Accapigliarsi davanti al re che si diverte pare essere lo sport nazionale italiano.
Prendete Grillo: da elemento di rottura della politica, pesantemente bannato sui media, si sta trasformando lentamente in oggetto del desiderio della televisione italiana che gli permette epiteti a par condicio presenziando ai talk show nella stessa identica guisa del presidente del consiglio, cioè senza alcuna possibilità di replica.
Imperdonabile ? Ma quando mai… sbraita a destra e sbraita a sinistra, si ottengono 10 punti percentuali a Bologna, cinque a Torino e 3,3 a Milano con un candidato ovviamente impresentabile e quindi utile giusto giusto a verificare cosa succede.
Una nuova evidenza della politica ? Qui sul Tafanus vediamo tipologie comportamentali semanticamente identiche da parte degli adoratori del berlusconismo e del ragionier Grillo, presentati in tempi diversi come le evidenze del “nuovo” che avanza.
Nuovo ? Per giorni ci siamo domandati come mai alle comunali Milanesi il movimento cinque stelle presenta un ventenne come candidato sindaco: con tutto il rispetto per i ggiovani, spero che anche nelle fila dei grillini vi sia stato qualcuno che abbia chiesto “perché”? (...c'è stato, c'è stato...a Milano bimbominchia ha preso meno voti del voto di lista... Taf)
Già, perché? Quale può essere il motivo per cui si decide di candidare un ragazzino alle comunali? Possiamo forse rispondere citando il primo cittadino di Bonea (Bn), Salvatore Paradiso di anni 18, eletto sindaco della sua cittadina prima della maturità (tiscali.it)
Trattasi di precoce genio della politica oppure di omino di plastica? A questo proposito sia d’aiuto a tutti voi conoscere il nome del vecchio sindaco di Bonea, impossibilitato a presentarsi causa fine del secondo mandato: Gennaro Paradiso, casualmente padre di Salvatore.
Il tafanus ha correttamente domandato come avrebbe potuto il ventenne gestire i rapporti con i poteri forti milanesi o con che capacità avrebbe potuto gestire un flop garantito come l’EXPO 2015 in fase di gestione delle richieste di finanziamento oppure delle procedure di acquisto dei terreni dei “soliti privati”.
In effetti la domanda dovrebbe essere esattamente opposta: ma perché utilizzare un “ggiovane” quale rappresentante a Milano ? Giova forse ricordare che lo stesso Berlusconi affida a poco più che trentenni ministeri chiave quale quello dell’istruzione, delle pari opportunità e dei ggiovani e ad una desaparecida quale la Prestigiacomo il ministero dell’ambiente.
Per dirla con Sciascia, quaraqquaqquà telecomandati che tutto debbono al loro dominus.
Ora, parliamoci chiaramente: tre referendum su quattro trattano di argomenti direttamente riferibili all’ambiente, ma la scaltra Prestigiacomo non ha dato alcuna comunicazione a riguardo, esclusa la sua decisione di non recarsi alle urne domenica prossima.
Comunicazione che ha rispettosamente dato anche Giorgia Meloni (sì, proprio quella che trattava le urne come una istituzione affermando “Disertare le urne vorrebbe dire perdere una grande occasione per migliorare il nostro futuro”. Giorgia Meloni che addirittura propose il Comitato “I Giovani votano Si” e lo slogan “Meno poltrone più Italia” [GenerazioneItalia]
La valente Meloni si spinge ad affermare che “l’astensione è un diritto, proprio come il voto”.
Già. Forse sarebbe utile che la Giovane Meloni si rivedesse un pochino la costituzione: oltre alla figuraccia storica per un ministro di non conoscere l’anno dell’unità d’Italia (vedi BergamoNews), la giovin ministra della gioventù, peraltro laureata in giurisprudenza, si esibisce nella storica figuraccia di non conoscerne gli articoli 2 e 3.
Care ministre Meloni e Prestigiacomo, studiate un pochino: il voto, in particolare quello relativo alla democrazia diretta, è sia un dovere che un diritto: lorsignore dovrebbero saperlo fin dai tempi dell’esame di diritto costituzionale.
Del resto, non è che sia razionalmente possibile avere la schiena dritta per questa banda di incompetenti raccogliticci: Guardatevi il fantastico Cesaro che sfoggia una competenza sopraffina quale commissario straordinario sui rifiuti a Napoli (Repubblica.it)
Per la cronaca, anche Cesaro ha orgogliosamente dichiarato che non si recherà a votare: del resto, se lo dice il capo…
Tutto ciò per tornare a bomba a Grillo: se osservate il suo sempre meno frequentato blog, vedrete che nell’ultima settimana la parola “referendum” compare solo nel consueto intervento di Travaglio: eh già, se i quesiti passano finisce che magari si debba ringraziare un Bersani qualunque…
Meglio quindi adeguarsi alle procedure del presidente del consiglio, sia nella nomina di ominicchi telecomandabili che nella sparizione di ogni intervento a tutela di quello che rappresenterebbe una ulteriore spallata a questo governo marcio fin dalle fondamenta. Sic transit gloria mundi."
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