Il mitico Prof. Franco Battaglia
(quando la Scienza e la "Qultura" si sposano con l'italo-forzutismo)
Ormai il "Prof." Franco Battaglia, stabilmente embedded al Geniale, al berlusconismo più becero ed alla lobby del nucleare, è diventato un mito delle TV e della rete. Ancora altre due apparizioni, e strapperà persino il mito dello scilipotismo alllo stesso Scilipoti. Ormai il Prof. Battaglia ha scoperto e brevettato la "risposta delle cento ghinee" valida sempre e comunque per smascherare la stupidità dei tifosi di solare, fotovoltaico ed eolico.
Ascoltatelo, il Prof., come ci spiega che nelle 24 ore si alternano ore di sole e ore di buio Una scoperta scientifica formidabile!), e che durante le ore di buio il solare e il fotovoltaico non producono energia, dunque, proprio quando ne avremmo più bisogno (di sera e di notte), resteremmo senza la lampadina e senza la TV). E questo vale anche per l'eolico, perchè dato che i venti sono generati dal sole (?), anche l'eolico si ferma, di notte. Come è noto, di notte non c'è mai vento, secondo l'illustre Prof. Battaglia, divulgatore di cazzate in TV e sul Geniale, e fonte inesauribile di ilarità online. Di notte nelle regate d'altura le barche a vela si fermano, si mettono alla cappa, ed aspettano il sorgere del sole. Gli uragani di notte si rifugiano in qualche albergo della catena "Wind Inn" (hanno una conveniente convenzione), salvo puntare la sveglia alle 7:00, e ricominciare a lavorare. Ascoltiamolo:
Caro Prof. Battaglia,
vorrei, spiegarle alcune cosine. So che lei è un genio, ma provo lo stesso a renderla ancor più geniale. Sul numero dei non-morti di Chernobyl, mentre ancora oggi nascono bambini con malformazioni cerebrali e di altro tipo, stendiamo un velo peloso. Cosa potrei mai dirle, quando l'OMS spiega come i linfomi,ad un quarto di secolo dalla Grande Festa, sono ancora 6 volte più alti della norma?
Concentriamoci allora sulla cazzata principale: quella per la quale le rinnovabili sarebbero prodotte quando servono di meno, ma ci lascerebbero al buio e senza Bruno Vespa nelle ore serali.
Vede, Professore da Battaglia, iniziamo dalle cose facili facili: l'acqua riscaldata durante il giorno col sistema più semplice del mondo (facendo passare l'acqua in un recipiente - economicissimo - nero (così assorbe meglio il calore), la si infila in un recipiente coibentato (ha presente lo scaldabagno?) e rimane decentemente calda per tutta la notte. Quell'acqua può persino alimentare, parzialmente o totalmente, i moderni sistemi di riscaldamento - attualissimi - a pannelli radianti ed acqua tiepida. Per spiegarle meglio... Due anni fa sono stato in vacanza in Corsica, a Villata, in un camping da 2000 posti. Sul tetto dei servizi c'erano due bei bidoni cilindrici, che assicuravano una doccia calda a tutto il camping. Il costo? quello dei due bidoni e di qualche tubo.
E veniamo ai venti: è vero, sono generati da differenze di calore. Ma il bello del vento è che ci sono venti di almeno due tipologie principali: i venti definiti "sinottici" (gli alisei, i contro-alisei, i venti da differenze di pressione fra macro-aree meteo... mai sentito parlare di anticiclone delle Azzorre, o di aree depressionarie sui paesi baltici? Ebbene, faccia due più due, e persino lei capirà che i venti sinottici che i venti con andamento ovest-est (dalle Azzorre verso il Baltico) non hanno niente a che vedere col giorno e la notte nella sua Sicilia.
Po ci sono le "brezze termiche"? Io si, ne ho sentito parlare. Noi velisti le conosciamo, le amiamo, e le sfruttiamo. Funzionano così, "Professore": di giorno la terra si scalda più del mare, l'aria si scalda a contatto con la terra, la pressione a terra diminuisce, rispetto a temperatura e pressione in mare, e si crea una bella brezza che spira dal mare verso la terra. E' per quello, sa, che in genere di giorno il moto ondoso rompe le palle ai bagnanti, spirando dal largo verso riva... Poi, al tramonto, c'è un'oretta di equilibrio e di bonaccia, e di sera - e fino ad un'oretta dopo il sorgere del sole, il tutto cambia di segno. Mare più caldo della terra, brezze robuste di terra che spirano dalla costa verso il largo. Bellissime, Professore, mi creda! Per chi, come molti di noi, ama navigare di notte, è uno sballo... Navigare parallelamente alla costa è uno sballo. Acqua piatta, vento al traverso, barca velocissima e poco sbandata... mossa dal vento, Super Professore, non dai remi.
Ma veniamo a quando proprio non ce n'è. Niente sole, niente venti sinottici, niente brezze termiche. Esistono professore, delle cosine che si chiamano "batterie" (spelling: bravo, alfa, tango, tango, echo, romeo, india, echo). Servono ad accumulare energia, sono delle diavolerie in continua evoluzione. Ricorda i primi "telefonini" gsm? Erano grandi come mattoni, le batterie pesavano mezzo chilo, ed avevano fino a due ore di autonomia! E' passato un attimo, e adesso i telefonini sono grandi la metà di un pacchetto di sigarette, le batterie pesano 20 grammi, e l'autonomia è di una settimana.
Ma veniamo al sistema più moderno, per accumulare energia per "heavy-duties": l'idrogeno, professore da battaglia. Si produce dall'acqua (anche quella di mare, che non costa niente), di giorno, attraverso l'elettrolisi, alimentata da corrente elettrica fotovoltaica. Di notte, quando il sole (come lei ci ha spiegato, perchè noi non lo sapevamo) viene a mancare, oplà! si usa quell'idrogeno nei motori che fanno andare degli alternatori che producono... corrente per uso notturno. Si concentri Professor Bottiglia, non è un concetto complesso!
P.S.: Spero che lei abbia avuto la cortesia di avvertire la signora Merkel, che si appresta ad uscire rapidamente e totalmente dal nucleare, che nel 2022, se insisterà in questa politica demenziale, la Germania si fermerà. Niente luce nelle case, niente TV, fermi gli ascensori, si fermeranno i polmoni d'acciaio negli ospedali, le macchine per la dialisi, le sale operatorie, i treni e i tram. Chiuderanno, di notte, le stazioni di polizia, i punti di pronto-soccorso... Le città piomberanno nel caos, preda di malfattori, ladri, assassini e stupratori. I tedeschi, in men che non si dica, torneranno alle carrozze a cavallo, al baratto, all'età della pietra...
Glielo spieghi alla Merkel, non lasci che, per un malinteso senso di discrezione, costei porti il suo paese alla rovina!
Suo Tafanus
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Ma adesaso che abbiamo cazzeggiato abbastanza col Prof. Battaglione, diamo spazio anche ad argomenti più seri:
Altri dati falsi del Prof. Battaglia
In un altro spettacolare articolo natalizio, il Prof. Franco Battaglia annuncia che i rischi delle scorie nucleari sono delle bufale e riesce a concatenare una serie formidabile di affermazioni false o tendenziosamente incomplete.
-1) “Quando, alla fine, l’esplosione ci fu (a Chernobyl) i morti furono 3. E furono 3 perché quella di Chernobyl non fu un’esplosione nucleare, né poteva esserlo: per ragioni tecniche che spiegherò un’altra volta, un’esplosione nucleare in un reattore nucleare è impossibile.” FALSO Se si parla di persone che sono morte direttamente nell’incidente, le stime ufficiali parlano di un totale di circa 50 decessi [1][2], di cui 28 nel 1986 per Sindrome Acuta da Radiazioni [3]
-2) “Per capirne meglio la portata, dovete poi sapere che per produrre 1 gigawatt-anno elettronucleare è necessaria 1 t (tonnellata) di uranio fissile.” VERO MA INCOMPLETO. L’uranio fissile che viene citato è l’uranio-235. Il combustibile nucleare è costituito da ossido d’uranio composto all’incirca per il 5% da uranio fissile e per il 95% da uranio-238. Il funzionamento di un reattore da 1 gigawatt per un anno richiede, in media, 27 tonnellate di combustibile nucleare, di cui circa una tonnellata è uranio-235. Quindi ogni anno dal reattore vengono prelevate 27 tonnellate di combustibile esaurito [4].
-3) “I consumi elettrici italiani si attestano, oggi, a 40 GW, quindi se tutto il fabbisogno elettrico italiano fosse soddisfatto dal nucleare, gli elementi di combustibile (che contengono il 99% della radioattività) conterrebbero 40 t di scorie radioattive, di volume nominale di circa 4 metri cubi.” FALSO Ogni anno un reattore da 1 GW produce 27 tonnellate di combustibile esaurito [4]. Anche riprocessando il combustibile, ovvero recuperando l’U-238, si avrebbero 4 tonnellate di scorie, con un volume nominale di 3 metri cubi [4]. Se si producessero 40 GW, verrebbero quindi generate all’anno 160 tonnellate di scorie... [4].
-4) “Un’altra scemenza che viene detta e a pappagallo ripetuta è che le scorie radioattive sarebbero pericolose per migliaia di anni. […] la pericolosità dei rifiuti radioattivi diminuisce nel tempo, fino ad esaurirsi del tutto”. FALSO - Se è una scemenza, perché la NRC statunitense richiede che un deposito permanente di scorie radioattive sia progettato in modo da non rilasciare nell’ambiente circostante una quantità di radiazioni superiore a 15 millirem annui per almeno 10 mila anni? [5] Le scorie nucleari prodotte da un reattore contengono diversi elementi, che decadono emettendo radioattività. Per capire quanto tempo un elemento impiega per trasformarsi in uno innocuo si parla di tempo di decadimento o di dimezzamento, ovvero il periodo di tempo dopo il quale metà degli atomi di un elemento radioattivo si sono trasformati in un altro elemento meno pericoloso. Lo stronzio-90 e il cesio-137 hanno un tempo di dimezzamento di 30 anni, mentre il plutonio di 24 mila anni [6]. Se è una scemenza, perché le scorie nucleari di categoria III sono definite come materiali con tempi di decadimento dell’ordine di migliaia di anni ed oltre? [9][10]. E’ vero che la radioattività di un elemento diminuisce nel tempo fino ad esaurirsi, ma questo periodo varia da pochi secondi a miliardi di anni.
-5) “L’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi, lungi dall’essere un problema irrisolto, è invece, dicevo, un problema di ingegneria semplicissimo e facilmente risolvibile.” SCANDALOSAMENTE FALSO. Perché non ne parla con gli americani, che hanno iniziato a costruire nel 1983 un deposito unico nazionale a Yucca Mountain, passando anni a studiare le caratteristiche geologiche, sismiche, idrologiche del sito? Se è un problema semplicissimo perché hanno speso finora circa 13 miliardi di dollari [7] e stimano una spesa totale, fino al 2133 (anno di chiusura del sito) di 96 miliardi di dollari [7]? L’allocazione dei rifiuti radioattivi richiede requisiti molto più stringenti rispetto a quelli per la costruzione delle centrali [8].
-6) “Energia elettronucleare o no, il Paese produce rifiuti radioattivi, e allocarli in un appropriato deposito come fa tutto il resto del mondo non è un’opzione, ma un dovere, verso noi stessi e verso le generazioni future.” TENDENZIOSAMENTE IMPRECISO. I rifiuti radioattivi non sono tutti uguali, ma sono suddivisi in tre categorie in base alla pericolosità. La categoria I, a bassa emissione, è costituita da rifiuti che decadono in pochi mesi (massimo alcuni anni) e in breve tempo diventano innocui. La categoria II, a media emissione, è costituita da materiali con tempi di decadimento variabili da qualche decina fino ad alcune centinaia di anni per raggiungere concentrazioni di radioattività dell’ordine di alcune centinaia di Bq/g. I rifiuti più radioattivi, prodotti dalle centrali nucleari, sono quelli di categoria III, definiti come materiali con tempi di decadimento dell’ordine di migliaia di anni ed oltre [9][10]. I rifiuti radioattivi prodotti dalle strutture ospedaliere sono di I e II categoria, e richiedono uno stoccaggio senza troppi problemi. Altra questione è quella dei rifiuti di III categoria.
Riferimenti
[1] Quando si parla dei decessi dovuti all’incidente di Chernobyl si devono citare delle stime, spesso difficili da effettuare. Infatti, una quantità enorme di persone è stata esposta a radiazioni dovute all’incidente e tali radiazioni hanno aumentato l’incidenza di tumori. Le stime valutano la quantità di tumori (con esito fatale) causata dalle radiazioni. Se seguissimo il ragionamento del Prof. Battaglia, allora le sigarette sarebbero innocue per la salute: si è mai vista una persona morire direttamente per il fumo inalato dalla sigaretta? No, perché la loro pericolosità consiste nell’aumento dell’incidenza del tumore ai polmoni. Ma anche l’inquinamento atmosferico causa la stessa patologia. È quindi necessario svolgere delle stime sull’aumento dell’incidenza dei tumori dovuta direttamente dal fumo.
[2] IAEA, WHO, UNDP, “Chernobyl: The True Scale of the Accident”, Press Release, 2005, Sito web: http://www.iaea.org/NewsCenter/Focus/Chernobyl/pdfs/pr.pdf
[3] The Chernobyl Forum: 2003–2005, “Chernobyl’s Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts”, Second revised version, April 2006, Sito web: http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf
[4] World Nuclear Association, “Waste Management in the Nuclear Fuel Cycle”. June 2009. Sito web: http://www.world-nuclear.org/info/inf04.html
[5] U.S. National Regulatory Commission, “U.S. Disposal of High-Level Radioactive Wastes in a geologic repository at Yucca Mountain, Nevada”. Sito web: http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collections/cfr/part063/full-text.html
[6] U.S. National Regulatory Commission, “Backgrounder on Radioactive Waste”. Sito web: http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collections/fact-sheets/radwaste.html
[7] U.S. Department of Energy Office of Civilian Radioactive Waste Management, “Analysis of the Total System Life Cycle Cost of the Civilian Radioactive Waste Management Program”, Fiscal Year 2007. Sito web: http://www.ocrwm.doe.gov/uploads/1/TSLCC_2007_8_05_08_1.pdf
[8] U.S. National Regulatory Commission, Code of Federal Regulations, § 60.122 Siting criteria. Sito web: http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collections/cfr/part060/part060-0122.html
[9] E. Bemporad, M. Mariani e C. Zicari, Classificazione e tecniche procedurali per la gestione dei rifiuti radioattivi, ISPSEL. Sito web: http://www.ispesl.it/urp/documenti/AS-2007-13-BEMPORAD.pdf
[10] ANPA, Gestione dei rifiuti radioattivi, Guida Tecnica n.26. Sito web: http://extranet.regione.piemonte.it/ambiente/simin/normativa/dwd/altro/n1.pdf
Credits: [folliaquotidiana.wordpress.com]
Se poi il professor Paccottiglia volesse sapere qualcosa sui sistemi di accumulo di energia più evoluti ed avveniristici di quelli da noi indicati, può far riferimento al bell'articolo pubblicato su [directionenergia.com]
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