Il Grande Seccatore
La penosa caccia a Barack Obama e a Dmitry Medvedev a Deauville in Francia, il 27 maggio 2011, in occasione del G8, è di una penosità tragica. Un nano disperato, isolato da tutti i cosiddetti grandi che fanno finta di non vederlo e si guardano bene dal farsi fotografare con lui, cerca affannosamente un appoggio o meglio cerca di far credere che America e Russia sono schierati a fianco del martire Berlusconi e contro l’Italia, in cui un potere costituzionalmente protetto, la magistratura, compie semplicemente il suo dovere.
Berlusconi non può avere né senso dello Stato né senso della dignità. Egli usa tutto e tutti per le sue finzioni e rappresentazioni. A lui interessava farsi riprendere a colloquio con Obama e col russo per poter vendere a fini elettorali quelle immagini che alla fine avrebbe mostrato gaudente e tronfio all’harem delle prostitute che si porta a casa e che obbliga a vedere filmati del nano tra i grandi (si fa per dire). Per capire il nano dal tacco rialzato è importante comprendere il retroscena.
Da mesi la diplomazia italiana si era mossa per avere un incontro bilaterale in Francia e potere vendere la relazione privilegiata «Italia–Usa – che dico! – Berlusconi–Presidente Usa» come materiale gratuita di propaganda elettorale. La diplomazia americana invece non ne ha voluto sapere, anche perché ormai in tutte le cancelleria del mondo dire «Berlusconi» significa dire «ridicolo e imbarazzo». Tutti i capi di Stato alle richieste italiane rispondono che l’agenda è piena perché i capi di Stato lo evitano come l’aids.
Non avendo potuto pavoneggiarsi in un incontro ufficiale, magari con figuranti a fare da claque, il Berlu, ossessionato di essere «grande» a prescindere, ha teso un agguato ad Obama ed ha aspettato il momento buono per zompargli addosso. Obama non ha capito molto perché è dovuto ricorrere all’interprete per tradurre l’inglese italiota di B. che si picca di essere poliglotta (che confonde con l’essere polilinga). Cercando di darsi un contegno serioso, il pazzo di Arcore gli dice come cavoli a merenda che in Italia c’è «la dittatura dei giudici di sinistra». A beneficio della tv fa finta che sia un dialogo impegnativo così da potere dire poi alle sue prostitute che tortura con i suoi video che Obama gli ha chiesto consiglio su come arredare la cuccia del cane.
Questo è il punto più basso, più becero, più volgare in cui siamo piombati per merito di un nano che essendo pulce si considera elefante. Non è più una gaffe, ma è solo malattia, ormai irreversibile, cronica, inguaribile. Dice il ministro simil-pelle Frattini che bisogna capire B. che soffre molto nel suo intimo. Poveretto! Per farlo finire di soffrire, prego il Signore che se lo prenda e ponga fine alle sofferenze sue e nostre. Amen.
Paolo Farinella, prete
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