea i rischi legati allo tsunami sono stati sottovalutati per diverse delle 54 centrali nucleari sparse sul territorio giapponese e non solo a Fukushima, investita l'11 marzo da un maremoto con onde alte 15 metri.
Nel rapporto che sarà presentato a una riunione in programma a Vienna dal 20 al 24 giugno, l'Aiea sollecita la creazione di "un centro di emergenza più efficace" contro gli incidenti e chiede che in futuro di preveda una "protezione dai rischi collegati a tutti i pericoli naturali". Alle autorità nipponiche si chiede di vigilare "sulla salute dei lavoratori" del settore nucleare e non solo di quelli impegnati a fronteggiare l'emergenza a Fukushima. Il rapporto non esclude modifiche alla roadmap per la messa in sicurezza dei reattori danneggiati, anche con la cooperazione internazionale", qualora emergano "nuove circostanze". (Fonte: Repubblica.it)
Peccato... veramente peccato che il rapporto sia presentato solo due settimane dopo lo svolgimento del referendum in Italia... Ma grazie ad alcune anticipazioni di agenzie di stampa, rumours di addetti ai lavori, articoli di giornali stranieri (di quelli che danno anche le notizie), siamo riusciti a mettere insieme un quadro della situazione reale, che merita la massima diffusione, con tutti i mezzi.
La sottovalutazione del rischio tsunami - La centrale è costruita in un'area dove lo tsunami non è una rarità. Ce ne sono stati anche con onde alte 16 metri. Quello che ha danneggiato la centrale era alto 15 metri. La diga di protezione era alta solo 6 metri. Per risparmiare sui costi. Anche in altre centrali il rischio tsunami è sottovalutato, e le protezioni inadeguate.
Non è stato il terremoto a danneggiare la centrale, ma l'acqua dello tsunami, penetrata nella centrale dai condotti di aereazione, e danneggiando sistemi di raffreddamento privi di "soluzioni B".
Le esplosioni causate da errori marchiani - L'immissione di acqua salata lanciata a casaccio sui reattori per tentare di raffreddarli ha causato l'idrolisi dell'acqua marina, la produzione di ossigeno (formidabile comburente) ed idrogeno. E' questo che ha fatto saltare in aria il tutto.
Certa la fusione del nucleo nel reattore n° 1, avvenuta in sole 16 ore. Molto probabile anche la parziale fusione del nucleo nei reattori n° 2 e n° 3.
Danneggiata la "conchiglia" del reattore n° 1, con profonde fessurazioni larghe quasi 10 centimetri, con continue perdite di radionuclidi verso l'atmosfera e verso la falda freatica. Per la soluzione di questo problema (ma la Tepco non indica modalità e costi) ci vorranno tre mesi. Nel frattempo, la merda continuerà ad entrare in circolo nell'atmosfera, nella falda freatica, in mare, e nel ciclo alimentare.
La "messa in sicurezza" della centrale richiederà nove mesi, ed un costo di 170 miliardi di euro. 340.000 miliardi di lire. Cinque finanziarie italiane medio-pesanti. La Tepco non spiega cosa significhi messa in sicurezza, che è cosa diversa dal "decommissioning", operazione ancora mai compiuta in nessuna centrale nucleare dismessa al mondo.
Per capire quanto tempo (ma non quanti soldi) richieda il decommissioning, vi rinvio ad un recente [post del Tafanus]: la Toshiba prevede dieci anni per il parziale decommissioning della centrale di Fukushima, mentre la Chubu Electric Power Co. sta lavorando al decommissioning della centrale di Hamaoka (di cui nessuno ha più parlato). Fine lavori prevista per il 2037 (26 anni). Costi: ignoti.
Nessuno, per il momento, ha affrontato il problema dello stoccaggio delle scorie. Scrivevamo in un [post del 20 marzo 2011]:
E' impossibile smaltire le scorie - La rivoluzione della tecnologia nucleare è iniziata sessant’anni fa e non sappiamo ancora come trasportare e smaltire gli scarti nucleari. Oggi la maggior parte delle scorie è conservata vicino alle centrali, in attesa di una soluzione per lo smaltimento. I governi sostengono che le scorie vanno sepolte in siti sotterranei molto profondi, ma a tutt’oggi non esiste alcun sito funzionante. Negli Usa, sono stati spesi 18 anni e 9 miliardi di dollari per costruire un tunnel, sotto la montagna Yucca, in cui depositare i rifiuti con l’idea che ci sarebbero rimasti per 10.000 anni. Questo tunnel non è ancora aperto e sta già crollando con 10.000 anni d’anticipo…
Questa situazione è comuni a TUTTI i paesi con centrali nucleari.
A trenta chilometri da Fukushima il livello della radioattività è venti volte superiore alla norma. Con l'arrivo della stagione dei venti dominanti da est, la situazione peggiorerà. I bambini continuano ad andare a scuola, e le autorità giapponesi, come unica soluzione al problema della loro esposizione all'eccesso di radionuclidi, hanno ordinato che anche i grembiulini estivi siano a maniche lunghe, anzichè a maniche corte. Da non credere!
Presto la neve si scioglierà, e allora... La neve sui monti in una vasta area intormno a Fukushima ha trascinato con se la radioattività presente nell'atmosfera, imprigionandola nel "candido manto". Quando arriverà il disgelo, masse immense di acqua radioattiva scenderanno a valle, penetrando in fiumi, laghi, falda freatica...
P.S.: applauso a Ignazio Marino che (finalmente!) ad Annozero, ad un Chicco Testa che straparlava di tecnologie energetiche, ha detto: "con tutto il rispetto per la tua laurea in filosofia, credo di più in quello che dice il Premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, che non in ciò che dici tu". Peccato che non abbia chiesto alla Santanchè se si fosse formata la sua competenza sul nucleare al Billionaire, o dal chirurgo plastico. Da ora, e fino al 12 e 13 Giugno, bisogna cercare FATTI e diffonderli, capillarmente. Per esempio ieri, quando il comico Battaglia ha iniziato a straparlare di "picchi di consumo" di elettricità, nessuno ha detto che la elettricità oggi la si può anche immagazzinare (per esempio attraverso l'intermediazione della produzione di idrogeno nelle ore del giorno), e consumare quando serve. E nessuno gli ha chiesto se ha avvertito la Merkel e gli esperti tedeschi del fatto che uscendo dal nucleare di sera non potranno accendere la lampadina e guardare la TV.
Menomale che Battaglia c'è.
Tafanus
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